Altro sviluppo della scienza biomedica è la manipolazione degli embrioni: consente di intervenire sull'essere umano nelle fasi iniziali della sua vita con scopi terapeutici (curare malformazioni) e commerciali (scelta del sesso). Secondo l'etica morale l'essere umano va rispettato e trattato come una persona fin dal suo concepimento e dovrà anche essere curato e guarito nell'ambito dell'assistenza medica. Quindi se la diagnosi prenatale rispetta la vita dell'embrione ed è orientata alla sua guarigione è moralmente lecita, ma è gravemente in contrasto quando c'è l'eventualità di provocare un aborto. Alcuni tentativi d'intervento sul patrimonio cromosomico o genetico mirano alla nascita di esseri umani selezionati secondo il sesso o altre qualità prestabilite. Queste manipolazioni sono contrarie alla dignità ed all'identità dell'essere umano: quindi non possono essere giustificate in alcun modo, perché ogni essere

umano ha il diritto di essere rispettato fin dal suo inizio.

Ma gli esseri umani dovrebbero essere rispettati anche quando ormai è imminente la fine della loro vita; l'inutile prolungamento delle sofferenze dei malati terminali (chiamato anche "accanimento terapeutico") e delle persone che gli stanno vicino viene rifiutato dalla Chiesa. Nel campo della medicina il discorso è complicato, perché i medici all'inizio della loro carriera, devono giurare che cercheranno con qualsiasi mezzo di salvare la vita umana. Questo comporta dei problemi etici, perché i medici posso trovarsi in situazioni che li spingono ad ignorare il giuramento; mentre in altre può succede proprio l'opposto e pur di prolungare la vita di un paziente lo sottopongono a trattamenti disumani, magari togliendo cure a chi ne ha veramente bisogno. Inoltre il malato e la famiglia del malato non dovrebbero vedere prolungata un'angoscia da sopportare, se non ci sono validi motivi.

Infine grosse critiche vengono sollevate da parte degli animalisti verso la biomedica, riguardo alla sperimentazione sugli animali: ogni anno ne muoiono milioni, perché vengono utilizzati per esperimenti sull'assunzione di nuovi farmaci, per lo studio delle malattie, per test sui cosmetici e didattici. Vengono sottoposti a vere e proprie torture: per impedirgli di urlare gli tolgono la voce e poi vengono avvelenati, mutilati, sottoposti a scariche elettriche, infettati con virus (persino quelli che non colpiscono gli animali, come l'HIV); ma già il solo fatto di essere ingabbiati nei laboratori è una tortura! Dal punto di vista etico non c'è alcuna giustificazione a questo massacro legalizzato, ma chi lo sostiene accusa gli animalisti di sentimentalismo nei confronti degli animali; questo perché essi sono sempre stati visti come creature che sono al servizio degli uomini. Gli animalisti sostengono che gli animali non sono modelli sperimentali adatti all'uomo, perché sono diversi anatomicamente e geneticamente; quindi potrebbero essere utilizzati dei metodi sostitutivi, che magari risulterebbero migliori dei test sugli animali.

Concludendo posso affermare che ci si può rendere conto ogni giorno che gli sviluppi nel campo della biomedica suscitano accese discussioni, nonostante lo scopo di essi sia di aiutare a migliorare sia fisicamente che psicologicamente l'esistenza dell'uomo.