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DALLA RAGIONERIA ALL'ECONOMIA AZIENDALE

economia aziendale



DALLA RAGIONERIA ALL'ECONOMIA AZIENDALE


Benedetto Contrughi: primo che descrive la partita doppia, descrive le operazioni aziendali: lettere di cambio, finanziamenti con capitale di rischio. Sostiene che bisogna tenere tre libri:Memoriale (prima nota) dove vi era la rilevazione quando avveniva, Giornale nel quale venivano ordinate le prime rilevazioni, Mastro nel quale venivano accolti tutti i conti.

Luca Pacioli: Rinascimento, con lui prende forma il "dare e avere", il bilancio, l'inventario, il cosiddetto metodo veneziano.

Besta:articola l'amministrazione economica in tre momenti: Gestione, Direzione e Controllo. L'amministrazione non può essere una scienza, non è possibile enunciare principi scientifici in quanto la gestione è troppo diversa nelle varie aziende. Il controllo economico, al contrario, individua leggi valide per tutte le aziende in generale: si definisce così la ragioneria come la scienza del controllo economico. Besta inventa il sistema patrimoniale, esso caratterizza fino agli anni 30 la ragioneria italiana, subisce modifiche e viene adottato in tutto il mondo con il nome di sistema patrimoniale anglosassone.



Besta individua le variazioni attive e passive e le registra in conti appositi elementari . Le variazioni che riguardano la differenza tra attivo e passivo vengono registrate in conti derivati in quanto esse stesse sono variazioni derivate.

Zappa:introduce concetti valida da circa un secolo, in particolare:

Azienda>istituto economico destinato a perdurare che, per il soddisfacimento dei bisogni umani, svolge operazioni economiche coordinate rivolte alla produzione e al consumo di ricchezza.

Economia aziendale> scienza che studia operazioni economiche delle aziende per individuare leggi e principi che permettono di raggiungere gli scopi cui mira l'azienda. Essa si articola in tre dottrine: 1-Organizzazione: uomini e mezzi, combinati e strutturati per un efficiente gestione aziendale. 2-Gestione: decisioni e operazioni economiche coordinate per raggiungimento fini aziendali. 3-Ragioneria: strumenti, operazione e metodologie per interpretazione fatti aziendali.

Concetto di reddito> differenza tra capitale inizio periodo e quello di fine periodo, espresso in valori di beni aziendali, ovvero sulla loro capacità di produrre reddito.

Sistema del reddito> si avvale del metodo della partita doppia, determina il reddito considerando solo gli scambi monetari tra impresa e terzi.



Le persone si aggregano con diverse forme e modalità nella società per perseguire determinati fini, quando queste si danno regole di comportamento e presentano autonomia si possono definire veri e propri istituti. Essi per perseguire i propri fini svolgono un'attività economica che consiste nell'acquisizione, produzione, consumo ed erogazione di beni e servizi economici. Gli astuti con rilevante attività economica sono: le famiglie, le imprese, la pubblica amministrazione. L'azienda è l'ordine economico con cui si sviluppano le attività economiche degli istituti.

CLASSIFICAZIONE DELLE AZIENDE IN RELAZIONE ALL'ATTIVITA' ECONOMICA:

- le aziende di erogazione: attività economica consiste nell'erogazione e consumo di beni e servizi. Le più rilevanti sono le famiglie.

- le aziende di produzione: attività economica consiste nell'acquisizione e produzione beni e servizi: sono le imprese.

- le aziende composte pubbliche attività economica di erogazione e consumo, ma anche si produzione beni e servizi

CLASSIFICAZIONE DELLE AZIENDE IN RELAZIONE AL FINE:

-le aziende familiari: hanno come finalità la produzione, l'accrescimento e la distribuzione si valore. Il loro manifestarsi vede valori "non economici" quali l'assistenza, l'educazione dei figli.e valori "economici" ovvero consumi, investimenti, risparmio, finanziamenti. La famiglia è la tipica azienda di consumo. Non è da confondersi con l'impresa famigliare, che svolge invece un'attività economica con i componenti della famiglia.

-le aziende pubbliche:sono nate come aziende di erogazione, con lo sviluppo economico dei paesi sono diventate sempre più importanti anche per la loro attività di produzione, si sono venute così a formare aziende di tipo misto: aziende pubbliche composte. Esse hanno come primo scopo quello di soddisfare i bisogni pubblici: creare, accrescere e distribuire valore alla collettività ma non solo. Ci sono infatti anche gli stakeholders che sono coinvolti nella produzione di tale valore, essi sono: fornitori, dirigenti, dipendenti pubblici, lavoratori autonomi, istituti di credito, l'Erario; tra gli stakeholders si trovano però anche i clienti e i concorrenti (istruzione privata, sanità privata.). Negli ultimi anni in Italia si è avuto un processo di privatizzazione delle imprese e aziende pubbliche quali Telecom, Ina, Credito Italiano.

-aziende di produzione o Imprese: hanno come fine la produzione dei beni e servizi e la loro conseguente cessione sul mercato (scopo diretto) al fine di remunerare i fattori produttivi impiegati e il capitale investito (scopo indiretto). Il vero e proprio fine non è rappresentato dalla ricchezza, bensì dal valore, quindi se nelle aziende di erogazione prevale l'importanza della qualità, in quelle di produzione è più importante il concetto di quantità. Le Imprese operano in un sistema competitivo di mercato e sono soggette al rischio del capitale investito, esse vengono classificate in base al settore al quale appartengono: imprese del settore primario (agricole), del settore secondario (industriali), del settore terziario (commerciali, bancarie.) e del settore terziario avanzato (informatica, comunicazione..).

-aziende no profit: sono le associazioni, i comitati, le fondazioni, le cooperative, sono costituite con atto pubblico, la loro attività non è di tipo commerciale. Una particolare categoria di enti non commerciali è rappresentata dalle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale (Onlus): operano nei settori di assistenza sociale e sanitaria, beneficenza, istruzione, sport dilettantistico, tutela ambiente...alle Onlus è anche permesso di svolgere attività commerciali purché i proventi non superino il 60%del costo dell'intera Onlus, questa attività va ad affiancarsi a quella istituzionale, entrambe non sono soggette a tassazione.

-aziende mutualistiche: comprendono società cooperative, consorzi di cooperative e società di mutua assicurazione. Le società cooperative permettono ai soci di usufruire di beni e servizi a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle tradizionali di mercato: hanno scopo mutualistico, anche se accanto ai soci ordinari ci possono essere altri tipi di soci i quali non partecipano all'attività mutualistica ma hanno invece scopo di lucro. Lo scopo mutualistico impone che in caso di scioglimento della società, il patrimonio sociale deve essere devoluto a scopi di pubblica utilità. Per la loro costituzione è obbligatorio un numero minimo di soci, esse possono essere a responsabil 353g65d ità illimitata o limitata. Le mutue assicuratrici svolgono attività unicamente assicurativa, sono a responsabilità limitata, i contributi dei soci compongono sia gli apporti di capitale che i premi assicurativi.

CLASSIFICAZIONE DELLE AZIENDE INRELAZIONE AL SOGGETTO ECONOMICO:

Soggetto economico: persona o gruppo di persone che di fatto ha o esercita il potere decisionale nell'azienda.

Attualmente adattiamo la definizione e diciamo che sono soggetti economici tutti coloro che sono portatori di interesse nell'azienda, ovvero gli Stakeholders. I principali Stakeholders sono:

-azionisti o soci di maggioranza:nelle aziende di produzione, non profit, cooperative. Nelle aziende pubbliche sono lo Stato, la Provincia, il Comune.

-azionisti o soci di minoranza

-manager o dirigenti

-lavoratori dipendenti ed autonomi

-fornitori

-finanziatori e istituti di credito

-Erario

-concorrenti.

-clienti, per alcune tipologie di aziende la distribuzione di valore al cliente è uno degli obbiettivi fondamentali

CLASSIFICAZIONE DELLE AZIENDE IN RELAZIONE AL SOGGETTO ECONOMICO:

Il codice civile distingue nettamente due tipi di soggetti: imprenditore o impresa individuale che è contemporaneamente soggetto giuridico ed economico, la società in cui più soggetti svolgono un'attività economica, con la rispettiva separazione di soggetto giuridico rispetto a quello economico.

-L'impresa individuale:Il soggetto giuridico è l'imprenditore e risponde con i propri beni delle obbligazioni dell'impresa. Ciò vuol dire non aver autonomia patrimoniale e nel caso l'impresa fosse dichiarata fallita, anche l'imprenditore è definito fallito. Il reddito dell'impresa individuale viene assoggettata a Irap e Irpef. Per le modeste dimensioni è concessa la tenuta di una contabilità semplificata (soli libri Iva)

-La società quando l'attività è svolta da due o più persone. Costituita sulla base di un "contratto di società" (art. 2247 c.c) che prevede l'accordo tra due o più persone denominate soci e il conferimento dei beni nella società da parte di essi stessi. Per le attività a scopo di lucro, i soci svolgeranno l'attività anche a scopo di divisione degli utili.

.di persone: autonoma patrimoniale imperfetta: il patrimonio della società non è nettamente distinto da quello dei soci, i creditori della società possono rivalersi in caso di insolvenza sui beni del socio.

*società semplice:non può svolgere attività commerciale,utilizzate solo per la gestione di attività agricole, a volte anche professionali.

*società in accomandita semplice (S.a.s.) dove i "soci accomandatari" sono responsabili solidamente col loro patrimonio, e i "soci accomandanti" rispondono solo del capitale conferito.

Le società di persone non hanno di obbligo un capitale minimo, ma devono aver un atto costitutivo,devono redigere un bilancio di esercizio che può non essere depositato al Registro delle Imprese. Il reddito è assoggetta a Irap e poi distribuito ai soci, i quali su tale somma dovranno pagare Irpef. Se anche nel caso di società di persona le dimensioni sono modeste, esistono le stesse semplificazioni che si sono viste per le imprese individuali.

.di capitali: autonomia patrimoniale perfetta: il patrimonio societario è nettamente distinto da quello dei soci, si dice che hanno personalità giuridica in quanto la responsabilità delle obbligazioni sociali può essere attribuita solo alla società stessa.

*società per azioni (S.p.a.)

*società a responsabilità limitata (S.r.l.)

*società in accomandita per azioni (S.a.p.a.), il socio accomandatario risponde illimitatamente col suo patrimonio personale delle obbligazioni della società.

Le società di capitali hanno un capitale sociale minimo obbligatorio, devono d'obbligo approvare un bilancio annuale e depositarlo al Registro delle Imprese.

CLASSIFICAZIONE IN RELAZIONE ALLE DIMENSIONI AZIENDALI:

Le imprese vengono dimensionate secondo vari aspetti: in relazione al numero di dipendenti, al capitale sociale, al capitale netto, al valore di magazzino.

Le fasce dimensionali sono: grande, media, piccola impresa.

Nelle statistiche ufficiali il parametro più utilizzato è il fatturato, ma per allineare i diversi aspetti di eterogeneità a volte si preferisce basarsi sul valore aggiunto che rimane sempre e comunque la differenza tra il fatturato e gli acquisti da terzi.




1-IL GOVERNO D'IMPRESA (CORPORATE GOVERNANCE): tematiche di grande attualità, nel 1998 in Italia sono state disposte leggi di corporate governance per regolamentare i rapporti tra gli esponenti di maggioranza, le minoranze, gli organi di governo dell'impresa e di controllo della stessa. Si hanno tre modelli distinti di corporate governance: la Public Comapany, l'impresa padronale, l'impresa consociativa.

La Public Company: frequente e recente nei paesi anglosassoni, caratterizzato da tanti piccoli azionisti o investitori istituzionali, non c'è un vero e proprio azionista di maggioranza e nemmeno di riferimento. E' la tipica grande impresa quotata sulle Borse statunitensi ed inglesi, in Italia il modello è stato più volte imitato con risultati non soddisfacenti, è sempre emerso un azionista di riferimento che ha di fatto governato l'impresa.

Le conseguenze di questa modalità di governo d'impresa:

-soggetto economico è rappresentato dal mangement il quale è incentivato alla creazione di maggior valore finanziario e quindi azionario. Ci sono anche occasioni di acquisizione da parte del management della società stessa mediante un operazione di "leverage by out";

-le Public Company devono essere quotate in Borsa, per garantire facile trasferibilità delle azioni del piccolo investitore e degli investitori istituzionali, la quotazione in Borsa impone elevata informativa e trasparenza;

-i valori della Public Company hanno obbiettivi di breve termine, il valore della Borsa risente addirittura di risultati trimestrali;

-le Public Company hanno elevata capacità finanziaria in quanto gli azionisti stessi possono sottoscrivere aumenti di capitale.

L'impresa padronale caratterizzata dall'imprenditore proprietario delle azioni dell'impresa ma anche manager operativo. Le conseguenze di questa modalità di governo d'impresa:

-il soggetto economico è l'azionista di maggioranza e anche manager, hanno scarsa importanza gli azionisti di minoranza o gli investitori istituzionali, così come il menagement.;

-alcune imprese padronali Italiane non sono quotate in Borsa (Ferreo, Fininvest.) o se lo sono, sono praticamente non scalabili (Mediaste, Fiat.).

-il valore fondamentale non è rappresentato dalle azioni che comunque non verrebbero cedute ma bensì dall'utile distribuibile.

-il il potenziale finanziario è solitamente basso, frequenti ricorsi a finanziamenti presso banche o istituti di credito.

L'impresa consociativa: caratterizzata da gruppo di azionisti di riferimento, nessuno dei quali ha una posizione di dominanza e da portatori di interessi nell'impresa. Tipico modello tedesco o giapponese. Le conseguenze di questa modalità di governo d'impresa:

-il soggetto economico è rappresentato da banche, menagement (caso tedesco anche da rappresentanti dei lavoratori presenti nel Consiglio di Sorveglianza);

-quotata in Borsa ma la circolazione delle azioni è limitata soltanto per gli azionisti non di riferimento;

valore fondamentale: continuità, crescita occupazionale, sopravvivenza nel tempo.

-potenziale finanziario elevato perché gli azionisti di riferimento sono in grado id contribuire agli aumenti di capitale richiesti per lo sviluppo dell'impresa.

2-LE RELAZIONI TRA L'AMBIENTE E L'IMPRESA

L'ambiente nel quale il sistema impresa opera può essere suddiviso in quattro sottoinsiemi: macroambiente, microambiente, sistema competitivo, sistema interlocutori sociali.

-Macroambiente:Immaginando l'ambiente nel quale l'impresa vive, si può parlare di una serie di gironi danteschi di cui al livello più esterno troviamo il macroambiente globale, esso rappresenta il contesto competitivo mondiale, soggetto all'andamento dell'economia internazionale. Al livello subito inferiore vi è il macroambiente continentale (nel caso dell'Italia,quindi, l'Europa e il ruolo che il relativo studio del ruolo dell'impresa italiana nel contesto dell'unione europea). A seguire vi è il girone rappresentato dal macroambiente nazionale, nel nostro caso coincide con l'economia italiana.

Ogni macroambiente è composto a sua volta da numerosi sottoinsiemi ambientali quali hanno forte influenza sull'economia, si parla di:

*ambiente politico (imprese dell'est, stampo marxista, subordinate al potere politico centrale);

*ambiente economico (diverso ruolo dell'impresa nelle economia di mercato da economie capitalistiche,a quelle pianificate centralizzate, a quelle sottosviluppate.)

*ambiente socio culturale (imprese giapponesi e coreane condizionate dal sacrificio verso l'impresa, vista come una famiglia)

- Microambiente: fa sempre parte del contesto ambientale nel quale l'impresa si muove ma è quello ad essa più vicino,che la influenza con le cosiddette istituzioni, le principali:

*mercato dei prodotti: settore in cui opera l'impresa (alimentare, automobilistico.)

*mercato delle materie prime: casi in cui vengono acquistate su Borse mondiali

*ambiente tecnologico: un esempio, la Silicon Valley in California dove sono sorte maggiori imprese informatiche.

*mercato finanziario: si pensi a diverso costo del denaro nei vari paesi,alle diverse valute

*mercato del lavoro: basti solo pensare al caso italiano e alla notevole differenza tra mercato del lavoro del nord e del sud

*ordinamento sindacale: forte forza contrattuale che il movimento sindacale ha nell'economia del paese

*ordinamento tributario: diversi tipi di tassazione e relativi paradisi fiscali.

-Il sistema competitivo: è l'ambiente esterno all'impresa in cui vengono inseriti i prodotti dell'impresa.

Gli attori del sistema competitivo:

-concorrenti, in generale sono rivali dell'impresa, ma a volte anche suoi collaboratori;

-clienti, con i quali l'impresa ha rapporti di forza ma anche di debolezza;

-fornitori, oltre ai rapporti contrattuali, l'impresa può avere con essi rapporti si integrazione;

-produttori di prodotti sostitutivi ai prodotti dell'impresa stessa (prodotti sostitutivi a quelli dell'impresa automobilistica sono il trasporto aereo o ferroviario.)



-entranti potenziali, rappresentati da quelle imprese che potrebbero entrare sul mercato qualora le barriere in entrata e uscita non fossero così elevate come lo sono in genere.  

La tipologia del sistema competitivo: si differenziano sulla base di due variabili fondamentali: la differenziazione (possibilità di differenziare i prodotti nell'ambito del mercato), la sostenibilità dei vantaggi produttivi (la possibilità di mantenere nel tempo i vantaggi nei confronti dei concorrenti).

Su tale base si possono distinguere quattro tipi di sistemi competitivi: sistema competitivo frammentato, di specializzazione, di volume, bloccato.

*sistema competitivo frammentato: quando ci sono molte imprese aventi quote di mercato molto basse (esempio settore calzature), queste hanno la possibilità di differenziarsi cercando di soddisfare le esigenze specifiche del cliente (vedi calzature per bambini, donna, uomo) ma è allo stesso tempo mantenere i vantaggi rispetto alle imprese concorrenti in quanto le innovazioni sono facilmente copiate in breve tempo. L'impresa che si trova in tele sistema competitivo può differenziarsi il più possibile fino ad entrare in un sistema competitivo di specializzazione oppure può aumentare la sua quota di mercato ed entrare in un sistema competitivo di volume.

*sistema competitivo di specializzazione: quando un'impresa riesce a differenziare al massimo i suoi prodotti e a diventare leader del mercato (esempio Swatch o Ferrari). In tale sistema la differenziazione dei prodotti è molto elevata così come la possibilità di mantenere vantaggi competitivi rispetto ai concorrenti duraturi nel tempo.

*sistema competitivo di volume: quando le imprese devono necessariamente avere elevati volumi produttivi per consentire un'elevata redditività. E' il caso della produzione di personal computer o automobili di piccola-media cilindrata, i cui costi di progettazione e investimenti produttivi sono talmente alti che per garantire una redditività il volume di produzione deve essere molto elevato. Quando però si ha un così elevato volume produttivo non è possibile differenziare la gamma dei prodotti, è invece possibile ottenere vantaggi competitivi duraturi nel tempo, è infatti difficile che un concorrente possa raggiungere gli stessi volumi produttivi dell'impresa leader di mercato (difficile che in pochi anni sorga impresa capace di far concorrenza alla Fiat).

*sistema competitivo bloccato: l'impresa si trova in tale sistema quando si ha una crisi della domanda e un conseguente crollo dei volumi produttivi, l'impresa è impossibilitata a mantenere i suoi vantaggi produttivi rispetto ai concorrenti, alcuni settori dopo il blocco tendono addirittura a scomparire (vedi mercato delle macchine da cucire).

-sistema degli interlocutori sociali: le persone e le istituzioni che vivono a contatto dell'impresa possono essere distinte in due fondamentali categorie:

*esponenti interni alla gestione dell'impresa: coloro che gestiscono l'impresa (rappresentati della proprietà, degli azionisti di controllo, del menagement.)

*esponenti interni alla gestione dell'impresa: coloro che partecipano alla vita dell'impresa senza avere poteri di controllo (lavoratori dipendenti ed autonomi, azionistici minoranza, enti finanziatori, lo Stato- vedi la riscossione delle imposte-, i rappresentanti finanziari.)

Gli interlocutori sociali si aspettano ricompense da parte dell'impresa, di tipo economico (stipendi,dividendi.) e sociale-qualitativo (sicurezza sul posto di lavoro, soddisfazione, continuità del rapporto.).

L'impresa si aspetta dagli interlocutori contributi di tipo economico (finanziamenti, quantità di lavoro, aumenti di capitale.) e qualitativi (attaccamento all'impresa qualità del lavoro.).

3-IL SISTEMA IMPRESA

Si parla di "sistema impresa" poiché riceve contributi dall'ambiente (input) e fornisce prodotti al sistema competitivo e prospettive al sistema degli interlocutori sociali (output). Al suo interno l'impresa è a sua volta suddivisa in tre sottoinsiemi: struttura o variabili strutturali di input, attività articolata in attività strategica o attività di gestione operativa, risultati economici finanziari, competitivi, sociali, qualitativi e di sviluppo.

-la struttura o variabili strutturali: la struttura rappresenta l'insieme delle risorse di cui l'impresa dispone per svolgere la sua attività e perseguire i suoi scopi. Esse si suddividono in:

*risorse chiave o primarie: per costituire e far funzionare un'impresa occorrono gli uomini capaci di creare e sviluppare il business e i capitali per finanziare tale business. Quindi sono risorse primarie le risorse imprenditoriali o manageriali e le risorse finanziarie (capitali apportati dall'imprenditore, da soci o azionisti, da enti finanziatori esterni.);

*risorse derivate: un buon imprenditore e sufficienti risorse finanziare non bastano per il successo di un impresa occorrono infatti il patrimonio tecnico-industriale e quello commerciale. Il primo consiste nella capacità dell'impresa di progettare e produrre prodotti innovativi e di qualità. Il secondo è la capacità dell'impresa di commercializzare con un ,marchio affidabile i prodotti provenienti dal sistema tecnico-industriale.

Quindi con il termine "struttura dell'impresa" non si intendono solo i fattori produttivi materiali ma anche quelli immateriali come le capacità manageriali , la tecnologia, l'immagine della qualità.

- l'attività: gestione e strategia. Ogni giorno nell'attività dell'impresa si intersecano processi decisionali che riguardano sia la gestione che la strategia dell'impresa, sembra quindi opportuno specificare i due concetti.

*gestione aziendale: riguarda tutte le attività svolte nell'impresa per il funzionamento della produzione, della vendita. per valutare la sua qualità ci si basa sull'efficienza operativa, ossia sulla capacità di ottenere i risultati di gestione con il minimo costo.

*strategia aziendale, definisce innanzitutto gli scopi basilari dell'impresa e di conseguenza le modalità(le cosiddette formule imprenditoriali) che portano al raggiungimento degli stessi e al successo quindi dell'impresa. Per valutare la qualità della strategia aziendale occorre fare riferimento all'efficacia strategica, e cioè alla capacità dell'impresa di raggiungere gli obbiettivi prefissati.

-i risultati sono l'espressione della capacità di creare valore da parte dell'impresa.

*risultati economici finanziari: sono misurati da tre fondamentali quantità d'azienda: capitale, reddito, cash flow.

*risultati competitivi: misurano la capacità dell'impresa di imporsi nel sistema competitivo, l'unità di misura è rappresentata dalla quota di mercato raggiunto dall'impresa rispetto ai suoi concorrenti.

*risultati sociali e qualitativi:sono i risultati ottenuti realizzando un sistema di qualità totale che possa portare al massimo grado di soddisfazione la clientela e gli interlocutori sociali.

*sviluppo: è il risultato finale al quale l'impresa deve tendere. Quello di tipo quantitativo riguarda la crescita economica finanziaria, quello di tipo qualitativo la crescita occupazionale, dimensionale, competitiva.

-i gruppi di imprese: si ha un gruppo quando si istaurano legami di tipo economico-finanziario produttivo tra diverse imprese, che incidono profondamente sull'organizzazione delle singole aziende in modo tale da costituire un'azienda di ordine superiore.

Si distinguono diverse tipologie di gruppo di imprese in relazione alla forma giuridica del capogruppo, all'oggetto sociale, all'estensione territoriale, al grado di integrazione produttiva. Si hanno così gruppi economici, gruppi finanziari, gruppi misti.

*gruppi economici: sono legati da una strategia di integrazione tra diverse attività delle singole imprese facenti parte del gruppo. Le integrazioni possono essere "di prodotti", con una relativa offerta "integrata" sul mercato (vedi gruppo Fiat, Fininvest); "di processi produttivi" nell'ambito delle singole società esiste un rapporto cliente-fornitore; "di mercato" quando le diverse società operano su fasce di mercato differenziate (vedi Olivetti con 30 consociate estere).

*gruppi finanziari o Holding finanziarie: sono gruppi di imprese legate a una capogruppo da partecipazioni finanziarie di maggioranza, le singole imprese sono collegate tra loro da partecipazioni di minoranza. Manca tuttavia una strategia comune: la capogruppo ha solo il ruolo di azionista ma non di coordinatrice. Esempi di Holding: -IFI, fam.Agnelli, detiene partecipazioni della Fiat spa, Toro assicurazioni, Rinascente.-CIR, fam.De Benedetti, detiene partecipazioni del gruppo Espresso, Sasib.-Edizione Holding, fam.Benetton, detiene partecipazioni della Benetton, Autogrill, Altomare.

*gruppi misti o conglomerati: non operano in settori omogenei ma hanno tuttavia un controllo e coordinamento centrale (vedi Philp Morris, dal tabacco ai generi alimentari).

Tipologia di imprese facenti parte di un gruppo:

*Capogruppo/Holding/Casamadre controllante, la definizione è data dall'Unione Europea, essa ha la maggioranza dei voti nell'impresa figlia, ha diritto alla nomina degli amministratori, esercita un'influenza dominante in virtù di particolari contratti o clausole.

*Impresa controllata, la definizione si trova nell'articolo 2359 del Codice Civile, si tratta di una società dentro la quale un'altra società dispone della maggioranza assoluta nell'assemblea ordinaria, in questo caso si dice che la controllante detiene una partecipazione diretta assolta. In alcuni casi la sua influenza può essere limitata da particolari contratti o clausole, si tratta di partecipazione diretta ma di maggioranza relativa. Se la società controllante è a sua volta controllata da un'altra si tratta di partecipazione indiretta di maggioranza assoluta o relativa.

*imprese collegate, sempre l'art. 2359 definisce società collegate quelle società in cui un'altra società ha un'influenza notevole, per le società quotate si parla del 10% dei voti complessivi, per quelle non quotate del 20%.





1-I SISTEMI AZIENDALI prendono forma all'interno della microeconomia aziendale, in essi si riprende la distinzione che già Zappa aveva fatto tra gestione,rilevazione ed organizzazione.

-sistema di gestione:è il sistema con cui viene governata l'azienda e le sue singole attività, esso si articola in gestione economica, finanziaria  e patrimoniale dell'azienda. SI incrocia inoltre con gli altri sistemi aziendali dando origine alla "gestione della qualità", alla "gestione organizzativa" al "controllo di gestione".

-sistema di amministrazione e controllo: riguarda i flussi di informazioni aziendali, i quali sono trasmessi con sistemi informativi automatizzati, e le quantità d'azienda che misurano invece i fenomeni aziendali. I sistemi di amministrazione tradizionali (financial accounting) sono così ampliati con i sistemi di controllo (management accounting) rifacendosi così alla teoria di Besta che vedeva la ragioneria come la scienza del controllo. Il sistema di amministrazione e controllo si incrocia con altri sistemi aziendali: con il sistema organizzativo= "controllo organizzativo", con il sistema di gestione= "controllo di gestione", con il sistema di qualità= "costi di qualità".

-sistema organizzativo, è semplicemente l'organizzazione che riguarda il coordinamento di risorse e tecnologie. Si articola a livello aziendale e per singola attività, interagisce con il sistema della qualità con quello gestionale e con quello di amministrazione e controllo. Interagisce inoltre con le politiche aziendali dando origine alle strategie organizzative.

-sistema di qualità, è il più recente non rientrava nella divisione aziendale di Zappa. E' chiamato più comunemente qualità totale e si articola per attività, interagisce anch'esso con gli altri sistemi aziendali e con le strategie politiche aziendali.

2-LE ATTIVITA' GENERATRICI DI VALORE si distinguono in due fondamentali raggruppamenti: attività primarie e attività di supporto. Per analizzare l'azienda bisogna suddividerla in unità strategiche, organizzative, coordinazioni economiche in atto. Quando si parla di unità strategiche si fa riferimento alle attività generatrici di valore, ovvero quelle attività svolte dall'impresa per incrementare il valore e conseguire vantaggi competitivi. Per unità organizzative i intendono funzioni omogenee per oggetto, professionalità e competenze. Per coordinazioni economiche in atto ci si riferisce a quei processi e a quelle combinazioni produttive omogenee per finalità e motivazioni.

In sintesi le attività generatrici di valore sono i singoli elementi del vantaggio competitivo di un'impresa, il margine esprime la misura economica del vantaggio competitivo in quanto deriva o da maggiore valore attribuito dal cliente all'attività, o dal minore costo sostenuto dall'impresa per svolgere le attività-

-attività primarie: sono le attività svolte dall'azienda dal momento in cui le materie prime entrano in azienda fino all'assistenza al cliente dopo la vendita del prodotto. Esse sono così distinte:

*logistica in entrata,tutte le attività collegate al ricevimento merci, immagazzinaggio, scarico merci ai reparti produttivi.

*attività operativa, riguarda il processo produttivo, ovvero la trasformazione delle materie prime in prodotti finiti.

*marketing e vendite, processo di commercializzazione tutte quelle attività che inducono il cliente a comprare prodotti o servizi dell'azienda.

* servizi,attività svolte per fornire servizi post-vendita al cliente.

Le attività primarie sono tute presenti in ogni tipo di azienda, a seconda della tipologia di azienda ognuna delle attività primarie può essere determinante per il vantaggio competitivo (per le banche l'attività di marketing e vendita, per la ristorazione l'attività operativa, per l'informatica l'attività dei servizi).

-attività di supporto: sono le attività che forniscono alle attività primarie le risorse materiali, finanziarie, infrastrutturali necessarie per il loro svolgimento.

*approvvigionamento, riguarda l'acquisizione di tutti quei fattori produttivi esterni all'azienda, acquisto degli input;

*sviluppo delle tecnologie, comprende qualsiasi tecnologia utilizzata all'interno dell'azienda, ogni attività incorpora tecnologie che p necessario sviluppare costantemente secondo un concetto più ampio della Ricerca e sviluppo, in alcuni settori è questa la chiave del successo;

*sviluppo delle risorse umane, attività svolta non solo dalla direzione del personale ma anche dalle strutture aziendali che devono gestire le risorse umane (direzione commerciale deve gestire rapporti con venditori, agenti.), riguarda la ricerca, l'assunzione, la formazione.

*attività infrastrutturali, tutte le rimanenti attività aziendali (direzione generale, direzione amministrativa, gli affari legali.), operano a sostegno dell'intera catena del valore, non di una singola attività. Possono essere fonte di materiali vantaggi competitivi.





Definizione di gestione operativa: sistema di operazioni economiche attuate dall'imprenditore per il raggiungimento dei fini aziendali.

La gestione operativa può riguardare l'azienda nella sua globalità, si parla di "gestione aziendale", o le singole attività-funzioni, si parla di gestione operativa commerciale, produttiva, logistica,

La gestione aziendale può essere analizzata sotto l'aspetto oggettivo, come una fotografia delle operazioni economiche che si sviluppano nell'azienda e questo spetto è definito "gestione operativa"; sotto l'aspetto soggettivo, come un processo in cui l'imprenditore decide, ordina esegue e controlla.

1-LE OPERAZIONI ECONOMICHE AZIENDALI:

-le operazioni economiche fondamentali: suddivise in due categorie, in una si trovano quelle che soddisfano direttamente il fine aziendale, le cosiddette "operazioni di gestione ordinaria", nell'altra quelle che indirettamente lo soddisfano e che sono le "operazioni di gestione straordinaria".

Tra le operazioni di gestione ordinaria troviamo:

*I finanziamenti:senza i quali nessuna azienda decolla. Essi consistono nel capitale proprio o sociale messo a disposizione dell'imprenditore o dei soci, è un obbligo dell'azienda verso i soci, oppure nel capitale di terzi messo a disposizione da enti, banche, istituti di credito, sono deviti dell'azienda vero i terzi. I finanziamenti affluiscono all'azienda nel momento iniziale, alla costituzione ma anche durante la vita aziendale, ogni qual volta che sono necessari mezzi monetari per effettuare investimenti.

*Gli investimenti: consistono nell'acquisizione dei fattori produttivi necessari lo svolgimento delle operazioni aziendali, i quali possono essere a veloce ciclo di utilizzo (le merci per le imprese commerciali, le materie prime per le imprese di produzione), o a lento ciclo di utilizzo (impianti, macchinari, immobili.). L'acquisizione dei fattori produttivi può avvenire con la cessione immediata di mezzi monetari (resi disponibili dai finanziamenti), si parla di pagamento in contanti, oppure con pagamenti successivi nei confronti dei fornitori, si parla di debiti commerciali per l'azienda.

*Trasformazione: sono tutte le operazioni necessarie per trasformare l'input, cioè i fattori produttivi che entrano in azienda, in output, cioè in prodotti o servizi venduti dall'azienda. Sono operazioni interne all'azienda che condanno origine a flussi economici finanziari con l'ambiente esterno.

*Disinvestimenti:Dopo aver investito, dopo aver trasformato, avvengono le operazioni finalizzate ala cessione dei beni e servizi prodotti. La cessione di questi permette di disinvestire i mezzi finanziari. I disinvestimenti possono avvenire con mezzi monetari quando il cliente paga in contanti immediatamente, con incassi successivi nel caso in cui si concedano crediti ai clienti.

*Rimborsi/Remunerazioni: Con i mezzi monetari ottenuti dalla cessione l'azienda provvede a remunerare i soci pagando i dividendi sul capitale sociale, a remunerare i fornitori di capitali ci terzi(con interessi passivi), al rimborso del capitale sociale se in esubero, al rimborso dei debiti di finanziamenti (mutui).

Tra le operazioni di gestione straordinaria troviamo ne troviamo due definite esterne in quanto intervengono all'inizio e alla fine della vita aziendale: la Costituzione e la Liquidazione.

*La costituzione, nella cui fase vengono messe a punto le operazioni di finanziamento

*Liquidazione,vengono svolte le procedure per la cessazione dell'azienda e attuate le operazioni di rimborso ai soci del capitale investito.

Altre operazioni di gestione straordinaria avvengono nel corso della vita aziendale:

*la trasformazione giuridica dell'azienda da una forma giuridica ad un'altra;

*la fusione di un'azienda con un'atra, la scissione, lo scorporo di un ramo.

-il ciclo relativo alle operazioni economiche: consiste nel collegare tra di loro le operazioni economiche fondamentali, ci possono così distinguere il ciclo di gestione operativa, il ciclo di gestione integrale.

ciclo di gestione operativa: in questo ciclo riprendono in considerazione solo le operazioni economiche che danno origine ad investimenti e disinvestimenti (acquisto fattori produttivi, vendita prodotti e servizi).

Ciclo di gestione integrale: sequenza delle operazioni economiche che iniziano con finanziamenti, seguono gli investimenti, i disinvestimenti, terminano con i rimborsi e remunerazioni. Queste operazioni danno origine a entrate e uscite monetarie, cioè a variazioni nel capitale delle aziende.

I finanziamenti vanno a costituire il capitale, rappresentato da mezzi monetari certi (entrate di denaro in azienda) o mezzi monetari assimilati (crediti di finanziamento). Gli investimenti modificano tale capitale, in seguito all'acquisto dei fattori produttivi si hanno delle uscite di mezzi monetari certi (se pagamento per contanti) o assimilati (se debiti verso fornitori). I disinvestimenti vanno a ricostruire i capitali prima investiti, in quanto la cessione comporta entrate di mezzi monetari certi (contanti), assimilati (crediti verso clienti). I rimborsi e le remunerazioni vanno a diminuire ancora una volta i capitali precedentemente ricostituiti con uscite monetarie.



La trasformazione dei fattori produttivi in prodotti finiti è un'operazione economica che non dà origine a variazioni di capitale in quanto relativa alla gestione interna dell'azienda.

Da queste considerazione deriva il concettosi ciclo di gestione che presenta le seguenti caratteristiche:

-non è possibile collegare un ciclo che finanziamenti-investimenti-disinvestimenti-rimborsi per ogni singolo fenomeno;

-i cicli sono tanti e in teoria indipendenti, nella pratica invece sono interconnessi, si tratta di un sistema di cicli e non di una successione temporale di questi;

-occorre gestire la globalità dei finanziamenti, con la globalità degli investimenti,dei disinvestimenti,dei rimborsi.

I raggruppamenti di operazioni economiche: occorre raggruppare le operazioni economiche per capire meglio ed interpretare le variazioni nel tempo e nello spazio.

*processi di operazioni, i processi sono gruppo omogenei di operazioni in cui l'omogeneità dell'operazione può essere individuata a vari livelli( "processo degli acquisti", al livello sottostante processo degli acquisti di materie prime", "processo degli acquisti di impianti e macchinari", al livello ancora sotto "processo degli acquisti di materie prime ferrose", "processo degli acquisti di materie prime elettroniche".)

*processi produttivi, sono processi di operazioni diverse tra di loro ma concatenate e coordinate per ottenere la produzione o la vendita dei prodotti e servizi. Essi sono diversi a seconda della tipologia di impresa: nell'impresa commerciale (processo di operazioni di acquisto-investimento-→processo di operazioni di vendita-disnvestimento-), nell'impresa industriale (processo di operazioni di acquisto-investimento-→processo di trasformazione→ processo di operazioni di vendita-disnvestimento-).

*cicli dei processi produttivi, è il concatenamento nel tempo delle operazioni che compongono il processo produttivo, si distinguono in ciclo totale, ciclo economico-tecnico (costi-ricavi), ciclo tecnico, ciclo monetario (entrate-uscite).

Ciclo totale:inizia con data di acquisto dei fattori produttivi, termina con data in cui avviene l'incasso della vendita dei prodotti. E' l'intervallo di tempo tra il momento di decisione dell'investimento e il ritorno monetario dell'investimento.

Ciclo economico -tecnico: inizia con il processori acquisto (investimento), termina con il processo di vendita (disinvestimenti). E' l'intervallo di tempo tra la decisione dell'investimento ed il momento di disinvestimenti a prescindere dal ritorno monetario dell'investimento.

Ciclo tecnico: inizia con il prelievo da magazzino delle materie prime e termina con il versamento in magazzino dei prodotti finiti. E' l'intervallo di tempo tra l'inizio e la fine del ciclo di lavorazione.

Ciclo monetario: inizia con il momento in cui avvengono i pagamenti ai fornitori e termina con il momento in cui avvengono gli incassi dai clienti. E' l'intervallo di tempo per il quale l'impresa deve disporre di finanziamenti che consentano di pagare i fornitori prima di avere incassato dai clienti.

*coordinazione produttiva, avviene collegando le operazioni economiche e cercando i legami e le interdipendenze economico-finanziarie.(Agosto chiusura stabilimenti, Ottobre mancano gli incassi→crisi finanziaria per pagare gli stipendi)

*combinazione produttiva, è data dal rapporto tra i diversi fattori produttivi: combinazione produttiva normale→materie prime 33% Impianti 33% Lavoro umano 34% - labour intensive→materie prime 33% impianti 10% lavoro umano 57% - Capital Intensive→materie prime 33% Impianti 52% Lavoro umano 15%.

* unità economiche particolari: raggruppamento di operazioni economiche esaminate al loro interno non collegato alle altre operazioni in deroga al principio di globalità a condizione che sia possibile distinguere le operazioni economiche di queste unità particolari da quelle generali delle imprese e che tali unità particolari abbaino un risultato economico rilevante.

*esercizio amministrativo:e'indispensabile fermarsi ogni 12 mesi per fare il punto della situazione aziendale, l'intervallo di tempo preso in considerazione viene chiamato periodo amministrativo, l'insieme delle operazioni economiche che fanno parte di tale periodo viene chiamato esercizio amministrativo. Per le società di persone il periodo amministrativo deve coincidere con l'anno solare essendo la loro attività soggetta a tassazione Irpef, per quanto riguarda la società di capitali l'esercizio amministrativo può invece non coincidere con l'anno solare.

2-GLI ASPETTI DELLA GESTIONE AZIENDALE:

Aspetto monetario, è l'aspetto della gestione che viene modificato in seguito alle entrate e alle uscite monetarie provocate dalle operazioni di gestione. Per misurare l'equilibrio monetario si ricorre ad una quantità d'azienda denominata cash flow, si ottiene contrapponendo i flussi di entrata a quelli di uscita relativi ad un determinato intervallo di tempo. L'equilibrio monetario in un dato momento della gestione si raggiunge quando i flussi di entrata eguagliano quelli di uscita, se vi è un di squilibrio negativo, l'azienda deve ricorrere a finanziamenti, se il flusso risulta positivo consente all'azienda di effettuare eventuali rimborsi.

Aspetto finanziario, le operazioni economiche possono dare origine non a variazioni monetarie ma a variazioni nei rapporti di debito o credito dell'azienda, queste variazioni vengono dette variazioni finanziarie: i finanziamenti possono avvenire con crediti nei confronti dei soci che devono ancora versare il capitale sottoscritto, con debiti verso banche. Gli investimenti possono essere effettuati con debiti verso i fornitori. I disinvestimenti possono dare origine a crediti verso i clienti. I rimborsi e le remunerazioni possono avvenire con debiti per interessi passivi, con dividendi, per rimborsi di quote di captale sociale.

L'aspetto finanziario nel contesto aziendale può essere considerato unitamente all'aspetto monetario =gestione finanziaria che comprende anche la gestione monetaria; unitamente alla gestione patrimoniale in quanto tali variazioni incidono sulla struttura dell'attivo e del passivo.

Nell'ambito del capitale è possibile distinguere il patrimonio numerario composto da: contante di cassa, crediti numerari (temporanei in attesa di un entrata), debiti numerari (debiti temporanei in attesa di un uscita). Il patrimonio numerario subisce delle variazioni dette a loro volta variazioni numerarie che possono essere di tipo finanziario (riguardano debiti e crediti), di tipo monetario (riguardano variazioni di cassa). Le variazioni numerarie vengono distinte in v.numerarie certe (riguardano contanti in cassa), v.numerarie assimilate (riguardano debiti e crediti espressi in moneta di conto), v.numerarie presunte (riguardano debiti e crediti espressi in moneta estera). Le variazioni numerarie incidono sul capitale, più precisamente sugli impieghi del patrimonio (investimenti nei fattori produttivi, crediti, liquidità di cassa), sulle fonti di patrimonio (debiti finanziari, altre passività aziendali).

Aspetto economico, studiare la gestione aziendale sotto l'aspetto economico significa analizzare le cause che hanno provocato la variazione finanziaria o monetaria. Nelle operazioni di gestione ordinaria si prendono in considerazione le variazioni che incidono sul reddito di esercizio (le variazioni reddituali), nelle operazioni di extragestione invece, si considerano quelle che incidono sul capitale dell'impresa (variazioni di capitale).

Variazioni reddituali: l'aspetto economico sorge dopo che si è verificata la variazione (monetaria o finanziaria), quindi la variazione monetaria finanziaria è una variazione originaria, la variazione economica è derivata. Le variazioni economiche che riguardano la gestione ordinaria sono misurate dalle seguenti fondamentali quantità d'azienda:

*il valore della produzione, è il ricavo che misura il disinvestimento, la misura dei ricavi deriva da una variazione originaria (monetaria o finanziaria).

*i proventi e gli oneri finanziari,misurano le operazioni economiche di gestione esterna (finanziamenti, rimborsi, remunerazioni).

*rettifiche di valore di attività finanziarie, misurano rivalutazioni e svalutazioni varie.

*proventi e oneri straordinari, misurano operazioni non solite dell'azienda.

*imposte sul reddito di esercizio, misurano il prelievo fiscale.

I costi dei fattori produttivi si sostengono al momento iniziale del ciclo economico, al contrario i ricavi si sostengono alla fine del ciclo economico.. Per determinare il reddito dell'impresa è opportuno prendere in esame tutte le operazioni economiche che intervengono in un periodo amministrativo, raggruppando i costi dei produttivi dei fattori produttivi correlati ai corrispondenti prodotti ottenuti: al singolo esercizio non si attribuiscono tutti i costi dei fattori produttivi ma solo quelli di quei fattori impiegati per la produzione dei prodotti venduti dalla vendita dei quali l'azienda ha ottenuto ricavi. Contrapponendo costi (dei fattori produttivi realmente utilizzati) e ricavi si ottiene il risultato dell'esercizio.

Le configurazioni del risultato di esercizio: prende nomi diversi a seconda dei costo dei fattori produttivi considerati.

*Reddito di esercizio: valore della produzione - costi della produzione -/+ altri componenti negativi o positivi di reddito (proventi o oneri finanziari, proventi o oneri straordinari, imposte.). Configurazione più importante del risultato d'esercizio: se positivo rappresenta l'utile che può consentire la remunerazione di capitali investiti nell'impresa,o può costituire riserva da lasciare investita. Quando il reddito è negativo, indica una perdita e misura la quota di capitale da reinvestire per mantenere l'equilibrio col quale l'esercizio si presume sia partito.

*Valore aggiunto: valore della produzione - costi dei fattori produttivi acquisiti all'esterno imputabili all'esercizio (materie prime, costi per servizi, costi per godimento beni di terzi.). Il valore aggiunto comprende quindi i costi dei fattori produttivi interni all'azienda (costo del personale, ammortamenti, svalutazioni, accantonamenti.) e il reddito dell'impresa. Si dice infatti che è il valore che l'impresa aggiunge ai fattori produttivi acquistati da terzi (sono le uniche cose che sottraggo).

*Reddito operativo: rispetto al reddito di esercizio non comprende i fatti di rilevanza finanziaria, patrimoniale, straordinaria, fiscale. Terminologia anglosassone Ebit (earning bifore interst and tax).

*Margine operativo lordo: valore della produzione - costi dei fattori produttivi a veloce ciclo di utilizzo (materie prime, costi per servizi, per godimento beni di terzi.). Ebitda (earning bifore interest, tax, depreciation, amortization).

*Risultati parziali di esercizio: si cerca di determinare all'interno del risultato de esercizio, il risultato dei singoli esercizi intesi come aree di business, prodotti, mercati, canali di vendita.

Equilibrio economico. Quando il valore della produzione è in grado di coprire i costi e remunerare adeguatamente il capitale investito . Nel concetto di equilibrio economico il tempo di riferimento non è l'esercizio ma il ciclo economico. Se facciamo riferimento al periodo amministrativo il reddito d'esercizio è un indicatore del grado di raggiungimento dell'equilibrio economico. Se il reddito è positivo indica il prelievo massimo per la remunerazione del capitale senza danneggiare l'equilibrio economico, se negativo, la misura del capitale da apportare all'impresa per mantener l'equilibrio economico iniziale.

IL REDDITO DI ESERCIZIO: E' la quantità d'azienda che indica il contributo positivo o negativo al mantenimento dell'equilibrio economico della gestione. Si distinguono diverse configurazioni di reddito in base ai fini o ai motivi per cui il reddito viene determinato:

*reddito economico aziendale, determinato dall'imprenditore che non fa riferimento a vincoli o principi imposti dal codice civile o dalla normativa fiscale, si basa semplicemente si principi contabili. La sua è una visione globale dell'impresa (cioè non fa riferimento al singolo esercizio ma nel tempo futuro), l'imprenditore calcola il reddito economico aziendale che consente di ottenere l'equilibrio economico e cioè una remunerazione in caso si utile, un reintegro in caso di perdita, del capitale investito.

*reddito civilistico, è basato sulla legislazione civilistica, in particolare quella del codice civile. La visione del legislatore non è del tipo globale, bensì atomistica, il fine è quello di determinare un reddito che garantisca: gli azionisti di minoranza (devono essere tutelati perché non partecipano alla gestione), le banche, i fornitori, i dipendenti (sia per la retribuzione che per l'indennità di fine rapporto).

*reddito fiscale, tale configurazione soddisfa le esigenze dell'Amministrazione Finanziaria, il reddito è la base su cui vengono calcolate le imposte. La visione dell'Amministrazione Finanziaria e ancora più atomistica di quella del legislatore, ad essa infatti non interessa la sopravvivenza dell'impresa né la capacità di remunerare il capitale.solo la capacità di contribuzione, quindi i criteri per la determinazione del reddito sono puramente di carattere fiscale e vengono delineati dal "Testo Unico delle Imposte".

Componenti del reddito d'esercizio

*Il valore della produzione e costi dei fattori produttivi (costi per natura), i componenti del reddito sono i ricavi dei prodotti ottenuti nell'esercizio amministrativo e i costi dei fattori produttivi impiegati nei processi produttivi avvenuti sempre nell'esercizio amministrativo. Classificazione definita per natura, ricavi e costi sono analizzati secondo la natura originaria della produzione venduta o del fattore produttivo utilizzato.

Fanno parte del valore della produzione: ricavi di vendita nell'esercizio amministrativo, variazioni tra le rimanenze finali e le rimanenze iniziali di prodotti finiti o semilavorati, altre componenti positive.

Tra i costi dei fattori produttivi ci sono i costi della produzione, analizzati per natura (materie prime personale..) che competono nell'esercizio, variazioni tra le rimanenze finali e le rimanenze iniziali delle materie prime, altri risultati di gestione finanziaria, patrimoniale, straordinaria, fiscale.

*Ricavi e costi dei prodotti (costi per destinazione), il reddito di esercizio è dato dalla differenza tra ricavi dei prodotti e corrispondenti costi dei prodotti venduti. Classificazione per destinazione, non si prende in esame la natura del costo, ama il motivo per cui il fattore produttivo è stato utilizzato. (esempio, il costo del personale va inserito in costi industriali se operaio, in commerciali se addetto vendite, in amministrativi se addetto amministrazione.). Il reddito di esercizio si ottiene contrapponendo i ricavi dei prodotti venduti ai costi per destinazione (costo del venduto, costi commerciali, costi amministrativi, costi di direzione.)

I due tipi di determinazione del reddito danno uguale risultato, cambia solo la classificazione e non il criterio di determinazione dei costi.

Imputazione o attribuzione all'esercizio dei componenti di reddito: L'attribuzione di costi e ricavi all'esercizio viene descritte attraverso diverse fasi:

si parte individuando i costi e i ricavi con manifestazione numeraria nell'esercizio amministrativo, tali variazioni si sono verificate nell'esercizio ma possono essere relativi a: operazioni svolte interamente all'interno dell'esercizio, operazioni incorso di svolgimento alla fine dell'esercizio cioè attribuibile in parte all'esercizio successivo, operazioni incorso di svolgimento all'inizio dell'esercizio ma attribuibili all'esercizio precedente, costi e ricavi comuni a più esercizi perché relativi a beni a lento ciclo di utilizzo. La base deve essere allora depurata, privata cioè delle operazioni in corso di svolgimento a fine ed inizio esercizio e quelle relative a più esercizi. Si deve ora integrare la base con costi e ricavi imputabili all'esercizio anche se la loro manifestazione numeraria avverrà nell'esercizio successivo, o è avvenuta in quello precedente.

Costi sospesi finali: i costi che si sono manifestati numerariamente (finanziariamente) nell'esercizio ma sono attribuibili agli esercizi successivi, nei quali si verificherà il relativo ricavo. Rappresentano una rettifica positiva per l'esercizio, sono quindi componente di reddito positivo, si sottraggono ad un costo d'esercizio (il costo deve essere imputato infatti all'esercizio futuro tramite rettifica)

-Risconti attivi finali, sono quote di costi che hanno trovato la loro manifestazione finanziaria in via anticipata, ma sono di competenza dell'esercizio futuro. Costi per affitti trimestrali, pagati anticipatamente entro il 31 dicembre ma relativi al primo trimestre dell'esercizio successivo, costi per premi assicurativi annuali pagati a metà esercizio, copriranno anche l'altra metà dell'esercizio successivo.

-Rimanenze attive finali, si tratta di merci, materie prime, prodotti finiti,.in rimanenza finale essi costituiscono dei costi sospesi da rinviare al futuro. Infatti, l'acquisto di tali fattori ha originato dei costi ai quali non sono seguiti i correlativi ricavi, risultando tali beni invenduti a fine anno Sorge quindi il problema di valutare questi beni che nel loro insieme costituiscono le rimanenze attive di magazzino. L'operazione di rettifica avverrà al minor valore che scaturisce adottando il criterio del costo storico e il criterio del valore di realizzo, basato sull'andamento di mercato e quindi sul presunto ricavo.

Ricavi sospesi finali: sono ricavi che si sono manifestati numerariamente (finanziariamente) nell'esercizio ma sono attribuibili agli esercizi successivi nei quali si verificherà il relativo costo. Rappresentano una rettifica negativa per l'esercizio, sono quindi componente di reddito negativo si sottraggono ad un ricavo d'esercizio. (il ricavo deve essere imputato infatti all'esercizio futuro tramite rettifica).

-Risconti passivi finali: quote di ricavi già riscossi ma economicamente di competenza dell'esercizio futuro (premi di assicurazione riscossi anticipatamente relativi a rischi coperti per l'esercizio successivo)

-Rimanenze passive finali: tipiche delle imprese d'assicurazione, accantonano le riserve dette anche tecniche, sospendono ricavi per far fronte a potenziali futuri costi.

Costi presunti iniziali: sono costi che si sono presentati numerariamente nell'esercizio ma che sono attribuibili a quello precedente in cui si è infatti verificatoli ricavo. Sono una rettifica positiva dell'esercizio, un componente positivo di reddito in quanto si sottraggono dei costi d'esercizio (non spetta a questo esercizio sostenerli).

-Ratei passivi iniziali: sono quei costi posticipati con prestazione avvenuta nell'esercizio precedente (esempio interessi passivi rilevati posticipatamente alla concessione di un prestito).

-Spese presunte iniziali, esempi: fatture pervenute dopo la chiusura dell'esercizio precedente, relative a prestazioni effettuate nell'esercizio precedente, dette "fatture da ricevere", le provvigioni passive liquidate ad agenti ma relative a vendite effettuate nell'esercizio precedente, dette "provvigioni passive da liquidare", costi del personale relativi al mese di dicembre, da retribuire nel mese di gennaio dell'esercizio successivo.

-utilizzo trattamento di fine rapporto, quando il dipendente finisce il rapporto di lavoro con l'azienda, si manifestano numerariamente i costi relativi alla sua liquidazione, la quota non incide tuttavia sul reddito di esercizio in quanto viene prelevata dall'apposito fondo accantonamento TFR.

-utilizzo fondi per rischi ed oneri, quando si manifestano dei costi per i quali si era già predisposto un fondo accantonamento per rischi ed oneri, il costo non viene attribuito al reddito d'esercizio ma prelevato direttamente da tale fondo, si tratta ad esempio di costi sostenuti per garanzia prodotti, per manutenzione, per cause legali in corso relative ad esercizi precedenti.

Ricavi presunti iniziali: ricavi manifestatisi numerariamente nel corso dell'esercizio a attribuibili all'esercizio precedente nei quali si è verificatoli correlativo ricavo. Rappresentano una rettifica negativa, sono una componente negativa di reddito in quanto si sottraggono ai ricavi d'esercizio.

-Ratei attivi iniziali, sono ricavi manifestatisi numerariamente nell'esercizio ma attribuibili all'esercizio precedente proporzionalmente al tempo. Tutti qui ricavi riscossi in via posticipata (fitti attivi, interessi attivi)

-Proventi presunti iniziali, sono ricavi manifestatisi numerariamente nell'esercizio ma attribuibili all'esercizio precedente non proporzionalmente al tempo. (eventuali premi assegnati da fornitori nell'esercizio su acquisti effettuati nell'esercizio precedente, provvigioni attive rilevate nell'esercizio e relative a vendite effettuate nell'esercizio precedente)

Costi comuni a più esercizi relativi a fattori di produzione a lento rigiro:Sono fattori acquistati dalle imprese in un esercizio, in cui avviene la manifestazione numeraria e utilizzati però anche negli esercizi successivi. per imputare allora tali fattori al reddito d'esercizio occorre procedere per fasi:

*storno di costi di acquisto: bisogna depurare i costi d'acquisto dei fattori produttivi a lento ciclo con manifestazione numeraria nell'esercizio, lo si fa rilevando i costi d'acquisto e stornandoli fra le immobilizzazioni tecniche poste nei valori dell'attivo dello stato patrimoniale.

*quota di ammortamento: occorre attribuire ai componenti negativi di reddito la quota di costo dei fattori produttivi di competenza dell'esercizio



*fondo ammortamento: occorre determinare il fondo ammortamento, inteso come la somma delle quote di ammortamento

*valore residuo, è la differenza tra il valore di acquisto e il fondo ammortamento. Solo dopo aver attribuito agli esercizi la quota di ammortamento (cioè dopo averla pagata per tutti gli esercizi imputati) il valore residuo sarà pari a zero.

*criteri di valutazione delle quote di ammortamento: le quote di ammortamento si calcolano solitamente in base alle quote stabilite dall'Amministrazione Finanziaria, che si dovrebbero utilizzare solo in sede di determinazione del reddito fiscale. E' consigliabile seguire un criterio economico tecnico : si basa sulla vita utile del fattore produttivo espressa in anni di utilizzo, la quota di ammortamento sfottine dividendo il costo di acquisizione per gli anni di utilizzo. Questa quota può anche essere calcolata in misura proporzionale ai volumi di produzione, quanto più elevato è il volume di produzione tanto più elevata sarà la quota di ammortamento. Spesso si ricorre anche alle rettifiche in relazione alle prospettive future:sappiamo che nella determinazione del reddito economico aziendale l'obbiettivo è l'equilibrio economico, che si raggiunge cercando di stabilizzare il reddito d'esercizio evitando violente oscillazioni di reddito tra un esercizio e l'altro, ma tenendo anche una coerenza tra reddito di esercizio, capitali investiti, rischio d'impresa, remunerazione capitali investiti. Se la capienza del reddito d'esercizio lo consente gli obbiettivi di coerenza e cauta oscillazione si possono raggiungere anticipando o accelerando le stesse quote di ammortamento.

Costi e ricavi con manifestazione numeraria negli esercizi successivi attribuibili all'esercizio:alla fine dell'esercizio ci sono operazioni in corso di svolgimento di cui non è ancora avvenuta la manifestazione numeraria, ma che sono attribuibili all'esercizio.

Costi presunti finali, sono costi che si manifestano numerariamente nell'esercizio successivo ma che sono imputabili all'esercizio in corso e quindi rappresentano per esso un componente negativo di reddito, vanno infatti ad incrementare i costi.

*ratei passivi finali, è certo il tempo, il verificarsi, l'ammontare della manifestazione numeraria nell'esercizio successivo

*spese presunte, certo il verificarsi e l'ammontare della manifestazione numera entro l'esercizio successivo, ma non sono ripartibili in base al tempo

*quote di trattamento di fine rapporto, è certo il verificarsi e l'ammontare ma la manifestazione numeraria può avvenire anche in tempi lunghi

*quote fondi rischi ed oneri, non è certo il verificarsi di tali costi , né l'ammontare.

Ricavi presunti finali: si manifesteranno numerariamente negli esercizi futuri ma che sono imputabili all'esercizio in corso. sono componente positivo di reddito.

*ratei attivi finali (affitti attivi posticipati, interessi attivi posticipati)

*proventi presunti finali (fattura da emettere per provvigioni attive rilevate nell'esercizio successivo ma relative a vendite effettuate nell'esercizio incorso).

Costi e ricavi con manifestazione numeraria negli esercizio precedente, attribuibili all'esercizio: operazioni incorso di svolgimento di cui è gia avvenuta la manifestazione numeraria nell'esercizio precedente, ma che sono attribuibili all'esercizio in corso.

Costi sospesi iniziali: costi che si sono manifestati numerariamente nell'esercizio precedente ma che sono imputabili all'esercizio in corso, quindi componente negativo di reddito.

- costi che si sono manifestati numerariamente nell'esercizio precedente ma che sono imputabili all'esercizio in corso, , Sono i costi con pagamenti anticipato rispetto alle prestazioni (affitti passivi anticipati).

-rimanenze attive iniziali, sono i costi relativi alle materie prime, semilavorati, merci, prodotti finite che nell'esercizio precedente non sono stati consumati, venduti, trasformati., sono costi che si aggiungono a quelli dei fattori produttivi, sono quindi componenti negativi di reddito.

Ricavi sospesi iniziali :ricavi che si sono manifestati numerariamente negli esercizi precedenti ma che sono attribuibili all'esercizio in corso. si aggiungono ai ricavi d'esercizio, sono componenti postivi di reddito.

-risconti passivi iniziali, ricavi imputabili all'esercizio in proporzione al tempo.

-rimanenze passive iniziali, tipiche delle riserve tecniche delle imprese d'assicurazione.

La rappresentazione del reddito nel conto economico civilistico:il reddito può essere rappresentato nell'ambito di un documento che prende il nome di "conto economico", esso ha diversa struttura a seconda degli utilizzi aziendali:conto economico secondo i dettami del codice civile, il C.E. a costo del venduto (secondo i principi contabili internazionali), il C.E. a valore aggiunto. Il conto economico civilistico è articolato nelle seguenti macrovoci:

a)valore della produzione b)costi della produzione c)proventi ed oneri finanziari

d)rettifiche di valore di attività finanziarie e)proventi ed oneri straordinari imposte su reddito

a-comprende ricavi al netto di resi, sconti, abbuoni, premi e imposte + variazione delle rimanenze (riferite a prodotti incorso di lavorazione, semilavorati, su ordinazione.)

b-comprende acquisti per materie prime, sussidiarie e di merci, al netto di resi, sconti, abbuoni, premi e imposte. Nei costi per servizi sono rilevate le prestazioni di terzi, dai tradizionali servizi (trasporti, assicurazioni, utenze, consulenze) ai sindaci, revisori, costi per servizi eseguiti da banche, rimborsi spese a personale dipendente. Nei costi per godimento beni di terzi si fa riferimento ai canoni leasing, di locazione.Nei costi per il personale ci si riferisce a salari, stipendi, oneri sociali, quota TFR..Negli ammortamenti e svalutazioni è compresa la quota di ammortamento relative alle immobilizzazioni, svalutazioni delle immobilizzazioni e anche dei crediti commerciali. Nelle variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci viene inserita la differenza tra quelle iniziali e quelle finali. Negli accantonamenti ci sono quelli per rischi e quelli per spese future. Negli oneri diversi tutti i costi relativi alla gestione caratteristica se non sopra elencati.

c-comprende i proventi da partecipazione ed altri proventi finanziari di diversa natura. Gli interessi e altri oneri finanziari comprendono oneri finanziari di competenza dell'esercizio, esclusi quelli di natura straordinaria.

d-comprendono rivalutazioni e svalutazioni relative alle partecipazioni, alle immobilizzazioni finanziarie e a titoli iscritti nell'attivo circolante.

e-comprendono plusvalenze e minusvalenze derivanti da operazioni straordinarie

le imposte sul reddito comprendono per le società di capitali l'Irpeg e l'Irap, per le società di persone Irap.



Proprietà del reddito d'esercizio:

Comparabilità: sebbene rappresenti una quantità astratta è significativo nei confronti fra redditi di più esercizi, devono rimanere costanti nel tempo i principi e ci criteri di valutazione usati. Analizzando il reddito d'esercizio in una successione di esercizi, esprime le variazioni di efficienza dell'impresa.

Attendibilità:il reddito di esercizio è una quantità d'azienda astratta e ipotetica, basata su una serie di previsioni che possono verificarsi o meno. Il reddito può aver quindi un grado di attendibilità che influisce sul grado di rischio dell'impresa in relazione al volume e alle difficoltà di previsione.

-Volume delle previsioni:le previsioni vengono effettuate su costi e ricavi di origine stimata: costi e ricavi presunti, costi e ricavi sospesi, quote di ammortamento. Maggiore è il volume di operazioni che vanno oltre l'esercizio, minore è l'attendibilità del reddito d'esercizio, per un grado più elevato di attendibilità si dovrebbero aver quante più operazioni iniziate e concluse nell'esercizio.

-Difficoltà di previsioni:la difficoltà dipende dalla lunghezza del periodo cui si riferiscono le previsioni; dall'elasticità dell'impresa ovvero dalla sua rigidità o capacità di adattamento alle mutevoli condizioni di mercato; dalle caratteristiche di gestione, più agevole previsione della gestione ordinaria rispetto quella straordinaria.

Distribuibilità: se reddito è positivo, costituisce un utile, se negativo una perdita, il capitale deve essere reintegrato. Nel primo rappresenta il valore massimo che può essere distribuito senza danneggiare l'equilibrio economico, ma non necessariamente è coerente con l'equilibrio monetario, per esserlo si deve avere il reddito uguale al cash flow e cioè la differenza tra costi e ricavi deve essere pari alla differenza tra entrate e uscite.

Reddito=icavi-costi=entrate-uscite=cashflow.


















REDDITO D'ESERCIZIO



Manifestazione numeraria nell'esercizio

 
COMPONENTI NEGATIVI DI REDDITO

COMPONENTI POSITIVI DI REDDITO

COSTI CON MANIFESTAZIONE NUMERARIA NELL'ESERCIZIO

RICAVI CON MANIFESTAZIONE NUMERARIA NELL'ESERCIZIO

RICAVI SOSPESI FINALI

Risconti passivi finali

Rimanenze passive finali

COSTI SOSPESI FINALI

Risconti attivi finali

Rimanenze attive finali

RICAVI PRESUNTI INIZIALI

Ratei attivi iniziali

Proventi presunti iniziali

COSTI PRESUNTI INIZIALI

Ratei passivi iniziali

Spese presunte iniziali

Trattamento di fine rapporto

Fondi rischi

Fattori produttivi a lento rigiro

 
QUOTE DI AMMORTAMENTO


Manifestazione numeraria nell'esercizio successivo

 
COSTI PRESUNTI FINALI

Ratei passivi finali

Spese presunte finali

Trattamento di fine rapporto

Quote fondi rischi

RICAVI PRESUNTI FINALI

Ratei attivi finali

Proventi presunti finali

Manifestazione numeraria nell'esercizio successivo

 
COSTI SOSPESI INIZIALI

Risconti attivi iniziali

Rimanenze attive iniziali

RICAVI SOSPESI INIZIALI

Risconti passivi iniziali

Rimanenze passive iniziali













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