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Commercio equo e terzo settore: una nuova forma di cittadinanza
Possiamo vedere nel commercio equo la prima attività che si sia proposta di coniugare solidarietà, sviluppo delle popolazioni del Sud e commercio, ottenendo risultati sodd 626g67g isfacenti e che lasciano presupporre un incremento del fenomeno negli anni futuri.
Tale prospettiva di sviluppo è riconducibile, più in generale, ai successi ottenuti a partire dagli anni Ottanta dalle imprese non profit. Le organizzazioni di commercio equo si qualificano, infatti, come enti non a scopo di lucro, entrando a far parte del terzo settore, di cui, per altro, sembrano condividere difficoltà e risultati positivi.
La vitalità del terzo settore acquista una valenza politica, poiché rappresenta una riacquisizione del potere da parte dei cittadini. Nel caso del commercio equo il potere del cittadino-consumatore si manifesta come fattore capace di incidere sulle strutture commerciali dominanti, e come riconoscimento morale individuale della necessità di costruire un sistema economico fondato su principi di giustizia ed equità. Come più in generale nel caso del terzo settore, si tratta di una vera e propria "cultura economica", affermatasi grazie ad un patrimonio socio-culturale che costituisce una risorsa preziosa per tutte quelle forme di economia sociale ed etica, emerse e consolidatesi negli ultimi decenni. Ci riferiamo in particolare alla cultura della solidarietà e ad un nuovo modello di cittadinanza. I soggetti attivi nel terzo settore si caratterizzano, infatti, per un tipico "senso di civismo post-moderno"[1], che esprime un superamento del significato di cittadinanza proprio dello stato nazionale moderno; il referente, infatti, è un sistema societario modificato dai processi di globalizzazione e costituito da realtà multiculturali e multietniche
radicate sul territorio. In questo contesto le formazioni sociali intermedie, marginalizzate nella società moderna centrata sull'asse individuo-stato, trovano un proprio spazio d'azione, nel quale si estrinsecano nuove forme di relazionalità. E' importante, dunque, sottolineare il ruolo che un ambito come quello del terzo settore, e al suo interno del commercio equo, riveste nell'ottica di un recupero degli aspetti solidaristici e dei bisogni di relazionalità umana che vanno affermandosi nella società attuale.
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