Concorrenza e competizione
Definizione
Concorrenza: dal
latino cum + currĕre (correre insieme):
- competizione tra due o più persone che cercano di prevalere l'una
sull'altra nel raggiungimento di un fine.
- In economia, forma di mercato in cui vi è la lib 525f54f ertà di
contrattazione economica (distinguiamo concorrenza perfetta e
monopolistica).
- Lotta tra le imprese per accaparrarsi la clientela, riducendo il
prezzi o incrementando le campagne pubblicitarie.
Competizione: dal latino cum + petĕre
(andare, dirigersi verso): il gareggiare, il confrontarsi, il
contendere, il cercare la soluzione in modo agonistico.
La concorrenza è la
competizione tra diversi produttori o venditori di beni affini, per conquistare
il mercato, facendo preferire il proprio prodotto ai clienti.
Gli economisti
distinguono due tipi fondamentali di mercati di concorrenza.
- Il primo tipo è la concorrenza atomistica,
nella quale gli agenti economici sono così numerosi e indipendenti, che
ciascuno singolarmente non è in grado di definire i prezzi, anche perché
la sua merce è indistinguibile da quella dei rivali. Non esistono
praticamente barriere all'entrata e il prezzo risulta dai quantitativi di
beni offerti su quel mercato in concorrenza tra loro. I prezzi possono
variare di giorno in giorno, ogni volta che muta il rapporto tra l'offerta
complessiva e la domanda complessiva. Per il singolo venditore, i prezzi
sono "costanti", nel senso che egli li deve accettare senza la possibilità
di cambiarli, dato che la sua singola offerta è troppo piccola per
influire su quella complessiva.
- Diverso è il caso della concorrenza oligopolistica.
Il numero dei produttori o venditori si riduce alquanto, ma
soprattutto ognuno di essi tratta una merce differenziata (un bene di
marca), di cui si può fare il prezzo. Esistono inoltre barriere
all'entrata che riducono notevolmente il numero dei concorrenti. Nei
mercati di concorrenza oligopolistica, i prezzi sono dunque assai meno
variabili rispetto a quanto accade nei mercati di concorrenza atomistica, che
sono sovente mercati agricoli. Raramente tuttavia, nella concorrenza
oligopolistica si assiste ad una guerra dei prezzi fra i venditori, la
quale sarebbe troppo rischiosa per tutti: i venditori preferiscono
competere con la qualità dei prodotti, la pubblicità commerciale,
l'assistenza ai clienti, l'innovazione merceologica e così via. Non si
deve credere che la concorrenza oligopolistica sia necessariamente meno
atta di quella atomistica a costringere i produttori ad essere efficienti,
a moderare i profitti e a soddisfare i consumatori. È pero più probabile
che la concorrenza oligopolistica degeneri in monopolio, in seguito ad
un'intesa fra gli oligopolisti, se non si vigila per impedirlo, varando
legislazioni antimonopolistiche. La presenza di un genere di concorrenza o
dell'altro dipende, più che dalla volontà degli operatori, dalla natura
delle merci e dalle condizioni oggettive in cui la produzione si svolge.
- Un'analisi a parte merita la
concorrenza perfetta, che è un concetto puramente teorico o, se si vuole,
l'idealizzazione della concorrenza atomistica. Il regime di concorrenza
perfetta risponde a requisiti che è praticamente impossibile riunire
insieme nella realtà: un numero indefinitivamente alto di venditori e di
compratori, la completa libertà di entrata e di uscita nel e dal mercato,
l'informazione immediata ed esauriente di tutti gli operatori su tutti i
fatti del mercato, la mobilità senza costi delle merci e delle persone, un
unico prezzo in tutto il mercato per la stessa merce (la cui qualità è
identica presso tutti i venditori), e quant'altro assicuri l'esistenza
logica di un equilibrio tra domanda e offerta. Questo equilibrio teorico è
difficilmente raggiungibile grazie al libero funzionamento delle forze del
mercato di concorrenza, per cui dietro questo modello ideale si nascondono
di fatto realtà che non hanno nulla che spartir con esso. Se la
concorrenza perfetta appare come il regime migliore di tutti dal punto di
vista della collettività dei consumatori, nelle condizioni reali non è detto
che la sua approssimazione, ottenuta con interventi di deregolamentazione
del mercato e liberalizzazione dello stesso sia altrettanto valida.
Spesso, infatti, questi tentativi di passaggio a condizioni maggiormente
concorrenziali generano situazioni, di fatto, collusive e oligopolistiche,
che nulla hanno a che fare con una effettiva concorrenzialità.
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Concorrenza perfetta
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Oligopolio
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Duopolio
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Monopolio
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Concentrazione
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Molte imprese
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Alcune imprese
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Due imprese
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Un'impresa
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Barriere all'entrata e all'uscita
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Nessuna barriera
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Barriere significative
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Barriere forti
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Differenziazione di prodotto
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Prodotto omogeneo
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Potenziale per la differenz.del prodotto
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Informazione
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Perfetta
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Imperfetta
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