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La comunicazione

psicologia



La comunicazione è la trasmissione di un'informazione da una fonte emittente e una ricevente.

Il processo di comunicazione è l'insieme degli elementi che rendono possibile la comunicazione e sono:

Il messaggio;

L'emittente;

Il ricevente



Il canale di comunicazione;

Apparato di codifica

Apparato di decodifica


Se emittente e ricevente sono essere umani si ha la comunicazione interpersonale:

l'emittente deve:

Richiamare le idee e formulare mentalmente il messaggio;

Concettualizzare il contenuto;

Codificare il messaggio.


Il processo di ricezione è costituito da:

Percezione;

Decodifica;

Comprensione;

Concettualizzazione;

Memorizzazione;

Restituzione.


I fattori personali si inseriscono nel processo di comunicazione, in aggiunta agli elementi tipici, e modificano la struttura e la funzionalità del messaggio.


La comunicazione ha sempre lo scopo di incidere sul comportamento del ricevente attraverso la modificazione dei suoi atteggiamenti mentali. Nella comunicazione interpersonale il processo di influenzamento è reciproco (scambio di ruoli emitt-ricev comunicazione bidirezionale)


La comunicazione è lo strumento primario del rapporto fra le persone, ed esiste comunque anche se i soggetti, perché inattivi o silenziosi, sembrano non comunicare nulla.


La comunicazione è diretta alla persuasione, che è una strategia attuata per modificare il comportamento di chi riceve il messaggio.


Il 'come si dice' è più importante di 'ciò che si dice'. La retorica (l'arte del persuadere) che affida la propria capacità persuasiva a logos (logica), ethos (etica), pathos (sentimento), combinati in modo opportuno, è il più antico modo di esporre.


Lo stile della comunicazione è l'insieme delle tecniche, verbali e non verbali, per rendere efficace la comunicazione ai fini della persuasione.


Il linguaggio è l'insieme dei fenomeni di comunicazione.


Fra gli stili verbali di comunicazione si ricordano:

Il linguaggio ingiuntivo (espressivo perentorio autoritario comunicazioni unilaterali);

Linguaggio indicativo (oggettivo, non influenza ma informa);

Linguaggio evocativo (creazione di immagini mentali che colpiscono emotivamente).


Fra gli strumenti usati dal linguaggio evocativo vi sono:

La metafora, associare le parole alle figure (sei una volpe);

La similitudine, riferimento diretto (sei come una volpe);

L'aneddoto, concetti noti appartenenti all'ambiente in cui viviamo.


Poiché la parola crea immagini mentali e suggestioni, si deve puntare sulle suggestioni positive, evocate da termini come nuovo, nascita, crescita, soluzione, sempre, ed evitare le suggestioni negative di espressioni come non vorrei disturbare, le rubo un minuto.


Suggestioni negative sono create anche da comunicazioni divergenti, causate da un'eccessivo uso del pronome io, dall'uso del no, da parole di dubbio e dall'uso del condizionale.


Suggestioni positive si creano con l'uso di noi, l'uso del presente, uso di parole a suggestione positiva.


La comunicazione analogica è la comunicazione non verbale e comprende:

Le posizioni del corpo;

I gesti l'espressione del viso e degli occhi;

Le inflessioni della voce;

La sequenza, il ritmo, la cadenza delle parole;

Ogni altra espressione di cui il corpo sia capace;

I segni di comunicazione  o movimenti di intenzione sempre presenti in ogni contesto comunicativo.


Il contesto è l'insieme degli elementi che compongono e fanno da sfondo allo svolgimento della comunicazione umana. Rientrano nel contesto anche le variabili spazio (esigenza della 'bolla d'aria) e tempo. (sfondo della comunicazione)


Caratteristica della comunicazione analogica è spesso la sua ambiguità e la difficoltà d'interpretazione.


L'aspetto del contenuto della comunicazione è espresso con i messaggi verbali

L'aspetto di relazione con i messaggi non verbali


Ogni messaggio è soggetto a dispersione (valutata attorno al 75% pari a ¾ de messaggio).


Ogni ricevente ha la tendenza a preferire le fonti d'informazione che forniscono dati già conosciuti, e con cui egli concorda.


L'interpretazione soggettiva del messaggio consiste nel respingere o deformare le informazioni ricevute, trasformandole in altre, ricostruite sulla base di concetti, idee ed elementi culturali che già ci appartengono.


Le reazioni tipiche dell'interpretazione soggettiva consistono:

Nell'ignorare i messaggi su cui non si è d'accordo;

Nell'accettare parzialmente il messaggio;

Nel deformare i contenuti del messaggio.


L'interpretazione soggettiva costituisce un disturbo nella relazione fra gli interlocutori.


La componente relazionale, nella comunicazione, può essere:

Basata sull'ugualianza, quando gli interlocutori sono sullo stesso piano (amici, coniugi, compagni) la comunicazione in questo caso è simmetrica;

Basata sulla differenza, quando gli interlocutori si comportano in modo diverso (insegnanti/studenti preside/insegnanti) in questo caso la relazione è complementare.


Dal punto di vista della relazione, la comunicazione è sostanzialmente l'affermare di se stessi. L'interlocutore può, di conseguenza:

Accettare; autostima sicurezza nel soggetto emittente

Rifiutare; presuppone comunque un riconoscimento del soggetto emittente.

Disconfermare. Negazione del soggetto emittente


Un gruppo è un insieme di più persone che sono in iterazione tra di loro ed esercitano gli uni sugli altri un influenza reciproca (potere sociale), sulla base di interessi strumentali, affettivi, morali, derivanti da una o più qualità comuni. (caratteristiche omogenee)


In ogni gruppo si verifica un processo di Triangolazione (A si relaziona con B ed esclude C), ed assume particolare importanza la figura del capro espiatorio, persona all'interno del gruppo sulla quale convergono le aggressività ed i dissapori presenti negli altri componenti del gruppo stesso.


In qualsiasi gruppo agiscono sempre dei fattori emotivi residenti in ciascun membro, che influenzano reciprocamente pensieri, sentimenti, e comportamenti di ognuno.



I rapporti nel gruppo possono assumere tre forme:

Dialogo, condivisione di motivazioni e di conoscenze;

Dibattito, lotta l'uno contro l'altro;

Discussione, si manifesta con una separazione del gruppo.


Per sviluppare un dialogo si devono solitamente affrontare quattro fasi di vita del gruppo:

Fase iniziale, va superata la 'crisi di iniziazione' dovuta alle differenze fra individui;

Fase di instabilità, si creano dei sottogruppi spesso in conflitto fra di loro;

Fase di indagine, i componenti del gruppo cercano un significato comune nel loro modo di agire;

Fase di creatività, il gruppo è in grado di operare, in quanto i componenti si sentono in grado di esprimere liberamente le loro opinioni.


Il nostro comportamento nella relazione con un'altra persona dipende da:

Quanta considerazione abbiamo di noi stessi;

Quanta considerazione abbiamo del nostro interlocutore.


Le tipologie classiche di atteggiamenti relazionali portano a certi comportamenti:

Remissivo, poca importanza a se stessi;

Autoritario, troppa considerazione di se stessi e poca dell'interlocutore;

Manipolatorio scarsa considerazione di se stessi e dell'interlocutore;

Relazionale positivo, importanza ai fatti finalizzando la comunicazione a un obbiettivo concreto.


L'ascolto attivo è l'insieme dei nostri comportamenti che comunicano al nostro interlocutore che lo stiamo considerando e comprendendo al di la dei contenuti della sua comunicazione.


L'ascolto attivo si caratterizza per un'accettazione non valutativa dell'interlocutore, basata sul concetto 'capire prima di giudicare' ma ciò presenta alcune difficoltà:

Vedere il nostro interlocutore oggettivamente per quello che è e non come vorremmo che fosse;

Non dare mai per scontato quello che ci viene proposto;

Adottare un atteggiamento mentale aperto, in contrasto con i sentimenti di sicurezza e certezza.


Feedback=Risposta


L'ascolto attivo richiede:

Osservazione, cercare di comprendersi;

Richiamo dell'attenzione, saper ascoltare;

Domande; dirette-aperte-chiuse domande di ritorno/domande di ricambio;

Riformulazioni; rilanciare concetti già espressi cambiando parole o usando esempi;

Ricapitolazione. Riassunto effettuato al termine della comunicazione.







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