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Economia egitto
Dall'inizio del 1961 molti settori dell'economia, come il commercio estero e all'ingrosso, il sistema bancario e assicurativo e la maggior parte dell'industria manifatturiera, passarono sotto il controllo statale. Nonostante i settori dell'agricoltura, degli immobili e alcuni rimanenti settori industriali rimanessero in mano ai privati, il governo impose severi controlli su 131g66b di essi. Lo sviluppo economico del paese fu tuttavia ostacolato dall'applicazione di una serie di piani quinquennali inadeguati e dalle perdite sofferte durante il conflitto arabo-israeliano nel 1967. Nonostante la svolta liberista verificatasi alla fine degli anni Settanta e agli inizi degli Ottanta, il crollo dei prezzi del petrolio e la guerra del Golfo nel 1990 lasciarono il paese in una condizione finanziaria molto difficile e dipendente dagli aiuti stranieri, soprattutto statunitensi. Il governo rispose a questa situazione con la privatizzazione di più di trecento compagnie statali e una serie di riforme strutturali. Nel 1992 il prodotto nazionale lordo fu di 34,5 miliardi di dollari USA, corrispondenti a 630 dollari pro capite.
Agricoltura
L'Egitto è un paese principalmente agricolo: il settore occupa infatti circa il 40% della forza lavoro. Nel 1952 la Riforma agricola limitò la dimensione massima di ogni singolo possedimento terriero a 80 ettari circa, ridotto a 40 ettari nel 1961 e a soli 20 ettari nel 1969. Le terre requisite dal governo furono distribuite tra i fellahin (contadini), ma questa misura non bastò a colmare il divario tra i contadini e i più ricchi proprietari terrieri. I programmi governativi hanno incrementato le superfici arabili, promuovendo opere di bonifica e irrigazione delle quali la più imponente fu la costruzione delle dighe di Assuan.
L'Egitto è il più importante produttore mondiale di cotone a "fibra lunga". Altri importanti prodotti agricoli sono mais, frumento, canna da zucchero, riso e pomodori. Si coltivano inoltre miglio, orzo, ortaggi e frutta quali agrumi, datteri, fichi e uva.
L'allevamento rappresenta una voce di modesta importanza come pure la pesca attualmente in fase di sviluppo nei pressi del lago Nasser.
Industria
I primi tentativi di sviluppare industrialmente il paese risalgono al XIX secolo, ma furono ostacolati dalle potenze europee, in particolare la Gran Bretagna, interessate a tenere l'Egitto come mercato per i propri beni industriali. Uno sviluppo contenuto del settore verificatosi dopo la prima guerra mondiale servì unicamente a soddisfare parte della domanda interna, mentre durante la seconda guerra mondiale questa prima base si sviluppò notevolmente, soprattutto nel settore tessile. Agli inizi degli anni Cinquanta, dopo il rovesciamento della monarchia, il governo diede priorità all'espansione industriale. Nel 1965, al completamento del primo piano quinquennale, il valore totale della produzione industriale, compresa quella dell'energia elettrica e la produzione mineraria, raggiunse i 2,71 miliardi annui di dollari e, verso la metà degli anni Ottanta, fu superiore ai 13 miliardi di dollari.
Agli inizi degli anni Novanta il settore industriale impiegava il 21% della forza lavoro. Particolarmente fiorente nel paese è l'industria tessile, che produce filati di cotone, di lana e tessuti di iuta. Altre importanti produzioni sono zucchero raffinato, acido solforico, fertilizzanti, carta, cemento, pneumatici e apparecchi televisivi. Altre attività industriali comprendono la manifattura del ferro e acciaio, l'assemblaggio di automobili e la raffinazione di petrolio. Altre industrie di piccola scala, ma significative per l'economia del paese, sono rappresentate da concerie, birrifici, stabilimenti per la produzione di ceramica, profumi, olio di semi, farina e altri prodotti alimentari. I principali centri industriali si trovano nei distretti del Cairo e di Alessandria.
L'Egitto possiede una grande varietà di giacimenti minerari, alcuni dei quali, come i giacimenti d'oro e di granito, sono sfruttati fin dall'antichità. La risorsa mineraria attualmente di maggior rilievo è il petrolio, i cui giacimenti si trovano nella regione costiera sul mar Rosso, a el-Alamein e nella penisola del Sinai. Altre risorse importanti sono i fosfati, il manganese, il titanio e il minerale di ferro. Nel 1991 si è iniziata l'estrazione di uranio nella regione circostante Assuan.
Flussi monetari e commercio
L'unità monetaria è la sterlina egiziana, emessa dalla Banca centrale dell'Egitto, fondata nel 1961. Nel paese operano inoltre più di duecento banche nazionali e straniere.
I principali prodotti importati riguardano i settori agricolo e alimentare, dei trasporti, chimico e dei macchinari per l'industria mineraria. I principali prodotti esportati sono il petrolio greggio e i suoi derivati, il cotone grezzo, i filati di cotone e i tessuti, e i prodotti alimentari. I principali fornitori sono gli Stati Uniti, la Germania, l'Italia, la Francia e il Giappone.
Nonostante i grandi investimenti realizzati e i rigorosi controlli statali, il paese ha seri problemi di bilancia dei pagamenti. Le principali fonti di valuta estera derivano dall'industria turistica ed estrattiva, in particolare sviluppo dopo la riapertura del canale di Suez, la conclusione degli accordi di pace con Israele e la restituzione dei territori occupati del Sinai. A metà degli anni Novanta il debito estero dell'Egitto ammontava a 14 miliardi di dollari.
Trasporti
Le ferrovie sono gestite dallo stato e comprendono una rete di circa 8831 km. Il tratto principale collega Assuan e le zone a nord della Valle del Nilo con Alessandria, sulla costa mediterranea. Le idrovie sono largamente utilizzate e comprendono tutto il corso del Nilo, i canali navigabili (circa 1610 km) e i canali d'irrigazione nel delta del Nilo (più di 17.700 km). Lo sviluppo complessivo della rete stradale è di circa 32.240 km, di cui il 52% è pavimentato. La compagnia aerea di bandiera è la Egyptair, che garantisce collegamenti nazionali e internazionali. Numerosi sono gli aeroporti presenti nel paese, mentre i porti principali sono quelli di Alessandria, Porto Said e Suez.
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