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DAVID HUME (1711 - 1776)
VITA E OPERE
Cfr. testo
Nato ad Edimburgo, partecipò all'attività politica e fu segretario d'ambasciata in Olanda, Italia ed Austria. Fu amico di Rosseau col quale poi però venne a rottura.
Nessuna cosa gli stava più a cuore che la fama. Molto ambizioso.
Opere: 1) "Trattato sulla Natura Umana", poi abbreviato nel "Saggio sull'intelletto umano" - 2) Ricerche sui principi della morale - 3) Storia dell'Inghilterra - 4) Storia naturale della religione.
IL PRINCIPIO FONDAMENTALE
q Come Newton ha trovato le leggi fisiche dell'universo, così H. vuole presentare il principio universale da cui tutti i fatti dell'anima umana dipendono.
q H. condivide con la cultura illuminista l'avversione p 131h74b er la metafisica astratta del razionalismo; segue invece l'indirizzo di ricerca degli empiristi inglesi.
q Il principio fondamentale è che unica fonte della conoscenza è l'esperienza e oggetto dell'esperienza non è l'oggetto esterno ma la sua "rappresentazione" o "impressione" che resta un limite invalicabile (es. galleria di quadri senza finestre)
q Anche Locke e Berkeley erano partiti da questo principio, ma non l'avevano applicato fino alle estreme conseguenze, forse anche per gli esiti disastrosi che intravedevano
o Locke riconosceva al di là dell'idea, l'io, il Mondo e Dio
o Berkeley negava la materia, ma gli spiriti finiti (uomo) e infinito (Dio) non possono essere ricondotti a mere idee.
Tutta la nostra vita psichica è costituita da
Impressioni (percezioni attuali. Es. sensazione del calore)
Idee (immagini o copie sbiadite delle impressioni; le idee dunque dipendono dalle impressioni. Es. l'idea di calore.
Ma né le une, né le altre possono trasferirci fuori dalla nostra coscienza ed indicarci gli "oggetti reali".
Quel che di solito chiamiamo oggettività del nostro conoscere in un modo speciale di sentire con una certa forza il contenuto mentale delle nostre impressioni. H. definisce allora l'oggettività "fede" o "credenza".
Nella nostra coscienza impressioni e idee sono sempre associate in un ordine più o meno stabile, così che la credenza dell'oggettività suscitata in noi da un'impressione forte e vivace si irradia sulle idee abitualmente associate con quella.
Si formano così non solo "idee complesse" (combinazioni di impressioni e idee), ma "certe idee di relazione" che costituiscono come i cardini della nostra conoscenza. Queste idee impediscono che la nostra conoscenza si dissolva in un pulviscolo di impressioni e idee. Ora a queste "idee di relazione" si attribuisce un carattere di oggettività che in realtà è solo "un modo speciale di sentire". Le più importanti sono:
o Spazio e tempo
o Sostanza spirituale e materiale (res cogitans e res extenza)
o Causa ed effetto
Ma, che grado di oggettività possono avere? E' questo il nodo centrale del pensiero di Hume.
I LIMITI DELLA CERTEZZA
Dal momento che gli organi di senso non ci danno percezioni di spazio e tempo, tali idee non possono che essere una costruzione arbitraria del soggetto.
Sostanza materiale e sostanza spirituale
sostanza materiale con i sensi io percepisco fasci di impressioni che si susseguono. Le impressioni offrono solo qualità sensibili e particolari e non altro: non permettono cioè di conoscere ciò che sta al di là delle impressioni stesse, la sostanza (res extensa) come substrato delle qualità sperimentate resta in conoscibile.
Sostanza spirituale L'uomo sperimenta vari stati d'animo (ira, gioia, paura .) e crede che questi sentimenti si trovino in un substrato che li sostenga (= res cogitans o anima), in realtà di questo substrato non si ha esperienza.
SCETTICISMO MODERATO
RELIGIONE E MORALE
Cadendo il principio di causalità non è possibile dimostrare l'esistenza di Dio; l'uomo è però portato naturalmente a credere sentimentalmente all'esistenza di Dio spinto dal bisogno pratico di protezione di fronte ai problemi angosciosi dell'esistenza.
Anche la morale trova il suo riferimento non nella ragione critica, ma nel sentimento che spinge a scegliere un'azione al posto di un'altra. L'approvazione della società ("simpatia") provoca in noi un giudizio positivo, viceversa il biasimo. In genere, poi, la società approva ciò che torna utile alla società stessa (utilitarismo altruista).
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