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L'ISLAM E L'ITALIA
La presenza, sempre più massiccia, d'immigrati musulmani nel nostro Paese impone la ricerca di una convivenza che sia in accordo con le loro esigenze religiose e culturali e, nel contempo, rispettosa delle leggi e dei valori democratici dell'Italia.
Tipologia D: tema di ordine generale
Sono circa un milione gli immigrati musulmani oggi in Italia: provengono dai Paesi arabi dell'Africa settentrionale e del Medio Oriente, dal Pakistan, dal Bangladesh e da alcuni Paesi dell'Africa Nera.
In numero crescente sono pure gli Italiani che si convertono all'Islam, alcuni p 353d39d erché affascinati dalla grande religione monoteista fondata sui princìpi del Corano, altri per interessi pratici, matrimoniali o di relazioni d'affari con Paesi musulmani.
Sono tante le tessere che compongono il complesso e variegato mosaico dell'islamismo e di ognuna di essa si trova traccia in Italia: l'Islam laico, cioè gli immigrati musulmani che non frequentano abitualmente le moschee, i luoghi di culto islamico; l'Islam ecumenico, cioè aperto al confronto con il cristianesimo e l'ebraismo (le altre due grandi religioni monoteiste), al quale aderiscono gli Italiani convertiti praticanti; l'Islam ortodosso, che predica la solidarietà tra i musulmani nel mondo ed ha stretti legami con l'Arabia Saudita; l'Islam integralista, che coniuga in modo indissolubile religione e politica, senza però violare le leggi italiane.
La massiccia presenza d'immigrati mu sulmani nel nostro Paese impone di raggiungere una convivenza tra questi e i cittadini italiani, in modo da stabilire un'intesa che consenta ai primi di fruire di misure rispondenti a specifiche loro esigenze, come poter disporre di cibi preparati secondo i criteri islamici (è noto che i musulmani rifiutano l'alcol e la carne di maiale), di un'assistenza religiosa negli ospedali e nelle carceri, di propri spazi cirniteriali, di moschee nei luoghi di maggiore insediamento; e agli Italiani di essere certi che la piena integrazione degli immigrati islamici avviene nel rispetto delle leggi della Repubblica e dei valori democratici che la ispirano, ad esempio per quanto riguarda la piena parità uomo-donna.
La questione islamica, che forse con un certo ritardo
si è imposta nel nostro Paese soprattutto dopo i fatti dell' Il settembre
Dopo i tragici attentati dell' Il settembre 2001 negli
Stati Uniti e dell'Il marzo
Sovente si tende invece a confondere l'islamismo con l'integralismo (termine che indica le frange estremiste, religiosamente intransigenti e politicamente violente), dimenticando che esiste anche un Islam aperto al dialogo e per niente propenso al terrorismo.
Il primo passo da compiere sul percorso della pacifica convivenza tra Italiani ed immigrati musulmani è eliminare ogni forma d'ignoranza e di pregiudizio dei primi nei riguardi dei secondi. Le diversità, pur evidenti tra la civiltà occidentale e quella islamica, devono essere vissute come una fonte di arricchimento culturale e spirituale e non come motivo di contrapposizione.
Prima che la distanza tra questi due mondi diventi incolmabile, con evidenti conseguenze negative per entrambi, è necessario stabilire dei solidi punti di contatto e di confronto, magari partendo dal considerare la vita quotidiana e quella spirituale come un tutt'uno, cosa naturale per gli Islamici, ma non per gli Occidentali che da tempo sembranq privilegiare le esigenze del "corpo" (l'individualismo e il profitto) su quelle dell' "anima" (la solidarietà e la tolleranza).
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