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GOTTFRIED BENN - 1886 - 1956

letteratura tedesca



GOTTFRIED BENN 1886 - 1956

Figlio di un pastore protestante.

Studia medicina: dermatologo e esperto di malattie sessuali ripercussioni sulla sua concezione dell'umanità e della storia.

Ha studiato anche filosofia e teologia influsso del padre

Nel 1912 pubblica la raccolta più importante di poesie: "Morgue", che denota l'obitorio di Parigi. Il titolo esprime la protesta di Benn nei confronti della l 212c24c irica tradizionale.

Benn non vuole descrivere la bellezza classica, ma sceglie un luogo di morte: uomo nella sua fisicità, nel suo essere mortale.

Capovolge anche i valori legati alla vita umana.



Questa raccolta è dedicata a una poetessa contemporanea ebrea espressionista: Else Lasker-Schüler, con cui ha avuto una relazione (gli procurerà dei problemi col nazismo).

1913 "Söhne", raccolta rapposrto padre-figlio.

1914: lavora come medico anche su delle navi. Inizia la guerra. Lui staziona a Bruxelles.

Nel 1915 si sposa e avrà una figlia.

1916 "Gehirne" (cervelli), raccolta di 5 novelle. Il protagonista Rönne è un medico di 30 anni (riferimento a Benn stesso). Rönne ha una crisi della conoscenza, in cui constata che non è possibile raggiungere la verità con gli strumenti della mente umana. CRISI GNOSEOLOGICA. Spaccatura tra la realtà che osserviamo e l'osservatore.

L'unica conoscenza a cui l'uomo può pervenire è quella che si presenta nella sua testa

Spaccatura tra:

oggetto e soggetto

interno e esterno

pensiero e azione


Vive il proprio corpo come un elemento estraneo (le sue mani non sembrano far parte di lui).

Verhirnung: personaggi chiusi nella propria testa, nella propria razionalità

Non c'è azione, Roenne vive nella propria testa, non sa gestire la realtà.

Una via di fuga è l'ebbrezza. Contatto con la natura. Tentativi che comunque falliscono.


Politicamente Benn non è un uomo di sinistra (aristocrazia dello spirito) NO alla poesia rivolta al popolo.

Varie frequentazioni femminili; nel 1922 muore la sua prima moglie.

1931: un suo amico musicista, Paul Hindemit, mette in musica dei suoi versi in un oratorio che si chiama "Das Unaufhörliche".

1932: Benn pubblica il saggio "Nach dem Nichilismus". Benn constata fisioloicamente che nell'uomo il cervello ha avuto uno sviluppo maggiore rispetto alle altre parti del corpo: Progressive Zerebration (intende la razionalità).

Con la scienza moderna il mondo per Benn diventa Totalmente comprensibile: prevalenza del concetto sull'affetto e sull'emotività; la natura perde la propria discendenza divina. L'uomo non è più creatura divina, ma fa parte della natura.


Benn auspica un ritorno al mito, al momento irrazionale dell'uomo. Ritorno dell'affetto (strano per un medico).


"Goethe und die Naturwissenschaften": saggio. Importanza che hanno avuto gli studi scientifici per Goethe. Ha raccolto e studiato i minerali, ha studiato l'anatomia umana. Ha scoperto un osso, che porta il suo nome.

Il concetto scientifico in Goethe non è staccato dall'esperienza. In lui Benn vede l'ultimo rappresentante della scienza antica.

GOETHE ≠ RÖNNE.


Contatto col nazismo.

Nel 1933 Hitler sale al potere. Subito Benn si dichiara solidale con questo nuovo regime (posizione che diventerà scomoda). Entra nellAccademia prussiana delle arti.

Si giustificherà dicendo che non conosceva il programma del regime, che non aveva neanche mai letto "Mein Kampf". Criticato dai nazisti per la sua relazione con Else.

Comincia a prendere le distanze dal nazismo.


Innere Emigration: è quello che è successo alle persone che si opponevano non pubblicamente al nazismo. Posizione silente. Oppositori del nazismo che rimasero in Germania, tra cui lo stesso Benn. Lui la chiama emigrazione aristocratica.


1938: secondo matrimonio. La moglie si suiciderà.

Problemi coi nazisti. Verrà escluso da un'associazione di poeti.


1943: Benn inizia la sua autobiografia, "Doppelleben"' . Giustfica la propria esistenza e la sua iniziale compromissione col nazismo. Frattura tra realtà e vita poetica. Per lui quello che conta è solo la poesia.


1946: terzo e ultimo matrimonio.


1947: pubblicazione della novella "Der Ptolemäus". Il protagonista è il proprietario di un istituto di bellezza che vive dopo la guerra. Offre ai propri pazienti delle droghe, l'oblio artificiale dal male dell'esistenza. Poca narrazione, molta riflessione PROSA SAGGISTICA.

Droga = pessimismo culturale


1948: raccolta di "Poesie statiche", 44 poesie. Il tema centrale è il rapporto tra arte e vita


1949: Roman des Phänotyp. Insieme delle caratteristiche che costituiscono il soggetto. Il soggetto rappresentativo di una nazione risultato del fenotipo e dell'ambiente esterno.

Benn tenta di descrivere il fenotipo a lui contemporaneo:

essere scisso

mancanza di moralità, sostituita dall'igiene e dalla legge

nessun contatto con la natura e con il proprio corpo.

Romanzo atipico, fatto soprattutto di riflessioni. Non c'è azione, non c'è il protagonista.


1951: Probleme der Lyrik, saggio. Benn si distacca da una serie di concezioni tradizionaliste della poesia. La poesia per lui è qualcosa di fatto, di costruito, non è il prodotto di uno slancio emotivo. E' qualcosa di artificiale. Si esalta l'elemento formale (poesia di Mallarmé, la poésie pure).

La poesia non si rivolge a nessuno, non ha contatto con la realtà quotidiana. E' una poesia per poeti.

Soll die Dichtung das Leben bessern?, uno degli ultimi saggi, anni '50. La risposta è NO. Secondo Benn la poesia non ha la funzione di interagire con la vita, la poesia è asociale.

La poesia moderna non si rivolge a nessuno. Non è interessata alle emozioni, ma deve raffreddare.


1951: vince il premio Büchner (grande drammaturgo dell'Ottocento)


1956: Gottfried Benn muore.


Kleine Aster, 1912. fa parte del ciclo "Morgue".

Il protagonista è un medico che sta sezionando il corpo di un autista di birreria morto annegato. Il medico è un osservatore distaccato, non prova compassione. L'emotovità è rivolta all'astero che trova il suo vaso nello stomaco del morto.

Si parla delle parti fisiologiche dell'uomo.

E' un testo in prosa. Ci sono poche rime (versi 1-3 e 7-8). Testo anti-lirico sul piano formale e del contenuto. Critica dell'espressionismo alle forme tradizionali.

Questo linguaggio è una provocazione, che nega ogni tipo di compassione e di partecipazione.

Due punti esclamativi: nei verso rivolti al fiore, non all'uomo morto. Il fiore è l'elemento principale, non il corpo dell'uomo morto. "Ruhe sanft": riposa in pace. Formula liturgica, da funerale, rivolta al fiorellino.

Attrito tra le diverse sfere del linguaggio.


Schöne Jugend, ciclo "Morgue".

In questa poesia troviamo una ragazza annegata. Degradazione dell'essere umano. Sguardo freddo del medico, forse divertito. Non c'è individualità nel corpo della ragazza (non si sa chi sia).

Dal secondo verso in poi la ragazza è considerata solo nelle sue parti organiche. I ratti sono il frutto del ventre della ragazza. Il frutto inoltre è morto il ventre non produce vita, ma morte.

La bella gioventù è riferita ai ratti nel corpo della ragazza. Non c'è tracca di un'accusa sociale.

Manca la rima.


D-Zug, ciclo "Morgue".

Si parla di un viaggio in treno che porta le persone dal mare a Berlino. C'è l'incontro tra un uomo e una donna, è un incontro sessuale descritto da Benn in maniera allusiva. Irregolare sia nel testo che nella sintassi.

Zeilenstil: distacco tra un verso e l'altro. I protagonisti non appaiono come individualità, perdono le loro connotazioni individuali. C'è del maschilismo ("la donna è qualcosa per una notte"). Le persone sono descritte nella loro fisicità ("carne che se ne andava nuda"). Eliminazione dei valori che elevano l'uomo.

Dimensione della sensualità: riferimenti agli odori. Il ritorno al mare è un viaggio simbolico, una dissoluzione, un ritorno all'informe.

Il personaggio principale viene scarsamente identificato.

Si denota una certa stanchezza.

Si mescolano elementi opposti: morte e vita. E' impossibile dare un significato a questa poesia, ci sono allusioni; è ambigua e simbolica. Ritorno alla forma linguistica che non ha significati precisi. Le parole perdono il loro senso.

Uso ossessivo del marrone: corpi abbronzati che tornano dal mare, "Il marrone dell'uomo si getta nel marrone della donna", il marrone del fogliame.


Benn diffida del pensiero razionale, cerca vie di fuga nell'irrazionalità. Questa poesia ne è un esempio. Le vie di fuga sono l'inconscio, l'erotismo, l'ebbrezza, la passione.

Non organizza più il reale nel razionale. La fisicità dell'uomo non è filtrata dalla razionalità.





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