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Concorrenza e competizione

economia




Concorrenza e competizione



Definizione


Concorrenza: dal latino cum + currĕre (correre insieme):

  • competizione tra due o più persone che cercano di prevalere l'una sull'altra nel raggiungimento di un fine.
  • In economia, forma di mercato in cui vi è la lib 525f54f ertà di contrattazione economica (distinguiamo concorrenza perfetta e monopolistica).
  • Lotta tra le imprese per accaparrarsi la clientela, riducendo il prezzi o incrementando le campagne pubblicitarie.

Competizione: dal latino cum + petĕre (andare, dirigersi verso): il gareggiare, il confrontarsi, il contendere, il cercare la soluzione in modo agonistico.[1]





La concorrenza è la competizione tra diversi produttori o venditori di beni affini, per conquistare il mercato, facendo preferire il proprio prodotto ai clienti.

Gli economisti distinguono due tipi fondamentali di mercati di concorrenza.

  • Il primo tipo è la concorrenza atomistica, nella quale gli agenti economici sono così numerosi e indipendenti, che ciascuno singolarmente non è in grado di definire i prezzi, anche perché la sua merce è indistinguibile da quella dei rivali. Non esistono praticamente barriere all'entrata e il prezzo risulta dai quantitativi di beni offerti su quel mercato in concorrenza tra loro. I prezzi possono variare di giorno in giorno, ogni volta che muta il rapporto tra l'offerta complessiva e la domanda complessiva. Per il singolo venditore, i prezzi sono "costanti", nel senso che egli li deve accettare senza la possibilità di cambiarli, dato che la sua singola offerta è troppo piccola per influire su quella complessiva.
  • Diverso è il caso della concorrenza oligopolistica. Il numero dei produttori o venditori si riduce alquanto, ma soprattutto ognuno di essi tratta una merce differenziata (un bene di marca), di cui si può fare il prezzo. Esistono inoltre barriere all'entrata che riducono notevolmente il numero dei concorrenti. Nei mercati di concorrenza oligopolistica, i prezzi sono dunque assai meno variabili rispetto a quanto accade nei mercati di concorrenza atomistica, che sono sovente mercati agricoli. Raramente tuttavia, nella concorrenza oligopolistica si assiste ad una guerra dei prezzi fra i venditori, la quale sarebbe troppo rischiosa per tutti: i venditori preferiscono competere con la qualità dei prodotti, la pubblicità commerciale, l'assistenza ai clienti, l'innovazione merceologica e così via. Non si deve credere che la concorrenza oligopolistica sia necessariamente meno atta di quella atomistica a costringere i produttori ad essere efficienti, a moderare i profitti e a soddisfare i consumatori. È pero più probabile che la concorrenza oligopolistica degeneri in monopolio, in seguito ad un'intesa fra gli oligopolisti, se non si vigila per impedirlo, varando legislazioni antimonopolistiche. La presenza di un genere di concorrenza o dell'altro dipende, più che dalla volontà degli operatori, dalla natura delle merci e dalle condizioni oggettive in cui la produzione si svolge.






  • Un'analisi a parte merita la concorrenza perfetta, che è un concetto puramente teorico o, se si vuole, l'idealizzazione della concorrenza atomistica. Il regime di concorrenza perfetta risponde a requisiti che è praticamente impossibile riunire insieme nella realtà: un numero indefinitivamente alto di venditori e di compratori, la completa libertà di entrata e di uscita nel e dal mercato, l'informazione immediata ed esauriente di tutti gli operatori su tutti i fatti del mercato, la mobilità senza costi delle merci e delle persone, un unico prezzo in tutto il mercato per la stessa merce (la cui qualità è identica presso tutti i venditori), e quant'altro assicuri l'esistenza logica di un equilibrio tra domanda e offerta. Questo equilibrio teorico è difficilmente raggiungibile grazie al libero funzionamento delle forze del mercato di concorrenza, per cui dietro questo modello ideale si nascondono di fatto realtà che non hanno nulla che spartir con esso. Se la concorrenza perfetta appare come il regime migliore di tutti dal punto di vista della collettività dei consumatori, nelle condizioni reali non è detto che la sua approssimazione, ottenuta con interventi di deregolamentazione del mercato e liberalizzazione dello stesso sia altrettanto valida. Spesso, infatti, questi tentativi di passaggio a condizioni maggiormente concorrenziali generano situazioni, di fatto, collusive e oligopolistiche, che nulla hanno a che fare con una effettiva concorrenzialità. [2]



Concorrenza perfetta

Oligopolio

Duopolio

Monopolio

Concentrazione

Molte imprese

Alcune imprese

Due imprese

Un'impresa

Barriere all'entrata e all'uscita

Nessuna barriera

Barriere significative

Barriere forti

Differenziazione di prodotto

Prodotto omogeneo

Potenziale per la differenz.del prodotto

Informazione

Perfetta

Imperfetta




Definizioni da L'enciclopedia, Dizionario di Italiano, volume 21, pagine 671, 689 Gruppo editoriale l'Espresso, Roma, 2003

da L'enciclopedia, volume 5, pagine 289,290 Gruppo editoriale l'Espresso, Roma, 2003


Francesca Arcidiacono 23/02/09 EGIT




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