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Difficoltà dell'economia europea negli anni 20

economia



Difficoltà dell'economia europea negli anni 20


Germania: iperinflazione e crisi 1928

La repubblica di Weimar inizia la sua vita economica sotto i peggiori auspici:

  • Elevata perdite umane (a causa della guerra)
  • Perdita del 13% del territorio (in cui erano localizzate la maggior parte delle miniere di zinco,carbone,ferro)
  • Confisca delle colonie, della marina militare,del materiale bellico, delle navi mercantili superiori a 1.600 tonnellate, ¼ dei pescherecci, locomotive,carri ferroviari e camion)
  • Fino al 1923 invii di svaria 828i84i ti prodotti agli alleati in conto riparazioni.

Si genera iperinflazione

Ripresa economica lenta e contraddittoria - potere nelle mani degli industriali siderurgici che erano il gruppo più coeso e organizzato.

1923- l'iperinflazione rende il marco inservibile, viene introdotto il Reten Mark

1924- applicazione del piano Dawes , si stabilizza la circolazione monetaria con il Reichs Mark



Un grande afflusso di capitali stranieri permette la stabilità.



La Germania doveva quindi mantenere tassi d'interesse elevati; i capitali vanivano presi in prestito da comuni  e dal settore agricolo che non danno profitti sufficienti per coprire tassi d'interesse così elevati che iniziano a calare.



Ritiro dei capitali americani



L'economia tedesca rallenta e si aggrava



Fine 1928:Crisi


La vicenda delle riparazioni rende debole e deprime l'economia tedesca.

L'iperinflazione aveva azzerato tutti i capitali liquidi e la moneta corrente provocando gravi perdite alla classe media che non ottenne risarcimenti e si disaffezionò alla repubblica di Weimar e si avvicinò a partiti estremi.


Gran Bretagna

Le guerra aveva indebolito la GB sia finanziariamente sia sul piano industriale e commerciale:

  • Disoccupazione alta
  • Impianti non erano stati rinnovati
  • Nelle esportazione era stata soppiantata da latri paesi
  • Debito elevati nei confronti degli Stati Uniti e crediti inesigibili nei confronti degli alleati
  • L'Inflazione era superiore a quella americana, questo porta a una svalutazione della sterlina



Evento che si voleva evitare

Quando venne ristabilito il gold standard la GB decise di ritornarvi allo stesso tasso di cambio con il dollaro che vigeva prima della guerra


Il governo inglese per sostenere il cambio sopravvalutato deve adottare un politica monetaria restrittiva con alti tassi d'interesse che disincentivavano gi investimenti , le esportazioni cadevano



Bilancia dei pagamenti negativa

Poche riserve d'oro

Grossi problemi per la banca d'Inghilterra che non voleva richiedere prestiti



Francia

Subì grosse perdite con la guerra ma riuscì a riorganizzarsi con i propri mezzi

Favorita da:

  • Recupero dell'Alsazia e della Lorena ricche di materie prime e industrializzate
  • Allargamento della base produttiva durante la guerra

Poincarè stabilizzò il franco accettando la svalutazione che si era avuta tra guerra e dopoguerra.

L'economia francese fu la migliore tra le quattro analizzate anche se superata dall'Italia nella produzione industriale


Italia

Fattori che hanno portato all'uscita dalla democrazia:

  1. difficile riconversione delle industrie dalla produzione di guerra a quella di pace
  2. biennio rosso 1919-1920: occupazione delle terre e occupazione delle fabbriche
  3. nascita del partito popolare che vince le elezioni nel 1919 insieme al partito liberale (entrambi non avevano esperienza di governo)
  4. nascita del movimento fascista
  5. Marcia su Roma 1922
  6. il re consegna a Mussolini il potere di formare un governo

De Stefani viene nominato ministro delle finanze

Continua il processo di equilibrio della finanza pubblica

Gli scioperi proibiti

L'economia si riprese ma con un trend troppo inflazionistico

Volpi viene nominato nuovo ministro delle finanze

Il debito verso GB e USA viene quasi interamente condonato

Si stabilizza il tasso di cambio sopravvalutando la lira di 90 lire per sterlina per volontà di Mussolini

Riforma bancaria: Banca d'Italia unica banca di emissione




Anni 20 abbastanza positivi per l'economia italiana




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