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Ogni imprenditore che esercita un'attività commerciale vede richiedere, entro trenta giorni dall'inizio dell'impresa, la propria iscrizione nel registro delle imprese, indicando il cognome il nome, la ditta, l'oggetto di impresa, la serie, la generalità e gli eventuali institori e procuratori. Deve successivamente chiedere l'iscrizione delle modificazioni relative agli elementi sopra indicati e della cessazione dell'impresa.
L'articolo 2193 regola gli effetti dell'iscrizione:
1. Presunzione di ignoranza da parte dei terzi dei fatti non iscritti nel registro, vincibile solo con la prova che i terzi ne avevano comunque avuto conoscenza.
2. Presunzione di conoscenza dei terzi s 515i86f enza possibilità di prova contraria dei fatti iscritti nel registro.
Il registro è stato istituito a ed è entrato in funzione nel febbraio 1996. È tenuto dalla Camera di Commercio, sotto la vigilanza di un giudice delegato dal presidente del tribunale del capoluogo di provincia.
L'attività di documentazione vede svolgersi contemporaneamente ad attività di impresa con intervalli i più o meno ampi a seconda delle diverse scritture contabili. Alla funzione di strumento di controllo sull'attività degli imprenditori commerciali nell'interesse di quelli che entrano in rapporto con essi. L'interesse difeso è quello della massa dei creditori.
Le sanzioni sono seguenti: imprenditore dichiarato fallito che risulti non aver tenuto scritture contabili nei tre anni anteriori, o irregolari, è punito con il reato di bancarotta semplice. L'imprenditore fallito che ha distrutto falsificato, per procurare pregiudizio ai creditori, le scritture contabili, è punito per il reato di bancarotta fraudolenta. Inoltre l'imprenditore che non abbia tenuto una regolare contabilità non può essere ammesso alla procedura di concordato preventivo e di amministrazione controllata.
Tuttavia mancando ogni forma di controllo esterno (revisione contabili da parte di organi pubblici) la legge protegge in questa materia interesse dell'imprenditore al segreto. Interesse di mantenere occulto i ai concorrenti fatti che concernono suo impresa.
E scritture contabili sono:
il libro sociale e il libro degli inventari; deve tener inoltre altre scritture contabili che siano richieste dalla natura e dalle dimensioni dell'impresa; deve conservare per ciascuna fare gli originali delle lettere, dei telegrammi delle fatture ricevute, nonché di copie delle lettere dei telegrammi e delle fatture spedite. Le scritture gli originali e le copie devono essere conservati per dieci anni dalla data dell'ultima registrazione.
Deve contenere l'indicazione lì la valutazione dell'attività e delle passività relative all'impresa, nonché delle attività e delle passività dell'imprenditore estranee alla medesima (perché l'imprenditore risponde con tutto il suo patrimonio); deve essere redatto all'inizio dell'esercizio dell'impresa e, successivamente, ogni anno. L'inventario si deve chiudere con il bilancio e il conto dei profitti delle perdite, il quale deve dimostrare con evidenza e verità gli utili conseguiti e le perdite subite.
Per alcune imprese per alcune dimensioni impresa:
1. Libro mastro (nel quale le singole operazioni vengono registrate anziché in ordine cronologico, in relazione determinati nomi o conti)
2. Libro cassa (da quale risultano le entrate e le uscite in denaro)
3. Il libro magazzino (nel quale sono registrate le entrate e le uscite di merci)
Le scritture contabili devono essere tenute secondo determinate prescrizioni, dall'osservanza del quali dipende la loro regolarità.
Si suole distinguere fra:
1.regolarità estrinseca (imposte dall'articolo 2215, 2216, 2217 comma terzo: è stato eliminato l'obbligo della facoltà della vidimazione di libri e scritture contabili, tuttavia rimane l'obbligo di una rilegatura di libro giornale il libro degli inventari, mentre altre scritture contabili possono essere tenute anche in forma di registrazione su supporti di immagini; anche la forma scritta può essere ritenuta superflua e sostituibile con il linguaggio in codice)
2.regolarità intrinseca (quel imposte dall'articolo 2219: tutte le scritture devono essere tenute a secondo l'enorme di un'ordinata contabilità, senza spazi in bianco, senza interlinee e senza trasporti in margine. Tali norme sono regolate da una disciplina extra giuridica ossia le regole della ragioneria, che sono soggette a mutamenti nel tempo. )
No: almeno per quel che riguarda gli imprenditori individuali, di società di persone degli enti economici e l'imprenditore che non sia società . Tuttavia rimane l'obbligo per le società di capitali e per le società cooperative (articolo 2516).
I terzi acquistano un preciso diritto di conoscere i fatti interni all'impresa solo nel corso di un giudizio civile e solo quando le scritture contabili si presentano quali mezzi di prova. I libri e le scritture soggette a registrazione fanno prova contro l'imprenditore.
Per chi vanta un credito nei confronti dell'imprenditore, gli è sufficiente chiedere l'esibizione delle scritture contabili dell'imprenditore suo debitore. E l'imprenditore può fornire prova contraria di quanto risulta dalle sue scritture.
Tuttavia sono anche prova a favore dell'imprenditore solo nei rapporti fra imprenditori.
Nei confronti degli utenti o di debitori non posseggono nessuna efficacia probatoria, tuttavia permettono di ottenere un decreto ingiuntivo.
Imprenditori commerciali godono di un trattamento processuale privilegiato che facilita la realizzazione dei loro crediti. Dello stesso trattamento godono lo Stato, gli altri enti pubblici, i liberi professionisti intellettuali (questo caso la parcella).
Il mandato per il codice civile è un contratto con il quale una parte si obbliga compiere uno o più atti giuridici per conto dell'altra.
Chiunque può inoltre a conferire ad altri il potere di agire oltre i che per suo conto, anche in suo nome (conferirgli la rappresentanza: potere di compiere atti giuridici destinati a produrre direttamente effetto nei confronti del rappresentato)
Per il 4 libro infatti, il fatto che un soggetto tratti per incarico di un altro soggetto, gli affari di quest'ultimo non implica di per se solo, che egli ne abbia la rappresentanza. Non basta quindi un mandato, ne basta un contratto del lavoro: occorre un ulteriore specifica dichiarazione di volontà dell'interessato: occorre la procura (per agire per conto e in nome dell'interessato)
il terzo a dovrebbe verificare che la persona con cui tratta sia stata investita di poteri di rappresentanza . C'è il rischio di un falsus procurator un è tale rischio è sempre secondo i principi generali addossato al terzo contraente. I contratto infatti invalido e non vincola il rappresentato, quantunque il terzo contraente avesse confidato senza colpa nell'esistenza dei poteri rappresentativi .
il fenomeno è tuttavia regolato con norme speciali ed ero uno ai principi generali del quarto libro, quando si tratti di affari inerenti all'esercizio in impresa commerciale: il quale l'articolo 1400 (V libro ): una speciale sistema di rappresentanza dove l'interesse protetto e quello del terzo contraente. A determinati ausiliari dell'imprenditore è attribuito il potere di rappresentanza commisurato alle loro mansioni. E diverse figure distinte da codici civile sono seguenti:
1. Institore
2. Procuratore
3. Commesso
Chi agisce assumendo una di queste posizioni è necessariamente dotato dei potere rappresentativi.
Questi principi valgono solo per le riforme sopra elencate, degli altri valgono principi generali del quarto libro. Inoltre non valgono per le imprese agricole.
Colui che riporta dal titolare all'esercizio di impresa commerciale oppure all'esercizio di una sede secondaria o di un ramo particolare dell'impresa (institore = preporre a capo). E gli non è subordinato ad altri che non sia lo stesso imprenditore.
Può compiere tutti gli atti pertinenti all'esercizio dell'impresa a cui è rapporto, escluse solo l'alienazione dei beni immobili o la costituzione di ipoteche su di essi.
Il prepotente può limitare i poteri di rappresentanza nella procura: essa deve essere depositata presso il competente ufficio del registro delle imprese... in mancanza di deposito, la rappresentanza si reputa generale e non può essere opposta a terzi la limitazione dei poteri.
Gli ispettori possono essere più di uno e possono agire disgiuntamente salvo che sia stabilito diversamente nella procura.
Gli scrittori deve far conoscere al terzo che i tratta per il prepotente altrimenti egli è personalmente obbligato. (Requisito della spendita del nome), tuttavia il terzo può dire anche contro il preponente per atti compiuti da institore che siano pertinenti all'esercizio dell'impresa a cui è preposto (e quindi superflua la spendita del nome)
Coloro che in basta un rapporto continuativo, abbiano il potere di compiere per l'imprenditore gli atti pertinenti all'esercizio dell'impresa pur non essendo preposti ad essa. La norma si riferisce a quei dirigenti che sono investiti di autonomia decisionale.
Poteri limitabili con un'iscrizione nel registro delle imprese. Di norma non ha la rappresentanza processuale.
Dipendenti dell'imprenditore privi di funzioni direttive, i quali sono adibiti a mansioni che li pongono a contratto con l'ordinaria clientela dell'impresa.
Essi non possono esigere il prezzo delle merci delle quali non facciano la consegna, nel concedere illazioni oscuri chi rinunciò un ufo. Se l'imprenditore a disposto condizioni generali di contratto o clausole stampate su moduli dell'impresa, i commessi non possono derogarvi.
I commessi preposti alla vendita fuori dai locali dell'impresa non possono esigere il prezzo se non sono autorizzate.
Le limitazioni devono avere una specifica pubblicità (ad esempio affissi nei locali dell'impresa).
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