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ASPETTI STORICO-CULTURALI IN RELAZIONE CON IL TOTALITARISMO

politica



ASPETTI STORICO-CULTURALI

IN RELAZIONE CON IL TOTALITARISMO


tesina multidisciplinare



Il sorgere dei totalitarismi è avvenuto come conseguenza della prima guerra mondiale, di quelle catastrofi, politiche ed economiche, che l'accompagnarono e del senso di crisi a ciò collegato. Con 212g63c il termine totalitarismo si vuol indicare una dottrina e, nel contempo, un sistema politico e statale fondati sul principio di un unico momento direttivo autoritario capace di plasmare con mezzi dittatoriali di varia natura lo stato e la società, facendo venir meno ogni distinzione tra sfera pubblica e privata, e organizzando la totalità così ottenuta a sua difesa e perpetuazione. Nel 900 si sono realizzati tre totalitarismi: quello stalinista, quello hitleriano e quello mussoliniano sebbene quest'ultimo è un totalitarismo "imperfetto" .Gli studiosi Friedrich e Brzezinski individuarono sei punti in comune ai tre totalitarismi:




1 Un'ideologia elaborata, consistente in un corpo ufficiale di dottrine che abbraccia tutti gli aspetti vitali dell'esistenza umana, al quale si suppone aderisca, almeno passivamente, ogni individuo. Ogni ideologia punta ad una realtà ideale e ad una nuova società

2 Un partito unico di massa tipicamente guidato da un solo uomo, il dittatore e composto da una percentuale relativamente piccola di popolazione totale

3 Un sistema di terrore, sia fisico che psichico, realizzato attraverso il controllo esercitato dal partito e dalla polizia segreta.

4 Un monopolio di tutti i mezzi di effettiva comunicazione di massa come la stampa, la radio e il cinema concentrato nella mani del partito e del governo

5 Un monopolio egualmente tecnologicamente condizionato e quasi completo dell'uso effettivo di tutti gli strumenti di lotta armata

6 Un controllo centralizzato e la guida dell'intera economia attraverso il coordinamento burocratico di attività imprenditoriali


Friedrich e Brzezinski individuarono anche delle differenze tra totalitarismi fascisti e totalitarismi comunisti negli scopi e nelle intenzioni:

- i fascisti proclamano la loro determinazione a stabilire il predominio imperialistico di una particolare nazione o razza sia sul mondo sia su una singola regione

- i comunisti affermano di volere la rivoluzione mondiale del proletariato.

e nei precedenti storici:

- i movimenti fascisti sorsero per reazione alla minaccia comunista e si offrirono a degli spaventati ceti medi come i salvatori del pericolo comunista

- i movimenti comunisti si presentarono come i liberatori di un popolo oppresso da un esistente regime autocratico, per lo meno in Russia e in Cina.

H.Arendt nel testo "Le origini del totalitarismo" individua un altro punto in comune tra i tre totalitarismi: la loro base sociale cioè una massa numerosa composta di gruppi umani disaggregati e non responsabili di fronte allo stato.Tramontano pertanto due illusioni care ai democratici:

- che il popolo nella sua maggioranza prenda parte attiva agli afffari di governo e che ogni individuo simpatizzi per l'uno o per l'altro partito; (invece la grande massa "zona grigia" è politicamente indifferente)

- che le masse apatiche non contino nulla, che siano neutrali e che formino lo sfondo inarticolato della vita politica nazionale (in realtà è il contrario).

Il totalitarismo nazista si differenzia notevolmente da quello fascista e da quello stalinista poichè riconosce la supremazia della razza ariana su tutte le altre e individua nella razza ebrea un nemico da eliminare in quanto responsabile dell'indebolimento morale e politico della Germania, origine delle sconfitte belliche del 1918 e delle successive divisioni sociali e intenzionato a contaminare la purezza della razza ariana (Mein Kampf)



Il Nazismo cercò di dare fondamento filosofico alla sua ideologia per quanto riguarda la componente razzista attraverso un'interpretazione sbagliata del pensiero di Nietzsche.Causa di tale interpretazione errata sono lo stile aforistico e poetico in cui lirismo, tono profetico e filosofia si mescolano i maniera inestricabile rendendo spesso difficile e riduttiva la comprensione e l'opera pubblicata nel 1906 "La volontà di potenza" profondamente manipolata e addomesticata dalla sorella Elizabeth Foster Nietzsche in senso razzista e antidemocratico.

In realtà Nietzsche con il superuomo non vuol indicare un uomo superiore in senso razzista ma un oltreuomo che ha compreso la mancanza di un fondamento (è consapevole della morte di Dio, testo "L'uomo folle") e reagisce a questa mancanza, cioè al nulla affermando la vita (volontà di potenza). Il superuomo Nietzscheano è fedele alla terra, cioè non ripone speranze nell'ultraterreno, si colloca al di la del bene e del male, si crea valori propri e vive nell' <eterno ritorno dell'uguale> cioè in una concezione della storia in cui tutti gli istanti hanno lo stesso valore e quindi non vi è un fine ultimo a cui tendere.



Anche D'Annunzio, ritenuto la forma poetica dell'essenza dell'ideologia fascista, interpretò in modo errato la filosofia Nietzchana, infatti egli forzò entro un proprio sitema di concezioni alcuni aspetti del suo pensiero:

- il rifiuto del conformismo borghese

- l'esaltazione dello spirito dionisiaco

- l'esaltazione della volontà di potenza

Egli si scaglia violentemente contro la realtà borghese dello stato unitario e vagheggia l'affermazione di una nuova aristocrazia che sappia tenere schiava la moltitudine degli esseri comuni ed elevarsi a superiori forme di vita attraverso il culto del bello e l'esercizio della vita attiva: il mito del superuomo è un tentativo di reagire alla tendenza di emarginare e degradare l'intellettuale perchè affida all'artista superuomo una funzione di vate cioè di guida di questa realtà. La figura del superuomo D'Annunziano si delinea principalmente in tre romanzi: il "Trionfo della morte"(1894), le "Vergini delle rocce"(1895) e il "Fuoco"(1900).

Nel "Trionfo della morte" è evidente come D'Annunzio ignora la critica radicale delle ideologie di Nietzsche e valorizza l'aspetto vitalistico dionisiaco, l'affermazione della vita attraverso l'esaltazione della volontà di potenza, dell'istinto di lotta e di dominio.

Il superuomo D'Annunziano si realizza completamente nel "Fuoco".

Si può individuare in D'Annunzio un poeta favorevole al fascismo e quindi ai totalitarismi infatti egli stesso sosteneva l'idea di un superuomo vate della massa. Emblematico è l'episodio della città di Fiume occupata da D'Annunzio e dai nazionalisti nel 1919 in cui egli introduce il progetto di una marcia su Roma, simbologie e rituali collettivi(adunate, saluto romano..) che saranno poi ripresi da Mussolini.



Una forte critica ai regimi totalitari che nel '900 hanno oppresso la libertà individuale viene mossa da George Orwell nei due romanzi "Animal farm" e "1984". Il primo è una feroce allusione allo stalinismo: il regime democratico instaurato si rivela una dittatura di pochi. Il secondo risulta più profetico e visionario: tutto è permesso, tranne pensare se non secondo quanto definito dal partito, amare se non per riprodursi,divertirsi se non con i programmi del Socing. Orwell scrisse questo che sarà il suo ultimo romanzo perchè aveva già constatato i limiti dei sistemi autocratici e i pericoli di quel totalitarismo che sarà il vero obbiettivo di tutta la sua critica: "Quello che ho realmente inteso fare è discutere le implicazioni della divisione del mondo e in più indicare, per mezzo della parodia, le implicazioni intellettuali del totalitarismo". 1984 fu composto pochi anni dopo la seconda guerra mondiale, quando ormai l'Europa aveva conosciuto due feroci sistemi dittatoriali: quello mussoliniano e quello hitleriano, espressione di un potere politico concentrato nelle mani di pochissimi uomini, ma ben deciso a tenere sotto il suo pugno milioni di persone. In quegli anni esisteva poi un'altra zona governata in modo totalitario, cioè l'Unione Sovietica, sottomessa ad un solo partito e ad una sola ideologia, contrari al pluralismo e alle libertà, è proprio questa zona che Orwell "attacca" ferocemente nei suoi romanzi: egli intende mostrare la vera natura dello stato sovietico cioè quella di uno stato totalitario in cui il Comunismo professato da Marx è solo

un'illusione.




Indice dei temi trattati



STORIA: I totalitarismi.

Testi e documenti: Friedrich e Brzezinski "I caratteri del totalitarismo"

H.Arendt "Le origini del totalitarismo"

A.Hitler "Un manifesto dell'antisemitismo: il Mein Kampf"


FILOSOFIA: Nietzsche la distruzione del mito di Dio e la creazione del superuomo. Caratteristiche del superuomo Nietzscheano ( eterno ritorno dell'uguale)

Testi: "L'uomo folle"


ITALIANO: L'interpretazione D'Annunziana del pensiero di Nietzsche

il superuomo D'Annunziano

D'Annunzio e la città di Fiume

Testi: "Il trionfo della morte"


INGLESE: la posizione di Orwell nei confronti dei totalitarismi in particolare di quello sovietico .

Testi: "Animal Farm"; "1984"






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