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Narcisismo sociale
Il fenomeno del narcisismo, nell'ottica di Fromm non riguarda solo l'individuo, ma investe parimenti la società nel suo complesso . Il narcisismo sociale si configura come un'evoluzione della funzione biologica del narcisismo 353j95d dei singoli individui, la cui fusione a livello collettivo ha reso possibile la sopravvivenza di qualsiasi tipo di comunità, nello stesso tempo, però, il narcisismo sociale può essere considerato, secondo Fromm, una delle cause che stanno alla base delle forme di violenza collettiva, quali le guerre
Per quanto riguarda la funzione biologica del narcisismo 353j95d sociale, il suo obiettivo, cioé il mantenimento in vita del gruppo, come avviene da un punto di vista individuale, dipende dalla maggiore importanza che ad esso si attribuisce rispetto a quella del singolo, e rispetto a quella degli altri gruppi. Per Fromm, anche in questo caso, quindi, diviene necessario distinguere fra un narcisismo sociale benigno ed un narcisismo sociale maligno , che si differenziano per la positiva relazione con la creatività e l'oggettualità (costruttività) del primo, opposta ai valori fortemente solipsistici e basati sull'ostilità (distruttività) del secondo
Al pari della situazione individuale di inferiorità d'organo , il narcisismo sociale maligno diventa una sorta di rifugio psicologico per quel gruppo che, sentendosi svantaggiato nell'ambito della società, trova in esso una compensazione all'inferiorità economica e culturale. Se un esempio di questo narcisismo sociale maligno è presente in generale in ogni forma di discriminazione razziale, lo si può ritrovare in particolare, nella sua manifestazione più tipica (e con i risvolti più tragici), nel contesto sociale della Germania dopo la Prima Guerra Mondiale , nel quale la classe piccolo borghese, ormai decadente sia da un punto di vista economico che di prestigio, cerca rimedio alle proprie frustrazioni con la costruzione di un'ideologia che esprime un senso di superiorità e un desiderio di dominio sugli altri.
Il narcisismo di gruppo si sviluppa in modo subdolo, in quanto l'esaltazione delle doti di una popolazione (che si identifica in una nazione, una razza, una religione, etc.) non riceve una considerazione in senso negativo, come l'enfatizzazione del valore della propria persona. Più il consenso è esteso, più le convinzioni narcisistiche, per quanto esagerate o totalmente inventate, vengono razionalizzate e fatte proprie dalla massa; il narcisismo sociale da un lato si costituisce mediante la fusione dei narcisismi individuali, che ottengono con esso quella soddisfazione impossibile da raggiungere a livello personale, dall'altro innesca un meccanismo che sviluppa i comportamenti narcisistici degli appartenenti al gruppo, la combinazione di questi due processi gli rende possibile autoalimentarsi
Nel suo percorso filogenetico, il narcisismo sociale maligno si manifesta nella sua massima espressione con l'organizzazione sociale dell'orda primitiva, nella quale gli individui erano uniti da legami di sangue (legami primari) , in una identificazione con il clan tale da non permettere di concepire l'esistenza stessa del singolo al di fuori di esso
Con lo sviluppo della civiltà e l'accrescersi delle dimensioni della comunità, l'importanza dei legami primari diminuisce notevolmente, mentre si sviluppa uno spirito di cooperazione fra un numero di persone sempre più ampio ed eterogeneo (allargamento della socializzazione); questo processo porta ad attenuare le spinte narcisistiche di gruppo a favore di un narcisismo che, coinvolgendo una quantità diversificata di individui, assume progressivamente un carattere benigno
Nonostante le trasformazioni in senso positivo che subiscono i valori di riferimento e con essi il narcisismo sociale, l'uomo tuttavia cerca continuamente di ripristinare i vecchi legami, che sono stati sciolti, identificandosi volta in volta in un'entità superiore.
La nascita delle grandi religioni probabilmente costituisce un fenomeno che ingloba entrambe le tendenze sociali dell'uomo: da una parte esse riconducono l'uomo all'umiltà e agli ideali di pace e di fratellanza, dall'altra conferiscono ai credenti qualità e pregi superiori che motivano un orgoglio narcisistico, il quale nel corso dei secoli ha sempre alimentato comportamenti fanatici, o comunque l'esclusione della possibilità di divergere dall'unica verità possibile e degna
Nonostante lo sviluppo dei rapporti sociali, per Fromm, il narcisismo di gruppo è riuscito ad insinuarsi nella società sotto varie forme, causando sempre nuovi conflitti senza soluzione di continuità: "Protestanti contro Cattolici, Francesi contro Tedeschi, bianchi contro neri, Ariani contro non Ariani, comunisti contro capitalisti; per diversi che siano i contenuti, psicologicamente siamo di fronte allo stesso fenomeno narcisistico e ai suoi risultati di fanatismo e distruttività"
Persino lo sviluppo scientifico che avrebbe dovuto privare di qualsiasi appoggio ogni convinzione che non rispecchiasse la realtà e tutte le "speranze di onnipotenza e onniscienza" degli individui, attraverso la tecnica, è finito col diventare la fonte di nuovo narcisismo; il potere, creativo e distruttivo, che la scienza mette nelle mani dell'uomo, contribuisce ad allargare i suoi orizzonti di dominio e supremazia nei confronti non più della sola natura ma anche degli altri uomini.
Nel narcisismo sociale, al pari di quello individuale, è peculiare la distorsione della realtà nel momento della valutazione di essa; il gruppo tende a sopravvalutare la propria forza e i propri pregi e ad ostentarsi superiore rispetto ad altri gruppi, la cui esistenza è considerata spesso come una terribile minaccia
Per ottenere la soddisfazione necessaria ad appagare le esigenze narcisistiche, il gruppo si appoggia ad un'ideologia in grado di fornire le basi teoriche della propria grandiosità, assimilabile, secondo l'analisi di Kohut, al complesso degli ideali e delle ambizioni, che nell'individuo si situano a livello psicologico, rispettivamente nell'ideale dell'Io e nel Sé narcisistico . È inoltre ricorrente che il gruppo cerchi la conferma delle tesi della propria onnipotenza a danno di una minoranza abbastanza debole da non poter opporre resistenza, se questo non riesce si accresce in conseguenza il desiderio di conquista rivolto all'esterno
La situazione più pericolosa e patologica del narcisismo 353j95d sociale è scatenata, come nell'individuo, dalla ferita narcisistica e dalla conseguente reazione di rabbia; infatti, per il gruppo che subisce un attacco contro i propri simboli narcisistici, l'unica soluzione possibile, in grado di sanare l'offesa e placare l'odio verso l'avversario, è quella della completa distruzione ed eliminazione di esso.
Il nemico non è considerato come un proprio simile, ma "come un corpo estraneo in un mondo arcaico che deve essere popolato esclusivamente da obbedienti oggetti-Sé" ; per questo motivo, Kohut rileva che fenomeni regressivi di massa connessi a periodi storici critici, in cui viene bloccata l'espressione di forme più elevate di narcisismo di gruppo (manifestazioni moderate di prestigio nazionale, valori culturali e morali socialmente condivisi), sono la culla di sentimenti di "vendetta sovraindividuale" e di aneliti di "controllo totale sul mondo"
Un punto importante messo in evidenza da Fromm è che il narcisismo di gruppo necessita di un punto di riferimento e di guida (incarnato nel leader) condiviso da tutti, quale fattore per la coesione ed il processo di fusione dei narcisismi individuali. Il leader incarna l'ideale cui ispirarsi e su cui proiettare il proprio narcisismo, più egli è grande e potente e più lo è il gruppo a lui sottomesso, più egli è sicuro di sé e narcisista e più sono attratti e soggiogati psicologicamente gli individui
La personalità narcisistica del leader costituisce un elemento fondamentale per la sua influenza sul gruppo, infatti l'estensione del proprio Sé all'ambiente esterno, oltre a procurargli un'ipersensibilità verso situazioni ostili al suo narcisismo, gli permette di percepire empaticamente l'esistenza degli stessi motivi di frustrazione negli altri e di acquistare di conseguenza una capacità manipolativa nei loro confronti
Fra leader e gruppo avviene un'identificazione reciproca: mentre il capo assorbe gli altri nella sua personalità e li controlla come se essi fossero una parte del suo corpo, gli individui assumono nel loro Sé narcisistico le fantasie grandiose del leader, sentendosi uniti con lui in un'unica entità (un Sé grandioso comune), che si pone nettamente contro tutto ciò che è al di fuori di essa . Il grado di costruttività o distruttività del narcisismo sociale, dal punto di vista di Kohut, dipende in tal modo dal fattore che ha portato alla fusione dei narcisismi individuali: gli ideali di miglioramento delle proprie condizioni e la crescita culturale (ideale dell'Io condiviso), o le ambizioni della fantasia grandiosa e la brama di potere (Sé grandioso comune)
Le tensioni psicologiche della massa causate da squilibri narcisistici ed i relativi sentimenti di vergogna e di rabbia derivanti da particolari condizioni sociali, economiche e culturali, favoriscono, la convergenza degli individui in movimenti nazionalistici, che promettono la gloria e l'onnipotenza agognata. A proposito è interessante l'ipotesi di Kohut sulla formazione alla fine della Prima Guerra Mondiale di una eccessiva vulnerabilità narcisistica in seno alla gioventù tedesca : i bambini che hanno vissuto un certo numero di anni senza la figura del padre, perché impegnato in guerra, mantengono inalterata da possibili delusioni l'idealizzazione del genitore onnipotente ; il successivo ritorno in famiglia del padre, che riacquista il dominio ai danni del figlio e lo riporta alla realtà, causa da un lato l'introiezione da parte del bambino dell'immagine ideale dell'oggetto, dall'altro l'indebolimento dell'autostima e il mantenimento di un Sé grandioso, separato dal processo di maturazione psichica
Pur se il narcisismo individuale e di gruppo si presenta come un fenomeno dagli effetti diversi, a seconda che sia maligno o benigno, secondo Fromm, esso, da un punto di vista etico, è sempre in contrasto con i valori della ragione e dell'amore e produce una limitazione alla crescita spirituale dell'uomo ; in quanto filtro fra il mondo e l'individuo, fra l'io (la famiglia, il clan, la nazione) e il tu (lo straniero, il diverso), esso impedisce l'umanizzazione dell'uomo, e il suo distacco definitivo dall'organizzazione sociale dell'orda primitiva: "se lo straniero è divenuto per te pienamente umano non è più un nemico, perché tu sei diventato veramente umano"
Per Fromm l'uomo contemporaneo, nonostante il suo sviluppo intellettuale, è rimasto ancorato a livello emozionale al suo "nucleo narcisistico" , in quanto non è ancora in grado di governare e canalizzare l'esplosione degli impulsi distruttivi contro se stesso. Sarebbe necessario per Fromm trasferire l'oggetto del narcisismo di gruppo, da un numero più o meno ristretto di individui all'intera umanità, trasformare cioé il narcisismo sociale in narcisismo dell'umanità intera per se stessa, ma per avvicinarsi a questa meta diviene indispensabile ripristinare la posizione centrale dell'uomo, considerato nella sua universalità e non nei suoi aspetti parziali, nello sviluppo culturale globale, abbandonando tutte le ideologie di disuguaglianza, che si schierano contro la libertà e la dignità dell'individuo
Questo è il caso della propaganda nazista contro gli Ebrei; cfr. H. Arendt Le origini del totalitarismo, cit.; F. Neumann Lo stato democratico e lo stato autoritario, cit.
Fromm fa riferimento al pangermanesimo e al panslavismo a ridosso della Prima Guerra Mondiale; cfr. E. Fromm Psicoanalisi dell'amore, cit.
Il riferimento ad Hitler ed alla relazione fra il suo estremo narcisismo e le vicende che influirono sulla sua ascesa al potere è sempre opportuno; cfr. E. Fromm Psicoanalisi dell'amore, cit.; H. Kohut Potere, coraggio e narcisismo, cit.; E. Fromm Anatomia della distruttività umana, cit.
Questo avviene quando i gruppi "si strutturano intorno alla personalità di un capo paranoide", che li orienta verso una "concezione narcisistica arcaica del mondo"; H. Kohut Potere, coraggio e narcisismo, cit., p. 76.
Naturalmente la distinzione, nell'ambito della comunità, delle due diverse strutture psichiche non è così netta e spesso possono coesistere entrambi, in questa circostanza conta la capacità dell'Io razionale di dominare le tendenze regressive; cfr H. Kohut Potere, coraggio e narcisismo, cit.
Questa visione è condivisa anche da Reich, per il quale il capo nazionalistico si pone come sostituto del "padre severo, ma anche protettivo e rappresentativo (rappresentativo nell'immaginazione del bambino)"; W. Reich Psicologia di massa del fascismo, cit., p. 65.
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