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STRUTTURA FINANZIARIA

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STRUTTURA FINANZIARIA


Fabbisogno finanziario : IN + S + AF + AL (al netto delle poste rettificative) IN + CCL: la somma delle tre componenti è definita come capitale circolante lordo che rappresenta quella parte di attività che devono essere sistematicamente ricostruite ogni volta che si avvia un nuovo ciclo produttivo; se si sottraggono i debiti a breve, si determina il CCN (capitale circolante netto):

IN(immobilizzazioni nette) : il loro fabbisogno è durevole nel tempo (cioè che sono vincolate in modo permanente alle vita aziendale); i fattori che definiscono tale fabbisogno sono :

L'ambito operativo dell'impresa 2) rapporti tra costi fissi e variabili 3) entità e regime delle vendite

progresso e innovazione tecnologica; spesso tali fattori(soprattutto l'ultimo) influiscono nel definire la variabilità e la dimensione del fabbisogno, facendo aumentare la rotazione delle immobilizzazioni; ciò significa che le IN alimentano un fabbisogno caratterizzato quantitativamente dalla relativa incomprimibilità e qualitativamente vincolato e permanente alla vita aziendale



S(Scorte materie e prodotti): il loro fabbisogno lo possiamo distinguere in :

o Minimo economico tecnico: si caratterizza per una alta rigidità con tendenza di cerscita (in funzione di un aumento di produzione) ; tale fabbisogno è da considerarsi durevole(tale da assicurare la continuità aziendale)

o Accumulo di magazzino: (ad uso speculativo o per eccesso di produzione) si caratterizza per un'elevata variabilità, infatti il loro ammontare dipende dal management che deve compiere delle scelte in base ad analisi volte a sfruttare un andamento favorevole dei prezzi; il fabbisogno speculativo è da considerarsi temporaneo e quindi da coprirsi con fonti di breve durata mentre quello per eccesso è caratterizzato da alta rigidità.

AF(attività finanziarie): il loro fabbisogno può essere scomposto in :

o Crediti: originati dal ciclo produttivo e difficilmente modificabili;il fabbisogno sarà più o meno rigido in funzione della politica d'incasso degli stessi.(vendere solo per contanti riduce la competitività dell'impresa) gli stesso crediti possono essere oggetto di cessione o di vendita ad una società di factoring:la cessione può essere pro solvendo(la società si può rivalere su chi ha ceduto i crediti) o pro soluto(senza rivalsa)

o Titoli: caratterizzati da un'elevata elasticità che comporta un fabbisogno elastico o rigido in funzione della durata dell'investiemnto(temporaneo o durevole) e quindi del tasso d'interesse ;

AL(attività liquide):dipendono direttamente dalla gestione della tesoreria; bisogna tener conto anche dei C/C attivi e passivi nella misura dei fidi concessi e non ancora utilizzati; il fabbisogno può considerarsi temporaneo.


Le fonti di finanziamento: P + Dml + Db CP + Db : la somma delle prime due componenti può essere definita come capitale permanente : in ogni istante deve essere vera tale relazione : IN + CCL = CP + Db ;

P(patrimonio): costituto da capitale sociale e riserve può essere finanziato da flussi:

o   Interni: si fa riferimento all'autofinanziamento : fondamentale è la capacità di creare reddito dell'impresa

o   Esterni: si ricorre al mercato e la modalità tipica di accesso è l'aumento di capitale sociale attraverso l'emissione di nuove azioni; gli elementi fondamentali sono: formazione del risparmio, prospettive di reddito e volontà di mantenere inalterato l'assetto societario,presenza di un mercato efficiente e liquido.

Dml : rappresentano un capitale a lunga e indeterminata scadenza(oltre i 18 mesi)  :

o Prestiti obbligazionari: sono a protratta scadenza il cui controvalore è rappresentato da obbligazioni

o Mutui: a carattere durevole ma di natura non cartolare(non rappresentante da un titolo)bensì da un contratto

o Fondo quiescenza: può assumersi come debito consolidato tranne per la parte riferita al tfr.

Db : il passivo corrente lo possiamo distinguere in : ( considerando anche le commercial papar,polize etc.)

o   Debiti verso fornitori: rappresentano una fonte di finanziamento temporaneo e dipendono dalle politiche di pagamento e di incasso dell'impresa;

o Debiti per elasticità di cassa: generalmente determinano un fabbisogno temporaneo coperto con l'apertura di credito in C/C;di norma non si dovrebbe fare affidamento su questa forma di copertura,in quanto la banca può revocare con breve preavviso il fido concesso ;ma nella prassi è usuale che essa copra un fabbisogno di carattere durevole(si potrebbe determinare una situazione di illiquidità analisi statica e dinamica).


In sintesi, il fabbisogno finanziario è generato dall'acquisto di fattori produttivi oppure da diverse dinamiche finanziarie del ciclo produttivo; è necessario correlare qualitativamente e quantitativamente le fonti di finanziamento al relativo fabbisogno.

La definizione della struttura finanziaria avviene tramite una riclassificazione delle poste patrimoniali in categorie omogenee; l'analisi di tale struttura porta ad individuare una delle seguenti configurazioni alternative:

margine di struttura positivo: P > IN : determina una liquidità d'ammortamento, non genera problemi di insolvenza ed assicura automaticamente il rinnovo dell'attivo fisso; questa sarebbe la situazione ottimale di un'impresa (max solidità ma minore redditività) ma purtroppo è difficile che si realizzi per incapacità dei soci o questione di economicità(i mezzi propri costano in termini di remunerazione da dare agli azionisti che costano di più delle passività consolidate);ciò significa rinunciare ad una fonte meno costosa

fondo di rotazione positivo: CCN positivo( P < IN < CP) : non genera rischi di insolvenza(sempre se i ricavi coprono tutti i costi d'esercizio) ma non determina liquidità d'ammortamento e comunque, rende necessario un rifinanziamento per il rinnovo dell'attivo fisso(aumento degli oneri finanziari); è infatti fisiologico che l'attivo fisso sia finanziato anche dai Dml in misura relativa al P ( finanziare con Dml = - solidità ma + redditività)

capitale circolante netto negativo: ( P < IN  CP < IN ) : determina una illiquidità da finanziamento che espone ad un costante rischio di insolvenza; per il rinnovo è necessario un rifinanziamento; (l'impresa non è più autonoma nella scelta del rinnovo delle immobilizzazioni ma la sua stessa esistenza è legata alla possibilità di reperire nuove fonti di finanziamento istante per istante); (ridotto merito di credito).


Leva operativa: a parità di altre condizioni, la prevalenza di costi fissi rispetto ai costi variabili, determina una aumento maggiore del reddito operativo; (poiché nel lungo periodo, i costi sono tutti variabili,)il g.l.o. riguarda solo il breve periodo. Essa non è tanto modificabile in quanto è data dalle caratteristiche del processo produttivo. Un'impresa, tramite effetto del g.l.o. beneficia di maggiori incrementi del reddito operativo quando la produzione venduta aumenta.   G.L.O. : margine di contribuzione / Utile operativo

N.B: break even point è il punto in cui il totale dei costi uguagli il totale dei ricavi.

Leva finanziaria: esprime il rapporto tra capitale di credito e capitale proprio; dipende dalla struttura del passivo, maggiore è l'indebitamento, maggiore è " l'effetto leverage"; essa è, limitatamente, manovrabile dal management;

se ROI - tf > 0 leverage positivo : conviene finanziare gli investimenti con capitale di credito, infatti il ROE quando ↑ROI o ↑ tf o ↓ q invece il ROE quando ↓ ROI o ↓ tf o ↑ q

se ROI - tf < 0 leverage negativo : riduttore del ROE, quindi conviene finanziare con capitale di rischio : ROE quando ↑ROI o ↓ tf o ↓ q invece il ROE quando ↓ ROI o ↑ tf o ↑ q

ANALISI PER INDICI

fornisce una prima analisi sulle "condizioni di salute" di un'impresa; bisogna però ricordare che i ratios si riferiscono ad un preciso istante della vita dell'impresa(non colgono la dinamica), che gli stessi devono essere confrontati nel tempo e nello spazio, che non esistono valori ideali e che bisogna fare sempre un'analisi integrata considerando l'ambiente in cui opera l'impresa;

indici della struttura finanziaria

indice di indebitamento: passività / Mp : fornisce informazioni in merito al grado di partecipazioni delle fonti agli investimenti complessivi dell'impresa;non esiste un valore soglia


indice di autonomia finanziaria: Mp /capitale investito : esprime la partecipazione del capitale proprio agli investimenti;(se troppo < 1, si rischia di perdere la "libertà imprenditoriale"; se troppo alto,preclude  la possibilità di un incremento della redditività; il giusto è vicino all'1!).


indice di copertura del capitale permanente : Mp + Pml/ IN : risulta pari al CCN se 1 : quantifica la capacità di remunerazione delle immobilizzazione con il capitale permanente


indice di consolidamento: Pml/Pb: indica il grado di consolidamento della posizione debitoria dell'impresa;
più è elevato e più la situazione finanziaria è stabile,tanto minore sarà la pressione finanziaria a breve termine

indici del capitale circolante

indice delle disponibilità(current ratio): Ac/Pc : è un'analisi di breve periodo per confrontare la liquidità immediata e gli incassi prevedibili dalle vendite con le uscite effettuate o da effettuare; un rapporto stabile esprime una crescita omogenea sia della classi  dell'attivo che del passivo,in crescita significa che il CCN tende ad aumentare, in diminuzione segnala una situazione di squilibrio finanziario; (attenzione ad un periodo sfavorevole!!!)


indice di liquidità(acid ratio): Li + Ld / Dc : informa circa la disponibilità di liquidità per fronteggiare le scadenze del breve periodo; un risultato < 1,eccesso di debiti e quindi di pagamenti, >1 denota disponibilità non investite. Dall'analisi temporale condotta, se questo indice è stabile vuol dire che c'è un aumento sia del passivo che dell'attivo, se si presenta in crescita ci sono delle difficoltà nella riscossione dei crediti, se in diminuzione significa che aumentano i debiti; questo indice non si considera se vi è una gestione caratterizzata da stagionalità.

Indici di redditività

ROI: Ro/ CiN : fornisce informazioni circa le potenzialità reddituali di un'impresa in quanto individua una redditività teorica che prescinde sia dalla struttura finanziaria(basandosi sull'autofinanziamento), sia dai risultati economici extra-caratteristici e sia dall'imposizione fiscale; può essere scomposto in :

  • redditività operativa unitaria: UO/fatturato: dipende dal differenziale tra ricavi e costi ricavato considerando il mercato dei fattori produttivi(solo grazie a una forte integrazione verticale), quello dei prodotti(solo in caso di monopolio)e il vantaggio competitivo(riduzione dei costi derivanti dall'utilizzo di nuove tecnologie)
  • rotazione del capitale: fatturato/ Ci : dipende dall'efficienza aziendale che si realizza

ROE : UN/MP : esprime la capacità di remunerare il capitale di rischio; ROE = [ROI + (ROI- tf )*D/E ] (1-t) ; esso dipende da :

  • la redditività aziendale : ROI : Ro/ CiN
  • il livello di indebitamento : Ci/MP q : quoziente di indebitamento(Debiti/mezzi propri)
  • incidenza degli oneri finanziari e proventi straordinari : U / UO tf : tasso medio dei finanziamenti  


ANALISI CASH FLOW

il flusso di cassa è l'espressione monetaria delle disponibilità generate dalla produzione. È un aspetto tipicamente monetario, ma alla base vi è anche un aspetto economico : nel breve periodo esistono dei costi e ricavi che non hanno una manifestazione monetaria (ammortamenti,accantonamenti), nel lungo invece, tutto è riconducibile ad una massa di entrate e uscite. La capacità di generare flussi è un'attività fondamentale in quanto è collegata alla capacità di autofinanziarsi e onorare le proprie obbligazioni e in più è indice di affidabilità.

La tesoreria d'azienda, deve sempre schedulare la dinamica dei flussi in entrata e in uscita disponendo,quindi, i cash in e i cash out; tutto ciò viene fatto poiché tra entrate e uscite non vi è perfetta sincronia e quindi il piano di tesoreria annuale (focalizzandosi sui primi 3mesi) assume una notevole importanza per capire se si attraverserà un periodo di liquidità o di illiquidità. Il cash flow, è pari alle entrate correnti - uscite correnti vale a dire ricavi - costi d'esercizio con manifestazione monetaria e quindi alla variazione netta delle attività liquide ;
il cash flow totale è pari all'utile + i costi congetturati cioè CF
op + CFeg (cash flow extra-gestionale che è generato da fatti puramente occasionali... flussi connessi alla plusvalenza su una vendita di un immobile );

possiamo segmentare l'insieme dei flussi monetari in tre aree in cui la situazione migliore sarebbe:

E > U attività caratteristiche dell'impresa Ricavi > uscite monetare

E > U apporti e rimborsi del capitale permanente    apporto di Cperm > ∑ dividendi e restituzione rate finanziam.

E < U investimenti /disinvestimenti     gli investimenti > disinvestimenti


L'autofinanziamento: è un processo di "ritenzione" degli utili non distribuiti ma anche degli ammortamenti e degli accantonamenti in genere; a differenza del cash flow( riguarda solo l'aspetto monetario dell'impresa), l'autofinanziamento riguarda l'aspetto economico e solo marginalmente l'aspetto finanziario; esso, infatti, comporta variazioni in: (considerando un aumento)

capitale circolante netto: significa un generale sviluppo aziendale

immobilizzazioni: si attua il ccdd. Autopotenziamento: il rinnovo delle immobilizzazioni

capitale permanenti:si può considerare una rettifica ai prestiti a lungo termine

. boh!!!




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