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Pitagora e i pitagorici
All'inizio i pitagorici erano visti e trattati come una setta poiché adoravano il culto dei miti "Orfici".
Successivamente divenne una vera e propria scuola di pensiero e loro caposcuola matematico fu Pitagora 131j95b (si nota la correlazione che chi è stato filosofo, prima è stato matematico).
Pitagora ipotizzò che il numero stava al di sopra di ogni altra cosa poiché per conoscere la realtà una persone deve riuscire a quantificarla e a misurarla; il mezzo per fare ciò era il numero.
Pitagora indicò i numeri con dei sassolini o puntini che, messi uno dopo l'altro si accorse che costituiva una linea e successivamente l'insieme delle linee formava una forma. Così il numero apparì l'essenza di tutte le cose e tutto ciò che ha forma si riconduce al numero.
Il numero secondo Pitagora fu espressione di armonia come l'insieme delle note che è in grado di costituire una sinfonia.
Pitagora individuò inoltre il pari e il dispari:
Per noi il pari è simbolo di perfezione, mentre per Pitagora lo considerò simbolo di imperfezione;
Per noi il dispari è simbolo di imperfezione, mentre per Pitagora lo considerò simbolo di perfezione;
Se raffiguriamo in questo modo un numero pari e facciamo passare una retta nel mezzo essa non avrà fine e perciò imperfetta per la mente umana:
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Se raffiguriamo in questo modo un numero dispari e facciamo passare una retta nel mezzo essa avrà una fine e sarà perfetta per la mente umana che sarà in grado di visualizzarla:
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Il pari e il dispari per Pitagora vivranno sempre armonicamente tra di loro e tutti gli opposti (male, bene; fame, sazietà.) vivranno in armonia tra di loro.
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