Caricare documenti e articoli online 
INFtub.com è un sito progettato per cercare i documenti in vari tipi di file e il caricamento di articoli online.


 
Non ricordi la password?  ››  Iscriviti gratis
 

RICERCA SCIENTIFICA E 'FUGA DI CERVELLI'

politica



RICERCA SCIENTIFICA E "FUGA DI CERVELLI"

L'importanza della ricerca scientifica, in un Paese industrializzato, è fondamentale per lo sviluppo economico e la competi­zione con gli altri Paesi: purtroppo in Ita­lia ci si rende conto di ciò solo quando suona l'allarme per la "fuga dei cervelli".

Tipologia B: articolo

Ambito: socio-scientifico

Destinazione: pubblicazione su un perio­dico di divulgazione scientifica 131d34b


Suscita scalpore, di tanto in tanto, la notizia che qualche illustre scienziato italia­no manifesti l'intenzione di andare a svol­gere il suo lavoro di ricerca in qualche altro Paese dell'Unione Europea o negli Stati Uniti, dove maggiori sono le possibilità di conseguire risultati soddisfacenti e profes­sionalmente gratificanti. È in queste occa­sioni che i mass media si accorgono di un fenomeno purtroppo in crescita nel nostro Paese e che non può non destare allarme. Umberto Veronesi, oncologo di fama e già ministro della Sanità, ha affermato recente­mente che "un Paese senza ricerca è un Pae­se che uccide il suo futuro".



Finanziare la ricerca scientifica è il mi­glior investimento che un Paese possa fare per il proprio futuro: significa scommettere sulle sue migliori risorse umane. I risultati magari non sono immediatamente visibili, ma a lungo termine costituiscono un auten­tico valore aggiunto.

Pensiamo alla ricerca nel campo della medicina, che ha permesso nel secolo scor­ so di debellare alcune malattie che erano le­tali per l'uomo, come la polmonite o la tu­bercolosi, nonché oggi di compiere notevoli passi in avanti nella prevenzione e nella cura di altri mali che continuano a rivelarsi devastanti per la salute, come il cancro, 1'AIDS, la sclerosi multipla. Pensiamo, an­cora, alla ricerca nel settore dell'ingegneria genetica che, nonostante le polemiche su al­cune sperimentazioni (la clonazione umana, i cibi "transgenici", la manipolazione degli embrioni), ha realizzato fondamentali sco­perte, come la "lettura" della mappa del ge­noma umano e la creazione in laboratorio di tessuti da utilizzare nei trapianti di organi. Pensiamo, infine, alla ricerca tecnologica nel campo dell'informatica e della telemati­ca che, con strumenti come il computer, In­ternet, la televisione digitale, ha rivoluzio­nato le nostre abitudini di vita, di lavoro, di studio e di svago.

L'Italia non sembra, però, aver colto l'importanza che la ricerca riveste nello svi­luppo economico, scientifico e culturale: le risorse finanziarie che s'investono sono po­che e le strutture a disposizione dei ricerca­tori sono spesso insufficienti. Ne consegue che le giovani generazioni di scienziati se ne lamentano di frequente e, come detto, subi­scono la tentazione di trasferirsi all'estero e mettere al servizio di altri Paesi la loro intel­ligenza e professionalità.

Per evitare' questa "fuga di cervelli" e ridurre il gap dell 'Italia rispetto agli altri Pa­esi dell'Unione Europa ed agli Stati Uniti, èassolutamente necessario incrementare sia gli investimenti pubblici e privati da desti­nare alla ricerca sia il numero di ricercatori, ma è anche urgente ricostruire dalle fonda­ menta, insegnando ai ragazzi l'importanza delle idee e della cultura della razionalità. Da questo punto di vista, l'istruzione riveste un ruolo fondamentale in quanto, fin dalla scuola dell'obbligo, deve fornire gli stru­menti metodologici necessari a stimolare l'esplorazione scientifica 131d34b . Su queste basi, bisogna erigere un'impalcatura capace di garantire ai ricercatori strutture e strumenti di lavoro, ad esempio creando nuovi istituti scientifici di ricerca o dotando di un centro di ricerca ogni ospedale italiano, come acca­de negli Stati Uniti.



Più ricerca nel nostro Paese: è un obiet­

tivo che si può realizzare soltanto sensibiliz­zando la classe politica dirigente ad investi­re più risorse in questo settore d'importanza strategica per il futuro, anche se i risultati non sono sempre immediati. Se si parte dal presupposto che lo sviluppo economico di una nazione non dipende esclusivamente dalla produzione industriale, ma anche dalle idee nuove, dalla passione di porre sempre oltre le frontiere della scienza e della tecni­ca, allora si darà il giusto peso al lavoro dei ricercatori, mettendoli nelle condizioni di poter operare proficuamente e così fornire un valido contributo alla crescita complessi­va del Paese.

Ferma restando la libertà di ogni ricer­catore italiano di recarsi a lavorare all' este­ro, dietro un'eventuale decisione del genere deve esserci tutt'al più una scelta di vita, un motivo personale, ma non delle esigenze imposte dall'esterno, come l'impossibilità di svolgere al meglio il proprio lavoro. In­somma, il nostro Paese non può correre il ri­schio di vedere fuggire i suoi "cervelli" e privarsi così delle sue risorse più preziose.







Privacy




Articolo informazione


Hits: 3398
Apprezzato: scheda appunto

Commentare questo articolo:

Non sei registrato
Devi essere registrato per commentare

ISCRIVITI



Copiare il codice

nella pagina web del tuo sito.


Copyright InfTub.com 2024