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I Principi di governo per la continuità e lo sviluppo delle aziende

economia aziendale




I Principi di governo per la continuità e lo sviluppo delle aziende

Il primo principio di governo delle imprese è il principio di progresso, esso coinvolge anche la realizzazione della personalità degli uomini che operano all'interno dell'azienda, che promuovendo tale progresso realizzano anche loro stessi. Questo principio presuppone una tensione, considera la vita delle cose in modo dinamico. Il progresso dell'uomo è essenziale per la vita dell'azienda, poiché l'uomo non è solo un fattore di produzione ma deve trovare anche un senso alle sue azioni. Quando l'uomo vede nel lavoro un'opportunità di crescita si sottopone a sacrifici più volentieri, il contrario avviene se ci si sente sfruttati.


Il secondo principio è il principio di unità e finalismo aziendale: all'interno dell'azienda tutte le risorse e le operazioni devono essere tra loro collegate, coordinate e coerenti, convergendo verso un unico obiettivo: la soddisfazione dei bisogni umani. Le aziende che attuano bene questo principio, nella loro gestione hanno min 848e45i ori sprechi di risorse sia materiali che umani. Le aziende non devono essere divise al loro interno e non devono esserci confusioni nel loro intento. Il principio di unità è collegato alla concezione che all'interno dell'azienda vi sia un finalismo aziendale. L'azienda si muove in direzione di un obiettivo, un fine ultimo.




Il terzo è il principio di economicità che si configura nella relazione esistente tra valore delle risorse impiegate nella gestione aziendale e valore di quelle generate.

Le fasi della gestione aziendale :

Finanziamento: procacciamento dei mezzi finanziari necessari a svolgere l'attività.

Investimento: le risorse finanziarie vengono impiegate per l'acquisto dei fattori produttivi necessari a svolgere l'attività, e le risorse finanziarie liquide si trasformano in risorse finanziarie investite.

Trasformazione: le risorse finanziarie vengono utilizzate e impiegate tramite processi di trasformazione materiale per la produzione di beni e servizi, determinando il consumo dei fattori produttivi: materie prime, lavoro, energia.

Realizzi: i prodotti o servizi così ottenuti dai processi di trasformazione vengono immessi nel mercato per essere venduti e dar luogo al realizzo. Con la fase dei realizzi le risorse finanziarie ritornano in forma liquida, e si possono così ripristinare i finanziamenti, consentendo la continuità del ciclo gestionale. R > I + i

La condizione di economicità della gestione aziendale si verifica quando, in una prospettiva temporale di lungo termine, si ha un differenziale positivo tra valore dei Realizzi e quello degli Investimenti aumentato del valore degli interessi (bancari). In tal caso l'azienda potrà svilupparsi e progredire, nel soddisfacimento dei bisogni umani. Il principio di economicità è condizione perché si possa raggiungere un progresso. Se invece il differenziale, tra realizzi e investimenti aumentati degli interessi, risultasse negativo non si potranno ricostituire i finanziamenti in modo integrale e si andrà incontro ad una spirale involutiva per cui l'azienda in assenza di provvedimenti atti a invertire tale tendenza, perderà la propria ragion d'essere. E' possibile anche che si verifichi il caso che non sussista né un'evoluzione ne un'involuzione, questa situazione non può essere considerata positivamente, in un ambiente economico mutevole, dinamico e variegato.


Le diverse fasi del ciclo tipico della gestione:

Finanziamenti;

Investimenti;

Trasformazioni;

Realizzi;

Tale successione è valida qualche volta anche dal punto di vista cronologico, ad esclusione di alcune tipologie di aziende. Da un punto di vista programmatico o previsionale l'ordine di successione delle fasi è inverso:

Si parte da una ricerca di mercato, valutando i bisogni da soddisfare, e quindi dai realizzi che si possono conseguire;

Si pensa a cosa occorre per la produzione, gli investimenti finanziari che occorrono per conseguire quei realizzi;

Si determinano le risorse finanziarie necessarie per realizzare gli investimenti.

Inoltre non si possono ignorare gli effetti determinati dall'eventuale presenza di fenomeni di inflazione. In regime d'inflazione più o meno intensa si determina un effettiva difficoltà nel riconoscere il reale stato di economicità dell'azienda. In queste circostanze infatti, dato il regime di crescita dei prezzi, i realizzi attuali devono essere messi a confronto con il costo degli investimenti futuri, e non di quelli attuali. Risulta quindi necessario che la prima misura dei realizzi sia sufficiente a ricostituire l'ammontare degli investimenti; per ricostituirli occorre sostenere un costo superiore a quello precedente a causa dell'inflazione.

Rt1 > (It2+ it2) = (It1+it1)K

Realizzi intervallo temporale precedente > (Investimenti futuri + interessi futuri) = (Investimenti precedenti + interessi precedenti). Inflazione

I realizzi del primo ciclo produttivo devono essere superiori agli investimenti che si dovranno sostenere nel secondo ciclo con i relativi interessi, ciò si ottiene calcolando un prezzo di vendita che tenga conto degli investimenti sostenuti nel primo ciclo produttivo con i relativi interessi per l'inflazione.

Si mette in moto così la spirale inflazionistica, i prezzi si troveranno ad aumentare in conseguenza a degli aumenti già avvenuti e quelli previsti.

Il principio di solvibilità, i processi di trasformazione, commercializzazione che la gestione nelle aziende richiede, comportano l'esigenza di ingenti investimenti iniziali che non possono essere recuperati tutti in un solo ciclo gestionale. Per sostenere gli investimenti occorrono disponibilità finanziarie di ingente entità, raramente approntabili senza far ricorso all'indebitamento. Le somme in questione possono essere restituite solo gradualmente dopo il realizzo degli investimenti che avverrà potranno ricostituirsi le risorse finanziarie necessarie al rimborso dei debiti. Occorre pertanto che la dinamica dei finanziamenti sia compatibile con le caratteristiche del ciclo economico dell'azienda e con i tempi di realizzo. Qualora l'azienda fosse costretta a restituire dette risorse finanziarie prima del realizzo degli investimenti e non fosse in grado di farlo attingendo a ulteriori risorse esterne potrebbe risultare insolvente. Questo può avvenire in presenza di uno sfalsamento tra i tempi restituzione dei finanziamenti e i tempi di realizzo degli investimenti. L'azienda pur soddisfacendo il principio di economicità non potrebbe sopravvivere diventando insolvente. E' fondamentale dunque rispettare il principio di solvibilità secondo il quale: l'azienda deve essere in grado, in ogni momento, di estinguere i debiti in scadenza, senza compromettere la propria economicità.

Non basta che il debito venga saldato in modo più o meno puntuale, ma le risorse necessarie all'estinguimento del debito devono essere risorse alle quali l'azienda può attingere in modo da non mutare la destinazione degli investimenti già effettuati  (vendita di un mezzo di produzione), allo scopo di reperire rapidamente la somma occorrente senza ricorrere ad un ulteriore indebitamento. La solvibilità è determinata dall'equilibrio tra le Entrate e le Uscite.


Finanziamenti Finanziamenti (estinzione prestiti)


E   U


Clienti fornitori (pagare)


I due principi di economicità e di solvibilità configurano le condizioni necessarie alla sopravvivenza dell'azienda sui due diversi piani: quello finanziario e quello economico.

Sul piano economico: gli investimenti sono chiamati costi ed i realizzi ricavi; il saldo positivo tra costi e ricavi è chiamato utile, il saldo negativo perdita .

Sul piano finanziario: gli investimenti sono definiti uscite e i realizzi entrate; il saldo positivo tra uscite ed entrate è detto avanzo, quello negativo disavanzo.

Se in un certo istante temporale si procedesse a misurare contemporaneamente il risultato economico della gestione, e quello finanziario si noterebbe che essi non coincidono. Infatti dal punto di vista temporale, il momento relativo al sostenimento del costo e quello relativo all'effettuazione della corrispondente uscita possono non essere gli stessi. Ciò avviene quando l'acquisto di un fattore produttivo avviene con pagamento dilazionato (rate); può anche avvenire il contrario, l'uscita può precedere il sostenimento del costo: investimenti per fattori produttivi a utilità ripetuta, il cui costo si dice poliennale perché l'utilizzo del fattore di produzione avviene progressivamente, al contrario l'uscita relativa a detti investimenti avviene all'atto dell'acquisto o entro un certo numero di mesi da esso.

Lo stesso discorso può essere fatto riferendosi ai ricavi e alle entrate. Detta circostanza fa si che i risultati relativi ai due aspetti della gestione (economico, finanziario) non possono coincidere: tutti i costi avranno dato luogo alle correlative uscite e tutti i ricavi avranno comportato le correlative entrate.

Vi è un'altra ragione per cui l'aspetto economico e quello finanziario non possono coincidere nel tempo: il governo dell'azienda comporta spesso operazioni quali accensione o restituzione di debiti o nella concessione, nel rimborso di prestiti. Dette operazioni comportano entrate e uscite che sul piano economico non hanno alcun riflesso, mentre la situazione finanziaria della gestione ad una certa data riflette gli effetti di dette dinamiche, la situazione economica non le considera, pertanto l'avanzo o il disavanzo comprendono il saldo di queste operazioni, mentre l'utile o la perdita non li comprendono e quindi non possono coincidere con i primi, tuttavia essi sono strettamente connessi e in relazione, e si influenzano a vicenda. Un'azienda economica solvibile è generalmente dotata di autosufficienza economico - patrimoniale che la rende indipendente da terze economie. Non esiste fondamento delle attività di controllo se non c'è autonomia.

La nozione di efficienza ed efficacia

L'economicità si ottiene e si rafforza su due versanti diversi:

Quello della crescita dei realizzi, tramite il soddisfacimento  sempre in modo migliore ed efficace dei bisogni umani (efficacia);

Quello dell'uso accorto dei fattori di produzione impiegati, cercando di evitare sprechi (efficienza) e senza compromettere però, la qualità dei prodotti- servizi.





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