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BILANCIO D'ESERCIZIO - FASCICOLO DI BILANCIO

economia aziendale



BILANCIO D'ESERCIZIO


IL BILANCIO D'ESERCIZIO E' UN DOCUMENTO, UNO STRUMENTO AMMINISTRATIVO CHE RAPPRESENTA LA SITUAZIONE PATRIMONIALE E FINANZIARIA DELL'AZIENDA ED IL RISULTATO ECONOMICO DELL'ESERCIZIO.


I principali soggetti interessati all'analisi e all'interpretazione dei Bilancio sono:

l   &nb 848h78i sp;    SOCI DI MINORANZA per valutare il rischio dei loro investimenti



l   &nb 848h78i sp;    DIPENDENTI: per constatare la continuità del posto di lavoro

l   &nb 848h78i sp;    FORNITORI: per valutare il grado di solvibilità dell'azienda

l   &nb 848h78i sp;    CLIENTI: per verificare la possibilità di ottenere delle dilazioni nei pagamenti

l   &nb 848h78i sp;    FINANZIATORI: per una garanzia nel rimborso dei prestiti concessi

l   &nb 848h78i sp;    PUBBLICHE ISTITUZIONI per i provvedimenti fiscali, nazionali e territoriali da adottare


FASCICOLO DI BILANCIO

SOCIETA' CHE NON HANNO AZIONI QUOTATE

   &nb 848h78i sp;  Bilancio d'esercizio

   &nb 848h78i sp;  Relazione sulla gestione

   &nb 848h78i sp;  Relazione dei sindacati all'assemblea dei soci, Relazione del soggetto incaricato del controllo contabile, allegati previsti dall'art. 2429 C.C.

   &nb 848h78i sp;  Verbale di approvazione del bilancio

   &nb 848h78i sp;  Elenco dei soci e degli azionisti

   &nb 848h78i sp;  Informazioni e prospetti richiesti dalla normativa tributaria

   &nb 848h78i sp;  Informativa complementare


SOCIETA' QUOTATE

   &nb 848h78i sp;  Bilancio d'esercizio

   &nb 848h78i sp;  Relazione della Società di revisione del bilancio

   &nb 848h78i sp;  Bilancio consolidato

   &nb 848h78i sp;  Relazione trimestrale e semestrale dell'andamento della gestione


Il Bilancio d'esercizio è costituito da tre elementi:

  • STATO PATRIMONIALE: evidenzia la situazione finanziari dell'azienda; deve essere redatto secondo uno schema obbligatorio, nella forma a due sezioni.
  • CONTO ECONOMICO: evidenzia la situazione economica dell'azienda; deve essere redatto secondo uno schema obbligatorio nella forma scalare e nella configurazione a valore e costi della produzione
  • NOTA INTEGRATIVA illustra i criteri di valutazione applicati e analizza la composizione di alcuni voci contabili; deve essere redatto secondo un contenuto prefissato dal Codice Civile

I POSTULATI ID BILANCIO

Affinché il Bilancio d'esercizio possa dare una periodica e attendibile conoscenza del risultato economico e della situazione patrimoniale e finanziari dell'azienda e una rappresentazione chiara, veritiera e corretta è necessario che esso venga redatto in base ad alcuni principi fondamentali di carattere generale , che prendono il nome di Postulati di Bilancio. L'attuale legislazione civilistica individua i postulati di bilancio come segue:

  • CLAUSOLE GENERALI
  • PRINCIPI DI REDAZIONE

CLAUSOLE GENERALI

l   &nb 848h78i sp;   Postulato della Chiarezza

  1. Obbligo di rispettare gli schemi di Bilancio
  2. Divieto di raggruppamento delle voci
  3. Divieto di Compensi di partite

l   &nb 848h78i sp;   Clausola della rappresentazione veritiera e corretta

I redattori del bilancio devono operare correttamente le stime e rappresentarne il risultato, offrendo agli interessati un trasparente strumento di informazione e di interpretazione sull'andamento della gestione aziendale.


I PRINCIPI DI REDAZIONE

Consentono la corretta determinazione del reddito d'esercizio e del patrimonio di funzionamento.

  • Principio della Prudenza: imputare al periodo perdite presunte e non considerare utili non ancora realizzati.
  • Principio della Continuazione dell'attività aziendale: valutazione degli elementi nella prospettiva della continuazione dell'attività.
  • Principio della Prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni aziendale devono essere iscritte nel Bilancio nella loro sostanza economica e non soltanto nell'aspetto formale.
  • Principio dell'Iscrizione dei soli utili realmente conseguiti: non devono essere considerati utili non ancora realizzati.
  • Principio dell'Iscrizione dei soli utili realmente conseguiti: non devono essere considerati utili non ancora realizzati.
  • Principio della Competenza economica: devono essere attribuiti all'esercizio costi e ricavi delle operazioni che si sono concluse nel periodo considerato.
  • Principio della Considerazione dei rischi e delle perdite: si deve considerare quelli di competenza e quelli conosciuti dopo la chiusura dell'esercizio.
  • Principio della Separatezza: i diversi elementi compresi nelle singole voci devono essere valutati separatamente.
  • Principio della Costanza: i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all'altro.

CRITERI DI VALUTAZIONE

Immobilizzazioni: iscritte al costo d'acquisto o di produzione

2.   &nb 848h78i sp;   Ammortamenti Immobiliz.: effettuato in ciascun esercizio in relazione alla possibilità di utilizzazione o ammortamento sistematico

3.   &nb 848h78i sp;   Svalutazione Immobiliz.: iscrivere le immobilizzazioni al valore al netto della svalutazione

4.   &nb 848h78i sp;   Partecipazioni che costituiscono Immobiliz.: devono essere valutate al costo d'acquisto o con il metodo del patrimonio netto

5.   &nb 848h78i sp;   Costi pluriennali: devono essere iscritti nell'attivo circolate con il consenso del collegio sindacale e ammortizzati entro 5 anni

6.   &nb 848h78i sp;   Avviamento: può essere iscritto nell'attivo circolante con il consenso del collegio sindacale e ammortizzato in 5 anni

7.   &nb 848h78i sp;   Disaggio su prestiti: deve essere iscritto nell'attivo e ammortizzato in ogni esercizio per il periodo di durata del prestito

8.   &nb 848h78i sp;   Crediti: devono essere iscritti secondo il valore presumibile di realizzazione secondo il grado di esigibilità

9.   &nb 848h78i sp;   Rimanenze, titoli e attività finanziare: iscritte al costo d'acquisto o di produzione

Beni fungibili: il costo può essere calcolato con il metodo della media ponderate, del LIFO o del FIFO

11.   &nb 848h78i sp; Lavori in corso su ordinazione: possono essere iscritti nel bilancio sulla base dei corrispettivi contrattuali maturati con ragionevole certezza

Beni di scarsa rilevanza: possono essere iscritti nel bilancio ad una valore costante qualora siano costantemente rinnovate ( attrezzature industriali e commerciali, le materie prime, sussidiarie e di consumo)



PRINCIPI CONTABILI NAZIONALI

Documento n. 1 OIC:

Ø   &nb 848h78i sp;   METODO PATRIMONIALE

. . si basa sulla titolarità giuridica del bene

PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI

IAS/IFRS:

Ø   &nb 848h78i sp;   METODO FINANZIARIO

si basa sulla titolarità economica del bene

Sono obbligate all'utilizzo degli IAS/IFRS le società emittenti, aziende di credito e intermediari finanziari. Sono escluse le società minori. La facoltà di scelta è lasciata alle società quotate o non.


ATTIVO (Criterio della destinazione economica)


  1. Crediti vs soci (. per versamenti ancora dovuti)
  2. Imm. Materiali/Immateriali (. beni presenti a lungo nell'azienda, costi a utilità pluriennale di imm. Materiali/immateriali al netto dei fondi ammort.)
  3. Attivo Circolate (. rimanenze, crediti al netto dei fondi, attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni, disponibilità liquide.)
  4. Ratei e Risconti (. proventi dell'esercizio esigibili nell'esercizio successivo e costi sostenuti entro la fine dell'ex ma di competenza dei successivi ex. Disaggio su prestiti.)

PASSIVO ( Criterio della provenienza delle fonti)

  1. Patrimonio netto (. C.S., Riserve, Utili o Perdite)
  2. Fondi per rischi ed oneri (. accantonamenti per coprire perdite o debiti determinati)
  3. Trattamento di fine rapporto (. somme spettanti ai dipendenti nel caso di cessazione del rapporto di lavoro)
  4. Debiti (.v/fornitori, v/banche, tributari, obbligazioni, etc.)
  5. Ratei e Risconti (. costi dell'esercizio da sostenere in esercizi successivi e proventi percepiti entro la fine dell'esercizio ma di competenza dei successivi esercizi. Aggio su prestito.


  1. Valore della produzione (. componenti di reddito positivi, ricavi di vendita o delle prestazioni, ricavi e proventi al netto delle rettifiche per resi - abbuoni, incrementi di immobilizzazioni, variazioni di rimanenze di prodotti, etc.)
  2. Costi della produzione (. componenti negativi di reddito. Costi per materie prime, per servizi, per il personale, ammortamenti e svalutazioni, ± variazione rimanenze materie prime, etc..)

A - B (Differenza tra valore e costi della produzione)

  1. Rettifiche di valore di attività finanziarie (. rivalutazioni e svalutazioni)
  1. Proventi e oneri straordinari (. plusvalenze, minusvalenze, etc.)

"Risultato prima delle imposte"

  1. Imposte sul reddito dell'esercizio, correnti, differite e anticipate
  2. Utile o perdita dell'esercizio






La NOTA INTEGRATIVA è parte integrante del Bilancio d'esercizio. Le sue principali funzioni sono quelle di rendere comprensibile determinati valori iscritti negli schemi contabili e di fornire informazioni complementari di carattere patrimoniale, finanziario ed economico.

ARTICOLO 2427 C.C. (elementi della Nota Integrativa)

   &nb 848h78i sp;   Criteri di conversione dei valori espressi in moneta estera

   &nb 848h78i sp;   Movimenti delle immobilizzazioni

   &nb 848h78i sp;   Costi d'impianto, di ampliamento, di ricerca, sviluppo e pubblicità

   &nb 848h78i sp;   Variazioni nelle poste dell'attivo e passivo

   &nb 848h78i sp;   Partecipazioni

   &nb 848h78i sp;   Crediti e debiti

   &nb 848h78i sp;   Ratei, risconti, altri fondi e altre riserve

   &nb 848h78i sp;   Oneri finanziari

   &nb 848h78i sp;   Impegni e conti d'ordine

   &nb 848h78i sp;   Ripartizione di Ricavi

   &nb 848h78i sp;   Proventi da partecipazioni

   &nb 848h78i sp;   Interessi e oneri finanziari

   &nb 848h78i sp;   Proventi e oneri straordinari

   &nb 848h78i sp;   Fiscalità differita

   &nb 848h78i sp;   Numero dei dipendenti

   &nb 848h78i sp;   Compensi ad amministratori e sindaci

   &nb 848h78i sp;   Azioni, altre azioni e titoli

   &nb 848h78i sp;   Strumenti finanziari

   &nb 848h78i sp;   Finanziamenti dei soci

   &nb 848h78i sp;   Patrimoni destinati a specifici affari

   &nb 848h78i sp;   Operazioni di locazione finanziaria


LA REVISIONE CONTABILE

La REVISIONE CONTABILE o "AUDITING" ha lo scopo di accertare l'affidabilità dei dati aziendali sulla base dei quali viene redatto il bilancio, verificando la ragionevolezza e l'attendibilità dei valori stimati. La revisione può essere:

  • INTERNA: Eseguita da personale dipendente dell'azienda ed è generalmente motivata da esigenze organizzative. Essa mira a garantire una maggiore affidabilità dei dati utilizzati dall'alta direzione, che effettua le proprie scelte strategiche sulla base del giudizio espresso dall'organo di revisione.
  • ESTERNA: È obbligatoria per le S.p.a. e viene compiuta da soggetti estranei all'azienda, i quali svolgono indagini sui documenti contabili al fine di garantire i terzi riguardo il corretto operato dell'organo amministrativo.

Il controllo contabile consiste nella verifica:

   &nb 848h78i sp;   Della corretta tenuta della contabilità;

   &nb 848h78i sp;   Della corretta rilevazione;

   &nb 848h78i sp;   Della corrispondenza del bilancio alle scritture contabili;


Nelle società che non ricorrono al mercato del capitale di rischio il controllo contabile deve essere esercitato da:

   &nb 848h78i sp;   Un revisore;

   &nb 848h78i sp;   Una società di revisione;

   &nb 848h78i sp;   Collegio sindacale (formata da revisori);


Nelle società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio il controllo contabile deve essere esercitato da :

   &nb 848h78i sp;   Una società di revisione


La revisione si conclude con un'apposita relazione, contenente il cosiddetto Giudizio dei revisori sul bilancio. Questo può non aver nessun rilievo quando il bilancio è conforme ai criteri di relazione, ma può esprimere un giudizio con rilievi, o negativo, o addirittura rilasciare una dichiarazione di impossibilità di giudizio, informando la CONSOB, che ha il compito di vigilare sull'attività della società di revisione per controllare l'indipendenza e l'idoneità tecnica.


ANALISI DEL BILANCIO D'ESERCIZIO

L'analisi di bilancio permette di acquisire maggiori informazioni sulla situazione patrimoniale finanziaria ed economica dell'azienda. Questa analisi utilizza tecniche quantitative che confrontano i dati tratti da bilanci consecutivi comparandoli nel tempo e nello spazio (stesso settore). La finalità dell'analisi è quella di interpretare la gestione trascorsa e di orientare il lettore nei suoi comportamenti futuri. L'analisi può essere:

l   &nb 848h78i sp;   INTERNA (l'analista è interno e opera al fine di verificare l'equilibrio economico, finanziario e patrimoniale della gestione trascorsa e programmare le attività future);

l   &nb 848h78i sp;   ESTERNA (l'analista è esterno e opera per stabilire rapporti economici, interromperli o mantenerli.


L'analisi di bilancio avviene attraverso le seguenti fasi:

  1. Interpretazione dei dati di bilancio;
  2. Riclassificazione dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico;
  3. Analisi strutturale, per indici, per flusso;
  4. Valutazione critica dei risultati evidenziati dall'indagine.

L'interpretazione dei dati del bilancio può essere:

   &nb 848h78i sp;   LETTERALE (individuando il significato e il contenuto delle voci)

   &nb 848h78i sp;   REVISIONALE (verificando la verità dei dati esposti nel bilancio)

   &nb 848h78i sp;   PROSPETTICA (confrontando i bilanci consecutivi della stessa azienda o di diverse aziende che operano nello stesso settore


LE TECNICHE DI ANALISI DEL BILANCIO

  1. ANALISI PER INDICATORI: confronto dell'attivo e del passivo dello S/P.  Ha il pregio della semplicità ma si esegue solo sui valori dello S/P basandosi su valori assoluti
  2. ANALISI PER INDICI: rapporti tra valori desumibili dal bilancio d'esercizio
  3. ANALISI PER FLUSSI: integra l'analisi per indici e quella per indicatori

VALUTAZIONE CRITICA DEI RISULTATI OTTENUTI

La valutazione critica dei risultati ottenuti spetta a colui che li esamina.


RICLASSIFICAZIONE DEI PROSPETTI CONTABILI DEL BILANCIO D'ESERCIZIO

Per potere trarre le informazione dal Bilancio d'esercizio, quest'ultimo deve essere riclassificato in base ad una scomposizione e un aggregazione delle voci, secondo una logica in linea con le finalità delle indagini.


   &nb 848h78i sp;   Riclassificazione dello Stato Patrimoniale

   &nb 848h78i sp;   Riclassificazione del Conto Economico



RICLASSIFICAZIONE DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE

IMPIEGHI

FONTI

ATTIVO CIRCOLATE (Ac)

_ Liquidità immediate (Li)

_ Liquidità differite (Ld) (compresi ratei attivi)

_ Rimanenze (Rm) (compr. Risconti a breve)


ATTIVO IMMOBILIZZATO (In)

_ Immobilizzazioni immateriali

_ Immobilizzazioni materiali

_ immobilizzazioni finanziarie







TOTALE IMPIEGHI (TI)

PASSIVITA' CORRENTI (Pb)

_ Debiti (compresi i ratei passivi)

_ Risconti passivi a breve

_ Fondi per rischi e oneri a breve


PASSIVITA' CONSOLIDATE (Pc)

_ Debiti (con scadenza oltre 12 mesi)

_ Risconti passivi pluriennali

_ Fondi per rischi e oneri a medio-lungo termine


CAPITALE DI PROPRIETA' (Cp)

_ Capitale Sociale

_ Riserve

_ Utile da accantonare a riserva (- Perdita d'ex)


TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO (TF)



Nello Stato Patrimoniale riclassificato secondo i criteri finanziari:

   &nb 848h78i sp;   Gli Impieghi ordinati in base al loro grado di liquidità, cioè secondo l'attitudine a ritornare in forma liquida in un periodo di tempo inferiore ad una anno (Attivo Circolate) o superiore (Attivo Immobilizzato);

   &nb 848h78i sp;   Le Fonti esposte in funzione della loro esigibilità, cioè in base alla scadenza di rimborso che può essere entro l'anno (Passività a breve termine o correnti), oltre l'anno (Passività a medio/lungo termine o consolidate) o indeterminata ( Capitale di proprietà).


RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO

Il Conto Economico redatto a valore e costi della produzione (art. 2425 C.C., determina progressivamente il risultato economico d'esercizio, indicando il contributo apportato dalle diverse aree di gestione alla sua formazione. Diversi fattori tendono tuttavia a ridurre la capacità informativa del prospetto civilistico che fornisce un'analisi soltanto parziale della redditività aziendale. Ai fini dell'analisi reddituale si richiede, quindi, un'ulteriore riclassificazione del Conto Economico, che , a tale scopo, può assumere le seguenti configurazioni:

   &nb 848h78i sp;   A VALORE AGGIUNTO;

   &nb 848h78i sp;   A RICAVI E COSTO DEL VENDUTO


CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO


Ricavi di vendita al netto delle rettifiche

+ Costi capitalizzati per lavori in economia e costruzioni interne

+/- Variaz. rimanenze di prodotti finiti, semilavorati, prodotti in lavoraz., lavori in corso su ordinazione

+ Altri ricavi complementari

= VALORE DELLA PRODUZIONE

-   &nb 848h78i sp;   &nb 848h78i sp;  Costi d'acquisto di materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci al netto delle rettifiche

+/- Variaz. Rimanenze materie prime, sussidiarie e di consumo

- Costi per servizi (comprese lavorazioni presso terzi) e per godimento beni di terzi

- Altri costi operativi

= VALORE AGGIUNTO (quota di produzione che dopo remunerati i costi esterni, remuneri quelli interni)

- Costi del personale

= MARGINE OPERATIVO LORDO

- Ammortamenti

- Svalutazione Crediti

- Accantonamenti a fondi per rischi e oneri

= REDDITO OPERATIVO

+/- Proventi e oneri finanziari (Risultato della gestione finanziaria)

+/- Proventi e oneri atipici (risultato della gestione atipica)

= REDDITO DELLA GESTIONE CORRENTE

+/- Proventi e oneri straordinari ( risultato della gestione straordinaria )

= REDDITO A LORDO DELLE IMPOSTE

-   &nb 848h78i sp;   &nb 848h78i sp;  Imposte sul reddito

= REDDITO NETTO D'ESERCIZIO


CALCOLOD EL COSTO DEL VENDUTO

Esistenze iniziali di materie prime, sussidiarie, di consumo, di prodotti in lavorazione, di semilavorati, di prodotti finiti e merci.

+ Acquisti di materie prime, sussidiarie e di consumo

+ Costi della funzione di produzione (per il personale, per servizi,   ammortamenti, e altri costi, relativi all'attività industriale)

- Rimanenze finali di materie prime, sussidiarie, di consumo, di prodotti in lavorazione, di semilavorati e di prodotti finiti

- Costi capitalizzati per lavori in economia e costruzioni interne

COSTO DEL VENDUTO

(Insieme dei costi relativi solamente ai costi del settore industriale)


CONTO ECONOMICO A RICAVI E COSTO DEL VENDUTO

Ricavi di vendita al netto delle rettifiche

- Costo del venduto

= RISULTATO LORDO INDUSTRIALE

- Costi commerciali (costi di vendita e di distribuzione)

- Costi di amministrazione

+ Proventi diversi

= REDDITO OPERATIVO

+/- Proventi e oneri finanziari

+/- Proventi e oneri atipici

= REDDITO DELLA GESTIONE CORRENTE

+/- Proventi e oneri straordinari

= REDDITO AL LORDO DELLE IMPOSTE

- Imposte sul reddito

= REDDITO NETTO D'ESERCIZIO



INDICATORI ID BILANCIO

Una prima indagine per verificare le correlazioni tra fonti e impieghi può essere effettuata studiando degli indicatori desunti dalla struttura sintetica dello stato Patrimoniale riclassificato. Questi margini sono:

l   &nb 848h78i sp;   MARGINE DI STRUTTURA

È la differenza tra il capitale di proprietà e il totale delle immobilizzazioni nette (Ms = Cp -In). Esso esprime in quale misura i mezzi propri coprono gli investimenti in immobilizzazioni. Se il valore del margine è positivo significa che il capitale proprio copre il fabbisogno finanziario originato dalle immobilizzazioni nette comprensive della scorta permanente, mentre se è negativo, l'azienda dovrà coprire il fabbisogno finanziario con le passività consolidate.

l   &nb 848h78i sp;   CAPITALE CIRCOLARE NETTO

È la differenza tra il totale dell'attivo circolante e l'ammontare delle passività correnti (CCN = Ac - Pb). Se tale indicatore è positivo significa che l'azienda ha utilizzato correttamente le fonti di finanziamento, instaurando un'ottima corrispondenza temporale tra le fonti e gli impieghi. Se questo è negativo, significa che l'azienda sta finanziando impieghi di lunga durata con fonti di finanziamento a breve.

l   &nb 848h78i sp;   MARGINE DI TESORERIA

È la differenza tra l'attivo circolante, al netto delle rimanenze, e le passività correnti (Ld +Li) - Db. Se l'indicatore è positivo, l'azienda ha un buon grado di liquidità che le consente di fronteggiare con regolarità i pagamenti a breve termine. Se negativo, esprime una difficoltà più o meno accentuata di rispettare nel breve termine gli impegni finanziari assunti.


ANALISI PER INDICI

Gli indici sono rapporti che, comparati nel tempo e nello spazio, permettono di interpretare la realtà aziendale, assumendo un'elevata importanza segnaletica. Le analisi per indici si pone le seguenti finalità:

l   &nb 848h78i sp;   Analisi della redditività dell'azienda

l   &nb 848h78i sp;   Individuazione del livello di solidità patrimoniale

l   &nb 848h78i sp;   Analisi degli squilibri finanziari

L'analisi può essere:

l   &nb 848h78i sp;   ECONOMICA il capitale di proprietà deve essere considerato al netto dell'utile nella sua interezza, compreso quello da accantonare a riserva;

Indice di redditività
del capitale proprio (ROE)


Reddito netto d'esercizio

Capitale di proprietà

Indice di redditività del
capitale investito (ROI)


Reddito operativo

Totale Impieghi

Indice di onerosità del
capitale di credito (ROD)


Oneri finanziari

Capitale di terzi

Indice di rotazione
degli impieghi


Ricavi Netti di vendita

Totale Impieghi

l   &nb 848h78i sp;   PATRIMONIALE E FINANZIARIA: il capitale di proprietà comprende anche la quota di utile da accantonare a riserva.












Indice di redditività
delle vendite (ROS)


Reddito Operativo

Ricavi netti di vendita

Indice di Indebitamento

(leverage)


Totale Impieghi

Capitale di proprietà

Indice di incidenza della
gestione non caratterist.


Reddito netto d'esercizio

Reddito Operativo

Indice di carico
fiscale


Imposte sul reddito d'esercizio

utile al lordo delle imposte

Fatturato medio
pro capite


Ricavi netti di vendita

Numero medio dei dipendenti

Valore della produzione
pro capite


Valore della produzione

Numero medio dei dipendenti

Valore aggiunto
pro capite


Valore aggiunto

Numero medio dei dipendenti




Indice di elasticità
degli impieghi


Attivo Circolante

Totale impieghi

Indice di rigidità
degli impieghi


Attivo Immobilizzato

Totale Impieghi

Indice di incidenza
dei debiti a breve


Passività a breve

Totale Impieghi

Indice di incidenza dei
debiti a m/l termine


Passività consolidate

Totale Impieghi

Indice di dipendenza
finanziaria


Capitale di terzi

Totale Impieghi

Indice di incidenza
del capitale proprio


Capitale di proprietà

Totale Impieghi

Indice di rigidità
delle fonti


Pas. Consol. + Cap. di proprietà

Totale impieghi


Indice di elasticità
strutturale


Attivo circolante

Attivo Immobilizzato

Indice di rigidità
strutturale


Attivo immobilizzato

Attivo Circolante

Indice di ricorso al
capitale di terzi


Capitale di terzi

Capitale di proprietà


Indice di
auto-copertura


Capitale di proprietà

Attivo Immobilizzato

Indice di copertura con
capitale permanente


Pass.Consol.+Capit. Proprietà

Attivo Immobilizzato








Indice di
disponibilità


Attivo Circolante

Passività a breve

Indice di
liquidità


Liq. Immediate + Liq.differite

Passività a breve

Indice secco di
liquidità


Liquidità immediate

Passività a brevissimo termine

Indice di durata
dei crediti


Crediti v/clienti

Tot. Crediti v/clineti nell'anno

Indice di durata
dei debiti


Debtit v/fornitori

Tot.debiti v/fornit. sorti nell'anno


Indice di rotazione
delle scorte


Costo del venduto

Rimanenze

Indice di rotazione
dell'Attivo Circolante


Ricavi Netti di vendita

Attivo Circolate



L'ANALISI PER FLUSSI

L'ANALISI PER FLUSSI evidenzia in interpreta le variazioni intervenute nella situazione finanziaria dell'azienda, confrontando i valori assunti da determinare aggregati di voci in due momenti differenti e fornisce indicazioni di tipo dinamico. Le variazioni finanziarie sono a tal fine riportate in un Rendiconto finanziario che può assumere due configurazioni:

  • Rendiconto delle variazioni di Capitale Circolante netto, che evidenzia i flussi finanziari in CCN, che possono derivare dalla gestione reddituale o da movimenti intervenuti nelle altre categorie patrimoniali.
  • Rendiconto delle variazioni di liquidità, che analizza le variazioni delle disponibilità liquide, evidenziando i movimenti che hanno influito sull'equilibrio monetario.

RENDICONTO DELLE VARIAZIONI DI CAPITALE CIRCOLANTE NETTO (CCN)

Il CCN deriva dalla differenza tra l'attivo circolante e le passività a breve ed esprime la solidità finanziaria a breve termine dell'azienda.






Il patrimonio aziendale quindi, risulta costituito:

  1. dal Capitale Circolante Netto
  2. dalle tre seguenti categorie patrimoniali: Attivo Immobilizzato, Passività Consolidate, Patrimonio Netto (Capitale di proprietà + Reddito netti d'esercizio).

I flussi di Ccn possono essere rappresentati da FONTI (flussi positivi) o IMPIEGHI (flussi negativi).


Le principali fonti provengono da:

  • Ricavi Monetari
  • Vendita di immobilizzazioni
  • Rimborso da terzi di finanziamenti concessi a m/l
  • Accensione di finanziamenti a m/ termine
  • Aumenti di capitale con apporto di mezzi liquidi e altri elementi di Ccn.

I principali impieghi provengono da:

  • Costi monetari
  • Acquisto di immobilizzazioni
  • Concessione a terzi di finanziamenti a m/l termine
  • Rimborso di finanziamenti a m/l termine
  • Pagamento di debiti per TFR ai dipendenti
  • Diminuzioni di capitale con rimborso ai soci
  • Pagamento di utili ai soci
  • Acquisto e annullamento di azioni proprie

Esempi di variazioni patrimoniale che non producono effetti finanziari sul Ccn sono:

  • Gli apporti di immobilizzazioni tecniche o finanziari;
  • Le rivalutazioni di immobilizzazioni, le svalutazioni di immobilizzazioni e il successivo ripristino del loro valore;
  • La costruzione interna di immobilizzazioni;
  • La conversione di prestiti obbligazionari e il consolidamento di altri debiti a m/l tecniche;
  • Gli aumenti gratuiti di capitale sociale attraverso la capitalizzazione di riserve;
  • La diminuzione di capitale con assegnazione ai soci di immobilizzazioni.

FLUSSI DI CCN GENERATI DALLA GESTIONE REDDITUALE

I flussi finanziari di Ccn derivano soprattutto dalla gestione reddituale, che produce e assorbe risorse finanziarie. Bisogna, quindi, procedere alla riclassificazione del C/E dal punto di vista finanziario evidenziando i costi e ricavi monetari o non monetari.

Sono monetari i costi e i ricavi generati da scambi caratterizzati da regolamento monetario immediato oppure differito, con la creazione di crediti e debiti di regolamento; sono non monetari quelli che, al contrario, non presentano tali caratteristiche.


  • I COSTI MONETARI determinano mutamenti nelle liquidità (di cassa, di c/c bancario, ecc) o nei debiti  a breve; essi derivano da acquisti di fattori produttivi e dal sostenimento di costi operativi e di oneri finanziari e tributari.
  • I COSTI NON MONETARI comprendono le minusvalenze, le quote d'ammortamento, gli accantonamenti ai fondi a medio-lungo termine, le quote di TFR (al netto delle componenti monetarie rappresentate dai pagamenti effettuati nell'esercizio, dall'imposta costitutiva sulla rivalutazione del debito per TFR e dalla parte di TFR eventualmente destinata ai fondi pensione).

  • I RICAVI MONETARI generano variazioni nella cassa, nelle altre liquidità e nei crediti a breve; essi comprendono i ricavi delle vendite e delle prestazioni, i ricavi accessori e i proventi finanziari.
  • I RICAVI NON MONETARI riguardano le plusvalenze da immobilizzazioni e le capitalizzazioni di costi (costruzioni interne).

I costi e i ricavi non monetari non provocano flussi di Ccn, in quanto rappresentano componenti non monetarie del risultato d'esercizio che si compensano con variazioni in altre categorie patrimoniali.

Il flusso generato dalla gestione reddituale può essere determinato secondo due procedimenti:

  • Procedimento Diretto

RICAVI MONETARI

-   &nb 848h78i sp;   &nb 848h78i sp;  COSTI MONETARI


FLUSSO GENERATO DALLA GESTIONE REDDITUALE


  • Procedimento Indiretto

RISULTATO D'ESERCIZIO

+ COSTI NON MONETARI

-   &nb 848h78i sp;   &nb 848h78i sp;  RICAVI NON MONETARI


FLUSSO GENERATO DALLA GESTIONE REDDITUALE


FLUSSI DI CCN GENERATI DALLA GESTIONE PATRIMONIALE

I flussi della gestione patrimoniale sono le variazioni che colpiscono le categorie patrimoniali (Attivo Immobilizzato, Passività Consolidate e Capitale di Proprietà). Per questo tipo di analisi lo Stato Patrimoniale deve essere comparato e rielaborato secondo criteri finanziari. Tali differenze, tuttavia, non forniscono direttamente i flussi di Ccn e quindi si utilizza la Nota Integrativa che consente di passare dalle variazione nette alle variazioni analitiche ("integrali").


REDAZIONE DEL RENDICONTO FINANZIARIO DEI FLUSSI DI CCN

La stesura del Rendiconto finanziario dei flussi di Capitale Circolante Netto avviene in più fasi:

·   &nb 848h78i sp;   &nb 848h78i sp; Calcolo del flusso generato dalla gestione reddituale;

·   &nb 848h78i sp;   &nb 848h78i sp; Comparazione dei dati esposti nello Stato Patrimoniale comparato, rielaborato secondo criteri finanziari e individuazione dei flussi della gestione patrimoniale relativi cioè alle altre categorie patrimoniali dell'area consolidata:

_ calcolo delle variazioni nette

_ calcolo della variazioni integrali

_ individuazione dei flussi di risorse finanziarie e suddivisone dei flussi in fonti e impieghi di Ccn.

·   &nb 848h78i sp;   &nb 848h78i sp; Redazione del rendiconto


RENDICONTO FINANZIARIO DELLE VARIAIZONI DI CAPITALE CORCOLANTE NETTO

PARTE I

DIMOSTRAZIONE DI FONTI E IMPIEGHI


FONTI DI RISORSE FINANZIARIE (A

_ Risorse generate dalla gestione reddituale

(Rm -Cm)

_ Riduzioni di attimo immobilizzato (ricavato dalla   vendita di immobilizzazioni)

_ Aumenti di capitale di proprietà con apporto di mezzi liquidi

_ Aumenti di passività consolidate (accensioni di prestiti)

Totale fonti di risorse finanziarie


IMPIEGHI DI RISORSE FINANZIARIE (B)

_ Risorse assorbite dalla gestione reddituale (se Cm > Rm)

_ Aumenti di attivo immobilizzato

_ Riduzioni di passività consolidate

_ Diminuzioni di Capitale di proprietà con riduzione di mezzi liquidi (pagamento di dividendi, acquisto e annullamento di azioni proprie)

Totale impieghi di risorse finanziarie


Riepilogo:

TOTALE FONTI

TOTALE IMPIEGHI

PARTE II

VARIAZIONI NEI COMPONENTI DI CCN


VARIAZIONI DELLE ATTIVITA' A BREVE

(Aumenti e diminuzioni)

_ Denaro e altri valori in cassa

_ C/c bancari attivi e c/c postali

_ Crediti a breve

_ Scorte di magazzino

_ Titoli di vasto mercato

_ Reti e risconti attivi


Totale variazioni attività a breve


VARIAZIONI DELLE PASSIVITA' A BREVE

(Aumenti e diminuzioni)

_ C/c bancari passivi

_ Debiti commerciali

_ altri debiti a breve

_ Fondi per rischi e oneri a breve

_ Ratei e risconti passivi


Totale variazioni passività a breve


Riepilogo:

TOTALE VARIAZIONI ATTIVITA' A BREVE

TOTALE VARIAZIONI PASSIVITA' A BREVE

AUMENTO (A>B)/DIMINUZIONE (A<B) DEL CCN

AUMENTO/DIMINUZIONE DEL CCN


PARTE III

VARIAZIONI NELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CHE NON COMPORTANO MOVIMENTI DI CAPITALE CIRCOLANTE NETTO

Aumenti di capitale con apporto di immobilizzazioni tecniche o finanziarie

_ Rivalutazioni e svalutazioni di immobilizzazioni

_ Conversione di obbligazioni convertibili in azioni

_ Acquisizione di immobilizzazioni in seguito a fusioni

_ Acquisizione di partecipazioni mediante conversione di obbligazioni o altre azioni

_ Diminuzione di capitale con assegnazione ai soci di immobilizzazioni


  • In caso di AUMENTO, le fonti di finanziamento durevoli hanno coperto, in parte, anche il fabbisogno a breve;
  • In caso di DIMINUZIONE, le fonti a breve sono state impiegate per finanziarie il fabbisogno durevole;
  • Se risulta INAVRIATO, significa che la struttura finanziaria dell'azienda non è mutata per effetto della gestione.



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