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Il sistema distributivo italiano si è stratificato nel tempo: in precedenza è stato sottolineato che agli sportelli tradizionali si sono aggiunte nel corso degli anni altre interfacce banca-cliente. L'aumento eccessivo degli sportelli bancari ha creato strutture molto articolate e perciò difficili da gestire; inoltre ha provocato una notevole lievitazione dei costi fissi.
La rilevanza dei fattori indicati e la necessità di proseguire nel miglioramento dei servizi resi, avvicinando sempre più la banca al cliente, ha indotto gli operatori a ridurre le operazioni meramente esecutive che venivano eseguite presso gli sporte 616d34g lli e che potevano essere automatizzate e ad ampliare la rete distributiva con canali meno costosi ma che soddisfacessero comunque le aspettative della clientela (ATM, POS, ecc.): stiamo facendo riferimento alla c.d. "banca elettronica". Durante gli anni '80, in particolare negli USA e nella Gran Bretagna ed in misura minore anche in altri paesi europei come l'Italia, vennero introdotte varie forme di "Remote banking": con questo termine si può pertanto definire "il contenitore concettuale all'interno del quale ricomprendere le modalità di collegamento telematico tra la banca e la clientela che permettono a quest'ultima di effettuare, attraverso l'uso di terminali interattivi (PC + modem, videotel), telefoni avanzati e televisione, operazioni bancarie direttamente dal proprio posto di lavoro o abitazione" .
Le modalità di collegamento tra la banca ed il cliente possono pertanto essere schematizzate, alla luce dell'introduzione della connessione a distanza con la clientela, in questo modo:
BANCA |
remote
banking (videotel,telefono,pc) sportelli elettr. (atm,pos,ecc.) promotori finanziari sportello tradizionale |
CLIENTELA |
Spesso si confonde il termine Remote banking con quelli di Phone ed Internet banking; quest'ultimo infine viene associato quello di Virtual banking. In tutti i casi citati si realizza sempre un collegamento a distanza, ma il primo e l'ultimo termine sono sostanzialmente comprensivi degli altri due. La tecnologia utilizzata sarà chiaramente diversa per ciascuno di essi: infatti se il cliente utilizza il telefono per interfacciarsi alla banca, bisogna parlare di Phone banking; se si ricorre invece alla rete e quindi ad un collegamento tra un PC ed un modem siamo ovviamente nell'ambito dell'Internet banking.
Se si considera il cliente di un'azienda di credito che ha la possibilità di utilizzare un sistema di collegamento che presenti tali caratteristiche, si dovrebbe ritenere che quando si parla banca virtuale si fa riferimento all'insieme dei metodi di distribuzione dei servizi relativi attraverso canali telematici e informatici. Sarebbe virtuale quindi quell'azienda di credito che eroga la sua offerta utilizzando PC, modem e telefono.
In realtà la virtualità non riguarda solo il canale distributivo a cui essa ricorre (si pensi ad Internet), ma l'intera struttura dell'azienda che perciò si presenterà al pubblico "sempre" senza alcun contatto faccia a faccia e senza una rete di filiali, al contrario quindi di quanto accade per le banche tradizionali.
La banca virtuale[2] sarà perciò qualcosa che fisicamente non entra in contatto diretto con il consumatore ma che gli consente comunque di effettuare tutte le transazioni utilizzando strumenti già esistenti, soprattutto il telefono o Internet, ma anche le carte di credito o gli assegni (che già da tempo prevedono un passaggio di moneta "virtuale"; da un soggetto ad un altro senza una sua movimentazione effettiva, almeno in prima istanza).
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