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Robert Musil

letteratura tedesca



Robert Musil (dal 1917 Robert Edler von Musil), nato a Klagenfurt nel , morto a Ginevra il 15 aprile ,


Figlio di un ingegnere si forma come ingegnere e scienziato. All'età di dieci anni la sua famiglia si trasferisce a Brno, dove frequentò il collegio militare di Eisenstadt nella Repubblica Ceca.

Nel 1897 iniziò l'addestramento di ufficiale di artiglieria all'accademia militare di Vienna, che però abbandonò in dicembre dello stesso anno per iscriversi a ingegneria meccanica all'istituto tecnico di Brno. Finiti gli studi nel , lavorava come assistente all'istituto tecnico di Stoccarda fino al , quando decise di studiare filosofia, psicologia, matematica e fisica all'università di Berlino. Si laureò nel in filosofia, con una tesi sulle teorie di Mach, ma al posto di una carriera accademica scelse di diventare scrittore. Nel , mentre studiava all'università di Berlino, Musil pubblicò il suo primo romanzo intitolato Die Verwirrungen des Zöglings Törleß ("I turbamenti del giovane Törless"), ispirato dall'esperienza degli anni a Mährisch-Weißkirchen. Die Verwirrungen des Zogle 454e47e ings Torless, Verwirrung è un termine più ricco rispetto a turbamento ed è stato tradotto anche come le perversione del giovane Torless. Combatterà sempre contro le difficoltà economiche e farà sempre dei lavori saltuari. Nel 1923 vince il Kleist Preis. Primi appunti riguardo la sua opera principale, il romanzo incompiuto Der Mann ohne Eigenschaften ("L'uomo senza qualità"), si trovano già nei suoi diari del , ma il romanzo la cui seconda parte è pubblicata nel 1933, resterà nella parte conclusiva nella parte frammentaria. Dopo l'invasione nel 1938 dell'Austra, da aprte della Germania, si ritira in Svizzera, dove muore nel 1942.



Esistono numerose controversia nel definire a quale genere appartenga quest'opera, molti dicono che sia un romanzo, altri che si tratto di una novella.

L'opera è divisa in 29 porzioni di testo a loro volta suddivisi, non si può parlare quindi di capitoli. Ogni singola porzione corrisponde ad un tema preciso. I primi tre capitoli parlano dell'addio ai genitori, il dibattito nel caffè, la prostituta. Nell'opera è possibile distinguere una parte esteriore da una interiore. I dubbi di Torless nascono soprattutto perché sente una sorta di doppio livello nel mondo. Il Narratore è un narratore onnisciente, il cui punto di vista è per lo più al di fuori del personaggio. Nella prima parte troviamo la narrazione di storie nelle storie. A parte la presenza di alcuni dialoghi, nell'insieme prevale un tono monologico.

Il nome Torless, è formato dalla parola Tor = porta, portone e less = senza. Allude a qualcosa privo di passaggio. Nel testo spesso si accenna a porte chiuse, alla difficoltà di passaggio tra due mondi.

L'azione ruota intorno al personaggio principale. C'è una duplice trama che riguarda le riflessioni del personaggio e ciò che avviene all'esterno. Tutti i personaggi sembrano riferirsi a Torless, tranne Bozena di cui si racconta qualcosa in più. Ma tutti gli altri hanno la funzione di mostrare meglio il personaggio principale.

Gli unici di cui sappiamo qualcosa in più sono: Beineberg, Reiting e Basini.

Beineberg e e Reiting vengono entrambi raffigurati nel loro rapporto difficile con la figura paterna.

"Beineberg raccontava(35) dell'india come al solito. Suo padre che era un generale vi era vissuto da giovane ufficiale al servizio degli inglesi. E non solo ne aveva riportato.."

Reiting (58) "Egli trovava Reiting addirittura eccessivo. Costui amava molto raccontare di suo padre, che era una persona bizzarra irrequieta.". "Per Reiting non c'era infatti piacere maggiore che aizzare le persone le uno contro le altre, sottomettere l'uno con l'aiuto dell'altro."(57)

Entrambi hanno un' immagine di loro padre non reale. In entrambi manca l'imago moderna che ha influenza sulla loro visione del mondo.Basini viene presentato come orfano di padre mentre gli altri due sono descritti solo da Torless, Basini è introdotto prima da Bozena.

I primi tre capitolo fanno da mise en abyme all'interea opera, introducendo i tre temi principali:

- Lo stacco generazionale, "Una piccola stazione lungo la linea per la Russia.". Si parla di una stazione per la Russia, il che ci da l'idea di un luogo lontano, ci fa capire che siamo sulla strada, uno spazio aperto che non sappiamo dove porti. Il problema dell'infinito ripercorrere. Il romanzo stesso si pone continuamente il problema dell'incertezza, della difficoltà di collocarsi anche all'interno dei fatti che gli succedono. Si accenna al problema psicologico di fondo: lo stacco generazionale, deve dare addio ai genitori, al suo ruolo di bambino, superare la sua dipendenza dal padre, figura invece negativa nei suoi compagni. Vi è una sorta di flashback che ci fa capire che sta in collegio già da quattro anni, e si capisce che ha intorno ai 16 anni.

Si parla della sua amicizia con il principe: " Un giorno arrivò all'istituto il giovane principe H", La loro amicizia e la loro somiglianza e il bisticcio per il quale litigheranno e non faranno più pace è da lui vissuta molto da ragazzino, e coincide con un suo ritiro in se stesso e il distacco dall'infanzia verso al pubertà.

Torless viene descritto come un personaggio nostalgico, turbato da un dolore diffuso, da uno stato d'animo in cui spicca un senso di vuoto.

Torless narra ad un certo punto un sogno" Ero ancora molto piccolo, era quest'ora e giocavo nel bosco.". Il bosco nelle fiabe è il luogo dove ci si mette alla prova è un terreno di passaggio dall'infanzia all'età adulta, e rappresenta la capacità di reagire alle prove.

I genitori non si rendono conto dello stato d'animo del figlio e lo affidano ai due ragazzi; il ragazzo viene mandato in collegio per salvarlo dalle minacce della grande città, in realtà poi le minacce non verranno dall'esterno. In questa solitudine si rafforza l'amicizia con i due, non si prendeva troppo sul serio come gli altri due per lui era "l'unica cosa in grado di movimentare un poco la sua profonda, intima noia."

2 - Sessualità, Un primo incontro avviene con le popolane del paese, che vengono descritte come qualcosa di sporco e sudicio "Sulle porte di quasi tutte le case c'erano donne, vestite con gonne e casacche ruvide, con i piedi larghi e sudici e le braccia nude e abbronzate."(31) (32) "qualcosa di una paurosa, animalesca sensualità."Egli racconta che "A questa spavalda e precoce virilità dei suoi amici Torless restava estraneo."

3 - Difficoltà a trovare le parole adatte, al tema della sessualità si ricollega la sua difficoltà nell'esprimere le sensazioni che provava in parole "egli non avvertiva nient'altro che quella rete infuocata davanti agli occhi; le parole non lo dicevano, non è così duro come lo descrivono le parole, è qualcosa di assolutamente muto, un nodo alla gola, .." Egli ha la percezione di un altro mondo nel quale cerca di entrare e che cerca di descrivere" Il mondo gli appariva come una casa vuota e oscura." (40). Descrive l'immagine della Signora delle orde nere, incarnando in questa signora un' immagine di terrore ed esprimendo già ciò che avverrà in collegio. [Parallelo con Lord Chandos - lente d'ingrandimento]

La visita a Bozena è finalizzata all'iniziazione al sesso. Bozena è slava e mostra gli atteggiamenti di padroni da aprte degli austrungarici nei confronti dei boemi, sottolineando la non convivenza alla apri tra i diversi popoli dell'Impero. Nella visti a Bozena si incrociano vari passaggi che la collegano alla madre di Törless e di Beineberg. Ed ü come se immagini tanto diverse sembrino avvicinate quasi come se si sovrapponessero. Qui comincia quel complicato istinto sessuale che gli mostra la madre come un essere sessuato. Qui gli affiora alla mente un ricordo della sua infanzia, quando in seguito ad una passeggiata li vede in una prospettiva diversa. "Poi un ricordo piacevole salì in lui, la casa di campagna dove avevano trascorso l'ultima estate." (51)

Bozena è associata al colore rosso, rosso è anche il colore della stanza che i tre usano come nascondiglio. "Bozena e la camicia che le era scivolata dalla spalla, il triste e volgare rosso della sua sottoveste," (50).

Lo stanzino era una camera segreta che si trovava in soffitta e che avevano arredato "secondo il loro ideale avventuroso. Le pareti erano interamente rivestite di una stoffa per bandiera di color rosso sangue". Ma Törless "Partecipava a tutto questo unicamente per non essere da meno degli altri due. Invece Beineberg, e Reiting prendevano al cosa terribilmente sul serio". (57)

Törless "In un cetto senso si sentiva diviso tra due mondi: quello solido e borghese a cui era stato abituato da bambino, dall'altra quello avventuroso, pieno di oscurità, di segreti di sangue e inimaginabili sorprese. E l'uno sembrava escludere l'altro.

Ed è in quello sgabuzzino dalla pareti rosse che avrà inizio la storia, lì che Reiting racconta di aver scoperto chi aveva rubato i soldi a Beineberg. Si trattava di Basini. A quelle parole Törless viene scosso da brividi "si dice che accada così a chi veda per la prima volta la donna destinato a coinvolgerlo in una passione annichilente", (64) Fino a ieri Basini era stato ancora in tutto simile a lui, poi una botola si era spalancata e Basini si era precipitato. Esattamente come l'aveva descritto Reiting: un'improvvisa mutazione e l'essere umano è cambiato. E di nuovo tutto questo si legava a Bozena". Da lì si presa la decisioni di cominciare a tenere Basini sotto tutela. Törless viene coinvolto nella storia con Basini , portando con sé il bagaglio della sua crisi persnale. Parallelamente alla storia del maltrattamento del ragazzo si svolge anche al sua riflessione.

"E di colpo notò - e fu come se ciò gli accadesse per la prima volta - quanto fosse alto il cielo. Fu come uno spavento. Proprio sopra di lui in mezzo alle nuvole splendeva un piccolo buco azzurro, di una profondità indicibile. ".le parole non dissero nulla, o meglio dissero qualcos'altro, come se parlassero si, del medesimo oggetto, ma di un altro aspetto, estraneo, indifferente di esso. <<L'infinito>>. (83). Qui percepisce all'idea di Infinito, che gli mostra il cielo non più come al dimora di Dio ma un abisso vuoto a cui non riesce a dare un senso. L'infinito come una forza distruttrice. Cerca allora spiegazione in matematica, dove ha sentito parlare dell'infinito e dei numeri immaginari.   Spiega a Beineberg come veda assurdi quei numeri impossibili " non è un po' come un ponte che consti soltanto dei pilone iniziali e finali, e sul quale tuttavia si cammina sicuri come se fosse intero?". Più volte fa paragoni a ponti e descrizioni architettoniche dal punto di vista dell'ingegnere quale Musil è, vede i numeri come una sorta di ponti. Törless si reca allora dal loro professore di matematica nella speranza che questi possa sciogliere i suoi dubbi. La matematica è la scienza su cui gli illuministi basavano le loro leggi. Ma il giovane professore non riuscirà a dargli le risposte che egli cercava, rimandando le spiegazioni di questo "soprasensibile" a Kannt e alla filosofia. "Su un tavolinetto vi era una famosa opera di Kant."(102). Ma anche al lettura del filosofo poterà ad un'amara delusione ed in una discussione con Beineberg dirà: ".cerco qualcosa che è tutt'altro quello che cerchi tu, assolutamente nulla di soprannaturale, al contrario, è proprio il naturale che io cerco. Capisci? Assolutamente nulla che sia fuori di me: è in me che cerco qualcosa, in me!". Poco dopo farà un sogno in cui gli appare Kant, un omino che porta un grande libro e i genitori visti come due piccole figurine. "Ma così piccoli che egli non riusciva a provare nulla per loro". La loro presenza nel suo sviluppo in quel momento è molto ridotta.

Vengono dei giorni di festa e Törless si troverà da solo nell'istituto con Basini il quale gli spiegherà le torture fisiche e sessuali a cui lo sottopongono Beineberg e Reiting e poi si dichiarerà innamorato di lui, infilandosi di notte nel suo letto. Törless in un primo momento tenterà di allontanarlo per poi cedere ai suoi istinti. Al ritorno delle vacanze seguono ulteriori torture nei confronti di Basini, a cui egli comincerà ad assistere come un osservatore passivo senza più pietà per Basini. Basini allora chiderà a lui aiuto "Ancora tempo fa eri affettuoso con me", ma egli lo allontanerà da se. Gli altri due compagni giungono alla decisione di umiliarlo pubblicamente di fronte all'intera classe, e fu allora che si ricordò della lettera di risposta dei genitori che gli dicevano di indurre Basini a confessarsi, nel rileggerla si sentì di nuovo afferrato sotto l'ala protettiva dei genitori e capì cosa doveva fare. Scrisse un biglietto a Basini, in cui lo invitava a confessarsi prima che gli altri due lo umiliassero davanti a tutti. Il fatto viene scoperto e viene fatta una piccola inchiesta fasulla, che non poterà mai alla verità. Beineberg e Reiting recitano una parte, mentre Törless dirà la verità, spiega come di Basini egli fosse interessato a questo processo di disumanizzazione all'atteggiamento morale di Basini. L'inchiesta si concluderà con al rivelazione di una verità non proprio capita dai professori, che lo assolveranno "Eh questo piccolo profeta ha voluto tenerci una lezione. Ma beato chi ci capisce qualcosa! Quanta agitazione! E poi voler complicare cose tanto semplici!" (177). I professori decideranno di mandare una lettera ai genitori in cui consigliano loro un tipo di istruzione privata per loro figlio, e contemporaneamente Törless chiede ai genitori di essere spostato dall'istituto. Nella scena finale, Törless ha cambiato ormai ottica "nell'osservare dal finestrino il boschetto dove vive Bozena non prova più alcuna attrattiva, e sentendo il profumo della madre, sente il profumo di una donna sessuata, il che segna la sua maturazione.

Il romanzo è formato da una binarietà presente in tutto il testo come "il suo sentirsi diviso tra due mondi". , e come la creazione di una trama esteriore che è quella secondo cui si svolgono i vari eventi e che si conclude in un nulla di fatto. Ed una trama interiore, fatta da una "seconda vista" una sorta di intuizione da non identificare con la ragione.

Musil si rifà a Maeterlink secondo il quale la realtà resta sempre sostanzialmente inafferrabile. L'intero romanzo infatti ruota sul tentativo di trovare le parole per esprimersi.

Altro riferimento è Ernst Mach, che fu uno dei pionieri dell'esplorazione sperimentale della percezione umana. Il tema infatti non ruoto intorno all'omosessualità o al quadro psicologico, ma piuttosto riprende una definizione di Mach secondo il quale, l'unica cosa che possiamo cogliere come realtà sono le percezioni, solo attraverso di esse possiamo cogliere il reale. La percezione della realtà viene posta al centro del discorso, e segna una sua evoluzione, viene infatti paragonata alla crescita dell'albero che può essere calcolata in riferimento agli anelli che compongono il tronco."Uno stadio dello sviluppo si era concluso, come un giovane albero l'anima aveva aggiunto un nuovo anello."

All'inizio del romanzo ci troviamo alla stazione, ci muoviamo nel collegio, nella stanza rossa, e poi si riesce fuori quando la madre va a riprenderlo. Come una sorta di parabola, dal di fuori ci si addentra nei recinti più segreti, per poi uscire e tornare nel mondo esterno. Ma non è un circolo perché non si ritorna al punto di partenza, durante il percorso è avvenuto un cambiamento. Cambiano le stagioni, all'inizio ci troviamo in primavera o estate, alla fine ci troviamo in inverno.

La storia di Törless è quella del passaggio all'età adulta. Musil tratta le variazioni dell'essere umano, come nell'uomo senza qualità, un vero e proprio affresco dell'epoca.





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