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Ernst Theodor Amadeus Hoffmann

letteratura tedesca



Ernst Theodor Amadeus Hoffmann nacque a Königsberg nel 1776 (morì a Berlin nel 1822 per tabe dorsale).Hoffmann appartiene come scrittura alla seconda fascia del Romanticismo. Si chiamava Ernst Theodor Wilhelm, muterà il terzo nome in quello di Amadeus - in onore di Wolfgang Amedeus Mozart - solo successivamente. In seguito alla separazione dei genitori viene affidato alla madre che però morirà. Cresce nella famiglia dello zio materno.

Studiò diritto, ma attratto dalla musica letteratura pittura. La carriera di 858d37i magistrato lo portò a Glogau, in Slesia, in qualità di giovane assistente presso uno studio notarile. Qui conosce l'enigmatico pittore italiano Molinari, che diverrà il modello di molti suoi personaggi. Riconosciuto come l'autore di alcune caricature, con cui veniva beffeggiati gli ufficiali della guarnigione di Posen viene trasferito nella cittadina polacca di Plok. Si occupò di critica musicale e di regie teatrale, direttore d'orchestra, pittore, compositore riuscì ad unire i suoi diversi talenti. Da giurista viene a contatto grazie alle perizie che esamina, con la psicologia e la psichiatria dell'epoca. La salute mentale è un tema che gli interessa molto e tramite un amico medico viene in contatto con delle persone malate di mente. Nella malattia egli vede pericolosità ma senza in nessun modo discriminarla, in quanto sostiene che in ogni individuo esiste un potenziale di devianza. Questo pensiero di vedere i savi non troppo diversi dai malati lo rende un pensiero estremamente moderno. Nelle sue opere è evidente il conflitto tra lo spirito borghese e quello dell'artista che non possono comprendersi. Egli svolge una doppia vita. Giurista di giorno e bohemien di notte. E' di notte che egli scrive, ed è la notte che lo influenza con il suo lato oscuro e onirico, come dimostrano i Nachtstucke. (notturni). Molti dei temi trattati da Hoffmann sono trattati con ironia uno strumento per interrompere l'unitarietà dei sentimenti e portarli su nuovi piani.



Il tipo di scrittura di Hoffmann è difficile da ricondurre in una forma perché ha qualcosa della fiaba, del giallo dell'autobiografia. Nella sua opera giunge quasi al realismo. H. è uno dei primi a parlare in letteratura del piccolo borghese, la nuova classe nascente.


Già nel 1808 Hoffmann aveva scritto un bizzarro racconto, Il cavaliere Gluck (Ritter Gluck). Nel 1809 apparve il primo dei frammenti di Kreisleriana : i dolori musicali del kappelmeister Johannes Kreisler (Johannes Kreislers des Kappellmeisters, musikalische Leiden) raccolta di schizzi, fantasie, appunti critici dell'immaginario compositore Kreisler, alter ego dello stesso Hoffmann. Kreisler è il genio musicale che conosce le virtù redentrici della musica ma rischia di essere travolto dalla sua forza demoniaca.
Nel 1815 escono le Fantasie alla maniera di Callot. Del 1815-1816 è il romanzo Gli elisir del diavolo (Die Elixiere des Teufels). Vi compaiono motivi cari a Hoffmann: sdoppiamento della coscienza, follia, telepatia. Il romanzo è ispirando al The Monk di Matthew Gregory Lewis, sulla scia del gothic novel di quegli anni.

Nei Notturni (Nachtstücke, 1818) è uno dei suoi racconti più angosciosi, L'uomo della sabbia (Der Sandmann).

Punti di vista e considerazioni del gatto Murr sulla vita nei suoi vari aspetti e biografia frammentaria del kappelmeister Johannes Kreisler su fogli di minuta casualmente inseriti (Lebens- Ansichten des Ka ters Murr nebst fragmentarischer Biographie des Kapellmeisters Johannes Kreisler, 1820-1822).
Del 1821 è il racconto La principessa Brambilla (Prinzessin Brambilla). Nel 1882, l'anno della morte, Maestro Pulce (Meister Floh).

Nelle sue storie si alternano infatti ragione e follia, ironia e commozione, assurdità buffonesca e coerenza psicologica, presenze demoniache e rievocazione scrupolosa di epoche storiche. Ricorrono in esse i motivi della telepatia, della suggestione, dell'ipnotismo, dello sdoppiamento della personalità, della regressione infantile, dello smarrimento, della perversione. Nel 1919 Sigmund Freud dirà di esse essere straordinarie precorritrici dell'analisi dei processi dell'inconscio.

Hoffmann opera un radicale capovolgimento: inconcepibile, assurda è la realtà concreta, mentre nulla di più naturale sono i sogni, le magie, una follia che svela le più segrete verità psicologiche. L'opera di Hoffmann è l'inquietante trascrizione poe tica di una attività fantastica e allucinatoria.

"L'uomo della sabbia", narra la storia di Nathanael, un bambino fortemente impaurito, e allo stesso tempo incuriosito, dal fantomatico uomo della sabbia, un essere spaventoso che gettava manciate di sabbia negli occhi di quei bambini che non volevano dormire. Una notte identifica l'uomo della sabbia nello scienziato Coppelius che lavorava col padre; i suoi sospetti trovano fondamento quando costui lo scopre dietro una porta intento a spiare i loro lavori notturni e lo getta sul fuoco con l'intenzione di cavargli gli occhi dalle orbite, ma interviene il padre e lo salva. Il padre morirà in seguito a un'esplosione durante un esperimento al quale partecipava anche Coppelius, che dopo l'incidente sparisce misteriosamente. Dopo alcuni anni Nathanael parte per l'università, lasciando la madre e la fidanzata Clara, con la quale si teneva sempre in contatto tramite lettera. Nonostante avesse represso il ricordo di Coppelius, questo incubo infantile riaffiora quando su una spiaggia incotra un venditore di strumenti ottici uguale a Coppelius. Dopo essere tornato a casa e aver litigato con Clara e il fratello di questa, e aver fatto pace subito dopo, raggiunge nuovamente l'università. Parlando con un professore, viene a sapere che il venditore ambulante si chiama Coppola ed é un meccanico. Quindi nel momento in cui gli si presenta alla porta con l'intento di vendergli un cannochiale, Nathanael non nutre più sospetti verso quest'uomo, e acquista lo strumento che gli viene proposto. Grazie al cannochiale riesce a sbirciare ciò che avviene nella casa di fronte alla sua: una bellissima fanciulla siede accanto alla finestra con lo sguardo perso nel vuoto. E li se ne innamora; frequentando la sua casa, si accorge di esserne sempre più preso, e decide chiedere la sua mano. Durante uno scontro tra il padre della fanciulla e Coppola, scopre che la sua amata é un automa, infatti venendo trascinata violentemente per le scale, perde viti e bulloni, e il suo volto é privo di occhi. Nathanael é costretto a letto per una terribile febbre cerebrale, e al suo risveglio si ritrova a casa, circondato dai familiari e dai suoi amici. Il ragazzo pian piano riacquista la serenità perduta, e trascorre belle giornate con Clara. Ma un giorno, durante una gita, si trova con Clara su un campanile, usa il cannochiale per vedere meglio e invece rivive tutti i momenti spiacevoli della sua vita: allora impazzisce e vuole buttare di sotto la fidanzata. Il fratello di lei, da giù, sente delle urla, accorre immediatamente sul posto e salva la sorella; insieme fuggono per le scale. Nathanael sconvolto si getta giù dal campanile.


Il romanzo inzia con una serie di lettere la prima è quella che Nathanael scrive all'amico Lothar, fratello di Clara, la sua fidanzata, che però al momento di spedirla, si sbaglia e la invia a Clara.
In questa "svista" trapelano tutte le sue paure infantili, inoltre informa Clara di aver conosciuto un venditore di barometri che si chiama Coppola e in cui avvisa l'avvocato Coppelius.
Freud chiama questo tipo di errori "atti mancati", essi rivelano un inconscio desiderio di chi li compie.
La ragazza gli risponde e cerca di tranquillizzarlo affermando che Coppelius e Coppola sono come l'uomo della sabbia, fantasmi che la sua mente ha creato e che spariranno appena ne avrà la consapevolezza.

"Ti prego levati dalla mente quel brutto avvocato.Sii sereno, sii sereno." (p.24).

Per Hoffmann esiste una distinzione tra la REALITAT (realtà) e la WIRCKLICHKEIT (realtà che si costituisce come un risultato di un agire di un wirken, ch ah anche significato di apparire, sembrare). La Realitat è una realtà già data, già costituita, immodificabile e subita. La wircklichkeit è quella realtà che noi identifichiamo nella libertà del nostro i, una realtà plasmata da noi stessi.

Olimpia è descritta (p.27) come non bella una donna ben proporzionata, dai stupendi capelli e dagli occhi come un lago in cui si specchia l'azzurro limpido del cielo senza nubi. Clara era vista come un essere freddo, prosaico e razionale.




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