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DEVOLUZIONE E FEDERALISMO
La "devolution" è compatibile con l'idea democratica di federalismo?
Tipologia D: tema di ordine generale
Nell'ambito delle riforme istituzionali del nostro Paese, al centro del dibattito politico attual 212b14c e c'è la proposta federali sta. Una legge di riforma in senso federali sta del Titolo V della Costituzione era già stata approvata nella precedente legislatura e poi ratificata da un successivo referendum popolare "confermativo". Quella riforma ha distinto la potestà legislativa delle Regioni da quella dello Stato, aumentando le prerogative delle prime e allargando notevolmente il campo della legislazione concorrente, cioè le materie in cui possono legiferare sia lo Stato sia le Regioni.
Il progetto di devoluzione, che l'attuale governo di centro-destra ha fatto proprio, prevede di affidare alle Regioni una competenza esclusiva in materia di sanità, istruzione e polizia locale. Molte sono le perplessitàsollevate da quest'iniziativa legislativa che affiderebbe alle Regioni il diritto di legiferare in modo esclusivo su materie così importanti e delicate. Pensiamo, ad esempio, al l'istruzione: si correrebbe il rischio di promuovere venti sistemi scolastici differenti, quante sono le Regioni in Italia, con programmi, titoli di studio e percorsi scolastici diversi da Regione a Regione, magari privilegiando Manzoni e Fogazzaro in Lombardia e Verga e Tomasi di Lampedusa in Sicilia.Pensiamo anche all'impossibilità, per lo Stato, d'intervenire in materia di sanità, dato che la proposta di legge sulla devoluzione prevede la competenza "esclusiva" delle Regioni. A queste ultime, pertanto, verrebbe lasciata la gestione di un servizio pubblico di grande importanza, con il rischio di suddividere l'attuale sistema sanitario nazionale in tanti servizi regionali i quali, a seconda delle disponibilità finanziarie di ogni amministrazione locale, potrebbero diversamente garantire ai cittadini italiani il diritto alla salute. In pratica, un cittadino italiano residente a Milano potrebbe fruire di servizi sanitari più efficienti e più ampi rispetto ad un cittadino italiano residente in Basilicata o in Calabria. Il fondamentale diritto alla salute, sancito dalla Costituzione, verrebbe cosÌ esercitato diversamente dai cittadini della Repubblica.
Anche per quanto riguarda la polizia, la diversa disponibilità finanziaria delle Regioni potrebbe provocare ripercussioni molto gravi, magari con una pubblica sicurezza più efficiente in alcune Regioni e meno in altre, con il prevedibile rischio di trovare tra queste ultime quelle più infestate dalla criminalità organizzata, notoriamente presente soprattutto in alcune aree del Mezzogiorno.
L'iter che la legge di devoluzione dovrà seguire per essere promulgata è molto lungo poiché, come per tutte le leggi di riforma çostituziona1e, è prevista la doppia approvazione di ciascun ramo del Parlamento a distanza di tre mesi l'una dall'altra, quindi la necessità di un referendum popolare "confermativo" nel caso le ratifiche parlamentari avvengano a maggioranza semplice e non con quella speciale dei due terzi come prevede il dettato costituzionale.
Il dibattito sulle riforme istituzionali è molto importante ed il federalismo può rappresentare anche un salto di qualità della democrazia nel nostro Paese, nella misura in cui concede alle istituzioni locali maggiori possibilità di gestione delle risorse. Ma questo non deve avvenire a discapito dell'unitànazionale e soprattutto non deve creare discriminazioni fra le Regioni più e meno ricche della Penisola.
Bisogna ricordare che furono federalisti alcuni grandi spiriti democratici del passato, a cominciare da Carlo Cattaneo il quale, durante il Risorgimento, rappresentòl'opzione federalista repubblicana nella causa nazionale.
La battaglia per il federalismo deve quindi essere combattuta all'interno di una maggiore democratizzazione dello Stato e della vita politica italiana, nel senso di dare una più larga autonomia decisionale alle istituzioni locali, ma sempre nel mantenimento dell 'unità nazionale e nella prospettiva di una maggiore integrazione europea. Qualsiasi ipotesi federalista che, invece, volesse favorire la fruizione separata delle risorse da parte delle Regioni più ricche ed economicamente sviluppate, andrebbe nella direzione opposta e sarebbe soltanto frutto di un egoismo localistico e, in ultima analisi, antidemocratico.
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