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Storia economica internazionale dal 1945 al 1979

economia



Storia economica internazionale dal 1945 al 1979



I problemi della ricostruzione 1944-1950

Le conseguenze economiche della guerra


l  L'economia Usa nel 45 si presenta molto più forte rispetto a prima della guerra

l  Cooperazione e liberalizzazione degli scambi commerciali


Dollar Gap


Scarsità di dollari dovuta al disavanzo delle Bilancia dei pagamenti (Bdp) europee verso gli Usa; l'Europa non era in grado di pagare le importazioni non potendo contare sulle esportazioni per procurarsi la valuta occorrente a pagarle; il dollar gap riduce il mercato USA per il venir meno della domanda estera.




Piano Marshall - ERP 48-52


Gli aiuti finanziari impediscono le strozzatura del commercio internazionale causata dal dollar gap e consentire la ricostruzione => nasce l'Oece - 1948 per coordinare la destinazione degli aiuti tra i sedici paesi che li accolsero; l'evolversi dello scenario politico spiega in parte il maggiore impegno degli Usa nel sostenere la ricostruzione economica europea contro l'Urss : Comecon - 1949 ( assenza di cooperazione nei paesi del blocco sovietico che l'hanno costituito).

CECA con il Trattato di Parigi - 1951 : paesi membri erano Francia, Germania federale, Italia, Benelux e prevede la creazione di un mercato comune del carbone e dell'acciaio e l'eliminazione dei dazi di importazione ed esportazione; dopo il 1956 grazie al miglioramento dei trasporti l'impegno di carbone nella comunità cade rapidamente e subentra il petrolio, questo cambiamento indebolì molto la politica della Ceca. Fallisce una proposta di integrazione politica : CED (comunità europea difesa)

CEE Trattato di Roma 57: nasce l'Europa a 6 e prevede la piena unione doganale tra i sei paesi membri e eliminazione dei dazi con l'introduzione di un'unica tariffa esterna...unico mercato di libero scambio all'interno della Cee...la politica agricola comune è in contrasto d'ispirazione protezionistica e si causano inefficienza FEOGA acquista le eccedenze a prezzi garantitire le vende all'estero.

EFTA: Europa a 7 versione britannica di cooperazione economica tra 7 paesi.

Nel 72-73 Gran Bretagna, Repubblica irlandese, Danimarca, Norvegia entrano nella CEE => Europa a 9.

Negli anni 80: ingresso nella CEE di grecia 81 Spagna e 545g63f Portogallo 86 ? Europa a 12 dal 92 si trasforma nell'Unione economica.


Golden Age i 50 d'argento e i 60 d'oro (52-71)


l  stabilità politica

l  stabilità monetaria (58-71 convertibilità generale )

l  basso costo delle materie prime

l  l'Europa occidentale e il Giappone mostrano una crescita più rapida di quella americana perchè c'erano più vuoti da riempire

l  la crescita industriale è dovuta ad aumenti di produttività

l  si verifica un nuovo rafforzamento della situazione economica europea nell'economia mondiale.

l  La crescita dell'Europa occidentale negli anni 50-60 è stata accompagnata e sostenuta dalla crescita degli scambi: circolo virtuoso: l'aumento del commercio estero genera un aumento degli investimenti = più produttività = abbassamento dei prezzi più esportazioni.

l  Il basso costo del petrolio è il punto chiave che favorisce lo sviluppo ad alte intensità di consumo.


La crescita del blocco orientale


Diversità dei modelli di crescita tra Occidente e Oriente; malgrado la costituzione del Comecon il commercio estero ha scarsa importanza e si punta all'autarchia ma a partire dagli anni 70 c'è maggiore apertura agli scambi commerciali - accordi di Helsinki 75


Demografia


seconda transizione demografica: dalla fine degli anni 60 e soprattutto 70 inizia la 2a transizione demografica: il tasso di natalità comincia a ridursi e il tasso di mortalità  si riduce ulteriormente; nei paesi in via di sviluppo la transizione demografica è ancora nella fase iniziale: si è limitata al calo della mortalità e la natalità è rimasta elevata. C'è bassa produttività agricola e quest'ultima non riesce a soddisfare il fabbisogno interno e dunque c'è dipendenza dalle importazioni e dunque cresce l'indebitamento estero a cui questi paesi devono ricorrere per finanziare i disavanzi commerciali

48-52 Erp - ricostruzione 52-71 Golden Age.


Stagflazione


l  Crisi del dollaro : da cambi fissi a fluttuanti - aumento dell'inflazione

l  Shock petrolifero (la 1a nel 73 e la 2a nel 79)

l  Esplosione salariale (esogeno)


nel 73 c'è la reazione dell'Opec al conflitto arabo-israeliano del Kippur ( e soprattutto alla svalutazione del dollaro che peggiora i termini di scambio)

Conseguenze immediate dell'aumento dei prezzi:

l  Disavanzi nella Bdp degli importatori

l  forte recessione produttiva da parte dei paesi dipendenti dalle importazioni

l  arresto della crescita dei settori ad alta intensità di energia alla base dell'espansione degli anni 50-60

l  i paesi produttori di petrolio migliorano le loro Bdp

l  Anche Russia e Romania in quanto esportatori beneficiano dell'aumento dei prezzi del petrolio

l  nei paesi del terzo mondo privi di petrolio l'indebitamento diviene allarmante


Secondo shock petrolifero 78-79 (rivoluzione iraniana) alimenta la spinta inflattiva


Stagflazione: fenomeno economico nuovo

Mette in discussione le politiche di sostegn0o della domanda e dell'occupazione ispirate dalle teorie di Keynes; si fanno strada teorie economiche monetariste favorevoli a politiche di disimpegno dello stato (prima in GB e Usa). Frena la domanda e tenere sotto controllo l'inflazione.





Evoluzione del sistema monetario


Accordi di Bretton Woods - 1944

l  Cambi fissi a parità mobile( compromesso tra le teorie di Keynes e White): i margini di oscillazione consentiti tra i tassi di cambio sono max dell'1% rispetto alla parità centrale (oro o dollari)

l  FMI (Fondo Monetario Internazionale): ente sovranazionale che sorvegliava le politiche economiche nazionali e sosteneva finanziariamente i paesi con Bdp in disavanzo attraverso i diritti di prelievo ( possibilità dei paesi di ottenere crediti derivanti dal fatto che i paesi sottoscrivono quote di capitale del fondo).

Gli accordi prevedevano il ritorno alla convertibilità con il dollaro al centro del sistema (gold dollar standard); bisogna attendere il 58 per arrivare alla piena attuazione degli accordi; fallisce il tentativo di ripristinare la convertibilità della sterlina nel 47; per ripristinare la convertibilità occorre colmare il forte disavanzo delle Bdp europee.

UEP (1950-1958) = in attesa che entri in vigore la convertibilità favorisce l'espansione del commercio intra-europeo attraverso le compensazioni multilaterali. Il sostanziale miglioramento delle bdp europea nel 58 determina un incremento notevole delle riserve in dollari. Ciò rese possibile tornare alla convertibilità generale nel 1958:

AME - 55 i 14 stati si impegnano a far tornare la convertibilità e sciogliere l'UEP

Comincia a deteriorarsi la Bdp americana; principale causa fu il forte incremento delle spese militari e la fine dell'ERP fu controbilanciato dall'aumento delle spese miliari.

Le riserve mondiali di liquidità si accrebbero solo grazie ai disavanzi della Bdp americana: c'è abbondanza di dollari

Dilemma Triffin: con il crescere dell'economia mondiale aumenta la domanda di dollari, da parte loro gli Usa possono soddisfare tale domanda mantenendo in disavanzo la loro Bdp ma l'aumento della circolazione cartacea dovuto al deficit americano a fronte di uno stock aureo che rimane invariato fa diminuire la fiducia europea nel dollaro e ciò provoca molti effetti deflattivi perchè non era più possibile convertire dollari in oro; d'altra parte se gli Usa eliminano il loro disavanzo privano l'economia m0ondiale della sua valuta più importante di riserva, con effetti depressivi sugli scambi internazionali e sull'attività economica. Aumento della circolazione de dollari = + inflazione = +prezzo dell'oro oltre il prezzo ufficiale = + richiesta di conversione di dollari in oro


Pool dell'oro: accordo tra banche centrali europee e americana con lo scopo di non chiedere la convertibilità di dollari in oro e sostenere il prezzo del dollaro sul mercato vendendo oro sul mercato. La soluzione sarebbe stato il ritorno al gold standard classico - ( i negoziati furono condotte fuori dal FMI sotto l'egida della Francia di De Gaulle che critica il gold dollar standard perchè era un sistema asimmetrico perchè gli Usa potevano finanziare le politiche espansive senza preoccuparsi dei disavanzi) - ma l'oro da solo non bastava e si fa strada l'idea di creare nuovi mezzi di pagamenti fiduciari = DIRITTI SPECIALI DI PRELIEVO:

Secondo la proposta francese i DSP dovevano essere fuori dal FMI ma gli USA nn accettano e chiedono che la moneta alternativa deve essere condotta all'interno del FMI.

Nel 1968 (rapido declino della bdp americana - guerra del Vietnam) e si creano i DSP (prima emissione nel 69 - 9 miliardi di dollari) all'interno del FMI.








Verso un nuovo sistema 1971-1980


1971 = inconvertibilità del dollaro/ fine del gold dollar standard

1976 conferenza di Kingstom in Jamaica e conseguente demonetizzazione dell'oro


Inconvertibilità porta a svalutazione del dollaro che causa conseguenze importanti nell'economia internazionale (svantaggio dei produttori di petrolio che reagiscono aumentando i prezzi nel 73) - i redditi dei paesi dell'Opec e questi surplus non trovano occasioni di investimento all'interno di questi paesi e le valute nazionali non sono importanti da sostituire i dollari e i dollari finiscono per  recuperare un ruolo centrale nel sistema monetario; c'è molta liquidità e l'abbondanza di dollari cessa di essere un problema perchè c'è grande domanda di petrolio espresso in dollari ? sistema basato sul dollaro. Scarsi DSP perchè c'è anche il veto americano che non li vogliono concedere...migliora la Bdp americana grazie ai surplus dei paesi dell'Opec che li fanno rientrare all'interno dei circuiti internazionali con depositi in banche inglesi e americane. C'è maggiore offerta di moneta = tassi d'interesse cominciano a cadere e ne beneficiano in una prima fase i paesi del terzo mondo che si indebitano a basso costo ma tutto cambia quando nel 1980 si avrà un rialzo del costo del dollaro (con aumento del tasso ufficiale di sconto) facendo esplodere la crisi del debito.



Accordi di Washington dicembre 71: si cerca di ripristinare un'area di stabilità di cambi fissi tra le monete attraverso il serpente monetario: obiettivo era evitare fluttuazioni eccessive tra le diverse monete.

73-78 -> Cambi fluttuanti

1979 nasce lo SME cambi fissi -> unità di conto ECU.



Storia economica dell'Italia dal 1945 all'Italia nello SME


Gli anni della ricostruzione 1945-1952

l  Inflazione nel dopoguerra (Amlire e svalutazione del cambio)

l  Ricerca della stabilità monetaria (adesione agli accordi di Bretton Woods)

l  Svolta deflazionistica del 1947 (Einaudi - ministro del bilancio) Linea Einaudi =>

Stretta creditizia => Obiettivo => riduzione della liquidità bancaria e del credito bancario =>

Aumento del tasso di sconto dal 4,5% al 5,5% => Riserva obbligatoria del 25% del totale dei depositi presso la Banca d'Italia => Obbligo delle banche a vincolare una quota dei loro investimenti in titoli di stato presso la Banca d'Italia => Imposta straordinaria sul patrimonio

Creazione del Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio - CICR => organo collegiale del governo che affianca la Banca d'Italia nei compiti di indirizzo della politica monetaria.

Grazie a questa severa manovra deflattiva, nel 1949 il cambio si stabilizza a 625 lire = 1 dollaro (immutato fino al 1971). Gli aiuti del Piano Marshall fino al 1949 vengono utilizzati a sostegno della politica di stabilità monetaria e servono a rafforzare le riserve auree e valutarie.

Effetti della svolta deflazionistica:

l  caduta degli investimenti

l  ondata di licenziamenti: aumento della disoccupazione

Nel lungo periodo si creano condizioni favorevoli allo sviluppo.

C'è l'indebolimento del sindacato con maggior forza del padronato => a favore delle industrie  c'è potenziamento anche con l'intervento pubblico dell'IMI e IRI. => maggiore produttività = maggiore competizione nei mercati esteri.

1950- Cassa per il Mezzogiorno con lo scopo di affrontare l'arretratezza del Sud.


Il miracolo economico 1955-1963


Le caratteristiche dello sviluppo economico furono:

l  Investimenti produttivi elevati

l  Stabilità monetaria e bassa inflazione

l  Equilibrio nella Bdp


Esportazioni come fattore propulsivo


C'è rapida crescita delle esportazioni italiane verso altri paesi CEE con tassi medi annui del 10%; l'apertura verso i mercati dei paesi industrializzati, dà luogo ad una struttura produttiva dualistica sotto il profilo tecnologico:

Industrie esportatrici

Industrie orientate al mercato interno


Le industrie esportatrici per essere competitive dovevano migliorare la capacità produttiva adottando le tecnologie più avanzate dei paesi concorrenti. Le imprese esportatrici a più alta intensità di capitali creano meno occupazione e rendono più debole l'azione sindacale. I bassi livelli salariali comprimono i costi di produzione e la propensione al consumo => dunque bassi prezzi. La bassa inflazione favorisce le esportazioni = stabilità monetaria e l'equilibrio della Bdp (circuito auto propulsivo).

Effetti redistributivi del reddito : i profitti delle imprese aumentano più rapidamente dei salari.

Maggiori profitti = maggiore volume dei mezzi per gli investimenti mediante l'autofinanziamento; le banche di credito ordinario possono esercitare il credito a breve senza troppi problemi => periodo della Pax Bancaria. Il collocamento degli istituti di credito speciale per il finanziamento a lungo termine è favorito dal basso indebitamento dello Stato fino al 1964.


Legge del 1957 = svolta nella politica di industrializzazione per il Sud:

l  Istituisce un consiglio per il mezzogiorno con il compito di pianificare mediante piani quinquennali gli interventi e fissare i criteri delle assegnazioni degli incentivi e agevolazioni

l  Obiettivo non è risolvere il problema della disoccupazione quanto piuttosto quello di accrescere l'efficienza del sistema produttivo.

l  Investimenti in impianti ad alta intensità di capitali = scarso assorbimento di manodopera.

l  Si segue il criterio di concentrare gli investimenti al Sud perchè ci sono agevolazioni finanziarie.

Tra il 1958 e il 1963 c'è la prima consistente ondata di investimenti al Sud.


Lotte sindacali 1963-1973

l  Rafforzamento dell'azione sindacale (scioperi del 62-63; 69)

l  Crescita dell'inflazione

l  Riduzione degli investimenti

l  Squilibrio nei conti con l'estero


La ripresa degli scioperi e delle lotte sindacali dal 1961-1962 segnano una svolta: il movimento dei salari verso l'alto inverte la tendenza dei profitti a crescere a scapito dei salari degli anni del miracolo economico.

Diminuzione dei profitti = minore autofinanziamento; riprende a crescere l'inflazione; meno competitive le esportazione (perchè non si può svalutare il cambio); inflazione + aumento di domanda = un disavanzo crescente della bilancia commerciale. Per frenare l'inflazione si propone una stretta creditizia (tipo quella del 1947) => caduta della domanda e degli investimenti. Sono anni di crescita meno intensa degli anni del miracolo economico ma si è comunque in fase di crescita.


La reazione del padronato fu la ristrutturazione in fabbrica => mira ad ottenere aumenti di produttività anche senza grandi investimenti attraverso:

l  Riorganizzazione aziendale volte a limitare nuove assunzioni ( aumenti dei ritmi di lavoro - uso del cottimo - lavoro straordinario)

l  Aumento fusioni e incorporazioni per ottenere economie di scala.


Dopo l'autunno caldo del 1969 (Statuto dei Diritti dei Lavoratori - 1970) c'è la ristrutturazione fuori dalla fabbrica => decentramento produttivo (trasferimento di fasi intermedie della produzione in officine minori fuori dall'azienda o presso lavoratori a domicilio) => minore costo e maggiore flessibilità nell'utilizzo della forza lavoro e minore pressione sindacale. C'è anche lo spostamento territoriale degli investimenti da Nord a Sud.


Il periodo dei cambi flessibili => 1973-1979


1971 => inconvertibilità del dollaro

1973 e 1979 crisi petrolifere

Inflazione generalizzata.


Nel febbraio 1973 la lira diventa fluttuante; tra il 1975 e il 1979 il governo italiano attua una manovra di svalutazione differenziata del cambio della lira:

l  la lira si svaluta di più nei confronti del marco e meno rispetto al dollaro per favorire le esportazioni orientate maggiormente verso l'Europa, e pagare meno le importazioni dall'area del dollaro (facilitata anche dalla svalutazione dell'area del dollaro fino al 1980).

l  Si aggrava il disavanzo nella Bdp causato dall'aumento del prezzo del petrolio e anche dal restringimento dei mercati esteri.

l  L'introduzione del 1975 del Punto Unico di Contingenza (indicizzazione del 100% dei salari all'andamento dell'andamento dei prezzi) innesca una spirale inflazionistica.

l  Il padronato non si oppone alle richieste sindacali: in regime di cambi flessibili l'aumento dei salari e dei prezzi può essere compensato dalla svalutazione della lira a sostegno della competitività dell'industria italiana.

l  Per contenere l'inflazione le autorità italiane cercano di contenere la spesa pubblica e applicano una nuova stretta creditizia.

l 

l  Nel 1974 vengono adottate drastiche misure per il controllo del crediti:

Aumento del tasso di sconto

Vincolo di portafoglio - 1973; in vigore nel 1974 ( si inducono le banche a detenere una certa quota di obbligazioni di istituti di credito speciali)

Il massimale sull'espansione del credito (limiti all'ammontare del credito concesso dalle banche)







Il sistema monetario europeo


Accordi di Bruxelles del 1978:


I paesi europei si impegnavano a tenere stabile il rapporto di cambio fra le proprie valute mediante il riferimento ad una parità centrale => ECU (calcolata in base ad un paniere delle valute aderenti allo SME)


Nell'aprile del 1979 il Parlamento approva l'ingresso dell'Italia nello SME. Il PCI è contrario (il regime di cambi fissi avrebbe reso più difficile gli aumenti dei salari). Per l'Italia un regime di favore : margini di oscillazione del 6% invece del 2,5%. Il dollaro continua a mantenere una posizione di valuta internazionale all'interno dello SME: il ricorso alle valute comunitarie per effettuare aggiustamenti rispetto alla parità centrale è abbastanza limitato: obbligatorio solo quando gli scostamenti superavano il margine stabilito. Lo SME si pone tra i suoi obiettivi la creazione di un mercato finanziario integrato favorendo non solo la libera circolazione delle merci, ma anche dei capitali ( realizzata nel 1990 tra i primi obiettivi della UEM ad essere realizzati). Il libero movimento dei capitali aveva dei vantaggi : consentiva ai paesi dello SME di compensare disavanzi nella bilancia commerciale con importazioni di capitali (dei paesi con avanzi) che garantivano stabilità del cambio (con la Germania). Ciò è funzionale sia ai paesi con disavanzi - Italia - sia alla Germania. Dunque la Germania è riuscita ad avere cambi stabili/bilancia commerciale in attivo/ inflazione minore.




L'Italia nello SME - 1979


Il vincolo esterno dei cambi fissi costringe l'Italia a seguire una politica rigorosa di stabilità monetaria: non si può più contare sulla svalutazione per garantire competitività delle esportazioni


Piano Pandolfi - 1979:

l  Obiettivo prioritario => modernizzazione ed efficienza del sistema produttivo

l  Prevedeva entro un triennio il blocco dei salari, mobilità del lavoro, riduzione della spesa sociale, incremento di efficienza delle imprese.


Nel 1980 "divorzio" tra la Banca d'Italia ed il Tesoro : dal 1980 la Banca d'Italia non è più obbligata ad acquistare i titoli del Tesoro non sottoscritti dai privati, pratica che dava luogo alla creazione di nuova moneta (e dunque inflazione). Dopo il 1980 il Tesoro doveva fare affidamento solo sui titoli collocati nel mercato.


l  Ciononostante l'inflazione cresce dopo il 1979

l  Si tratta di inflazione importata e non più salariale

l  Rivalutazione del dollaro dopo il 1980 che determina un aumento del costo delle importazioni

l  Inflazione da tasso d'interesse: negli anni 80 i tassi d'interesse tendono al rialzo e tende ad aumentare anche il costo del denaro.

Poiché l'Italia dipende dalle importazioni di capitali dalla Germania per garantire la stabilità del cambio => alti tassi di cambio portano a crescita degli oneri del debito pubblico e caduta degli investimenti produttivi.

Nel settembre 1992 l'Italia esce dallo SME





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