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L'epicureismo
A fondamento dell'etica epicureiana c'è il piacere nel senso morale. Ma ciò non si può confondere con un semplice edonismo, cioè vivere per i piaceri terreni.
L'uomo è felice quando gode di ciò che ha, in modo tale da raggiungere l'ATARASSIA. Dato che crede in una conoscenza sensibile il piacere sarà anche un piacere sensibile.
Ci sono due tipi di piaceri:
il piacere stabile (un piacere continuo)
il piacere in movimento (un piacere momentaneo).
Soltanto con un piacere stabile si raggiungerà la condizione di non soffrire detta Aponia.
Distingue anche i bisogni in:
naturali
vani
Dei desideri naturali lui distingue quelli necessari (mangiare) e altri non necessari (mangiare troppo).
Nella filosofia di Epicuro considerava l'amico non una persona utile da utilizzare, ma una persona con cui stare bene (e questa è l'utilità). Egli imposta poi il principio del dare.
L'uomo doveva fuggire davanti alle ricchezze e agli onori (insomma davanti a cariche politiche) per raggiungere l'Atarassia.
Il saggio era colui che si allontanava dalla politica e si porta alla conquista dell'anima.
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