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Quando nasce il termine psicologia?

psicologia



Quando nasce il termine psicologia?

Se il cammino del pensiero umano, come afferma Paolo Legrenzi (1980) «per giungere ad

affermare la possibilità di studiare con un metodo scientificamente corretto le idee, le percezioni, i

sentimenti, le emozioni [.] non è stato né breve né lineare», il percorso di progressiva

affermazione della psicologia come scienza autonoma, una scienza sperimentale e quantitativa

della mente staccata dalla filosofia, che si è occupata della mente e del comportamento umano sin

dal De Anima di Aristotele, ma anche da altre scienze della natura, inizia soltanto dagli ultimi

decenni dell'Ottocento.



Un «contributo irreversibile» della psicologia - come lo definisce Parisi (2000) - «nel senso che

difficilmente in futuro si potrà tornare alla visione dell'uomo che c'era prima della psicologia»

consiste proprio nel metodo: per la prima volta la psicologia ha studiato gli esseri umani

attraverso un metodo sperimentale e un approccio quantitativo, simile a quello delle scienze

naturali. Questa è stata una prima frattura, provocata dalla nascita della psicologia, nel dibattito

filosofico: estendere alla mente degli esseri umani l'approccio specifico delle scienze naturali,

dimostrandone empiricamente la possibilità. L'essere umano diventa oggetto di studio in un

laboratorio di psicologia, e si studia come si fa per un qualunque fenomeno di fisica, chimica o

biologia, misurando ciò che succede. Anche se è possibile notare che molto del funzionamento

della mente resta fuori dal metodo sperimentale e dall'approccio quantitativo

Il termine Psicologia deriva dall'unione di psyché ( ) = spirito, anima e da logos

( ) = discorso, studio e può essere tradotto letteralmente, secondo l'etimo greco, con

studio/discorso/scienza dell'anima.

Non è certo se il primo a coniare il termine fu il filosofo della Riforma Filippo Melantone

oppure un logico di Marburgo, Rodolfo Goclenio, il termine nacque sicuramente negli anni a

cavallo tra il XVI e il XVII secolo ed ebbe un cammino incerto fino al Settecento, quando fu

ripreso da un allievo di Leibniz, Christian Wolff, che designò con esso una delle quattro parti in

cui andava suddivisa la metafisica (le altre tre erano l'ontologia, la cosmologia e la teologia).

Wolff tra l'altro operava una distinzione tra psicologia empirica e psicologia razionale; la prima

si doveva occupare dei fatti psichici fondati sull'esperienza, la seconda dell'essenza dell'anima e

delle sue facoltà.

Solo nella seconda meta dell'Ottocento, però, il termine psicologia] «comincerà ad essere

utilizzato per designare una disciplina scientifica autonoma dalla filosofia e svincolata da

ipoteche metafisiche, con un'accezione più o meno analoga a quella odierna.

Si noti, però, che ben prima di quest'epoca vi erano stati alcuni tentativi di fondare una scienza

che trattasse dei fatti psichici seguendo gli stessi principi delle altre scienze naturali. Tra questi, il più

compiuto si deve probabilmente ai cosiddetti ideologues francesi, e segnatamente a Cabanis.

È comunque interessante notare che il termine «psicologia» non veniva allora usato che

rarissimamente in questi contesti; si preferiva piuttosto parlare di «scienza del morale» (intendendo

con «morale» l'insieme dei fatti psichici), o di «scienza dell'uomo», se non addirittura

«antropologia» (termine che ha oggi un significato del tutto diverso), alludendo ad uno studio che

comprendesse unitariamente gli aspetti fisiologici, psicologici e spesso anche sociali.

Tali tentativi, troppo spesso trascurati, rimasero pur sempre a livello di tentativi. Il problema che

occorre porsi, quindi, è quello dei motivi che fecero si che la psicologia decollasse così tardi come

scienza, a oltre due secoli di distanza dalla nascita della scienza moderna» (Legrenzi, 1980).

I due aspetti che qui si intendono sottolineare e attorno ai quali ruota l'intero nostro discorso

sono: l'evoluzione del concetto di psiche e la fondazione del metodo sperimentale.


Attraverso queste due parole-chiave è possibile far discendere, attraverso la filosofia, prima e

poi, la fisiologia e la psicofisica, i nuclei teorici di una nuova mentalità che porterà alla nascita

della psicologia sperimentale come scienza, autonoma e definitivamente staccata da fede e

filosofia.




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