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L'amico ritrovato
Fred Uhlmann, nato
a Stoccarda, capoluogo del Baden-Wurttemberg, nella Germania sud-occidentale,
nel 1901. Non era uno scrittore di professione. Faceva l'avvocato ed era
pittore. Ha lasciato pochi esperimenti letterari fra cui solo L'amico ritrovato
era stato da lui destinato alla pubblicazione. Frequentò a Stoccarda un liceo
classico di gloriose tradizioni e in seguito. Ma non poté esercitare a lungo in
patria la professione d'avvocato che aveva intrapreso. A seguito della persecuzione
contro l'etnia ebraica attuata dalla nascente politica Hitleriana del III
Reich, dovette lasciare, sedicenne,
Riassunto del libro:
Hans Schwarz è un
sedicenne di origini ebraiche che frequenta il liceo più prestigioso di
Stoccarda.
Nel febbraio
Quello degli Hohenfels è un nobile e famoso casato in Germania: i suoi
ascendenti avevano conosciuto Barbarossa e combattuto al suo fianco, altri suoi
membri erano morti in battaglia a Lipsia. Nessuno fra i suoi compagni di
classe, intimiditi dalla storia delle gesta degli Hohenfels, osa rivolgergli la
parola pur desiderando poter annoverare il nobile conte fra i propri amici.
Il giovane Hans, che pur appartenendo alla borghesia medio-alta soffre di
qualche complesso d'inferiorità, è ben deciso a diventarne amico e fa di tutto
per mettersi in mostra. Al contrario dei suoi compagni di classe, che più
dell'amicizia cercano in Konradin il riflesso della grandezza del suo casato,
Hans vede in lui un compagno dai molti tratti caratteriali in comune: la
timidezza, l'impacciato modo di vivere i rapporti interpersonali, i sogni
adolescenziali. Durante le lezioni alza la mano ed interviene prontamente,
porta a scuola le sue collezioni, tra cui una di monete, finché Konradin,
notandole, si avvicina ad Hans per osservarle. Nasce in questo modo un'amicizia
fra i due ragazzi, spontanea, limpida, destinata a diventare un vero
"cerchio magico" nel quale frequentarsi con l'entusiasmo un po'
sognatore tipico della loro età, splendida e fuggevole. Hans invita l'amico a
casa sua, una villa costruita in pietre e circondata da meli e ciliegi, gli
mostra la propria stanza ed i suoi piccoli "cimeli". Konradin ne
resta affascinato ma contraccambierà l'invito solo dopo molto tempo. Gli
Hohenfels hanno infatti una profonda avversione contro gli ebrei ed il giovane
Konradin, ben sapendolo, aspetta le occasioni nelle quali i genitori non sono
in casa per invitare il compagno.
Una sera Hans assiste ad uno spettacolo orchestrale e vede, seduti nelle prime
file, il suo amico e i suoi genitori. Durante l'intervallo Konradin, pur
passandogli accanto, dà mostra di non conoscerlo. Il giorno dopo Hans gli
chiede ragione di quello strano comportamento e l'amico, vincendo il grande
imbarazzo, gli confessa la verità: sua madre teme gli ebrei, è convinta che
siano al servizio del giudaismo e quindi del comunismo, non accetterebbe mai di
conoscerlo. Questo episodio è destinato a pesare come un macigno sulla loro
grande amicizia. Con la fine dell'anno scolastico arrivano le vacanze che
ambedue trascorrono lontano dalla Germania.
Quando Hans ritorna in città tutto è cambiato: il nascente Nazionalsocialismo
sta producendo i primi aberranti effetti: sui muri sono apparsi i manifesti
contro gli ebrei, le svastiche. Una mattina, arrivato a scuola, sente alcuni
suoi compagni che parlano dell'argomento più attuale: l'odio antisemita. Hans
entra ed improvvisamente è al centro dell'attenzione: qualcuno gli urla contro
di tornare in Palestina ed il ragazzo, furioso, colpisce un compagno. Quel
giorno, al termine delle lezioni, uscendo spera di trovare Konradin, come al
solito, per percorrere assieme la strada verso casa, ma lui non lo ha
aspettato.
Verso dicembre i genitori di Hans, visto il clima sempre più pesante e
l'intolleranza razziale che monta inarrestabile spinta dai farneticanti discorsi
sulla purezza della razza che il nuovo "padrone" della Germania,
vomita contro l'ebraismo, decidono di farlo andare in America, ospite di
parenti, perché possa continuare serenamente i propri studi, rimandando il suo
ritorno a tempi migliori. Prima di partire riceve una lettera di Konradin che
gli parla del suo dispiacere per il suo allontanamento e gli spiega come abbia
cominciato ad apprezzare Hitler e la sua inarrestabile eloquenza.
Tempo dopo Hans, trasferitosi, in America viene a sapere che suo padre, non
potendo resistere al clima d'odio che ormai regna in tutto il paese,
nottetempo, ha aperto i rubinetti del gas, ponendo così tragicamente fine alla
propria vita ed a quella della moglie. Tutti questi episodi segnano
profondamente l'animo di Hans il quale rimuove dalla sua mente ogni pensiero,
ogni ricordo che lo riconduca al suo paese dal quale è stato così tragicamente
respinto, al punto di non usare più la sua lingua madre, non leggere più alcuna
pubblicazione in tedesco. Solo dopo molti anni, incontrando un uomo che viene
dalla città dove ha trascorso gli anni dell'infanzia, gliene chiede notizie:
tutto è stato distrutto dalla guerra e dalla follia degli uomini, anche la sua
scuola, anche il palazzo degli Hohenfels, anche l'orgoglio della pura razza
ariana.
Dopo qualche tempo gli giunge una lettera nella quale si fa richiesta di una
donazione da parte del vecchio ginnasio di Stoccarda per l'erezione di un
monumento funebre a ricordo degli allievi caduti nella Seconda Guerra Mondiale.
Vincendo l'impulso di gettare nel cestino quel foglio dal quale emergono i
fantasmi di un passato doloroso e sepolto, Hans riconosce i nomi dei suoi
compagni di classe, senza riuscire a trovare il coraggio per guardare alla
lettera H. Poi, dopo aver lungamente esitato, cerca il nome che aveva tentato
di dimenticare: "VON HOHENFELS KONRADIN, implicato nel complotto per
uccidere Hitler. Giustiziato".
Il cerchio magico si chiude nuovamente, l'amico di un tempo si è riscattato, è
tornato nel cuore del vecchio Hans.
Commento personale:
Un libro che
possiede l'immediatezza e la scorrevolezza di un diario e che, coinvolgente
come pochi, ci fornisce uno spaccato della vita nella Stoccarda anteguerra,
sullo sfondo dei primi tetri anni dell'ascesa al potere del dittatore nazista,
del quale non si può disconoscere l'incredibile e travolgente capacità oratoria
e la sottile abilità nello sfruttare ed esasperare le contraddizioni e le paure
del tedesco medio, soprattutto nei confronti dell'ebraismo.
In un passo del libro abbiamo la conferma dell'ascendente che il caporale
austriaco, salito alla guida del paese, ha nei confronti di Konradin, quando
quest'ultimo, in una lettera scritta all'amico Hans che sta
"partendo" per l'America, nota come, "esteriormente è un ometto
insignificante", tuttavia ha un carisma per cui "quando lo si ascolta
parlare, si viene travolti dalla forza della sua convinzione, dalla sua volontà
di ferro, dalla perspicacia profetica di cui è dotato"
L'influenza del dittatore nazista non magnetizzerà solo Konradin ma l'intera
nazione tedesca, scrivendo quel capitolo della storia del nostro secolo che
getterà il mondo nel baratro di una guerra fra le più crudeli
che si ricordino.
I personaggi:
Hans Schwarz: sedicenne, figlio di un medico ebreo, nipote e bisnipote di rabbini e discendente da una famiglia di piccoli commercianti e mercanti di bestiame, è un ragazzo timido e privo di sicurezza, suscettibile e timoroso di essere ferito, ma con un forte sentimento dell'amicizia.
Konradin: conte di Hohenfels, sedicenne, discendente dell'illustrissima stirpe degli Hohenfels, una grande famiglia dell'aristocrazia tedesca, è, al contrario di Hans, un ragazzo dal portamento pieno di sicurezza, dall'aria aristocratica, con molta eleganza nel vestire e, anch'egli, con un forte sentimento dell'amicizia.
Temi e contenuti:
"L'amico
ritrovato" è un romanzo di formazione che narra gli avvenimenti
esistenziali più importanti che portano due giovani ad una sofferta maturazione
psicologica, affettiva ed intellettuale.
Il racconto è minuzioso e al tempo stesso di ampio respiro, ricco di dettagli
realistici, ma anche di acute osservazioni, d'interessanti riflessioni, e di
profonde analisi psicologiche. Si tratta di una struggente rievocazione, fatta
in prima persona dal narratore protagonista, degli anni dell'adolescenza, delle
emozioni, degli stati díanimo, propri di questa età, di due giovani di sedici
anni: Hans, intelligente e sensibile, figlio di un medico ebreo, e il nobile e
altezzoso Konradin.
La vicenda dei due adolescenti, la cui personalità viene descritta sia per
mezzo di riferimenti diretti sia attraverso i loro comportamenti, si svolge a
Stoccarda, in un liceo frequentato da giovani della borghesia e della piccola
nobiltà. Sono i primi passi del Nazismo, però prima del 1933, anno in cui
Hitler prende il potere, in una Germania su cui si addensavano le prime
avvisaglie dell'odio, della ferocia, dell'oppressione che di lì a poco
avrebbero sconvolto il mondo e le coscienze degli uomini.
Le tematiche del libro hanno affinità con gli interessi dell'età adolescenziale
e invitano a riflettere sul bisogno prepotente di amicizia proprio di quest'età
e su come nasce un'amicizia; sui guasti che produce un'ideologia totalizzante:
il Nazismo. Segue la condanna del Nazismo, dell'olocausto e degli onori che a
tutt'oggi produce il pregiudizio dell'omogeneità etnica. E ancora, le dinamiche
della che, per alcuni aspetti, è sempre uguale a se stessa, anche se cambiano i
soggetti.
La cultura quella classica di Hans la quale si fonda sui valori eterni dello
spirito, ma anche da qualche docente fazioso e senza apertura mentale alla
critica, come il professor Pompetzki del libro (oggi per fortuna se ne è persa
la traccia) viene piegata ad altri fini con grave danno per le coscienze dei
giovani studenti che sono indotti all'odio che genera comportamenti aggressivi
e violenti.
La breve stagione dell'amicizia fra Hans e Konradin descritta nel romanzo occupa l'anno 1932. Da pochi anni era terminata la 1° guerra mondiale con la seguente vittoria dell'Inghilterra, Francia, Italia e Stati Uniti ai danni della Germania e dell'Austria ma sempre in quegli anni prendeva piede nella nazione tedesca il regime nazista di Adolf Hitler che considerava gli ebrei un razza inferiore (antisemitismo) e ne fece uccidere circa sei milioni.
Il tipo di focalizzazione é interna perché la narrazione è condotta dal punto di vista di un personaggio (ovvero Hans) che assume il narratore. Il narratore è di secondo grado perché il compito di raccontare i fatti è affidato dal narratore di primo grado ad un personaggio che egli introduce nel racconto e tale narratore è presente nella storia come personaggio.
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