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I cicli economici

economia



I cicli economici

L'espansione economica portò anche aspetti negativi, infatti si verificarono frequenti crisi, cioè periodi di

contrazione delle attività economiche che finirono col mettere in difficoltà l'intero sistema. Nelle società

industrializzate, le crisi erano frequenti e gravi a causa della meccanizzazione dell'industria e della

concentrazione del lavoro in fabbrica.

Le fasi che precedono lo scoppio della crisi possono essere agevolmente individuate: all'inizio c'è un periodo

di congiuntura favorevole, che porta ad un aumento della produzione e quindi degli investimenti e dei crediti

bancari. Quando la produzione raggiunge il punto oltre al quale diventa eccessiva rispetto alla richiesta il

rapporto domanda-offerta si inverte e si verifica la crisi di sovrapproduzione. La merce resta invenduta, i

prezzi calano, le industrie chiudono e aumenta la disoccupazione.

Tra il 1700 e il 1940 le crisi si susseguirono ad intervalli regolari, anche se la tendenza di lungo periodo

(trend) restò orientata verso l'espansione. Analizzando le quantità prodotte e i prezzi, notiamo che nel lungo

periodo il trend della produzione è rimasto all'aumento, mentre il trend dei prezzi ha spesso avuto variazioni



di tendenza. Nel breve periodo invece prezzi e quantità hanno oscillato con ritmo ciclico intorno ai trend.

Questi fenomeni ciclici sono stati oggetti di studio per comprenderne le cause e suggerire i rimedi.

Diversi autori hanno avanzato la loro definizione di ciclo economico. Per Mitchell si tratta di una fluttuazione

dell'attività economica globale la cui manifestazione più completa è data dal reddito nazionale reale a cui è

legato il livello di occupazione. Il ciclo economico è quindi una fluttuazione nel livello di reddito e

occupazione.

Mitchell distingue quattro fasi: espansione, crisi, contrazione, ripresa:

Per Schumpeter è necessario fissare l'attenzione sui punti di flesso, cioè i punti in cui la curva è intersecata

dalla linea di trend. In questi punti si verifica un cambiamento fondamentale nel ritmo di aumento o

diminuzione di reddito e occupazione. Egli chiama le quattro fasi prosperità, recessione, depressione e

ripresa:

Questa nozione di ciclo economico fu espressa per la prima volta nel 1828 da Phillips, ma la prima

trattazione sistematica fu di Juglar nel 1860, che fu il primo a scoprire che le crisi si inseriscono in

meccanismi determinanti a funzionamento ciclico.

Per lungo tempo si pensò che esistesse un solo tipo di ciclo, finché nel 1923 Kitchin rilevò l'esistenza di un

ciclo più breve (2/4 anni) di quello di Juglar, al quale spesso si sovrapponeva.

Ripresa

Contrazione

Crisi

Espansione

Reddito

Tempo

Depressione Ripresa

Prosperità Recessione

Tempo

Reddito


Questi due cicli si iscrivono nei movimenti di lungo periodo dei prezzi analizzati dall'economista russo

Kondratieff, che stabilì l'esistenza di onde successive di circa 50 anni comprendenti una fase di rialzo (fase A)

e una di ribasso (fase B) dei prezzi e dei tassi di interesse:



Tempo

Indice

dei

prezzi





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