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Muratori - Vico, Arcadia

letteratura italiana



Muratori

Nacque nel 1672 a Modena, dove condusse i suoi studi, fino alla laurea. Il trasferimento a Milano dove prese i voti, segnò l'inizio della sua attività di ricercatore e di editore di documenti storici. Fece numerosi studi che lo portarono a scrivere le "Antichità Estensi", "il Rerum Italicarum Scriptores", le "Antiquitates italicae medii aevi" e gli "Annali d'Italia". L'opera storiografica di Muratori non fornisce soltanto un semplice ausilio per lo storico ma rappresenta la scoperta di un periodo dimenticato come quello Medievale e restituisce a quest'opera, considerata barbara e indegna di attenzione, le sue connotazioni particolari delineando le caratteristiche peculiari del Medioevo italiano. Una straordinaria ampiezza di interessi portarono Muratori ad intervenire anche in campo politico e poetico. In campo politico Muratori dice che lo scopo del sovrano è la felicità comune mentre sul piano poetico difende la soggettività e rifugge da modelli fissi nella composizione poetica.


Vico

Vico nacque a Napoli nel 1668. uno spiccato amor proprio intellettuale caratterizza il corso dei suoi studi presso i Gesuiti. In seguitò approfondì la sua cultura con letture di filosofia, teologia e di autori letterari. Gli anni che seguirono fino alla morte furono segnati dagli impegni accademici e dalla ricerca costante di incarichi più importanti. La sua opera principale è Principi di una scienza nuova. L'opera propone un'interpretazione generale della s 959f54j toria delle attività umane, dei principi fondatori delle società e della sua evoluzione nel tempo. Precedentemente a questa opera, Vico si occupò di critica letteraria e le sue opere al riguardo hanno riportato in luce i motivi principali di tutta la letteratura e il pensiero di Vico. In questo senso il "De antiquissima italorum sapientia" testimonia l'emergere di una cultura che voleva respingere i precetti della filosofia cartesiana. Per quanto riguarda la Scienza Nuova Vico in quest'opera porta alla luce la storia dell'evoluzione della mentalità umana. Sostiene che la storia generale dell'umanità conosce un'evoluzione simile a quella del singolo. Ai tre stadi delle modalità conoscitive quali si sono sviluppate nella storia corrispondono tre età dell'uomo: la fanciullezza, la giovinezza e la maturità e tre fasi distinte di civiltà: l'età degli dei, l'età degli eroi e l'età degli uomini. La prima è segnata dal prevalere dei sensi e dal nascere della fantasia, il che produce una comunità dominata dal timore per gli eventi naturali; la seconda animata dalla fantasia e dalle passioni costruisce una civiltà basata sull'uso della forza; la terza, che sviluppa un'età temperata dall'intelligenza, da origine a governi umani.  Il discorso di Vico è teso e vibrante, ricco di latinismi e di connotazioni erudite. Sostanzialmente ignorata dai suoi contemporanei la Scienza nuova circolò negli ambienti illuministici napoletani e ispirò molti letterati del Risorgimento; e oggi è considerata una tappa fondamentale nella moderna concezione dell'uomo e della storia.




Arcadia

L'accademia dell'arcadia fu fondata nel 1690 a roma ma nel corso del tempo poi erano nate altre sedi, chiamate colonie. L'accademia aveva come scopo il rinnovamento della letteratura e una coordinazione tra intellettuali e voleva riportare in voga le poesie classiche pastorali. Infatti il nome Arcadia deriva da una regione antica della grecia, resa famosa da un romanzo del 700 di Sannazaro. Tale movimento nacque in risposta al Barocco e al Manierismo e aveva come modello il sonetto petrarchesco. Ogni aderente all'Accademia acquistava uno pseudonimo classicheggiante che richiamava i vari nomi dei pastori arcadici.

Il tema fondamentale dell'Accademia dell'Arcadia fu una letteratura di evasione legata al tema pastorale che portò ben presto ad un isterilimento del movimento senza portare a grandi risultati. Proprio per questo il termine Arcadia venne considerato quasi in senso dispregiativo e le poesie scritte dagli aderenti al gruppo erano chiamate "pastorellerie". Tale movimento ebbe però alcuni pregi tra i quali quello di aver riportato alla luce un più rigoroso classicismo che nel '600 si era perso e quello di favorire il contatto tra i letterati dell'epoca che era proprio uno degli scopi dell'Arcadia.


Melodramma

Genere teatrale in cui i personaggi si esprimono cantando e l'azione scenica è accompagnata dalla musica. Il termine, che deriva dalle parole greche mélos ("canto, melodia") e drâma ("azione") è sinonimo di opera e di opera lirica. Il testo di un melodramma, in cui sono riportati i dialoghi, i monologhi e le didascalie che spiegano l'azione scenica, è chiamato libretto.

Il melodramma nacque a Firenze verso la fine del XVI secolo a opera di un gruppo di poeti e musicisti noto come "Camerata fiorentina". Ebbe enorme diffusione in epoca barocca, età in cui quasi tutti i grandi musicisti, da Claudio Monteverdi a Georg Friedrich Händel, con la vistosa eccezione di Johann Sebastian Bach, scrissero per il teatro.

Nel Settecento il melodramma venne profondamente riformato da Christoph W. Gluck e da W.A. Mozart che, senza scardinarne le convenzioni, ne ridussero l'ampollosità e la retorica, a vantaggio di un chiaro svolgimento dell'azione e di una maggiore aderenza della musica a situazioni e personaggi dell'intreccio. In Italia si affermò come librettista di fama internazionale Pietro Metastasio, autore di 27 testi, messi in musica negli anni a seguire più di ottocento volte. Egli ritiene che il testo debba essere il nucleo principale dell'opera e conservare la sua autonomia e dignità; il rapporto tra poesia e musica resta fondamentale, ma la musica, come la scenografia, deve limitarsi a una funzione di accompagnamento e di commento e non può sopraffare la parte scritta.


Il Metastasio è interprete di un mondo che aspira allo svago, al decoro e alla galanteria, e ritiene importante che l'opera d'arte si adegui al gusto del pubblico, rifuggendo da ogni esasperazione drammatica e da ogni oltranza stilistica; tuttavia in lui è viva, seppure confusamente, la percezione che quel mondo è in declino (e infatti la Rivoluzione francese è sul punto di spazzarlo via), e anche per questo la struttura dei suoi melodrammi lascia ben capire allo spettatore che ci si trova di fronte alla rappresentazione di un "gioco" scenico, in cui nulla è reale. I drammi e i conflitti sono volutamente fittizi e spettacolari; del resto, sostiene l'autore, il teatro ha la prerogativa di far sembrare le favole "più vere del vero" ed offre perciò una sede ideale per la rielaborazione fantastica dei sentimenti umani.

Applicando tali princìpi, questo poeta colto e raffinato riesce a creare un delicato equilibrio tra l'ispirazione eroica, il sobrio moralismo razionalistico dell'epoca e i motivi galanti cari all'ambiente cortigiano in cui vive e al cui gusto è vicinissimo. I suoi strumenti sono la naturalezza di uno stile facile e flessibile e l'elegante semplicità di un lessico essenziale, sebbene curatissimo.



Il registro arcadico del Metastasio raggiunge il punto di più alta ricercatezza nelle rime, nelle quali, ancora una volta, i caratteri distintivi dello stile sono l'armonia e il decoro di versi dolci e fluidi, che traducono in toni di sentita partecipazione motivi intimi e sentimentali.


Illuminismo

Movimento culturale che investe buona parte del '700 e ha come scopo quello di estendere il dominio della ragione a tutti i campi dell'esperienza umana, come dirà poi Kant. Tale movimento mette al centro di tutto la ragione che viene intesa come lo strumento principale di conoscenza e critica fortemente la Chiesa e il Medioevo. Lo scopo degli illuministi era quello di fondare un'epoca nuova basata sulla ragione e proprio nel '700 anche alcuni sovrani si affiancarono a questa teoria dando origine al cosiddetto dispotismo illuminato. Tali sovrani si circondarono di letterati e volevano regnare illuminati dalla ragione. Le novità introdotte da questo movimento appartengono a tutti i campi e sono suggellate da quella che forse si può considerare il manifesto dell'Illuminismo ossia l'Enciclopedia, composta a cura di Diderot e d'Alembert e alla cui stesura parteciparono tutti i principali letterati del tempo. Importante in questo periodo è la pubblicazione del primo giornale, in Inghilterra, ad opera di Addison e Steele che pubblicarono "The Tactler" e "The spectator"; argomenti del giornale erano temi legati alla cultura e alla società. In Italia c'è come giornale "Il caffè" di Pietro Verri. I giornali sono pubblicati in adesione al precetto secondo cui gli elementi riguardanti la società devono essere conosciuti da tutti e non solo da un'elitè. Tra le forme più in voga per divulgare le idee vi sono il saggio e il panflè,. In questo secolo in Inghilterra nasce poi il romanzo; il romanzo epistolare ha una notevole fioritura e porterà poi alla stesura da parte del Foscolo delle "Ultime lettere di Jacopo Ortis". Il genere del romanzo obbedisce agli interessi e alla cultura della classe borghese, è un genere letterario più divulgativo, destinato ad un pubblico più colto. Importante è il romanzo di Swift "I viaggi di Gulliver" in cui fa un'allegoria della società. Nasce inoltre un dibattito sulla letteratura e si pongono le basi per una vera e propria critica letteraria con Beccaria e Verri. Per quanto riguarda la poesia questa si sviluppa meno rispetto alla prosa. L'Arcadia va in crisi perché si era isterilita e non si hanno correnti ben precise.


Illuminismo in Francia

L'illuminismo da i suoi maggiori risultati in Francia e in Inghilterra. In Francia a differenza dell'Inghilterra c'è una maggiore censura derivata dallo stato di tipo assoluto. È molto importante per la francia la stesura dell'Enciclopedia, si diffonde anche qui il romanzo ma ha caratteristiche morali, civili o apertamente polemiche, ebbe poi a volte le caratteristiche del romanzo filosofico. Importante in Francia Montesquieu che scrive sotto forma di romanzo civile "Lo spirito delle leggi". Per la prima volta divide i tre poteri ed è molto critico nei confronti della società dell'epoca. Altro autore importante francese è Voltaire che compose varie opere "Candido", il cui obbiettivo era l'ottimismo di Leibniz e attraverso la figura del dottor Pamblos lo critica duramente. Egli sostiene bisogna evitare sistemi filosofici astratti e pensare alla vita in senso pratico. Interessante è poi il dizionario filosofico che fa un'analisi di alcuni aspetti riguardanti la religione, critica gli eccessi della chiesa nell'affermare i dogmi. Importante è poi Rousseau che scrive "l'Emilio" e "Il contratto sociale". Ha uno spirito più democratico, sostiene che l'origine della società è stata la causa della disuguaglianza tra i cittadini e quindi vagheggia il ritorno allo stato di natura. Critica i pilastri della società e propone idee diverse da quelle tradizionali del tempo, da una prima manifestazione di quelle istanze che si ritroveranno con la rivoluzione francese.


Illuminismo in Italia

Ci sono due centri importanti: Milano e Napoli. Il centro che da più risultati è quello di Milano, che si trova sotto il dominio austriaco e quindi si assiste alla collaborazione tra intellettuali e potere. In questo ambiente i più importanti sono i fratelli Verri e Beccaria . I Verri furono molto importanti per la pubblicazione del giornale "Il caffè". Importante è poi Saverio Bettinelli che fu autore di opere polemiche e in "lettere inglesi" esaltava il regime liberale inglese.







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