|
|
ALTRI DOCUMENTI
|
||||||||||
La vita culturale e
l'attività intellettuale, conobbero, tra il XV e il XVII secolo, cambiamenti
profondi nella concezione dell'uomo e della sua vita, nella produzione e nella
diffusione del sapere, nell'organizzazione della cultura. Si è soliti, a questo
proposito, di civi 757e48h ltà umanistico-rinascimentale. Il
termine Umanesimo indica un movimento letterario, artistico e filosofico che
ebbe al suo centro l'umanità: l'uomo al centro dell'universo, rifiutando l'idea
mediovale di una creatura e passivamente sottomessa a
Dio. Non sono più ammessi limiti all'agire dell'uomo e viene esaltata la
libertà che egli ha di esprimersi attraverso la propria attività creatrice, di
plasmare il mondo intorno a sè costruendo la sua
civiltà e la sua storia . Tutto ciò è sintetizzato nella formula della
cosiddetta scoperta dell'uomo, che caratterizzata la cultura del Quattrocento.
Gli intelletuali di questo periodo sono interessati a
ricercare con entusiasmo le opere della cultura e della civiltà del passato,
testimonianze di ciò che l'uomo aveva concretemente
creato nella storia. Gli studiosi si dedicarono a riscoprire l'antichità che,
se anche nel corso del Medioevo non aveva mai cessato d essere studiato, era
stata però considerata soprattutto in funzione della storia cristiana del
mondo, come anticipazione e prefigurazione dell'avvento del cristianesimo.
L'interesse per gli antichi non significò rifugio nel passato e rifiuto del
presente, ma, al contrario, stimolo alla piena valutazione dell'operato dell'uomo,
delle sue capacità di agire nella realtà del suo tempo. Stabilito un colloquio
con i grandi scrittori greci e latini, gli intellettuali del Quattrocento
cercarono appassionatamente di cogliere l'umanità nella sua intima essenza.
I valori espressi dall'Umanesimo, l'immagine dell'uomo artefice della vita,
l'ideale dell'equilibrio fra istinto e ragione, l'esaltazione dell'armonia e
della bellezza, il culto del mondo classico, sono le componenti fondamentali
anche di quel momento della storia culturale e artistica. Gli uomini di cultura
italiana del XV e del XVI secolo si sentivano legati con un filo diretto alla
grande civiltà classica di cui, consapevolmente, si ritenevano eredi, mentre
consideravano il Medioevo un periodo di decadenza. Rinascimento è quindi, il
ritorno in vita del mondo classico. E' certamente vero che il Quattrocento e il
Cinquecento videro una straordinaria produzione artistica e letteraria come mai
prima c'era stata.
Nel rinnovamento culturale e intellettuale del Rinascimento giocò un ruolo
decisivo l'invenzione e la diffusione della stampa a caratteri mobili, che
inaugurò una nuova epoca della comunicazione delle idee. Già nel XII secolo gli
europei avevano imparato a produrre la carta, assai meno costosa della
pergamena. I primi tentativi tipografici furono fatti utilizzando caratteri di
legno inchiostrati, che richiedevano però un longo e
accurato lavoro di preparazione artigianale e si consumava rapidamente. Alla
metà del Quattrocento, il tedesco Gunteberg e
l'olandese Coster, inventarono un procedimento di
stampa che utilizzava caratteri mobili, fusi nel piombo, che potevano venire
riutilizzati molte volte per comporre righe e pagine diverse. Grazie alla
tipografia, il prezzo dei libri si ridusse di molte volte. Il libro faceva la sua
comparsa come protagonista della riflessione e del dibattito intellettuale
dell'Europa moderna. Naturalmente il libro divenne ben presto un problema
politico: le autorità religiose per prime si posero il problema di un controllo
sulla stampa. Nel 1501 il papa Alessandro VI istituì l'imprimatur, il nulla
osta delle autorità religiose sui libri che trattava questioni di fede; più
avanti, l'Indice dei libri proibiti (1559) avrebbe costituito uno degli
istituti più caratteristici della Controriforma. Ma nello stesso senso si
mossero ben presto anche le autorità civili, attraverso l'introduzione della
censura: il libro e la libertà di stampa non tardarono a rappresentare uno dei
terreni fondamentali della lotta per la libertà di coscienza e di pensiero. Nel
1543 proprio un libro, il De revolutionibus orbium coelestium (La rotazione
delle orbitre celest) del
matematico e astronomo Niccolò Copernico introdusse
una vera e propria rivoluzione concettuale. Copernico
rovesciava la concezione dell'universo, cioè la cosmologia, allora dominante,
che poneva la Terra immobile al centro dell'universo e i pianeti e il Sole
ruotanti intorno a essa. Al centro dell'universo, affermò Copernico,
sta il Sole ed è la Terra a ruotare intorno a esso, così come gli altri
pianeti. All'universo geocentrico Copernico
sostituiva un universo eliocentrico. Essere copernicani significava infatti
scuotere i fondamentali capisaldi del pensiero occidentale.
Privacy |
Articolo informazione
Commentare questo articolo:Non sei registratoDevi essere registrato per commentare ISCRIVITI |
Copiare il codice nella pagina web del tuo sito. |
Copyright InfTub.com 2024