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Mithos, Logos, Nomos
Per concludere questa parte, avendo esaminato alcuni aspetti della regressione in senso filogenetico e ontogenetico, e utilizzando come punto di riferimento l'analisi di Bonvecchio , si può compiere un tentativo di mettere in relazione simbolicamente i concetti di Es, Io e Super-Io con quelli di Mithos, Logos e Nomos (presi in considerazione in un contesto temporale)
Seguendo questa direzione, la regressione può essere riletta quale involuzione socio-culturale, che vede l'inversione di quel processo, iniziato con il Mithos (l'origine, l'inconscio, il mondo primitivo-Urwelt, l'esterno) e conclusosi nel Logos (la ragione, la coscienza, l'individuazione rispetto al mondo circostante-Umwelt, l'interno). Secondo Bonvecchio, gli archetipi sociali, soppressi insieme al mito dal Logos, sono pronti ad emergere ogni volta che il Nomos (il giudizio, la legge e l'ordine) perde il suo rapporto con la coscienza, e quindi prevale la consapevolezza individuale dell'indeterminato (il male), contrapposto al determinato (il bene)
Il Mithos rappresenta il punto di partenza della storia della civiltà (la fonte degli archetipi presenti nella mente dell'uomo), la base inconscia della psiche umana (l'Es) , la fase dello sviluppo dell'individuo in cui non vi è distinzione fra soggetto e oggetto, ma solo identificazione con il mondo, l'unità assoluta quale inostacolato estendersi. Il Mithos da immaginario inizio si configura anche come ipotetico punto di ritorno di quella regressione, che nell'ambito sociale è incarnata dal totalitarismo e nell'ambito psicologico dal narcisismo
Per Bonvecchio il mito è anche "il luogo in cui istintualità e cultura vengono a coincidere", "l'oltrepassamento dell'esperienza temporale e coscienziale dell'individuo" , da ciò ne emerge il suo carattere decisamente inconscio e la stretta correlazione con lo stato psicologico della massa sedotta dall'ideologia totalitaria, incapace di comprendere il processo storico e condizionata da un alterato senso della realtà e della responsabilità
La corrispondenza del Mithos con l'Es si evince, oltre che dalla loro dimensione atemporale, da altri due elementi chiave: da un lato l'unità nell'omogeneità, data dalla "tensione ancestrale in cui l'identico e il differente, il singolo e la collettività, si compongono" , nonché dall'indifferenziazione delle pulsioni e della componente psichica atavica esistente in ogni individuo; dall'altro il ricongiungimento con la comune origine, rappresentato dal desiderio di ritornare nel ventre materno ed appartenere di nuovo alla natura, che simboleggiano "un armonico congiungimento con il tutto"
Il Logos costituisce il momento determinante nello sviluppo sia della società, che ha abbandonato l'organizzazione dell'orda primitiva, e che si fonda ora sulla razionalità, sia dell'individuo, nel quale si forma l'Io e la coscienza di sé. Il Logos entra in conflitto con il Mithos dal momento in cui il processo di individuazione si completa, e viene a crearsi la divisione fra interno (l'esistenza cosciente e determinata) ed esterno (l'esistenza indeterminata e multiforme) ; così allo stesso modo l'Io, che rappresenta il 'volto umano' dell'uomo, la sua evoluzione psichica, si contrappone all'Es, che invece costituisce la sua struttura istintuale, il ricordo delle origini.
Secondo l'analisi effettuata da Bonvecchio, il traguardo raggiunto con il Logos si consolida con il Nomos, dal quale nasce la vera e propria struttura sociale della collettività (l'accordo fra i figli e l'introiezione della repressione), e morale della persona (la formazione del Super-Io) . Tuttavia, il Nomos, quale ordine e legge, imposti dall'esterno od interiorizzati (diventando parti integranti dell'organizzazione psichica dell'individuo), costituisce anche una causa di frustrazione e disagio, man mano che le sue regole si allontanano dalle esigenze conscie ed inconscie insite nell'uomo
La regressione verso il mito, visto come unione totale, istinto primordiale, e violenza arcaica , è la conseguenza più nefasta della reazione alla snaturazione dell'uomo, che avviene attraverso il processo di alienazione e, nell'ottica di Reich e Marcuse, con la repressione completa dei suoi impulsi istintuali naturali . L'emersione del mondo inconscio ed arcaico (Urwelt) avviene perciò quando non vi è più compatibilità fra gli effettivi bisogni dell'individuo ed i condizionamenti dell'ambiente circostante.
Nella visione di Fromm, l'inconscio sociale è rappresentato da quegli elementi psichici repressi che sono comuni ai componenti della società, ma il suo contenuto non corrisponde esattamente agli archetipi originari, rimasti immutati nel corso del tempo, bensì è dato da "forze che vengono di volta in volta modellate, da un punto di vista sociale e culturale, in modo nuovo e diverso e la cui rimozione o il cui affiorare alla coscienza dipendono solo dal tipo di società o di cultura interessate"
Le regole ed i valori imposti dalla società, non assolvono più la funzione di armonizzare il rapporto interno-esterno, bensì esasperano il conflitto presente nell'uomo e ne incrementano l'insicurezza e l'angoscia; secondo Fromm, questi ultimi costituiscono i fattori psicologici alla base del successo riscosso dal movimento totalitario nei confronti delle masse, collocandosi in un contesto storico che ha di fatto favorito il riaffioramento dell'inconscio collettivo e delle sue manifestazioni più regressive
In Fromm "il mito non è soltanto l'espressione dell'immaginazione fantastica dei popoli", ma assume anche una valenza storica e religiosa oltre che psicologica, rappresentando il tramite che permette di entrare in contatto con lo strato più profondo della personalità; A. Cresti Il simbolismo in Erich Fromm, in Saggi sull'opera di Erich Fromm, cit., p. 54.
A proposito del rapporto tra mito e totalitarismo, cfr. R. Esposito Nove pensieri sulla politica, cit.
Cfr. E. Fromm Psicoanalisi dell'amore, cit.; H. Kohut Self psychology and the humanities, Springfield, 1985, trad. it. Potere, coraggio e narcisismo, Roma, 1986; H. Kohut Narcisismo e analisi del sé , Torino, 1971.
A proposito della formazione della struttura sociale e della corrispondente struttura morale individuale, cfr. H. Marcuse Eros e civiltà, cit.; H. Kohut Potere, coraggio e narcisismo, cit.
Cfr. W. Reich Die Massenpsychologie des Faschismus, Copenaghen, 1933, trad. it. Psicologia di massa del fascismo, Milano, 1971; W. Reich Die Sexualität im Kulturkampf: zur sozialistischen Umstrukturierung des Menschen, Copenaghen, 1936, trad. it. La rivoluzione sessuale, Roma, 1992; H. Marcuse Eros e civiltà, cit.
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