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Definizione dell'identità e dei confini della comunità politica organizzata.

politica



POLITY: Definizione dell'identità e dei confini della comunità politica organizzata.

POLITICS: L'insieme delle architetture del potere, dei processi e degli attori.

POLICY: Decisioni, provvedimenti che interessano individui, gruppi o interi settori della società.

  1. Che cosa è la politica?
    1. Invenzione umana, collettiva o individuale che riguarda la gestione della collettività responsabile dell'ordine pacifico.
      La politica comporta 949e49j una serie di azioni svolte da attori individuali o collettivi più o meno specializzati [CHI] intraprese in uno specifico ambito territoriale e in una data comunità, il sistema politico [DOVE] nel quale si prendono decisioni vincolanti o imperative che distribuiscono chances di vita, possibilità di scelte e vincoli, purché si sia risolto il problema dell'ordine e della sicurezza [PERCHE']; sia l'ordine che le funzioni di benessere possono essere svolte e stabilite ricorrendo a strumenti coercitivi-repressivi [politica autoritaria] sia a strumenti consensuali-partecipativi [politica democratica] [COME]

  2. Chi sono i principali attori politici?
    1. Weber: ceto ben individuato di professionisti a tempo pieno, eletti e uomini di partito, che vivono DI e PER la politica.
    2. Altri attori la cui identità non è unicamente politica, provengono da altri ambienti: economici, culturali, sociali, religiosi, amministrativi; la famiglia ha un ruolo importante.
  3. Che cosa s'intende per Politics?
    1. I problema del potere e delle istituzioni: è il principale aspetto dello studio della politica, l'analisi della sfera del potere. Cioè la natura del potere, la sua legittimazione e il modo di utilizzarlo, chi lo detiene e come si stabilisce chi ne è il titolare, il problema di come viene esercitato e limitato.
  4. Che cosa è una Policy?
    1. Politica nella società: si tratta dei programmi d'azione, proposti dagli attori politici e decisi nelle sedi politiche, i cui effetti influiscono sulla vita quotidiana dei cittadini. In questo modo la politica mostra il suo aspetto di governo, cioè il modo di affrontare e risolvere i problemi della comunità, dirigendosi verso l'esterno. Si può dire che le policies sono il prodotto della politica.
  5. Che cosa vuol dire Polity?
    1. La polity è la definizione dell'identità e dei confini du una comunità politica. Una comunità politca non ha dimensione definita e immutabile, bensì variabile nel tempo anche se più lentamente di altri aspetti della politica. L'aspetto dei confini ha influenza diretta sulla polity: se cambia il territorio cambia anche la comunità politica, ma la polity comprende anche le strutture e i processi di mantenimento e cambiamento della comunità. Lo stato nazionale è una forma di polity che consente il controllo centralizzato di ampi territori, ma esistono anche polities multinazionali (ad esempio l'impero austo-ungarico o la Svizzera attuale)
  6. Come è cambiata la politica negli ultimi 200 anni?
    POLITY
    1. Processo di diffusione degli stati nazionali
    2. Limitazione della sovranità esterna degli stati: organismi internazionali e sopranazionali -integrazione europea.
    3. Crescente emergere di spinte regionaliste e autonomiste
    4. Coesistenza di livelli di governo diversi [ad es.: centrale, regionale]

POLITICS: nascita e consolidamento della democrazia;



POLICY: sviluppo di un sistema di welfare state universalistico.


  1. Che cosa distingue la politica da altre esperienze umane come l'economia, la morale, la religione?
    1. Il carattere collettivo dell'attività politica e il compito specifico di operare il controllo della violenza che è monopolio esclusivo della politica.
  2. Quali sono gli aspetti principali della politica?

E' un'invenzione tipicamente umana, spesso inconsapevole, che è tipica delle collettività. Il ruolo principale è assicurare il mantenimento dell'ordine e la distribuzione dei valori e delle risorse. Questo è possibile perché la politica può utilizzare degli strumenti di coercizione, orientandosi verso una configurazione autoritaria o nel rispetto del pluralismo. A seconda dell'orientamento saranno incentivati la mediazione e il dialogo oppure l'imposizione repressiva. La politica assume anche compiti di protezione della comunità dall'esterno, sia attraverso la formazione di alleanze che attraverso politiche aggressive di espansione.


  1. Che cosa è una democrazia?
    1. Regime contraddistinto dalla garanzia reale di partecipazione politica della popolazione adulta maschile e femminile e dalla possibilità di dissenso, opposizione e competizione politica.

  1. Quali sono gli aspetti empirici che caratterizzano il metodo democratico?
    1. Il metodo democratico è lo strumento istituzionale per giungere a decisioni politiche in base al quale singoli individui ottengono il potere di decidere attraverso una competizione che ha per oggetto il voto popolare; sistema etico-politico nel quale l'influenza della maggioranza è affidata al potere di minoranze concorrenti che l'assicurano [SARTORI]

  1. Qual è la definizione minima di democrazia?
    1. Suffragio universale maschile e femminile
    2. Elezioni libere, competitive, ricorrenti e corrette
    3. Pluralismo partitico
    4. Diverse e alternative fonti di informazione

  1. Quali sono gli aspetti procedurali di una democrazia?
  2. Che cosa significa incertezza democratica?
    1. Incertezza rispetto al contenuto concreto delle decisioni che gli organi eletti possono assumere; confini invalicabili: mercato e proprietà privata.

  1. Come si definisce una democrazia procedurale?
    1. Insieme di norme e procedure che risultano da un accordo compromesso per la risoluzione pacifica dei conflitti tra gli attori sociali politicamente rilevanti e gli altri attori istituzionali presenti nell'arena politica.

  1. Quali sono i tipi principali di democrazia?

  1. Qual è la distinzione fra democrazia rappresentativa e diretta?
    1. Rappresentativa: basata su regole e istituzioni della rappresentanza ovvero elezioni libere, competitive, corrette e periodiche, da strutture rappresentative come il parlamento e decisionali come il governo
    2. Diretta: democrazia degli antichi dove un piccolo numero di cittadini si riunivano e decidevano problemi che li riguardavano; istituti di democrazia diretta: referendum.
  2. Che cosa sono la democrazia consensuale e la democrazia Westminster?
    1. La democrazia consensuale si attiene a quello che è il principio consensuale cioè la diffusione e ripartizione del potere. Con questo metodo si sottolinea l'importanza della ricerca dell'accordo, del consenso più ampio, del compromesso. La democrazia è più tolleranza reciproca che tirannia della maggioranza; più ricerca di accordo che vittoria da un parte. E' contraddistinta da :

i. governi formati da più partiti e ampie coalizioni ;

ii. equilibrio di poteri fra esecutivo e legislativo ;

iii. sistema multipartitico ;

iv. sistema elettorale proporzionale ;

v. sistema di interessi concertato e neo-corporativo ;

vi. decentramento e assetto federale ;

vii. bicameralismo forte e rappresentanza delle minoranze ;

viii. costituzione rigida e potere di veto delle minoranze ;

ix. controllo costituzionale ;

x. indipendenza della banca centrale.

    1. La democrazia Westminster si attiene al principio maggioritario e prende ispirazione dal modello inglese e dal nome del parlamento britannico. Sulla base di questo principio la democrazia è un regime in cui i rappresentanti, eletti sulla base di elezioni libere, competitive e ricorrenti, raggiungono le proprie decisioni in base al principio di maggioranza. Il sistema maggioritario aliena le minoranze. E' contraddistinta da :

i. - concentrazione del potere esecutivo in governi formati da un solo partito e maggioranze risicate ;

ii. fusione dei poteri ( legislativo ed esecutivo ) e dominio del governo ;

iii. sistema bipartitico con una sola dimensione rilevante ;

iv. sistema elettorale maggioritario ;

v. pluralismo dei gruppi di interesse ;

vi. governo centralizzato e unitario ;

vii. bicameralismo asimmetrico ;

viii. costituzione flessibile e sovranità parlamentare ;

ix. assenza di controllo di costituzionalità ;

x. banca centrale controllata dall'esecutivo;

xi. esistenza esclusiva di forme di democrazia rappresentativa.


  1. Quali sono le dimensioni rilevanti in una democrazia?
    1. POTERE ESECUTIVO E PARTITI
    2. ASSETTO UNITARIO O FEDERALE DI UN REGIME POLITICO

  1. Qual è una definizione ideale di democrazia?
    1. Per democrazia ideale si intende un regime caratterizzato da una "necessaria corrispondenza tra gli atti di governo e i desideri di colori che ne sono toccati". Ovvero in una versione parzialmente diversa "è la continua capacità di risposta (responsiveness) del governo alle preferenze dei suoi cittadini, considerati politicamente uguali."

  1. Come si passa dalla definizione normativa a quella empirica?

Secondo Dahl, si superano i problemi empirici che ogni definizione normativa pone, attraverso due diversi postulati:

    1. affinché un regime sia capace di risposta, tutti i cittadini: I POSTULATO devono avere simili opportunità di:

i. formulare le loro preferenze ;

ii. esprimere tali preferenze agli altri e al governo attraverso un'azione collettiva o individuale;

iii. ottenere che le proprie preferenze siano pesate ugualmente in quanto a contenuto e origine.

    1. II POSTULATO: affinché esistano queste tre opportunità devono esistere almeno otto garanzie istituzionali:

libertà di associazione ed organizzazione ;

libertà di pensiero ;

diritto al voto ;

diritto dei leaders di competere con il sostegno elettorale ;

fonti alternative di informazione ;

possibilità di essere eletti a pubblici uffici ;

elezioni libere e corrette ;

esistenza di istituzioni che rendano le politiche governative dipendenti dal voto.

  1. In che senso la responsiveness è collegata all'alternanza?
    1. Il cittadino votando può far valere quella responsabilità e, dunque, spingere i governanti alla responsiveness se esiste concretamente ed oggettivamente la possibilità di alternanza tra partiti o coalizioni di partiti al governo. Se al contrario vi è un partito che supera largamente e per anni la metà dei seggi, la possibilità concreta di sanzione del votante e, di conseguenza, la possibilità che un cambiamento di voto da un partito ad un altro si riverberi sulla composizione del governo è pressoché inesistente ; se è così la responsabilità è altrettanto inesistente e la spinta alla responsiveness meno forte.
  2. E' ipotizzabile una responsiveness senza alternanza?
    1. La risposta a questa domanda può essere positiva, solo se una democrazia ha una larga diffusione di strutture e sedi di partecipazione e contrattazione tra i diversi interessi. In questo senso un rapporto continuo con gli organi che sono preposti alle decisioni e una prassi di accordo e compromesso di tipo consociativo può rendere meno importante l'alternanza ai fini della responsiveness.

  1. Quali sono gli elementi essenziali per raggiungere un qualche grado di qualità democratica?
    1. ESISTENZA DI UNA OPPOSIZIONE:

i. Opposizione parlamentare attiva e attenta ai diversi problemi dei gruppi di cittadini;

ii. Mezzi di comunicazione attenti a quei problemi e in competizione;

    1. EFFICIENZA DEGLI APPARATI AMMINISTRATIVO E GIUDIZIARIO:

i. Apparato di polizia

ii. Sistema giudiziario

iii. Burocrazia centrale e locale.


  1. Quali sono le condizioni non politiche della democrazia, specie nel passato?
    1. [DAHL] Complesso di valori:

i. credenza nella legittimità delle istituzione;

ii. credenza nell'autorità e la disponibilità ad obbedire;

iii. credenza nella capacità del regime di risolvere i problemi che si trova ad affrontare [effettività]

iv. fiducia reciproca tra gli attori di un sistema politico;

v. disponibilità a cooperare e anche competere;

vi. disponibilità all'accordo e al compromesso

    1. [ALMOND E VERBA] Cultura civica:

i. partecipazione

ii. attività politica vivace

iii. impegno civile moderato

iv. assenza di dissensi profondi

v. fiducia nel proprio ambiente sociale

vi. rispetto per l'autorità

vii. senso di indipendenza

viii. atteggiamenti favorevoli verso le strutture politiche


  1. cosa vuole dire società plurale?
    1. Società caratterizzata da profonde divisioni religiose, etniche, linguistiche e ideologiche intorno a cui sono strutturare le diverse organizzazioni politiche e sociali, quali partiti, gruppi d'interesse e mezzi di comunicazione; Democrazie consociative:

i. Governi con larghe coalizioni;

ii. Meccanismi di veto indirizzati a garantire meglio le minoranze a livello decisionale

iii. Applicazione del principio di proporzionalità in tutte le sedi rilevanti

iv. Alta autonomia nella gestione dei diversi segmenti della società;

Maggiore importanza degli atteggiamenti delle elites e dei rapporti con lo strato intermedio delle sub-élites rispetto alla cultura politica a livello di massa.


  1. Qual è la differenza tra pluralismo culturale e sociale?
    1. PLURALISMO SOCIALE: può esserci anche senza pluralismo culturale; ordine sociale pluralistico nell'ambito di una cultura socialmente e politicamente abbastanza omogenea.

Condizioni favorevoli alla democrazia:



alto livello di alfabetizzazione e diffusione e sviluppo dei mass media;

assenza di disuguaglianze economiche estreme


  1. Esiste una correlazione dimostrabile tra sviluppo economico e democrazia?

Non vi è un legame necessario.

    1. Pluralismo sociale, istruzione comunicazione e assenza di disuguaglianze sono i presupposti più sicuri di un possibile assetto democratico
    2. Non sono fenomeni legati allo sviluppo industriale
    3. Correlazione fra industrializzazione, urbanizzazione, crescita del reddito pro capite

  1. Quali sono i problemi irrisolti nell'analisi delle condizioni della democrazia?
    1. Definizione della soglia a partire dalla quale l'alfabetizzazione, lo sviluppo delle comunicazioni, il pluralismo, le minori disuguaglianze diventano condizioni positive per la democrazia
    2. Valore delle condizioni muta se vi sono altri aspetti sfavorevoli ad un assetto democratico?
    3. A parità o somiglianza di tali condizioni si possono avere esiti politici diversi, sia democratici che autoritari.
  2. Quali sono le condizioni storiche favorevoli allo sviluppo della democrazia secondo B. Moore?

UNICO PROCESSO DI CAMBIAMENTO I CUI FATTORI ESPLICATIVI SONO:

    1. Esistenza in un equilibrio tale che impedisca l'affermazione di una monarchia troppo forte o aristocrazia terriera troppo indipendente.
    2. Svolta verso una forma appropriata di agricoltura mercantile o da parte dell'artistocrazia terriera o da parte della classe contadina [non industrializzazione, bensì emergere di un'economia mercantile]
    3. Indebolimento dell'aristocrazia terriera
    4. Mancanza di una coalizione aristocratico-borghese contro i contadini e i lavoratori "matrimonio tra segale e acciaio" è la via più sicura all'autoritarismo, necessità di borghesia urbana vigorosa e numerosa
    5. Rottura rivoluzionaria con il passato [inglese: servì a limitare l'assolutismo regio; francese e americana: spezzò il potere di un'aristocrazia agraria che avrebbe ostacolato la trasformazione democratica]

  1. Quali sono le critiche a B. Moore e come si può integrare la sua analisi?
    1. L''aver ristretto il campo di analisi a Francia, Inghilterra e Stati Uniti ha fatto ritenere a Moore che fosse indispensabile una rottura rivoluzionaria, che invece non è avvenuta ad esempio nel caso di molte democrazie europee. E possibile integrare questa analisi andando a indagare il ruolo della violenza nel mutamento politico, domandandosi perché le espressioni politiche delle classi sociali privilegiate ad un certo punto si sentono costrette a concedere dei diritti alle classi inferiori, trasformando i regimi liberali e oligarchici in democrazie di massa:

i. Soluzione di accomodamento e compromesso che può evitare problemi gravi nel caso in cui

Esiste un'unità territoriale e nazionale

Non vi sono minacce immediate provenienti dall'estero

Struttura statale non dispone di apparato repressivo forte

Sono consolidati e radicati nella cultura politica i diritti e le libertà proprie dell'oligarchia competitiva

Pressioni potenzialmente violente per allargamento di diritti delle classi sociali inferiori organizzate attraverso partiti e sindacati

Espressioni politiche di borghesia e aristocrazia competono per l'appoggio popolare.

PAURA DELLA RADICALIZZAZIONE NELLA MOBILITAZIONE DELLE CLASSI INFERIORI.


  1. Come si caratterizza la prima democratizzazione secondo Dahl?
    1. Ammissione del dissenso, opposizione, competizione fra diverse forze politiche [liberalizzazione]
    2. Crescita di inclusività [Partecipazione]

  1. Quali sono i percorsi verso la democrazia?
    1. TRE PERCORSI [vedi quaderno]

  1. Come si caratterizza la prima democratizzazione in termine di diritti politici, civili e sociali?
    1. MODELLO MARSHALL [vedi dispensa partecipazione]

  1. Illustra la nozione di democratizzazione come l'ingresso di nuovi strati della popolazione nell'arena politica.
    1. Ingresso delle classi inferiori nell'arena politica nazionale, ovvero approvazione e vigenza di un diritto di associazione e unione [possibilità di creare dei sindacati abilitati a rappresentare i lavoratori e non solo partiti e associazioni estranee alla struttura produttiva]

  1. Qual è il ruolo dell'organizzazione degli interessi intermedi nella democratizzazione?
    1. Importanza di strutture intermedia caratterizzate dalla nascita e organizzazione in tempi e con modalità specifiche e diverse di partiti e sindacati: espansione cittadinanza politica.

  1. quali sono le soglie di Rokkan?
    1. LEGITTIMAZIONE
    2. INCORPORAZIONE
    3. DI RAPPRESENTANZA
    4. DEL POTERE ESECUTIVO

  1. Quali generalizzazione Rokkan propone a proposito delle soglie?
    1. La pressione per la proporzionale aumenterà con l'eterogeneità etnica o religiosa dei cittadini, e anche in elettorati etnicamente e religiosamente omogenei, aumenterà con la differenziazione economica causata dall'urbanizzazione e dalla monetizzazione delle transazioni.
    2. La proporzionale si rivelerà come la trincea di minor resistenza nelle democrazie articolare e con scarse risorse governative, mentre i sistemi maggioritari saranno difesi efficacemente nei sistemi politici più grandi e con strutture governative più forti.


Capitolo 3


  1. Quali sono i modelli di regimi autoritari?
    1. MARX: bonapartismo
    2. GRAMSCI: cesarismo
    3. HERMET e altri autori: Neo-Bismarckismo

  1. Come si definisce un regime autoritario?
    1. Sistema politico con pluralismo politico limitato e non responsabile, senza una elaborata ideologia-guida, ma con mentalità caratteristiche, senza mobilitazione politica estesa o intensa, tranne che in alcuni momenti del suo sviluppo, e con un leader o talora un piccolo gruppo che esercita il potere entro limiti formalmente mal definiti ma in realtà abbastanza prevedibili.
  2. Che cosa è il pluralismo limitato?
    1. Attori istituzionali [esercito, burocrazia, partito unico] e attori sociali [chiesa, gruppi industriali e finanziari, proprietari terrieri, sindacati, ecc.] non sono politicamente responsabili secondo il modello delle liberal-democrazie di massa, ovvero tramite le elezioni. Se c'è responsabilità: a livello di politica invisibile nei rapporti reali tra i diversi attori; e forme di consultazione elettorale plebiscitaria per legittimazione, espressione di consenso e sostegno a favore del regime.
  3. Che cosa significa che esistono mentalità caratteristiche?
    1. Sono le idee che legittimano il regime; non si può parlare però di vere e proprie ideologie, in quanto il loro campo d'azione è in genere molto più limitato delle ideologie totalitarie; si tratta di atteggiamenti intellettuali, alcuni valori, sui quali è più facile trovare accordo tra attori diversi con diverse caratteristiche e interessi, come quello di ordine e sicurezza, patria, nazione, gerarchia, ecc.
  4. Che cosa significa assenza ovvero limitata presenza di mobilitazione politica?
    1. Basso livello di partecipazione né esteso né intenso può essere voluto e controllato dall'alto; ciò presuppone:

i. Efficaci apparati repressivi [servizi di sicurezza autonomi, o all'interno della struttura militare] che siano in grado di attuare la smobilitazione

ii. Debolezza o assenza di strutture di mobilitazione, cioè di strutture in grado di provocare e controllare la partecipazione

iii. L'assenza di garanzie reali attinenti i diversi diritti politici e civili

  1. Perché a proposito di autoritarismo si fa riferimento a un leader o un piccolo gruppo?
    1. Regimi caratterizzati da notevole personalizzazione del potere, visibilità del leader carismatico, oppure di poche persone che detengono le leve del potere in quanto sono presenti negli organi di vertice.

  1. Che cosa comporta il riferimento a limiti formalmente mal definiti ma prevedibili?
    1. La definizione approssimativa dei limiti contribuisce ad un esercizio del poter con più ampi margini di discrezionalità, in contrapposizione alla certe del diritto propria degli assetti democratici.

  1. Definite la nozione di coalizione dominante e che parte ha all'interno di un autoritarismo.
    1. In senso ampio: l'insieme dei gruppi politicamente attivi che sostengono il regime nella sua fase di instaurazione e nei periodi successivi e costituisce dunque la base sociale del regime
    2. In senso stretto: le élites che partecipano alla gestione governativa del regime stesso occupando posizioni di comando nelle strutture-chiave del regime autoritario.
    3. Ha un ruolo fondamentale nel processo di instaurazione; in quella fase impiega: risorse coercitive, influenza, status per raggiungere i propri obiettivi; dopo può gradualmente modificarsi, può avvenire emarginazione di attori minoritari e predominio di altri attori.

  1. E' possibile che vi sia un'opposizione in un regime autoritario? E come qualificarla meglio?
    1. Presupponendo l'esistenza di una pluralità di attori politicamente rilevanti capiamo come si possa esser creato uno spazio oggettivo per le opposizioni. [semi-opposizioni, pseudo-opposizioni: attiva o passiva, legale - alegale o illegale]. Può esser conveniente tollerare un certo grado di opposizione per dare una vernice liberale all'autoritarismo.

  1. Quali sono i criteri rilevanti per distinguere tra i diversi autoritarismi?
    1. L'analisi delle strutture politiche autoritarie: partito unico, sindacati verticali, distinte forme di assemblee parlamentari, sistemi elettorali caratteristici.

  1. Come definire un regime totalitario?
    1. Assenza di pluralismo caratterizzato dal ruolo preminente del partito unico
    2. Struttura burocratica e gerarchizzata, articolata attraverso una serie complessa di organizzazioni che servono ad integrare politicizzare controllare e spingere alla partecipazione tutta la società civile
    3. Subordinazione completa di tutti gli altri possibili attori al partito unico
    4. Ideologia articolata e definita finalizzata alla legittimazione e al mantenimento del regime e a dare contenuto alle politiche di mobilitazione e sostantive;
    5. Alta e continua mobilitazione sostenuta dalla ideologia e dalle organizzazioni partitiche e sindacali subordinate al partito
    6. Piccolo gruppo o leader al vertice del partito unico
    7. Limiti non prevedibili al potere del leader e alla comminazione di sanzioni;

  1. Che cosa significa universo concentrazionista?
    1. Repressione accentuata sotto forma di terrore totalitario nei confronti di tutti coloro che indipendentemente dalle loro intenzioni soggettive possono costituire un intralcio alle politiche del regime. Si caratterizza sia per la quantità di persone coinvolte sia per il suo essere una struttura politica di sradicamento del tessuto sociale che fa sentire le sue conseguenze sull'intero corpo sociale.

  1. Spiegate cosa vuol dire istituzionalizzazione del disordine rivoluzionario.
    1. La struttura organizzativa e la meccanica funzionale dello stato totalitario riproducono il medesimo principio di disordine civile e di instabilità permanente.

  1. Discutete i due esempi più noti e importanti di totalitarismo.
    1. NAZISMO
    2. STALINISMO

  1. Definite un regime tradizionale.
    1. Regime basato sul potere personale del sovrano che tiene legati i suoi collaboratori in un rapporto fatto di paure e ricompense; le decisioni del sovrano non sono limitate da norme, né devono essere giustificate su base ideologica: uso del potere in forme particolaristiche e per fini essenzialmente privati; la religione fa da background culturale.
  2. Definite un regime sultanistico.:
    1. Pluralismo disperso.
    2. Ideologia arbitraria
    3. Mobilitazione manipolata.
    4. Leadership personalistica.

  1. Che cosa caratterizza un regime militare?
    1. Nascono generalmente da un colpo di stato, golpe militare;
    2. Gli attori principali sono gli ufficiali di più alto grado;
    3. Ideologia non articolata, ma basata su principi e valori quali l'interesse nazionale, la sicurezza, l'ordine [necessità di una razionalizzazione tecnocratica per eliminare sprechi, corruzioni e ingiustizie]
    4. Situazione più ricorrente: depoliticizzazione e apatia a livello di massa
    5. Istituzioni limitate a classiche juntas o organi consiliari ristretti che sono la sede decisionale e governativa di tali regimi.

  1. Quali differenze vi sono tra le tirannie militari e le cleptocrazie?
    1. Tirannia militare: caratterizzato dalla presenza di un leader militare in posizione preminente rispetto al corpo ufficiali che domina l'esercito e governa in maniera personalistica.
    2. Cleptocrazia: caratterizzato dalla commistione di personalismo e corruzione; l'esercito è poco professionale, coeso ed efficiente e il reclutamento avviene su basi personalistiche o connessioni tribali.

  1. Come definire un'oligarchia militare?
    1. Gruppo più o meno ampio di militari prima coinvolti nel golpe e poi nel regime; il grado di penetrazione nelle strutture politiche, sociali o economiche preesistenti si può tripartire tra:

i. Controllo: limitato compito di guida di organizzazioni e settori largamente autonomi

ii. Direzione : degli stessi settori

iii. Amministrazione: colonizzazione dei vari settori della burocrazia, affari, sindacati.


  1. Come distinguere tra militari moderatori, guardiani e governanti?
    1. Militari moderatori: hanno potere di veto, sono un gruppo di pressione potente e politicizzato capace di intervenire per destituire il governo in carica; obiettivo: mantenere lo status quo e l'ordine.
    2. Guardiani: controllano direttamente il governo, occupano i ruoli decisionali più importanti, hanno obiettivi di ordine, conservazione e razionalizzazione economica;
    3. Governanti: controllo, penetrazione militare profonda di tutte le strutture pubbliche, burocratiche e economiche; obiettivi di mutamento radicali e ambiziosi; repressione forte: maggiore possibilità che permanga.

  1. Perché i militari intervengono in politica?
    1. Assenza di istituzioni politiche consolidate
    2. Monopolio della forza e organizzazione più potente grazie a:

i. Organizzazione

ii. Disciplina gerarchica

iii. Comunicazione e spirito di corpo

iv. Possesso di armi pesanti

    1. Si installano in una situazione di profonda crisi politica caratterizzata da bassa legittimità del regime vigente, da politicizzazione delle classi inferiori, da minaccia agli interessi delle classi medie, da profonda crisi economica, da illegalità, disordine, violenza e corruzione;
    2. Prevalenza degli interessi corporativi

  1. Che cosa caratterizza la nuova professionalità dei militari?
    1. L'acquisizione di maggiori conoscenze teoriche, la trasformazione degli eserciti in corpi altamente differenziati con maggiore coesione, spirito di corpo, capacità manageriali e maggiore disposizione a prendere e mantenere il potere, maggiore sicurezza nelle proprie capacità di governo, una diversa ideologia basata sulla dottrina della sicurezza nazionale e una più scarsa disponibilità a lasciare il potere ai civili o a cercare legittimazione esterne.

  1. come si definisce un regime civile-militare?
    1. Regime fondato su una alleanza tra militari, più o meno professionalizzati, e civili, burocrati, politici di professione, tecnocrati, rappresentanti della borghesia industriale e finanziaria.
  2. Come definire un regime burocratico-militare?
    1. Regime caratterizzato da una coalizione dominata da ufficiali e burocrati;
    2. Decisioni politiche dettate da pragmatismo;
    3. Instaurati in sistemi in cui erano già presenti strutture democratico-liberali.
    4. Maggiore importanza del ruolo dei tecnocrati nella vita politica
    5. Maggiore ricorso a misure repressive per controllare le masse popolari:

  1. Come definire un regime corporativo?
    1. Regime caratterizzato dalla partecipazione controllata e dalla mobilitazione della comunità politica attraverso strutture organiche; rifiuta la concezione liberale della competizione e l'idea marxista di società, aderisce ad un idea di rappresentanza sulla base delle unità economiche e sociali di appartenenza.

  1. Che cosa distingue un corporativismo includente da uno escludente?
    1. Includente: obiettivo dei governanti è mantenere un equilibrio stato-società garantito da politiche dirette ad includere gruppi operai importanti nel nuovo assetto politico-economico.
    2. Escludente: obiettivo è l'esclusione raggiunta per mezzo di coercizione, smobilitazione e ristrutturazione dei gruppi operai più importanti.

  1. Che cosa è il populismo in America Latina?
    1. Movimenti socialmente e ideologicamente compositi e con aspetti diversificati: traduzione politica del processo di mobilitazione che investe settori della popolazione prima non attivi politicamente; base sociale: masse urbane di recente immigrazione e gruppi di classe media e alto-borghesi o militari;
    2. Volontà popolare identificata con la giustizia e la moralità.
    3. Leader carismatico e rapporto non mediato organizzativamente tra il leader e le masse.
    4. Mobilitazione dall'alto di gruppi popolari non pienamente organizzati;
    5. Ideologia non formulata precisamente e con riferimento a valori vaghi e ambigui [progresso, sviluppo, industrializzazione, nazionalismo].
  2. Come caratterizzare i regimi esercito-partito?
    1. Esercito e partito: strutture parallele e sostanzialmente in simbiosi, ovvero gli stessi leader possono occupare ruoli diversi nell'una o l'altra struttura.
    2. Esercito controlla partito [struttura di massa articolata che svolge compiti di mobilitazione, integrazione e controllo della popolazione]
    3. Orientamento ideologico marxista-leninista;
    4. Instaurazione a seguito di un colpo di stato militare;
    5. Sistema con partito egemonico;
    6. Modello che prevede una notevole innovatività istituzionale sia per il ruolo che per l'articolaione delle strutture politiche sia per gli altri organi di governo della società e dell'economia; GARANTISCE STABILITA'.

  1. Come definire un regime civile?
    1. Regime di mobilitazione nei quali la caratteristica di limitata mobilitazione propria dei regimi autoritari si attenua così che diventano un modello-limite di autoritarismo, più vicino al totalitarismo; tuolo preminente del partito unico; differenze: origini, contesti culturali e socio-economici e nelle ideologie-mentalità che ispirano e guidano l'azione dei governanti e sostanziano le forme di legittimazione di quei regimi.

  1. Che cosa caratterizza un regime nazionalista di mobilitazione?
    1. Nasce dalla lotta per l'indipendenza nazionale diretta da un'élite nazionalista civile, da un leader carismatico, il quale fa del partito il veicolo di una mobilitazione dal basso: struttura portante del refime stesso; militari hanno un ruolo secondario; [ANGOLA - MOZAMBICO - GUINEA-BISSAU]

  1. Che cosa caratterizza un regime comunista di mobilitazione?
    1. Contesto socio-economico relativamente sviluppato;
    2. Partito unico con un articolazione strutturale approfondita e una notevole capacità di controllo della società [stato-partito];
    3. Ideologia legittimante: marxismo-leninismo, maoismo, titoismo.
    4. Pervasività delle strutture politiche-partitiche a tutti i livelli di società;
    5. Esistenza di un qualche grado di pluralismo limitato dovuto alle complessità sociale e ad aspetti strutturali di tipo etnico ed economico;
    6. Posizione dei militari:

i. confusione fra i ruoli militari e partitici



ii. se vi è conflitto non deriva da motivi professionali per quanto riguarda i militari

iii. ruolo di garanti del regime e sostenitori dell'egemonia del partito in grado di intervenire con sostanziali modificazioni dello stesso regime nel caso di crisi profonda del partito.


  1. Quali sono le novità nei regimi di mobilitazione negli anni ottanta in relazione al ruolo politico della religione musulmana?
    1. Presenza combinata di una struttura di mobilitazione articolata e più efficace del partito, il clero, e da un'ideologia complessa che disciplina controlla e ha prescrizioni per ogni momento della vita dell'affiliato credente.

  1. Che cosa è un regime di transizione?
    1. Regimi preceduti da un'esperienza autoritaria o tradizionale, cui faccia seguito un inizio di apertura, liberalizzazione e parziale rottura della limitazione del pluralismo.
  2. Che cosa è una democrazia protetta?
    1. Il regime in questiona ha tutti gli aspetti che formalmente lo farebbero rientrare tra le democrazie, ma è ancora controllato da apparati militari o da forze esterne che condizionano il regime o comunque vi sono leggi o norme non scritte che limitano la competizione, proibendo a certi partiti di presentare proprie liste elettorali.

  1. Che cosa caratterizza una democrazia elettorale?
    1. Il procedimento elettorale è corretto, i diritti civili non sono ben garantiti, l'informazione è condizionata da situazioni di monopolio con la conseguenza di escludere parti della popolazione dall'uso effettivo dei propri diritti, non vi è una effettiva opposizione partitica.

  1. Che cosa è una pseudo-democrazia?
    1. Sono regimi autoritari che presentano le forme più esteriori del regime democratico, quali costituzioni che garantiscono i diritti ed elezioni ma ad esse non corrisponde nessuna realtà neanche parzialmente democratica.





  1. Quali sono gli aspetti essenziali della crisi autoritaria?
    1. Può avvenire dopo il processo instaurativo, a mostrare il fallimento del consolidamento o a distanza di molti anni. Si hanno le condizioni per la crisi autoritaria quando la coalizione dominante alla base del regime si incrina e successivamente si rompe; fra gli attori istituzionali c'è divisione e contrasti; il regime incontra difficoltà a raggiungere una propria autonoma legittimazione di massa; i gruppi sociali di classe media e operaia hanno già sperimentato una propria organizzazione e partecipazione democratica: in questo caso i governanti autoritari possono inseguire una propria legittimazione attraverso elezioni manipolate, referendum coercitivi o parlamenti fantoccio.

  1. Quali sono le cause della crisi autoritaria?
    1. Trasformazioni nella struttura, nella consistenza, nelle scelte e preferenze dei gruppi sociali ed economici che formano la coalizioni dominante che tenderanno a modificare tale coalizione
    2. Tali modificazioni possono portare all'uscita dalla coalizione di alcuni attori che diventeranno oppositori attivi o passi del regime e tensioni interne, conflitti e domande di adattamento del regime stesso.
    3. Trasformazioni socio-economiche possono dare maggiori risorse di influenza e coercitive a nuovi attori esclusi dalla coalizione dominante che potranno mobilitarsi contro il regime

  1. Come spiegare l'erosione della coalizione dominante?
    1. Divisioni all'interno delle forze armate a causa di lotte personalistiche di potere, avvicendamento di laedership, differenze ideologiche, difficoltà concrete che comporta l'attuazione di certe politiche.
    2. Divisioni tra le forze armate e gli attori civili della coalizione:

i. Forze armate vogliono affermare il proprio dominio

ii. Civili impongono politiche inaccettabili per i militari perché non raggiungono fini di ordine e stabilità

iii. Obietti sembrano raggiunti e i militari non sono più disposti a sopportare costi umani ed economici di quelle politiche

    1. Distacco delle élites civili dalla coalizione dominante in quanto risultano fallimentari le politiche varate dal regime, soprattutto in materia economica; oppure in quanto sembra maturato il momento per altre politiche che prescindano dal condizionamento nazionalistico dei militari.

CAUSE DI TUTTO CIO' POSSONO ESSERE: SCONFITTE MILITARI E IL FATTORE INTERNAZIONALE.


  1. Quali sono le manifestazioni-reazioni ricorrenti della crisi autoritaria?
    1. Repressione della società civile
    2. Aperture democratiche apparenti e di facciata

Gli attori della coalizione dominante non devono essere impauriti dalla mobilitazione accresciuta bensì devono vedere tutti gli svantaggi del rimanere al governo in termine di profonde divisioni dell'organizzazione e il vantaggio del ritorno alle caserme in termini di minori responsabilità politiche, accresciuto prestigio sociale e garanti e protettori del mutamento



  1. Chiarite il potenziale ruolo di un leader nel passaggio ad un regime democratico.
    1. È indispensabile che un attore prima appartenente alla coalizione autoritaria prenda l'iniziativa ai fini di un mutamento del regime; il regime crolla o si trasforma perché l'inziativa di un gruppo di attori o di uno solo attore, dotati di risorse tali da superare qualunque difesa residua del regime autoritario ha creato un'alternativa capace di stabilizzarsi.


  1. Chiarite il potenziale ruolo di un evento acceleratore nel passaggio ad un regime democratico.
    1. Può anche non essere necessario; in molti casi basta una leadership abile e decisa a portare a compimento il mutamento che sarà facilitata nel suo compito se si creano situazioni favorevoli.

Capitolo 4


  1. Che cosa è una crisi democratica?
    1. Vi è crisi democratica quando insorgono limiti e condizionamenti alla precedente espressione dei diritti politici e civili ovvero quando si ha limitazione della competizione politica e della potenziale partecipazione in quanto si è rotto il compromesso democratico che ne è alla base.

  1. Che cosa è un crollo democratico?
    1. Si ha crollo quando i caratteri fondamentali del regime saltano e una diversa democrazia o un regime autoritario vengono instaurati con modalità discontinue, ovvero in seguito ad un colpo di stato, una guerra, anche civile, un'invasione esterna, ecc.

  1. Che vuol dire crisi della democrazia e crisi nella democrazia?
    1. DELLA DEMOCRAZIA: insieme di fenomeni che alterano il funzionamento dei meccanismi tipici di quel regime [Germania di Weimar]
    2. NELLA DEMOCRAZIA:

i. arresto del funzionamento o cattivo funzionamento, sulla base delle norme esistenti, di alcune strutture e meccanismi cruciali del regime o nei rapporti legislativo/esecutivi o in strutture burocratiche o giudiziarie;

ii. distacco o cattivo funzionamento dei rapporti società-partiti o gruppi-strutture del regime democratico, quando domande espresse dalla società civile non si traducono in decisioni assunte dal regime .[Francia fine '60]


  1. Che cosa caratterizza lo svolgimento della crisi democratica?
    1. Conflitti sostanziali
    2. Attori istituzionali e politici
    3. Stato del regime democratico antecedente alla crisi
    4. Profonde trasformazioni socio-economiche, crisi economica, difficoltà a risolvere problemi sostantivi ai quali particolari attori attribuiscono rilievo

INASPRIMENTO DELLA LOTTA POLITICA A LIVELLO DI ELITE E UNA MAGGIORE FLUIDITA' NEI LEGAMI TRA PARTITI SINDACATI E ALTRI GRUPPI D'INTERESSE E DELLA SOCIETA' CIVILE DALL'ALTRA:

i. CRESCITA DI RADICALIZZAZIONE DEL CONFLITTO TRA ATTORI COLLETTIVI E INDIVIDUALI: aumento della distanza tra le posizioni reciproche di partiti, sindacati, associazioni di interesse su aspetti concreti.

ii. FRAMMENTAZIONE e FRAZIONALIZZAAZIONE PARTITICA: aumento dei partiti presenti nell'arena politica; razionalizzazione fa riferimento alle divisioni interne che emergono nei partiti

iii. CRESCITA DI PARTECIPAZIONE: comporta numerose e affollate manifestazioni e dimostrazioni di vario tipo e maggiore presenza dei cittadini in tutte le sedi tradizionali di partecipazione.

iv. INSTABILITA' GOVERNATIVA: aumento della frequenza di crisi di governo ed eventualmente l'esistenza di rapporti conflittuali anche all'interno della maggioranza parlamentare che dovrebbe sostenerlo.

INASPRIMENTO DELLE MANIFESTAZIONI DESCRITTE PORTANO A:

inefficacia decisionale

ineffettività delle decisioni

aumento degli attori che diventano neutrali rispetto al regime, che cominciano ad opporvisi attivamente in quanto non lo sostengono e lo ritengono illegittimo.


  1. Che cosa è il circolo vizioso della crisi?
    1. Inefficacia decisionale, ineffettività e maggiore illegittimità contribuiscono ad inasprire il conflitto politico e ad approfondire la radicalizzazione del conflitto. [in questa prima fase si può fermare il circolo vizioso se le elite democratiche riescono a ricomporre un accordo-compromesso sui problemi-sfida sostantivi]

  1. Come si caratterizza la seconda fase della crisi?

CONTEMPORANEAMENTE:

    1. Radicalizzazione si spinge fino al punto di distruggere il centro politico sia in termini di strutture partitiche sia di posizioni di compromesso: punto di arrivo di un processo di centrifugazione alla fine del quale qualsiasi accordo è impossibile
    2. Crescente violenza: manifestazioni di radicalizzazione e dell'esistenza di gruppi che ritengono il regime illegittimo.
    3. Crescita di politicizzazione dei poteri neutrali: processo che investe esercito e magistratura e altre istituzioni neutrali garanti dell'ordinamento politico e che porta alla creazione di un collegamento con alcune forze politiche e con l'assunzione di posizioni che travalicano le competenze e i limiti assegnati dalle leggi.

  1. A quali casi si applica lo schema tratteggiato?
    1. A tutti i casi di crollo democratico degli anni 20 e 30 in Europa occidentale (Germania e Italia)
  1. Che cosa caratterizza le crisi con o senza crollo? Come spiegarle?

  1. Che sono transizione, liberalizzazione e instaurazione democratica?
    1. TRANSIZIONE: periodo ambiguo ed intermedio in cui il regime ha abbandonato alcuni caratteri determinanti del precedente assetto istituzionale senza avere acquisito tutti i caratteri del nuovo regime che sarà instaurato: periodo di fluidità istituzionale nel quale si fronteggeranno le soluzioni pacifiche degli attori in campo
    2. LIBERALIZZAZIONE: processo di concessione dall'alto di maggiori diritti politici e civili, non ampi e completi, ma tali da consentire l'organizzazione controllata della società civile a livello sia di élites sia di massa: configurazione di un ibrido istituzionale che dovrebbe consentire di superare la crisi del regime autoritario allargandone le basi di sostegno sociale, senza civilizzarlo completamente.
    3. INSTAURAZIONE DEMOCATICA: processo che comporta un allargamento completo e reale dei diritti civili e politici:

i. ritorno dei militari nelle caserme con la loro conseguente neutralità politica e subordinazione ai poteri civili liberamente eletti;

ii. emergere di un sistema partitico, di organizzazioni collettive degli interessi (sindacati e altri gruppi)

iii. elaborazione e adozione delle principali procedure e istituzioni democratiche: legge elettorale, fissazione dei rapporti legislativo/esecutivo.


  1. Quali sono gli elementi centrali dell'instaurazione democratica?
    1. ATTORI ISTITUZIONALI INTERNI (al precedente regime e sostenitori dello stesso): esercito, elite di governo, alta burocrazia, forze politiche autoritarie: essendo nelle loro mani il monopolio delle risorse coercitive e il controllo degli organi di governa la loro iniziativa è frequente nelle transizioni e nelle fasi iniziali delle diverse instaurazioni, ma nel prosieguo non sempre mantengono il controllo del mutamento.
    2. ATTORI MODERATI GOVERNATIVI DEL REGIME AUTORITARIO + PARTE DELL'OPPOSIZIONE: interesse effettivo al cambiamento; entrambi conducono il processo con gli inevitabili problemi che sorgono tra di essi e con le altre forze autoritarie e con l'opposizione più estrema

  1. Militari e instaurazione democratica: quali aspetti da sottolineare?
    1. Hanno un ruolo importante perché detengono il monopolio dell'arena coercitiva:

i. Militari sconfitti in guerra, profondamente divisi con una struttura disorganizzata allo sbando

ii. Esercito integro e intatto durante il cambiamento sia sul piano dello status che del prestigio sociale

Anche nel caso di sostegno militare al regime democratico, l'esercito può sempre decidere di mantenere un controllo parziale sul potere politico.


  1. Che cosa è la coalizione fondante un regime democratico?
    1. Scaturisce dall'incontro degli interessi diversi e dalle scelte simili dei diversi attori politici e socio-politici attivi durante la transizione; più ampia è la coalizione più crescono le possibilità di consolidamento.
  2. Qual è il ruolo dell'élite nell'instaurazione?
    1. Hanno un ruolo centrale anche in funzione del fatto che essendovi un'intensa partecipazione di massa l'elite può mettere in campo risorse di pressione e influenza durante i confronti/scontri che latenti o manifesti si mantengono durante l'instaurazione; soprattutto durante la campagna elettorale.

  1. Che vuol dire continuità/discontinuità rispetto al regime non democratico precedente?
    1. Sotto il profilo normativo e del personale, delle strutture amministrative e giudiziarie del nuovo regime: riguarda il problema delle epurazioni ai livelli più alti del corpo amministrativo e giudiziario e degli apparati repressivi quali i servizi segreti, polizia, esercito, per collocare nei ruoli chiave del regime personale maggiormente leale verso il nuovo assetto istituzionale.

  1. Come spiegare le variazioni nei risultati instaurativi?
    1. Tradizioni politiche del paese:

i. Presenza o assenza di una tradizione monarchica

ii. Presenza o assenza di esperienze conflittuali e violente

  1. Illustrate le relazione tra una precedente politica di massa e il nuovo regime democratico.
    1. Ridemocratizzazione: vi è stata una realtà di politicizzazione collettiva con diversa durata e intensità che include

i. Partecipazione alle scelte elettorali e politiche

ii. Difesa dei propri interessi tramite organizzazioni di categoria

iii. Presenza di processi di identificazione partitica

Tale esperienza influisce sul nuovo assetto democratico attraverso meccanismi di trasmissione della memoria storica ovvero meccanismi di socializzazione politica tradottisi in continuità della leadership partitica, organizzazione dei partiti, forze elettorali o altre organizzazioni collettive.


  1. Che cosa conta del regime autoritario precedente per il nuovo regime democratico?
    1. Grado in cui un regime autoritario mobilita, organizza, controlla la società civile e le forme manipolate di partecipazione
    2. Grado in cui il regime riesce a disarticolare la struttura sociale e a distruggere precedenti identificazioni sociali e politiche.

  1. In che senso le modalità della transizione sono rilevanti per l'instaurazione democratica?
    1. Grado di continuità
    2. Partecipazione
    3. Ricorso alla violenza
    4. La durata

  1. Che cosa è il consolidamento democratico?
    1. Processo di definizione nei suoi caratteri essenziali e di adattamento in quelli secondari delle diverse strutture e norme democratiche, innescato anche dal trascorrere del tempo.

  1. quali sono gli aspetti ricorrenti del consolidamento democratico?
    1. Legittimazione:

i. Messa in opera e mantenimento del compromesso democratico, ovvero il modo in cui viene accresciuta, mantenuta, e ricreata la legittimazione democratica

ii. Rispetto della legalità: capacita delle elites di porsi come garanti del rispetto delle leggi e delle decisioni assunte [certezza del diritto]

iii. Neutralità e neutralizzazione dei militari

iv. Gruppi imprenditoriali privati accettano le istituzioni nel momento in cui vedono garantiti pienamente i loro interessi.


  1. Che cosa sostiene la teoria dell'ancoraggio?
    1. Quanto minore è la legittimità goduta da un certo assetto democratico tanto più forti e sviluppate devono essere una o più ancora, in una o più delle loro diverse forme; e al contrario se esiste o si sviluppa gradualmente un'ampia legittimazione allora le ancore possono rimanere deboli e non sono essenziali al consolidamento.

4 ANCORE


  1. Che cosa è stabilità?
    1. La ragionevolmente prevedibile capacità di durata del regime democratica; prevede:

i. Istituzionalizzazione raggiunta

ii. Legittimità

iii. Efficacia decisionale


  1. Come si può caratterizzare una democrazia europea, che superi quelle nazionali?

  1. Che cosa vuol dire qualità democratica?
    1. Viene misurata assumendo i diritti come criteri decisivi, il cittadino è meglio protetto e garantito. Non solo diritti politici e civili ma anche diritti sociali connessi agli istituti di welfare: diritto alla salute, assistenza della vecchiaia, protezione dell'invalidità, al sostegno alla disoccupazione, erogazione di servizi pubblici.



  1. Illustrate il problema che sta dietro la nozione di democrazia delegata.
    1. Democrazie in cui le funzioni reali di rappresentanza sono nelle mani di elites e in cui non esiste una sfera pubblica o una qualche possibilità di controllo reale e responsabilità politica di quelle elites governanti e delegate a tale funzione; non esiste accountability verticale dei governanti nei confronti dei governati.


CAPITOLO 6


Che cosa significa per un partito essere un gatekeeper?

a.   "controllori d'accesso" . con una propria organizzazione, un elettorato identificato, propri interessi autonomi, esponenti riescono ad essere presenti in ogni arena decisionale, centrale o locale e a determinare sia l'accesso, sia l'agenda e i risultati decisionali che toccano gli interessi sostenuti dai gruppi.

i. Sono gatekeeper se riescono a far prevalere il circuito elettorale rappresentativo rispetto a quello definito come funzionale;

a livello elettorale

a livello interno del partito

a livello delle dichiarazioni programmatiche

a livello decisionale


2- Quali sono i modelli di rapporti tra partiti e gruppi?


Che cosa è occupazione?

a.   Situazione caratterizzata dalla presenza di meccanismi di reclutamento e nomina e attività organizzative e decisionali interne al gruppo in cui esponenti del partito abbiano la preminenza assoluta e gli stessi interessi del gruppo siano subordinati a quelli del partito.


Che cosa è simbiosi?

a.   Situazione in cui partito e gruppo si rinforzano a vicenda nelle rispettive sfere di attività.


Che cosa è egemonizzazione?

a.   Gruppo che condiziona completamente il partito a livello di nomina e reclutamento all'interno del partito stesso e a livello elettorale per quel che concerne la sua stessa attività nelle sedi decisionali o in diverse altre forme.

Partito è espressione del gruppo offrendo ad esso un accesso indiretto alle decisioni pubbliche.



Capitolo 5


  1. Che cosa sono le elezioni?
    1. Meccanismo per scegliere i componenti di organi monocratici e collegiali.
    2. Strumenti principali della rappresentanza e del controllo popolare sui governanti
    3. Principali strumenti di ritualizzazione e addomesticamento del conflitto politico

  1. In che cosa si differenziano da altri metodi di selezione dei governanti?
    1. Ampiezza maggiore di chi opera la scelta e la complessità che ne deriva nella espressione e nella rilevazione della scelta operata dal corpo elettorale fanno sì che siano previste regolamentazioni dettagliate di tutte le fasi del processo.

  1. in che cosa differiscono elezioni democratiche e non democratiche?
    1. DEMOCRATICHE: sono caratterizzate da:

i. Competizione: offerta politica presentata agli elettori ha carattere plurale e c'è concorrenza per ottenere il successo

ii. Libertà: tutti gli elettori sono in condizione di operare la loro scelta al riparo da minacce e con un sufficiente grado di informazione sulle alternative; partiti e candidati possono svolgere la proprio campagna e comunicare con gli elettori

iii. Rilevanza: risultati delle elezioni hanno perso significativo sui processi politici e sulle attività di governo e decisione

    1. NON DEMOCRATICHE [SENZA SCELTA, DI FACCIATA: rito, strumento di irreggimentazione e simulazione della sovranità popolare]:

i. Competizione annullata dal meccanismo della lista unica, oppure depotenziata nel caso in cui vi sia una pluralità di liste ma è garantita a priori la prevalenza di una di queste.

ii. Limitazione della libertà: sia la scelta se votare o meno, sia i contenuti del voto.

iii. Rilevanza politica depotenziata dal depotenziamento delle istituzioni che esse eleggono.


  1. quali i principali momenti e aspetti del processo elettorale?
    1. Tempi e convocazione delle elezioni

    1. Elettorato attivo

    1. Elettorato passivo e candidature

    1. Campagna elettorale

    1. Modalità del voto

    1. Sistema elettorale e valutazione dei voti

Capitolo 9


  1. che cosa è un parlamento democratico?
    1. Assemblea rappresentativa a competenza generale, pluralistica e permanente, ma rinnovata nella sua composizione tramite elezioni a scadenze regolari.

  1. quali caratteri distinguono i parlamenti democratici da quelli non democratici?
    1. Natura assembleare

i. Forma collegiale

ii. Ampiezza

iii. Organismo fondamentalmente non gerarchico

    1. Carattere permanente e competenza generale:

i. Produzione di un flusso decisionale continuo

ii. Non dipendenza da altri organismi per la sua convocazione

    1. Mandato temporalmente definito dei componenti
    2. Pluralismo interno:

i. Coesistenza di una pluralità di orientamenti politici

ii. Consentire in maniera continuativa l'espressione dell'opposizione

    1. Collegamento organico con i processi istituzionali della rappresentanza politica:

i. strumento di collegamento: elezioni popolari

PARLAMENTI NON DEMOCRATICI NON PRESENTANO CARATTERI DEL PLURALISMO - DELLA RAPPRESENTATIVITA' - DELLA PERMANENZA


  1. che cosa si intende per rappresentanza politica?
    1. Relazione di carattere stabile tra cittadini e governanti, intesi gli uni gli altri come soggetti pluralistici, per effetto della quale i governanti sono investiti dell'autorità di governare in nome e nell'interesse dei cittadini e sono soggetti a responsabilità politica per i propri comportamenti di fronte ai cittadini stessi; autorità e responsabilità politica dei governanti sono definite e garantite attraverso meccanismi istituzionali elettorali.

  1. che cosa si intende per rappresentatività?
    1. Capacità del corpo politico di riprodurre le caratteristiche dei soggetti rappresentati.

  1. che cosa ha di specifico la rappresentanza democratica?

  1. quali sono gli aspetti strutturali rispetto ai quali i parlamenti democratici possono differire fra loro?
    1. Le varianti strutturali riguardano il modello organizzativo reale:

i. Schemi organizzativi definiti da un complesso corpus di norme giuridiche

ii. Natura e caratteristiche dei soggetti politici, individuali e collettivi che lo compongono.


  1. quali sono le ragioni principali del bicameralismo?
    1. PRIMO GRUPPO DI MODELLI BICAMERALI [tipici della prima fase di democratizzazione] nascono dalla necessità di conservare, accanto alle nuove forme di rappresentanza popolare, forme pre-democratiche, per bilanciare il carattere innovativo di della rappresentanza popolare e garantirne l'accettazione da parte dei vecchi strati politici dominanti.
    2. SECONDO GRUPPO DI MODELLI BICAMERALI: legato alla necessità di un compromesso rappresentativo tra una concezione unitaria e una concezione policentrica della comunità politica:

i. Una camera si basa sul principio della parità rappresentativa degli individui che compongono la comunità politica nel suo insieme

ii. L'altra camera si basa sul principio della parità rappresentativa delle unità sub-nazionali

Modelli di bicameralismo in base ai poteri attribuiti alle due camere:

BICAMERALISMO FORTE O BILANCIANTE

BICAMERALISMO DEBOLE

BICAMERALISMO RIDONDANTE

BICAMERALISMO A BASE FUNZIONALE


  1. rispetto a quali aspetti possono differenziarsi le commissioni?
    1. Modalità di realizzazione e nell'importanza assegnata alle commissioni rispetto al lavoro in aula
    2. Criteri di selezione adottatati della leadership e il ruolo che essa ha nei lavori delle commissioni: presidenza: appannaggio di partiti di maggioranza o altri partiti partecipano alla spartizione delle cariche?
    3. Ruolo dei presidenti:

i. Di garanzia procedurale

ii. Politico di controllo sull'agenda

SPECIALIZZAZIONE + STABILITA' TENDONO AD INCENTIVARE I COMPORTAMENTI COOPERATIVI ALL'INTERNO DELLE COMMISSIONI AL DI LA' DEGLI INTERESSI PARTITICI.


  1. in che modo i partiti condizionano la struttura del parlamento?
    1. I parlamenti contemporanei sono assemblee di soggetti collettivi, in quanto ogni singolo parlamentare è legato al gruppo parlamentare che corrisponde ad un partito con una propria identità organizzativa anche esterna al parlamento, da un forte vincolo di lealtà e dipendenza che nell'azione parlamentare si traduce in un disciplinato adeguamento alle decisioni del gruppo.

Gruppi parlamentari con la loro leadership e organizzazione sono i soggetti principali della vita parlamentare: semplificano le procedure parlamentari e ne fanno aumentare la prevedibilità.


  1. che ruolo ha il governo nello strutturare il parlamento?
    1. Il parlamento tende ad articolarsi lungo la linea di divisione tra le forze che sostengono il governo e quelle che gli si oppongono; maggioranza/minoranza = governo/opposizione;

i. Se sistema partitico consente governo a maggioranza monopartitica la variabile determinante è il grado di coesione del partito di doverno

ii. Se il sistema partitico impone governi di coalizione pluripartitici la variabile determinante sarà l'estensione dello spettro politico della coalizione:

problema della coesione governo-maggioranza si collega ai processi di accomodamento tra identità e programmi politici dei diversi soggetti partitici che compongono la coalizione.


PARLAMENTO POLICENTRICO

PARLAMENTO AVVERSARIALE [VEDERE SCHEMINO RAVIOLO]


  1. quali sono le funzioni essenziali dei parlamenti?

BAGHEOT

    1. ELETTIVA di designazione dell'esecutivo
    2. ESPRESSIVA di trasmissione degli orientamenti popolari
    3. EDUCATIVA di elevazione delle opinioni popolari
    4. INFORMATIVA di comunicazione degli interessi delle minoranze
    5. LEGISLATIVA di elaborazione e approvazione leggi
    6. FINANZIARIA di approvazione di imposte e bilanci

B+C+D = FUNZIONE RAPPRESENTATIVA

A+F = FUNZIONE DI CONTROLLO SUL GOVERNO

E+F = FUNZIONE DI POLICY MAKING


  1. che ruolo ha il governo nella funzione legislativa?
    1. Ha un ruolo di predominio nell'ambito dell'iniziativa parlamentare:

i. Dovuto al tasso di successo maggiore delle sue proposte di legge

POLO DELL'ACCENTRAMENTO: paesi in cui il processo legislativo è controllato dal governo e la possibilità di intervento sostanziale delle altre componenti parlamentari sono limitate.

POLO DEL DECENTRAMENTO: paesi in cui accanto al governo hanno ruolo significativo nel processo legislativo [iniziativa - emendamento - deliberazione] altre componenti parlamentari.



Capitolo 10


  1. che cosa è un governo?
    1. Funzione di governo: delimitata e regolamentata dalla legge e realizzata attraverso la legge.
    2. Istituzione di governo: insieme composto dal capo del governo e dai ministri

  1. che cosa significa governare?
  2. come sono nate le istituzioni di governo attuali?
  3. quali sono le forme di governo principali?

  1. che cosa si intende per forma di governo parlamentare?
    1. Legittimazione indiretta dell'esecutivo attraverso il parlamento, garantita dal potere di sfiducia del secondo
    2. Separazione tra capo dello stato e capo del governo
    3. Durata non predeterminata dell'esecutivo
    4. Struttura collegiale a un livello dell'esecutivo
    5. Eventuale possibilità di scioglimento anticipato del parlamento

  1. che sono si intende per forma di governo presidenziale?
    1. Legittimazione democratica indipendente dell'esecutivo e del parlamento
    2. Fusione delle due cariche di capo dello stato e capo del governo
    3. Termine fisso del mandato presidenziale
    4. Struttura a due livelli dell'esecutivo

  1. che cosa si intende per forma di governo semi-presidenziale?
    1. Legittimazione democratica indipendente originaria del capo del governo e del parlamento
    2. Legittimazione indiretta concorrente dell'esecutivo attraverso il parlamento garantita dal potere di sfiducia del secondo
    3. Separazione delle cariche di capo dello stato e del governo
    4. Durata non predeterminata del governo
    5. Possibilità di scioglimento anticipato del parlamento

  1. che effetti hanno le variabili politiche sulla forma di governo?
  2. su quella parlamentare?
  3. su quella presidenziale?
  4. su quella semi-presidenziale?
  5. che importanza hanno le coalizioni nel governo parlamentare?
  6. a quali logiche risponde la formazione delle coalizioni?
  7. quali fattori rafforzano e quali indeboliscono l'influenza dei partiti sul governo?
  8. qual è il significato della stabilità di governo?







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