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TEORIE SOCIOLOGICHE - TEORIA DELLE AREE CRIMINALI O TEORIA ECOLOGICA

psicologia



TEORIE SOCIOLOGICHE



TEORIA DELLE AREE CRIMINALI O TEORIA ECOLOGICA

Prima metà 1900, USA

Shaw

Poi proseguito dalla scuola di Chicago (prima scuola criminologica coltivata da sociologi)



TEORIA DELLA DISORGANIZZAZIONE SOCIALE

Fine 1800, EUROPA (poi USA)

No scuola ma ampio orientamento -> colpa della riv. industriale: mutamento e instabilità

No disfunzione dei pubblici servizi o istituzioni, ma perdita di efficacia dei sistemi di controllo sociale

- Prima metà 1900 Sutherland -> colpa del conflitto di norme (leggi, regole, norme in contrasto che



    626g69g     626g69g    perdono così la loro efficacia di controllo)

- Seconda metà 1900 Johnson -> colpa del conflitto di norme (l'efficacia delle leggi è indebolita da

    626g69g     626g69g  socializzazione difettosa o mancante, sanzioni deboli e inefficienza o

    626g69g     626g69g    corruzione dell'apparato giudiziario o di polizia)


TEORIA DEI CONFLITTI CULTURALI

Prima metà 1900

Sellin

Per l' immigrazione negli USA

Prima generazione e seconda generazione

Conflitti culturali primari e secondari

Non rende conto delle correlazioni tra immigrazione e delinquenza

Serve più a capire cosa accade in caso di culture diverse in conflitto, e mette anche in evidenza l'importanza della solidarietà del gruppo, senza la quale altrimenti la sola norma penale non avrebbe lo stesso effetto benché interiorizzata dal singolo


TEORIA DELLA DEVIANZA

1930, USA

Scuola dello Struttural-funzionalismo

Parsons, Merton, Johnson

Il comportamento può essere di

● Conformità: processi di socializzazione: identificazione, interiorizzazione

    626g69g   rafforzamento e mantenimento: controllo sociale, ideologia, interessi costituiti

● Devianza: solo se è una precisa scelta e quando la norma non ha perduto di significatività (che

    626g69g    hanno ancora credibilità e importanza): conoscere l'imperatività della norma ma non

    626g69g    riconoscerne l'autorità normativa








TEORIA DELL'ANOMIA

perdita di credibilità e di significato delle norme

termine introdotto da Durkheim con significato di frattura delle regole sociali, dovuto a iperstimolazione delle aspirazioni e conseguente sofferenza verso i sistemi di controllo che tendono a limitare le aspirazioni stesse

no assenza di norme, ma contraddizione, ambivalenza, incoerenza e ambiguità delle stesse

Merton:

Una società ha caratteristiche di anomia quando propone mete senza mezzi legittimi per conseguirle

altrimenti si genera frustrazione

Non spiega però perché certi sono più sensibili alle influenze anomiche e altri meno

Le possibilità di reazione alla condizione anomica sono:

conformità

innovazione

ritualismo

rinuncia

ribellione


TEORIA DELLE ASSOCIAZIONI DIFFERENZIALI

1930, USA

Sutherland

Il comportamento delinquenziale è appreso

Non per semplice imitazione (come diceva Tarde) ma mediante l'associazione interpersonale con altri individui che già si comportano da delinquenti. Non esiste quindi una criminalità innata

Viene proposta come teoria generale, capace di rendere conto di tutti i tipi di condotta criminosa

Una persona è favorita nella scelta delinquenziale quando si trova in un gruppo dove prevalgono interpretazioni contrarie al rispetto della legge piuttosto che favorevoli

Intensità, priorità, durata, anteriorità.

Le disposizioni individuali agiscono solo nell'esporre in modo più o meno intenso all'apprendimento

Limiti: trascura il fattore personalità, la risposta differenziale, le nuove tecniche criminose; determinismo rigido; ambizione di una teoria unicausale


CRIMINALITÀ DEI COLLETTI BIANCHI

Sutherland

Riguarda quei reati compiuti dai dirigenti delle imprese, industriali, finanziarie, commerciali e dai professionisti. I reati riguardano: frodi nei bilanci, evasioni fiscali, bancarotta fraudolenta.

Questi studi aprirono la strada alle indagini sul numero oscuro.

Principali caratteristiche:

- ha luogo dove si producono beni e servizi

- Indice di occultamento molto elevato

- gli autori godono di alto tasso di impunità

- è minore l'atteggiamento di censura da parte della società (disonesto invece di delinquente).









CRIMINOLOGIA CLINICA

Dopo la seconda G.M.

Benigno di Tullio, Italia

Cultore di criminologia anche durante il fascismo. Tale disciplina venne concepita come volta allo studio non dei fenomeni generali ma del singolo delinquente a fini diagnostici, prognostici e terapeutici. Fu molto importante la stretta collaborazione tra diritto penale e criminologia. Alla CC spetta il ruolo di attuare la prevenzione speciale, attraverso la osservazione scientifica del reo. Il carcere serviva a punire, ma soprattutto a curare.

Sorgono in questo periodo il concetto di pena utile e l'ideologia del trattamento


NUOVA DIFESA SOCIALE

Secondo Dopoguerra

Welfare State (1932 Roosvelt): la rieducazione socializzativa è un nuovo diritto del cittadino e un nuovo impegno dello Stato. Deve essere messa in atto con gli strumenti della psicologia clinica.

Dottrina utopistica ed estremistica di Gramatica: proponeva di sostituire il diritto repressivo con un sistema NON punitivo di reazione contro l'antisocialità: rieducazione socializzante

Contro questa: "Nuova Difesa Sociale" di Marc Ancel, 1954:

rifiuta il determinismo

rivaluta il libero arbitrio

sostiene la pedagogia della responsabilità

obbligo dello Stato di reintegrare l'individuo, senza le posizioni estremistiche della Scuola Positiva e Gramatica.

Adeguare la reazione anticriminale ai bisogni dell'individuo ma anche della società

In pratica tradusse in principi di politica penale l'ideologia del Welfare State























- CRIMINOLOGIA DEL CONSENSO:

posizioni ideologiche non radicali

rimedio: riforme e non rivoluzione

scopo: ricondurre i devianti e delinquenti alla conformità  


● tutti gli indirizzi antropologici e individualistici

● multifattoriali dell'integrazione psico-ambientale: - non-direzionale dei Glueck

    626g69g     626g69g     626g69g     626g69g     - dei contenitori di Reckless

    626g69g     626g69g   

- CRIMINOLOGIA DEL CONFLITTO:

il consenso è manipolazione

il filone estremizzato è chiamato criminologia della reazione sociale


● teoria della sottocultura giovanile: - della cultura delle bande criminali

    626g69g     626g69g     626g69g     - delle bande giovanili

● teoria dell'etichettamento

● teoria della devianza secondo Matza

● criminologia critica:




TEORIE MULTIFATTORIALI DELL'INTEGRAZIONE PSICO-AMBIENTALE

Traggono origine dalla criminologia pragmatistica (Leo Radzinowicz): teoria multifattoriale per fornire conoscenze e individuare gli interventi operativi

Integrazione individuo-ambiente

Vulnerabilità individuale e vulnerabilità ambientale


TEORIA NON-DIREZIONALE DEI GLUECK

Ricerche e controlli dal 1950 al 1971 tra due gruppi di minorenni, uno con precedenti penali, uno no; (stessa età, sesso, razza e provenienza sociale e geografica) per scoprire quale fattore incidesse affinché un gruppo fosse incline alla delinquenza e l'altro no.

Risultato (valore statistico): personalità e soprattutto ambiente familiare inadeguato

Le aree sociali meno privilegiate contengono molti fattori potenzialmente criminogeni, ma solo se determinati fattori ambientali si sommano a certe caratteristiche psichiche si realizza la condotta criminosa

Fisico: robusto

Temperamento: irrequieto, aggressivo

Atteggiamento psicologico: ostili, pieni di risentimento

Intellettivamente: metodo di apprendimento concreto e diretto e non astratto e simbolico

L'importanza dei fattori legati alla famiglia è tale da rendere valida la predizione della futura condotta criminosa


TEORIA DEI CONTENITORI DI RECKLESS

Fattori di contenimento della condotta nella legalità

Contenitori interni: aspetti psicologici (es.: buon autocontrollo, stima di sé)

Contenitori esterni: caratteristiche ambientali -> freni che non permettono di oltrepassare i limiti normativi (es.: aspettative di successo, opportunità di incontrare consensi; ma anche i sistemi di controllo istituzionale e informale)

La condotta criminosa è altamente facilitata se difettano sia quelli interni che quelli esterni; ovviamente più difetta uno, meno importanza assume, nel condurre alla criminalità, la carenza dell'altro.

TEORIE DELLA SOTTOCULTURA GIOVANILE

USA

Taylor definisce la cultura come insieme complesso di conoscenze, fede, arte, morale, legge, usanze e altre capacità acquisite dall'uomo come membro della società

In termini più restrittivi consiste in modelli astratti di valori morali e di norme che riguardano il comportamento, appresi direttamente o indirettamente nell'interazione sociale

A questo concetto si associa quello di gruppo: tanti gruppi e tante culture

Cultura di gruppo: norme, valori, principi e tradizioni del gruppo e fatti propri dagli appartenenti

L'appartenenza a un gruppo è un fatto dinamico: si può partecipare a più gruppi

Sottogruppo e sottocultura: contrasto e differenza dalla cultura generale

Sottocultura delinquenziale: particolare visione normativa in contrasto con ciò che la cultura generale ritiene illegale

Si ricollega all'associazione differenziale


TEORIA DELLA CULTURA DELLE BANDE CRIMINALI


Cohen

La sottocultura delinquenziale dei giovani di bassa estrazione sociale nasce dal conflitto con la classe media -> problema di adattamento -> disconoscono le regole della cultura dominante e se ne fanno di proprie.

Il problema nasce perché cmq la cultura dominante è stata interiorizzata e questo genera conflitto interiore, che si supera mediante la formazione reattiva

Si ricollega alla teoria ecologica

Limite: perché solo una parte diventa delinquente e non tutti?


TEORIA DELLE BANDE GIOVANILI


Cloward e Ohlin

Influenza dell'anomia di Merton

Anche detta teoria delle opportunità differenziali

Le bande giovanili nascono dal bisogno di aggregazione tra soggetti sfavoriti, e possono essere:

bande criminali: inizialmente furto e rapina, poi estorsione e racket. Delinquenti professionisti

bande conflittuali: violenza e vandalismo

bande astensioniste: rifiuto globale ed evasione mediante droga o alcol

Limiti: non prendono in considerazione la delinquenza degli abbienti e delle imprese; il Welfare State ha diminuito le differenze; la delinquenza dei giovani non è necessariamente organizzata in bande; approccio rigidamente deterministico












TEORIA DELL'ETICHETTAMENTO

Anni '60, Inghilterra

Becker, Kitsuse, Lemert

4 punti fondamentali:

Visione rigida e dicotomica delle classi sociali

Non univoca accettazione delle norme legali

Valorizzazione del concetto di reazione sociale

Percezione della devianza non quale comportamento negativo ma mero frutto di un etichettamento esercitato dal potere

È anche detta teoria della reazione sociale

La condotta deviante è ritenuta utile alla società: il deviante è un capro espiatorio.

Consolidamento della devianza: reazione sempre più intensa e stigmatizzante (carriera, ruolo, Io devianti)

Lemert distingue:

  • devianza primaria: non mette in moto reazioni sociali, e il soggetto non si sente deviante
  • devianza secondaria: si realizza per effetto della reazione sociale, il soggetto si percepisce

    626g69g     626g69g    come deviante

Critiche: non può essere applicata alla criminalità grave e violenta; è deterministica; è deresponsabilizzante: equipara devianti e delinquenti e non spiega il primo, voluto, comportamento criminoso.


TEORIA DELLA DEVIANZA secondo Matza


Superamento della teoria della sottocultura di Cohen:

Criticò la teoria delle sottoculture criminali, poiché intende la sottocultura delinquenziale come il risultato di un processo di costruzione e mantenimento di valori antagonisti a quelli della classe media.

Ma io giovani in realtà non definiscono giusto il loro comportamento: infatti spesso poi provano vergogna, e inoltre portano rispetto anche verso chi non viola la legge.

La devianza è quindi frutto di tecniche di auto-giustificazione, considerate valide dal delinquente ma non dalla società e dal sistema giuridico.

Mette quindi in atto un processo di razionalizzazione mediante tecniche di neutralizzazione:

negazione della propria responsabilità

minimizzazione del danno provocato

negazione della vittima

condanna di coloro che condannano

richiamo a ideali più alti

Superamento della teoria dell'etichettamento: chiarisce che la devianza primaria è una scelta. Non sostiene un totale libero arbitrio né un rigido determinismo, ma un determinismo debole (drift):

da una parte il controllo è stato allentato, dall'altra manca un'organizzazione stabile nei giovani di rispetto della legalità. Il soggetto, nel limbo tra conformità e devianza, agisce di volta in volta in un modo o nell'altro, senza però dirigere definitivamente il comportamento in senso deviante o conforme.

La sottocultura non è un insieme di valori in conflitto con quelli dominanti, ma il luogo in cui il soggetto, per eliminare l'angoscia, accentua inclinazioni che non sente pienamente.

La volontà di violare una norma: preparazione, disperazione, far accadere qualcosa







CRIMINOLOGIA CRITICA


Ideologia rigidamente marxista

Devianza = dissenso

Criminalità come fatto politico, non solo protesta e rifiuto ma sinonimo delle classi lavoratrici impegnate nella lotta di classe

I criminali come oppositori del sistema borghese, ma non avendo piena coscienza del significato rivoluzionario della loro condotta, devono essere "politicizzati"

Il criminologo doveva diventare una persona schierata politicamente e non favorire il reinserimento del delinquente nella società, che era da abbattere

Primo filone: Inghilterra National Deviancy Conference: devianza come scelta consapevole dei singoli dinanzi ai disagi e contraddizioni sociali; effetto criminalizzante dei sistemi di controllo sociale, che vanifica le cariche potenzialmente rivoluzionarie insiste nella devianza stessa.

In Germania e Italia: rivista La questione criminale: devianza come non accettazione e alternativa al sistema borghese. Distingue:

devianza individuale: priva di consapevolezza e prospettive

devianza organizzata: politicizzata

Importante per l'impulso alla decarcerizzazione e umanizzazione della pena



NUOVO REALISMO

Seconda metà degli anni '80

Stessi autori che erano stati promotori della National Deviancy Conference

Posizioni di sinistra, ma meno radicali

Attenzione agli street crimes (osservazione empirica e non più ideologica e teorica)

Posto l'accento sulla marginalizzazione, malcontento, deprivazione relativa

Riprende appunto alcuni concetti della criminologia struttural-funzionalista

Criminalità come fatto e non solo come contestazione

Nuovi contributi di politica criminale: programmi sociali per ridurre la marginalizzazione, esperimenti di riconciliazione tra reo e vittima, organizzazioni che cooperino con la polizia, progetti di sorveglianza di vicinato


ABOLIZIONISMO

Anni '80

Tutti i criminali in un'unica prospettiva

In concreto si è cercata la riduzione, ma non l'abolizione del carcere

Critiche ancora più decisive per l'abolizionismo penale (sostenuto da Christie: controversie risolte tra le parti o con obblighi imposti al reo da gruppi e comunità informali


NEO-CLASSICISMO o NEO-RETRIBUTIVISMO

Nasce in risposta al fallimento dell'ideologia del trattamento, della risocializzazione, della pena utile

Negli USA meno misure alternative, inasprimento delle pene, sanzioni rigidamente prefissate, no discrezionalità del giudice, movimento del Justice Model (rispetto dello stato di diritto), no strutture amministrative

Nei paesi scandinavi invece la pena detentiva viene mantenuta in ipotesi limitate





APPROCCIO ECONOMICO-RAZIONALE

Già dalla fine anni '60

I due modelli sociali contrapposti sono caduti in crisi anche (non esclusivamente) per fattori economici

Condotta criminosa agita secondo principi razionali: stessi criteri che guidano le scelte economiche

Becker: 0=(P,F,U) 0 è il numero dei reati

    626g69g     626g69g P la probabilità di essere condannati

    626g69g     626g69g F la sanzione

    626g69g     626g69g U altre influenze (es.: profitti di attività legali, valori etici .)

Calcolo e analisi dei costi e benefici:

● Costi: - diretti: organizzazione e esecuzione del reato

- indiretti: rischio di essere 1) individuati, 2 condannati

● Benefici: - piacere o soddisfacimento delle pulsioni

- Per Bowles: ammonta alla cifra che si dovrebbe offrire al criminale per evitare di fargli

commettere il reato

Politica criminale: aumentare i costi del reato con la maggior efficienza normativa (via più veloce e efficace nel breve periodo), favorire le variabili soggettive (U) (risultati che tardano a venire).

Approccio applicato perfettamente alla criminalità dei colletti bianchi


CRIMINOLOGIA IN RUSSIA

Prima della rivoluzione del 1917: criminalità studiata dalla sociologia del diritto, come fenomeno sociale

Primo periodo dopo la Rivoluzione d'Ottobre: chiusura verso la cultura europea non così rigida

Anni '30 ideologia socialista rigorosamente imposta

Anni '50 / '60 guerra fredda contro l'Occidente

Epoca gorbacioviana: maggiore libertà, crollo impero sovietico, scambi culturali






















TEORIE ANTROPOLOGICHE

E INDIVIDUALISTE


Personalità: significati comuni: abilità o accortezza sociale; impressioni che si suscitano negli altri,

    626g69g     insieme di qualità e caratteristiche di un soggetto, aspetti unici e più

    626g69g     rappresentativi di una persona.

in criminologia: insieme delle caratteristiche di ciascun individuo quali si manifestano

    626g69g     626g69g   nelle modalità del suo vivere sociale. Interrelazione tra personalità e

    626g69g     626g69g ambiente, causalità circolare

Comportamento: complesso coerente di atteggiamenti che ogni individuo assume in funzione dei

    626g69g suoi obiettivi e degli stimoli che provengono dall'ambiente.

    626g69g   In gran parte espressione della psiche.

    626g69g   L'attività psichica è costituita da funzioni fondamentali:

    626g69g    - Sfera cognitiva: conoscenza, pensiero, intelligenza.

    626g69g    - Sfera affettiva: umore, sentimenti, emozioni.

    626g69g    - Sfera volitiva: riguarda le azioni o omissioni volte a determinati fini.

Temperamento: base innata, poco modificabile.

Carattere: risultante della interazione fra temperamento e ambiente. Componente dinamica che

    626g69g si modifica col tempo.


PSICOANALISI

Il modello e le dinamiche non possono essere considerate verità scientifiche

Freud:

Personalità collegata con l'inconscio:

Personalità formata da istanze fondamentali:

Es -> nucleo primitivo; inconscio; ereditario; libido, poi eros e thanatos -> principio del piacere

Io -> principio di realtà -> esame di realtà

Super-Io -> rappresentante interiore dei valori etici e delle norme sociali -> funzione di coscienza e

    626g69g   funzione dell'Io ideale

Visione dinamica della personalità:

Forze impulsive e forze costrittive: cariche e controcariche

L'Io non riesce a dominare uno stimolo eccessivo e questo genera ansia (reale, sociale, nevrotica

Alcuni dei meccanismi di difesa dell'Io:

Rimozione

Dislocazione

Sublimazione

Proiezione

Formazione reattiva

Regressione e Fissazione

Identificazione









PSICOANALISI E CRIMINALITÀ

Non è una criminologia psicoanalitica

L'essere umano è per natura antisociale, ed è sociale solo per timore. Quando si attenuano le inibizioni, l'antisocialità riemerge ed è interpretata come il prevalere delle pulsioni sul controllo del Super-Io

La teoria psicoanalitica della personalità è troppo deterministica: l'Io è esecutore passivo, non ha autonomia, non c'è spazio di libertà rispetto alle proprie pulsioni e alla severità del Super-Io

Oggi invece molti psicoanalisti hanno rivalutato l'Io: ha maggiore autonomia, non è per forza succube dei desideri dell'Es e dei conflitti con le diverse istanze. Ha possibilità di scelta perché dotato di proprie energie, interessi, obiettivi.

La possibilità di scelta è perduta quando le spinte sono così forti che l'Io deve scaricarle anche se le circostanze non sono favorevoli

Alexander e Staub: crimine per svincolo dal controllo del Super-Io

6 livelli di controllo:

- normalità

- delinquenza fantasmatica

- delinquenza colposa

- delinquenza nevrotica

- delinquenza occasionale e affettiva

- delinquenza normale

In pratica l'adeguamento alla vita sociale dipende dall'efficienza del Super-Io, che può essere:

● anomalo: gli ideali dell'Io sono rovesciati, strutturati in modo antisociale, e il soggetto si

adegua divenendo criminale

● debole: non è una guida costante e valida

● assente: inadeguamento globale alla vita sociale

Criminogenesi anche per:

disturbi nel rapporto con le figure parentali

delinquenza per senso di colpa

fissazione alla fase del principio di piacere

bassa soglia di tolleranza alla frustrazione (e acting-out)

incapacità di identificarsi col prossimo

proiezioni

incapacità di sublimazione della libido


PSICOLOGIA ANALITICA

Jung

Inconscio collettivo: istanza psichica di maggior influenza

Origini della personalità: fin dai più lontani antenati

Le cause del comportamento presente: il passato, ma anche il futuro

Istanza fondamentale: Sé

Scopo della vita: completezza, stabilità, equilibrio del Sé

Due modalità fondamentali di reazione ai conflitti con l'ambiente:

Atteggiamento introverso o autoplastico - ego distonico

Atteggiamento estroverso o allo plastico - ego sintonico







PSICOLOGIA SOCIALE

Studio delle relazioni interpersonali nel contesto sociale

La personalità va studiata anche nell'ambito dei rapporti con altri individui

Ha elaborato due concetti importanti:

● identità personale: sentimento di essenza, unicità e qualità della propria persona

    626g69g    influenzata dal giudizio degli altri, dallo status e dal ruolo

● ruolo: aspettative della società nei confronti di ciascun individuo in conseguenza del suo status

(status= posizione che ciascuno occupa nella società

PSICOLOGIA ADLERIANA (Adler)

l'individuo è mosso non da cause interiori (come gli istinti) ma dalle prospettive e dai bisogni derivanti dal suo essere inserito nella società

Volontà di potenza è ciò che è per Freud la libido, è l'impulso fondamentale che muove l'uomo e si realizza nella serie di rapporti interpersonali che si sviluppano nell'intera vita, fornendo sbocchi concreti all'aspirazione di superiorità

Il contatto sociale può però provocare il complesso di inferiorità o di superiorità. E c'è chi riesce ad imporsi, attraverso queste dinamiche psicologiche, con il crimine

PSICOLOGIA DI FROMM

Se l'uomo non è armonicamente inserito nel suo ambiente sociale si sente solo ed isolato.

L'uomo ha bisogno di:

Bisogno di relazioni

Bisogno di trascendenza

Schemi di riferimento

Identità personale

L'inappagamento o la frustrazione sono possibili spinte alla ricerca di compensazioni tramite la condotta delittuosa

DISARMONIE DELL'IDENTITÀ PERSONALE

Erikson

L'identità di una persona si forma attraverso l'identificazione con modelli significativi, e attraverso i ruoli via via proposti e assunti. Il culmine formativo si ha durante l'adolescenza

La strutturazione dell'identità è fortemente influenzata dall'atteggiamento degli altri (famiglia o vari gruppi di appartenenza

Se si verifica qualche iniziale comportamento problematico, si risvegliano aspettative negative

In talune condizioni la società provoca l'identità personale negativa: l'individuo riconosce se stesso come persona con valori negativi (teoria dell'etichettamento

Essere considerati e qualificati fin dall'adolescenza come delinquenti e devianti può facilitare la stabilizzazione criminosa -> orientamenti di politica penale nei confronti dei minorenni per escludersi quanto più possibile dal circuito della legge penale

Anche Mailloux pensa siano importanti le aspettative dei genitori.

Una serie di status squalificati facilita l'assunzione di ruoli (cioè aspettative sociali) altrettanto squalificati, che favoriscono la scelta comportamentale delinquenziale

Goffman:

Sottolinea l'influenza dell'essere inseriti nelle da lui chiamate Istituzioni totali (carceri, manicomi, e simili): perché le aspettative negative sì influenzano chi si è comportato in modo antisociale, ma ancora di più influisce nell'identificazione di ruoli qualificati l'essere ufficialmente stigmatizzato come criminale o deviante.






FENOMENOLOGIA

L'uomo non vive in una realtà oggettiva ma dà egli stesso vita a una realtà

Mira a comprendere l'uomo dall'interno


TEORIA DEL CAMPO

Campo di forze elettromagnetiche (fisica) che influenza ciò che c'è intorno

L'uomo non può essere studiato isolato dall'ambiente che c'è intorno


TEORIA DEI SISTEMI

Analizza il processo attraverso il quale, in un rapporto interpersonale, la condotta di un soggetto influenza quella di un altro e questa influenza a sua volta quella del primo soggetto: causalità circolare

Il "sistema" comprende appunto gli attori ma anche i loro rapporti

Soprattutto applicato nello studio dei rapporti tra reo e vittima: l'atto aggressivo può essere considerato come il risultato di una serie di comunicazioni, risposte ad un altro comportamento provocatore e quindi aggressivo.


STUDI SULLA COMUNICAZIONE

Sia la comunicazione non verbale che quella verbale possono essere distorte: contradditorietà delle parole, dei sentimenti e degli atteggiamenti.

Per ciò che attiene alla Psicologia della testimonianza si afferma che può accadere che vengano commessi errori da parte dei testimoni durante l'osservazione dei fatti.


COMPORTAMENTISMO (BEHAVIORISMO)

Fornisce una teoria della personalità legata alla sperimentazione e osservazione empirica, perciò non possono avanzarsi quelle riserve di non scientificità rivolte alla psicoanalisi.

Ma ha un valore solo statistico!

Osserva solo come l'uomo reagisce agli stimoli provenienti dall'ambiente, senza tener conto degli aspetti psicologici profondi, dell'inconscio, delle interrelazioni con gli altri: ciò che avviene nell'intimo della persona può essere solo intuibile o ipotizzabile

USA, 1914 Watson: l'uomo non è libero nella sua condotta ma è guidato dalle condizioni ambientali secondo il meccanismo stimolo ---> risposta. Modificando l'ambiente si può indirizzare il comportamento nel senso voluto

Skinner: rinforzi positivi (gratificazioni) e negativi (frustrazioni), correttamente utilizzati, indirizzano stabilmente la condotta in un certo senso -> società ideale in cui vengono così eliminate tutte le anomalie comportamentali

Dollard: teoria della frustrazione-aggressione: la frustrazione (stimolo) genera un comportamento aggressivo (risposta). L'aumento di aggressività è la conseguenza di sempre maggiori frustrazioni, per l'eccesso di stimoli a conseguire mete sempre più alte (richiamo all'anomia di Merton)


PSICOLOGIA COGNITIVA

Neisser

Mente simile al computer, ma migliore

Nasce in opposizione al comportamentismo: l'uomo non è passivo, ma agisce secondo un preciso progetto comportamentale, attraverso l'elaborazione degli input provenienti dall'ambiente

Non si è occupato di criminologia, ma è utile perché l'uomo effettua costantemente delle scelte secondo un progetto comportamentale.





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