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Introduzione allo studio dell'organizzazione e dell'innovazione

economia





Introduzione allo studio

dell'organizzazione e dell'innovazione


Premessa

La finalità di questa dispensa è introdurre gli allievi dei diversi corsi di "Economia ed Organizzazione Aziendale", che si svolgono presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Napoli Federico II, allo studio dell'impresa, dell'organizzazione e dei processi di innovazione tecnologica. 545c21f Vengono pertanto illustrati agli allievi alcuni concetti fondamentali: definizione di impresa, obiettivi economici dell'impresa, criteri di classificazione delle imprese, organizzazione e principali funzioni aziendali, tecnologia, cambiamento tecnologico e processo di innovazione tecnologica. 545c21f

La chiara comprensione di tali concetti è un requisito fondamentale per affrontare in maniera proficua lo studio delle diverse parti che costituiscono il programma ed in particolare dei moduli nel corso dei quali viene affrontato lo studio della gestione delle professionalità e dei processi di innovazione nelle piccole imprese operanti nel settore dell'informazione.















DEFINIZIONE DI IMPRESA

Si definisce impresa il complesso di beni e persone organizzato per la produzione di determinati beni o servizi - il cui ammontare viene determinato in relazione alla domanda che ne farà il mercato - con la finalità di raggiungere specifici obiettivi di tipo economico.

Le imprese possono essere classificate secondo numerosi criteri, ad esempio:

a) in base all'oggetto della produzione

Si possono distinguere imprese manufatturiere (produzioni di beni tangibili) o di servizi (banche, assicurazioni, trasporti, etc.)

b)    in base al settore di attività (alimentare, tessile, chimico, etc.)

c) in base alle dimensioni (piccole, medie, grandi)

d)    in base alla forma giuridica (impresa familiare, società a responsabilità limitata, società per azioni, etc.), che stabilisce le responsabilità dei proprietari dell'impresa nei confronti dell'impresa stessa e dei terzi (creditori, fisco, etc.)






OBIETTIVI ECONOMICI D'IMPRESA:

Si possono distinguere obiettivi di breve e di lungo periodo

Nel breve periodo, ossia nell'arco di tempo corrispondente ad 1 anno, il tipico obiettivo di un'impresa è quello di ottenere un soddisfacente profitto (differenza tra ricavi totali e costi totali). La microeconomia, in particolare, studia il comportamento dell'impresa nell'ipotesi che tale comportamento sia finalizzato alla massimizzazione del profitto.

Nel lungo periodo, ossia nell'arco di tempo corrispondente a 3-5 anni, l'impresa si pone tipicamente obiettivi di sviluppo, come ad esempio:

aumentare la propria quota di mercato (data dal rapporto tra le vendite dell'impresa, in un determinato periodo, e le vendite, nello stesso periodo, relative al totale del mercato)

diversificare i prodotti/servizi offerti

ampliare i propri mercati

migliorare la qualità dei prodotti/servizi offerti

etc.

Sintetizzando, si può dire che nel lungo periodo l'impresa si pone l'obiettivo di perpetuare la capacità di ottenere livelli di profitto soddisfacenti.

Obiettivi di breve e di lungo periodo possono talvolta essere parzialmente conflittuali tra loro. Ad esempio investimenti per interventi di innovazione tecnologica finalizzati a migliorare la qualità dei prodotti e quindi a rafforzare la competitività dell'impresa nel lungo periodo, comportano, nel breve periodo, esborsi monetari che potrebbero limitare il profitto dell'impresa. Uno dei compiti più difficile del management aziendale è pertanto quello di riuscire a coniugare obiettivi di breve e di lungo periodo, ossia soddisfacente livello di profitto nel breve periodo e soddisfacenti tassi di sviluppo dell'impresa nel lungo periodo.

MODELLIZZAZIONE DEL CONCETTO DI IMPRESA

In figura 1.1 è riportata una modellizzazione del concetto di impresa[1] .

Secondo tale modellizzazione l'impresa può essere considerata:

Sede di un processo tecnico commerciale comprendente tutte le fasi relative alla produzione e vendita di determinati beni e servizi;

Sede di un processo economico-finanziario relativo alle attività finalizzate, da un lato, all'acquisizione delle risorse finanziarie necessarie per la realizzazione del processo tecnico- commerciale (acquisizione di impianti, di materie prime, di personale, etc.) e, dall'altro, al controllo economico dell'impresa, ossia alla continua verifica nel tempo della corrispondenza tra i risultati economici effettivamente conseguiti ed i risultati economici corrispondenti agli obiettivi dell'impresa


Figura 1.1 - Schematizzazione dell'impresa



CRITERI DI CLASSIFICAZIONE DELLE IMPRESE

Le imprese possono essere classificate in base a diversi criteri, come ad esempio il tipo di processo produttivo, il tipo di prodotto, la dimensione[2] (piccole, medie e grandi imprese, etc.)

E' opportuno soffermarci brevemente sulla classificazione in base al processo produttivo[3], che è uno dei criteri più diffusi. In base a tale criterio, è possibile classificare l'impresa rispetto ad uno dei seguenti quattro tipi di processi produttivi:

per progetto o commessa

su modello

per processo continuo

per processo intermittente per grandi lotti.


Le imprese che producono per progetto realizzano il bene solo dopo aver acquisito la commessa da un committente (ad esempio le imprese di costruzione, le imprese che operano nel settore areospaziale, etc.)

Le imprese che producono per modello (ad esempio imprese operanti nel settore automobilistico, nel settore dell'abbigliamento, etc), si rivolgono invece non ad uno specifico committente ma ad uno o più segmenti di mercato, ossia insiemi più o meno estesi comprendenti la totalità dei potenziali acquirenti di un determinato bene o servizio che sono accomunati dallo stesso comportamento di acquisto. I segmenti di mercato possono essere definiti su base geografica, per fasce di reddito, per classe di prodotto, etc.

Le imprese che producono per processo continuo sono simili a quelle che producono per modello, ma la produzione è in tal caso relativa a significative quantità di prodotto.

Infine le imprese che producono per processo intermittente per grandi lotti sono quelle caratterizzate da un flusso continuo di produzione come ad esempio, le raffinerie, le industrie che lavorano nel settore chimico, etc.
















ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L'organizzazione di un'impresa è descrivibile attraverso la suddivisione di compiti e responsabilità fra unità organizzative ed individui.

La progettazione dell'organizzazione si basa sulla specializzazione delle attività e sulla loro successiva integrazione / coordinamento. Essa riguarda sia la suddivisione in unità organizzative (macrostruttura), che la definizione dei compiti da assegnare ai singoli individui (microstruttura).

La struttura, illustrata nella pagina seguente, è detta struttura di tipo funzionale. E' la struttura tuttora più diffusa nelle imprese, in particolare quelle di piccole e medie dimensioni, anche occorre sottolineare l'esistenza di altre tipologie di struttura[4](divisionali, a matrice, per progetti, ect.) una cui descrizione dettagliata esula dalle finalità di questa dispensa introduttiva.









Struttura di tipo funzionale























Dall'analisi della struttura rappresentata, si evince l'esistanza di funzioni coinvolte direttamente nella produzione, e funzioni che non partecipano direttamente al processo produttivo, ma svolgono rispetto ad esso un ruolo di supporto. Ad esempio è la funzione personale, (le cui attività riguardano la gestione del lavoro, delle retribuzioni e dei percorsi di carriera), la funzione controllo di gestione, le cui attività sono di supporto al vertice aziendale per controllare che la gestione delle risorse all'interno dell'azienda sia realizzata con determinati livelli di efficienza.


LE PRINCIPALI FUNZIONI AZIENDALI

Tralasciando per il momento la funzione di produzione, il cui contenuto verrà illustrato in successive parti del corso, si illustrano nel seguito le finalità e le principali attività svolte nell'ambito di alcune delle più ricorrenti funzioni aziendali.

Approvvigionamento

La funzione approvvigionamento si occupa di acquisire input materiali da utilizzare all'interno dell'impresa.

Per gli approvigionamenti, è necessaria una certa sincronizzazione tra gli acquisti dei materiali e il loro utilizzo in produzione, che comporta uno stretto coordinamento tra la fase di approvvigionamento del flusso logistico e la fase di produzione del medesimo. I materiali fermi in magazzino hanno un costo rilevante per l'azienda, per tal motivo l'azienda cercherà di avere un livello di materiali giacenti in magazzino che sia il più basso possibile.

Per ottenere una gestione efficiente del magazzino, l'azienda deve prendere una serie di decisioni complesse, che possono essere distinte in:

decisioni di natura strategica

decisioni di natura operativa

Sotto il profilo "strategico" l'azienda deve stabilire quale è la sua politica di lungo periodo nei confronti dei fornitori. Ad esempio, l'impresa può decidere di avere un elevato numero di fornitori scegliendo di volta in volta il fornitore che pratica il prezzo minore. In questo caso si ha la certezza di ottenere il materiale ad un prezzo conveniente, ma ad un livello qualitativo più basso; inoltre l'impresa avrà il timore di non ottenere la consegna del materiale nel momento in cui il processo produttivo lo richieda. Per evitare tutto ciò, essa può stipulare un accordo di lungo periodo con uno o più fornitori garantendo loro dei prezzi prefissati, ottenendo in cambio un livello qualitativo elevato. Con l'ausilio di questi accordi, l'impresa può coinvolgere i fornitori anche nelle fasi di progettazione dei nuovi prodotti che si propone di mettere sul mercato.

Le scelte di natura operativa sono essenzialmente tre:

scelta dei fornitori e delle politiche di acquisto

dimensionamento dl tempo e del lotto di acquisto

controllo della qualità e delle materie in ingresso


In base al primo punto l'azienda potrà privilegiare il prezzo, la qualità o la sicurezza. Esistono infatti vari criteri sulla base dei quali l'azienda può selezionare i propri fornitori.

Anche nel caso di scelte operative inerenti al tempo e al lotto di acquisto esistono varie alternative. Si può scegliere, ad esempio, di riordinare un determinato lotto di materiali con una certa periodicità; in alternativa, si può ordinare un componente soltanto quando le scorte dell'azienda scendono al di sotto di un livello critico, oppure operando secondo la logica just in time l'azienda ordinerà un certo componente soltanto quando viene effettuata una richiesta del prodotto che incorpora quell'elemento.

Un terzo aspetto, molto rilevante, della gestione operativa degli approvvigionamenti è il controllo della qualità dei materiali in ingresso nel flusso logistico, dal quale dipende non soltanto la qualità del prodotto finito, ma anche la regolarità del flusso produttivo e delle perdite di efficienza che possono derivare da materiali che non corrispondono ai livelli qualitativi sui quali è basato il processo produttivo.






Vendita

La funzione vendita copre un ruolo fondamentale all'interno dell'impresa, essendo ad essa delegati i rapporti con i clienti. Il suo principale ruolo è intrattenere relazioni tra impresa e mercato, di cui l'atto di acquisto del cliente è la componente fondamentale, come lo è anche il cercare di capire il motivo che induce il cliente all'acquisto.

L'attività di vendita si occupa:

della scelta del canale e delle modalità di distribuzione

della determinazione del livello di servizio del cliente e quindi del livello di scorte di prodotti finiti da mantenere

del servizio post-vendita


Il tipo di servizio fornito al cliente (tempestività, personalizzazione, assistenza post-vendita, etc.) influenza la qualità del prodotto da questi percepita.








Marketing

Il marketing analizza la struttura ed il comportamento del mercato. Esso è strettamente collegato alle attività di vendita, le quali hanno lo scopo di realizzare quanto stabilito nei piani di marketing.

Le attività di marketing possono essere distinte in:

marketing strategico

marketing operativo

Il marketing strategico è strettamente collegato alla definizione della strategia aziendale, in esso vengono comprese quelle decisioni prese dall'impresa che riguardano la scelta del portafoglio dei prodotti e dei mercati ai quali proporli.

Il marketing operativo risolve i problemi che possono presentarsi, come ad esempio stabilire un collegamento tra produzione e mercato, manovrando variabili come:

prodotto (qualità, gamma, condizioni di vendita, condizioni di assistenza post-vendita)

prezzo (prezzo base, sconti, campagna di modifica del prezzo, etc.)

promozione (pubblicità)

canali di distribuzione (scelta piuttosto complessa quando la varietà dei prodotti è molto articolata)

Le principali tendenze che emergono nel mercato dei prodotti industriali, sono essenzialmente tre.

Il primo aspetto riguarda soprattutto mercati molto instabili, in cui vige una concorrenza estremamente agguerrita. In questo caso un aspetto fondamentale è la fidelizzazione del cliente: infatti avere clienti fedeli riduce l'instabilità della domanda che l'impresa rileva sul mercato. Per accattivarsi la fedeltà di un cliente, alle volte è necessario coinvolgerlo a partire dalla fase di progettazione del prodotto.

Il secondo aspetto riguarda la differenziazione del bene. Le analisi di marketing mettono in rilievo come il valore che il cliente percepisce dipenda sia dal prezzo ma anche da un più ampio numero di fattori, come la complessità del bene: tanto un prodotto è complesso tanto è meno rilevabile la variabile prezzo.

Infine il terzo aspetto riguarda il passaggio verso una gestione della produzione basato sul metodo just in time che richiede una sincronizzazione maggiore tra produzione e vendita.

Una granda quantità di prodotti segue un ciclo di vita che ha delle caratteristiche comuni e che è distinguibile nelle quattro seguenti fasi:









Nella fase di introduzione il marketing cercherà di creare la conoscenza del prodotto sul mercato. Nella fase di crescita il marketing cercherà di rendere massima la quota di mercato attraverso politiche aggressive sul prezzo. In quella di maturità il marketing cercherà di rendere massimo il profitto e di difendere le quote di mercato conquistate. Nella fase di declino tutta l'azienda cercherà di ridurre i costi del prodotto ed il marketing cercherà inoltre di promuoverlo a prezzi più alti.



DEFINIZIONE DI TECNOLOGIA[5]

La tecnologia è l'insieme coerente ed autosufficiente delle necessarie conoscenze tecniche ed organizzative, attraverso le quali l'impresa un'impresa realizzai i suoi obiettivi economici.








CAMBIAMENTO TECNOLOGICO E PROCESSO DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA

Si intende per cambiamento tecnologico una qualunque variazione dell'uso di conoscenze tecniche o organizzative. Tale variazione è ottenuta mediante l'acquisizione di una nuova conoscenza dall'esterno o mediante un migliore utilizzo di tecnologie già possedute ma non completamente sfruttate. Per processo di innovazione tecnologica si intende invece un cambiamento tecnologico finalizzato al raggiungimento di uno o più specifici obiettivi economici.


INNOVAZIONE TECNOLOGICA DI PRODOTTO E DI PROCESSO

L'innovazione tecnologica di prodotto è finalizzata al miglioramento della qualità dei prodotti.

L'innovazione tecnologica di processo è invece finalizzata al miglioramento dell'efficienza del processo di produzione e quindi alla riduzione degli scarti di produzione o dei costi di produzione oppure ad una maggiore flessibilità della produzione.

CICLO DI VITA DELLA TECNOLOGIA

Il ciclo di vita di una tecnologia può essere rappresentato dalla seguente curva ad S.















Le curve ad S consentono di confrontare le prestazioni di più imprese che operano in uno stesso settore servendosi di una stessa tecnologia.


Curva di Frontiera tecnologica:

Curva ad S di un'impresa leader in un settore (che per prima si serve di una certa tecnologia nel settore).

L'impresa leader raggiungerà più elevate prestazioni in anticipo rispetto alle altre imprese del settore.


Ritardo tecnologico:

Distanza di tempo dell'impresa nel raggiungimento di un fissato livello di prestazione rispetto all'impresa leader, assunta quale impresa campione










Distanza tecnologica:

Differenza dei livelli di prestazione tra due imprese che utilizzano una certa tecnologia in un fissato istante.










Questi due parametri si possono applicare per confrontare le prestazioni di n imprese e confermano, rispettivamente, che l'impresa che ha un certo ritardo tecnologico e una distanza tecnologica notevole rispetto all'impresa leader, raggiunge in un tempo più lungo un determinato livello di prestazione e che in un fissato istante di validità della tecnologia ha una minore prestazione. Un adeguato anticipo tecnologico e un buono scarto di distanza tecnologica, quindi, sono sicuramente vantaggiosi per l'impresa leader, perché assicurano migliori prestazioni a parità di condizioni, quindi maggiore competitività. I vantaggi possono essere, ad esempio, la conquista di una maggiore quota di mercato. Nel tempo, però, questi scarti si assottigliano; ecco perché è necessario rinnovare continuamente le tecnologie adoperate nell'impresa.
















Si veda per approfondimenti: G.Capaldo, D.Lesina, "Bilancio Aziendale", ESI, Napoli, 2000.

Si veda a riguardo, per un approfondimento, il glossario riportato nel testo "Economia del software", di M.Raffa e G.Zollo, ESI, Napoli.1998.

Per approfondimenti si veda: "La moderna impresa industriale", di G.Zollo, in "Innovazione tecnologica e impresa", a cura di M. Raffa, CUEN, Napoli, 1988.

Per un approfondimento si veda: G. Bernardi, "Sistemi organizzativi aziendali", Edizioni Libreria Progetto Padoda, 1989.

Questa definizione e quelle seguenti sono riprese dal testo "Gestione dell'innovazione", di E.Corti, ESI, Napoli, 1997 al quale si rinvia per approfondimenti




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