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FICHTE
Sorto nell'ambito della filosofia kantiana, l'Idealismo di Fichte prese un orientamento fortemente SOGGETTIVO che portò il filosofo a negare ogni consistenza della realtà in sé (noumeno), mettendo in pri 636i86g mo piano l'Io puro che non è più soltanto coordinatore della realtà (come in Kant), bensì la realtà stessa, l'unica realtà. La filosofia si pone quindi per Fichte come autocoscienza dell'io, conoscenza dell'unica realtà che è l'io. Una più approfondita meditazione dei problemi morali portò poi il Fichte a dare maggiore risalto alla realtà esterna all'Io, che egli concepì come creata dall'Io stesso per la propria attività; un non-Io che l'Io supera lottando e attuando se stesso all'infinito (idealismo ETICO). In tale sforzo di superamento consisterebbe la vita morale, il dovere dell'uomo; l'aspirazione verso la perfezione che nel mondo esterno trova la materia per realizzarsi.
nega il noumeno
Io puro = realtà;
Filosofia = conoscenza dell'Io e della realtà;
Infinito come meta ideale dell'Io finito.
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