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Analisi degli Investimenti: Concetti Propedeutici

economia



Analisi degli Investimenti: Concetti Propedeutici


1.1. Introduzione

L'analisi degli investimenti è uno strumento decisionale della gestione finanziaria che stabilisce criteri guida per l'investimento di risorse in progetti a lungo termine; tali progetti comunemente includono terreni, edifici, mezzi, apparecchiature e macchinari.

Le decisioni che vengono prese, riguardanti l'acquisizione, il mantenimento o l'abbandono di un progetto, sono di importanza vitale per le compagnie per le seguenti ragioni:

il progetto implica l'investimento di un capitale talvolta elevato



le somme di denaro vengono impegnate per lungo tempo; inoltre il disinvestimento di tali somme comporta spesso spese onerose

il futuro della compagnia è legato alle decisioni di riproporre o abbandonare una strategia di investimento già esistente.

Una prospettiva di investimento può fondamentalmente essere ricondotta ad una delle seguenti tipologie:

a)   di espansione (aumento dimensione impresa)   

b)   di riduzione costi (informatizzazione, innovazioni, ecc.)

c)   di sostituzione (sostituzione di macchinario obsoleto). 

d)   di Acquisto/Affitto ( Make or Buy )


E' bene sottolineare che l'analisi degli investimenti non interessa esclusivamente progetti di acquisto o sostituzione di proprietà, terreni o macchinari, ma può essere applicata a svariati settori quali contratti di leasing, ricerca & sviluppo, pubblicità, etc.

Sebbene storicamente questa metodologia di analisi sia sempre stata collegata ad aziende e società di tipo "profit", essa può comunque essere applicata anche ad istituzioni "non-profit" come ospedali, università, etc.

Nel primo caso il criterio utilizzato è uno studio di costo-risultato ; nel secondo caso le tecniche di analisi devono essere modificate per adattarsi alle singole situazioni.

In conclusione, l'analisi degli investimenti è uno strumento per formulare criteri che aiutino i manager a prendere decisioni di carattere finanziario e a calcolare i benefici e i rischi connessi ad vari progetti.


1.2. Le decisioni finanziarie delle imprese

Per operare, un'impresa ha bisogno di una varietà di attività reali. Molte di queste sono tangibili, ad esempio gli impianti, gli stabilimenti e gli uffici ; altre sono intangibili, come la tecnologia, i marchi e i brevetti. Sfortunatamente, tutte devono essere pagate. Per ottenere il denaro necessario un'impresa vende "dei pezzi di carta" chiamati attività finanziarie o titoli di credito: questi hanno valore perché conferiscono dei diritti sulle attività reali dell'impresa. Le attività finanziarie non comprendono solo le quote del capitale azionario (azioni), ma anche le obbligazioni, i prestiti bancari, etc.

Un manager finanziario deve risolvere due problemi fondamentali:

1. quanto e in quali attività specifiche dovrebbe investire l'impresa ?

2. come raccogliere le necessarie risorse per gli investimenti ?

La risposta alla prima domanda costituisce una decisione di investimento, quella relativa alla seconda una decisione di finanziamento. Un manager cerca di trovare le specifiche risposte in grado di far sì che gli azionisti dell'impresa vengano a trovarsi nelle migliori condizioni possibili.

Di solito il successo è misurato in funzione del valore: gli azionisti beneficiano di qualsiasi decisione in grado di aumentare il valore del loro investimento nell'impresa. Pertanto, si potrebbe dire che una buona decisione di investimento è una decisione che si traduce nell'acquisto di un'attività reale che vale più del suo costo, un'attività cioè che sia in grado di creare valore. Lo scopo della gestione d'impresa è l'incremento del valore. Si tratta di una regola semplice, ma non molto utile. E' come consigliare a un risparmiatore di comprare azioni quando i prezzi sono bassi e di venderle quando sono alti. Il problema è come farlo.


1.3. Il ruolo del Manager Finanziario

Il termine manager finanziario (direttore finanziario, responsabile finanziario) viene utilizzato per indicare chiunque sia responsabile di una significativa parte delle decisioni di investimento o finanziamento di un'impresa. Solo nelle piccole imprese una singola persona è responsabile di tutte le decisioni di questo tipo. La responsabilità è negli altri casi diffusa all'interno dell'azienda. Anche l'ingegnere che progetta un nuovo impianto è coinvolto in tali decisioni: il progetto determina il tipo di attività reale in cui l'impresa investirà. Anche il responsabile della pubblicità può prendere importanti decisioni d'investimento nel corso del suo lavoro. In effetti, un'importante campagna pubblicitaria è realmente un investimento in un'attività intangibile. Se i potenziali clienti conoscono il vostro prodotto e sono disposti ad acquistarlo, disponete di un'attività che originerà vendite e profitti futuri.

Il manager finanziario deve confrontarsi con due complesse variabili: il tempo e il rischio. Spesso gli investimenti di un'impresa non possono essere liquidati in breve tempo. Espongono inoltre l'impresa e i suoi azionisti a un determinato livello di rischio. Il finanziamento di un investimento può comportare la nascita di debito a lungo termine, che vincola l'impresa per molti anni. Un'impresa non può evitare simili scelte, qualcuno deve decidere se l'opportunità vale più del suo costo e se il debito addizionale può essere ragionevolmente sopportato.

Spesso le decisioni finali, a causa dell'importanza di molte scelte finanziarie, spetta per legge o per prassi al consiglio d'amministrazione. Ad esempio, solo il consiglio d'amministrazione ha il potere legale di distribuire dividendi o decidere un'offerta pubblica di titoli.


1.4. Principi Base che regolano le decisioni d'investimento

Cerchiamo, attraverso un esempio, di mettere in luce i principi su cui si basano i manager per le decisini d'investimento.


Esempio

Il consiglio di amministrazione della Vezzolik si sta chiedendo come analizzare una proposta di investimento del valore di 100 M£ in una nuova iniziativa imprenditoriale che chiameremo progetto X. Ci viene chiesto a tal proposito un parere.

Per prima cosa dobbiamo analizzare qual è la cosa migliore per gli azionisti della Vezzolik. Essi desiderano che i manager facciano in modo che le loro azioni aumentino di valore il più possibile. In questo momento il valore complessivo delle attività della Vezzolik è di 1000 M£. Questo valore include 100 M£ in contante che può essere investito nel progetto X. Il valore delle altre attività della Vezzolik ammonta quindi a 900 M£. Dobbiamo ora decidere se sia più vantaggioso conservare 100 M£ e rinunciare quindi al progetto X oppure impiegare tale contante, accettando di conseguenza il progetto X. Chiamiamo il valore del nuovo progetto VA (Valore Attuale). La decisione va quindi analizzata come segue:


NO PROGETTO XYZ SI PROGETTO XYZ

ATTIVO


Contanti 100 -

Altre attività   900 900

Progetto - VA (Valore Attuale)


1.000 900 + VA


E' evidente che il progetto X è accettabile se il suo Valore Attuale (VA) è superiore a 100 M£.

L'impresa quindi ha due alternative per gestire i 100 M£: reinvestirli o distribuirli agli azionisti, i quali a loro volta lo investiranno in attività finanziarie. La figura sotto mostra questo trade-off. E' evidente che esiste un tasso di rendimento minimo sotto il quale gli azionisti non reputano il progetto X conveniente: questo livello di soglia di accettazione del progetto è detto costo opportunità, e corrisponde al rendimento che gli azionisti guadagnerebbero se investissero i fondi per proprio conto


CONTANTE

 










Il problema della valutazione del costo opportunità verrà esaminato nei prossimi capitoli.

Cerchiamo però di rispondere a questa domanda: quali sono queste attività finanziarie alternative nelle quali gli azionisti possono investire ?

Per ora accontentiamoci di analizzarne un tipo che però tutti conosciamo: i Titoli di Stato. Questi presentano due caratteristiche fondamentali: hanno un rendimento fisso e ben quantificabile, sono cioè degli investimenti sicuri. Intuitivamente possiamo affermare che invece ogni progetto proposto da un'impresa si trascina con sé un margina di incertezza, cioè è in qualche misura rischioso. Quindi, affinchè gli azionisti siano disposti ad investire nei progetti dell'impresa, questi devono garantire una redditività almeno maggiore di quella dei Titoli di Stato, il cui rendimento rappresenta la soglia minima oltre la quale un qualsiasi progetto non può scendere.





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