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Programmazione e controllo - caso HOUSE, SITUAZIONE PATRIMONIALE

economia





Programmazione e controllo

caso HOUSE




SITUAZIONE PATRIMONIALE



31/12/x1



31/12/x0


31/12/x1

31/12/x0







Brevetti

Fabbricati 

Impianti

Macchinari

Attrezzature

Prodotti finiti













Fondo ammort. Brevetti

Fondo ammort. Fabbricati

Fondo ammort. Impianti

Fondo ammort. Macchinari

Fondo ammort. Attrezzature

Fondo svalutaz. Crediti













Semilavorati

Materie prime

Crediti vs. clienti

Banca c/c

Cassa

Perdita






Totale







eserc. prec. 98.000













d'eserc.   98.000








Fondo responsabilità civile

Debiti per TFR

Banca c/c passivo

Mutui passivi

Debiti vs. fornitori

Debiti tributari

Debiti vs. istituti previdenz.

Ratei passivi

Capitale sociale

Utile dell'esercizio


Totale







































SITUAZIONE ECONOMICA



es. x1


es. x1

Esistenze iniziali prodotti finiti


Ricavi di vendita


Esistenze iniziali  semilavorati


Resi su acquisti


Esistenze iniziali materie prime


Produzioni interne


Acquisti


Affitti attivi


Resi su vendite


Interessi attivi bancari


Salari e stipendi


Plusvalenze


Oneri sociali


Rimanenze finali prodotti finiti


Trattamento fine rapporto


Rimanenze finali  semilavorati


Spese per servizi


Rimanenze finali di materie prime


Ammortamento brevetti




Ammortamento fabbricati




Ammortamento impianti




Ammortamento macchinari




Ammortamento attrezzature




Interessi passivi bancari




Interessi passivi su mutui




Svalutazione crediti




Minusvalenze




Accanton. fondo resp. civile




Imposte dell'esercizio




Totale componenti negativi

17.258.000



Utile dell'esercizio


Totale componenti positivi


Totale


Totale




Per la riclassificazione dello SP finale e del CE si tenga conto che:

1. l'utile dell'esercizio viene destinato a copertura della perdita pregressa ed a riserva legale per la differenza;

2. i crediti vs. clienti hanno scadenza oltre l'esercizio successivo per . 100.000:

3. il fondo svalutazione crediti si riferisce a crediti commerciali in scadenza nell'esercizio successivo;

4. la quota del mutuo passivo da rimborsare nel prossimo anno  ammonta a 300.000;

5. i debiti vs. fornitori scadono per £ 170.000 oltre l'esercizio successivo.

6. la contabilità analitica fornisce i seguenti dati di costi secondo la destinazione funzionale:



produzione

distribuzione

amministrazione

costi per servizi




costi del personale




ammortamento brevetti




ammortamento fabbricati




ammortamento impianti




ammortamento macchinari




ammortamento attrezzature

accantonamento fondo resp. civile






Per la riclassificazione dello SP iniziale e l'elaborazione del Rendiconto di liquidità nette si tenga conto che:


è stato ottenuto un nuovo mutuo di £ 150.000, ed è stata rimborsata una rata del mutuo esistente

sono stati ceduti macchinari e attrezzature parzialmente ammortizzati;

sono state pagate a dipendenti in conte TFR per dimissioni;

l'incremento dei debiti tributari è dovuto alle imposte dell'esercizio;

debiti previdenziali e ratei passivi sono sorti nell'esercizio;

banca c/c passivo va interpretato come finanziamento a breve, e non come elasticità di cassa

i fabbricati sono aumentati per produzioni interne;

è stato acquistato un impianto di cui non è ancora iniziato il processo di ammortamento;


Note per la soluzione dei principali problemi


Riclassificazione SP finale


Sulla base delle informazioni da 1 a 5 si dovrà

inserire l'utile nel patrimonio netto

scorporare i crediti vs. clienti tra le liquidità differite e le immobilizzazioni finanziarie

inserire il fondo sv. crediti tra le liquidità differite con segno meno

scorporare i mutui tra le passività consolidate e quelle correnti

scorporare i debiti vs. fornitori tra passività correnti e passività consolidate

considerare le altre voci secondo il "normale" decorso (ad es. i debiti tributari sono normalmente a breve, ecc.)


Riclassificazione CE

Per lo schema anglo americano si utilizzerà la tabella di cui al nr. 6 sostituendo ai dati % i valori assoluti, così da avere i costi per funzione;


Riclassificazione SP iniziale

Si suppone che i fatti successi nell'esercizio e descritti nei punti da 7 in poi fossero prevedibili al 31/121/x0 e quindi se ne tiene conto per la riclassificazione dello SP iniziale. Pertanto


la quota di mutuo rimborsata nell'esercizio, da inserire la passività correnti dello SP iniziale, si desume dal confronto tra valore finale ed iniziale dei mutui e incremento relativo al nuovo mutuo:

il valore netto dei macchinari e delle attrezzature cedute, da inserire tra le liquidità differite dello SP iniziale, si desumono dal confronto tra i valori finali ed iniziali dei relativi conti, dei corrispondenti fondi ammortamento e delle quote d'ammortamento

il TFR pagato nell'anno, da considerare passività corrente nello SP iniziale si desume dal confronto tra il debito finale, quello iniziale e la quota dell'anno

i debiti tributari iniziali non sono stati pagati nell'esercizio, quindi nello SP iniziale vanno inseriti tra le passività consolidate

i debiti previdenziali e i ratei passivi essendo sorti nell'anno sono da ritenersi passività correnti nello SP iniziale

l'incremento dei fabbricati è irrilevante, così come l'acquisto di nuovi impianti






















Programmazione e controllo

caso HOUSE




STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO




31/12/x1


31/12/x0



31/12/x1


31/12/x0


Liquidità immediate





PASSIVITA' CORRENTI





Liquidità differite










Rimanenze





PASSIIIVITA' CONDOLIDATE





ATTIVITA' CORRENTI















PASSIVITA' TOTALI





Immobilizzazioni materiali










Immobilizzazioni immateriali





CAPITALE NETTO





Immobilizzazioni finanziarie










ATTIVITA' IMMOBILIZZATE




















CAPITALE INVESTITO





CAPITALE ACQUSITO

















CONTO ECONOMICO riclassificato sintetico, con dati percentuali




schema A (modello anglo-americano) a ricavi e costi della produzione venduta




Ricavi netti di vendita



Costo industriale del venduto



Risultato lordo industriale



Costi commerciali



Costi amministrativi



Risultato operativo caratteristico



Proventi accessori netti



Risultato operativo globale



Oneri finanziari



Risultato ordinario



Proventi e oneri straordinari



Risultato prima delle imposte



Imposte sul reddito



Risultato netto








schema B (modello tedesco) a ricavi e costi della produzione attuata




Ricavi netti di vendita



Variazione delle rimanenze di semilavorati e prodotti (RF-RI)



Produzioni interne capitalizzate



Produzione tipica complessiva



Costo complessivo della produzione tipica



Risultato operativo caratteristico



Proventi accessori netti



Risultato operativo globale



Oneri finanziari



Risultato ordinario



Proventi e oneri straordinari



Risultato prima delle imposte



Imposte sul reddito



Risultato netto






Programmazione e controllo


Attività pratica ed esercitazione sull'Analisi di Bilancio, con redazione di un paper.



Struttura e contenuto del paper.


Il lavoro deve essere così articolato:


Brevissima presentazione dell'azienda (forma giuridica, anno di costituzione, località di insediamento, tipo di attività svolta, mercati di riferimento.).

Bilancio legale di due esercizi (solo gli schemi contabili), o, in alternativa, Situazioni cntabili.

SP e CE riclassificati.

Quadro degli indici calcolati, distinti per classi.

Breve commento alla riclassificazione, evidenziando in particolare i problemi incontrati e le eventuali scelte compiute.

Breve commento ai valori degli indici, cercando in particolare di esaminare il trend e di collegare i diversi quozienti.




Note per la riclassificazione dello SP e del CE legali


Stato Patrimoniale.

Occorre considerare che lo schema legale non è aderente al criterio finanziario di classificazione delle poste secondo il grado di liquidità/esigibilità: le due "macroclassi" principali dell'attivo, infatti, ancorché definite come "immobilizzazioni" ed "attivo circolante" sono formate sulla base del criterio destinativo; le poste del passivo, poi, sono classificate per natura od origine.

Ciò nonostante, è abbastanza semplice giungere allo schema di SP idoneo alle analisi di Bilancio poiché il legislatore ha previsto che di alcune voci debbano essere distinti gli importi realizzabili/esigibili entro l'anno e oltre l'anno.

In particolare i crediti inclusi nelle immobilizzazioni sono tutti quelli di natura finanziaria, indipendentemente dalla scadenza; così i crediti inclusi nell'attivo circolante sono quelli di natura commerciale, sempre a prescindere dalla loro scadenza. In entrambi i casi però occorre indicare, tra i primi quelli scadenti entro l'anno; tra i secondi quelli che oltrepassano l'anno.

Un altro caso è quello del disaggio d'emissione, che pur essendo un costo pluriennale di tipo finanziario, viene incluso, nel Bilancio legale, nella classe D Ratei e Risconti: se presente deve però essere separatamente indicato.

Per quanto riguarda il passivo, in particolare i debiti, essi sono elencati per natura, ma anche in questo caso devono essere evidenziati gli importi esigibili entro l'anno.


In sintesi possiamo fare queste corrispondenze


SP bilancio legale

SP riclassificato

Attivo


A Crediti vs soci..

Attività correnti

B , esclusi gli importi della B,III,2 a breve

Attività immobilizzate

B,III,2, importi entro l'anno

Attività correnti

C, esclusi gli importi scadenti oltre l'anno

Attivtà correnti

D escluso il disaggio d'emissione

Attività correnti

Disaggio d'emissione

Attività immobilizzate

Passivo


A Patrimonio netto

Patrimonio netto

B fondi per rischi e oneri

Passività consolidate o correnti

C TFR

Passività consolidate

D Debiti, importi esigibili entro l'anno

Passività correnti

D Debiti, importi esigibili oltre l'anno

Passività consolidate

E Ratei e risconti, escluso l'aggio su prestiti

Passività correnti

Aggio su prestiti

Passività consolidate


Conto Economico

Lo schema legale è a costi e ricavi della produzione attuata, ma con alcune significative differenze rispetto allo schema proposto in dottrina. Salvo che tra gli allegati al Bilancio non vi sia un prospetto che fornisca l'analisi funzionale dei costi, non è possibile riclassificare il documento legale nella struttura a costi e ricavi del venduto. La riclassificazione perciò dovrà avere come obiettivo la costruzione di un conto economico schema B.

Non esiste però la possibilità, salvo che in nota integrativa o in  allegati al bilancio vengano fornite informazioni al riguardo, di separare completamente la gestione tipica da quella accessoria.

Infatti, mentre sono distinte le zone finanziaria (classi C-D), straordinaria (classe E 20-21) e quella tributaria (classe E 22-25) del c/e, nell'ambito della zona operativa (classi A, B) non c'è la possibilità di conoscere le voci relative alla gestione tipica e quelle relative alla gestione accessoria (più precisamente, ciò è possibile limitatamente ai ricavi, ma non ai costi).

Tenendo conto del contenuto del c/e legale e del modello da noi tracciato per la riclassificazione possiamo tracciare le seguenti corrispondenze:


A

Gestione operativa "caratteristica"

B

Gestione operativa "caratteristica"

Differenza A - B

Risultato operativo "caratteristico"

C 15 - 16

Gestione accessoria

C 17

Oneri finanziari

D 18

Gestione accessoria

D 19

Gestione accessoria

E 20 - 21

area straordinaria

E 22 - 25

area tributaria


Va però considerato che la gestione caratteristica può risultare "sopravvalutata poiché include anche proventi (ed oneri) accessori, di natura non finanziaria: questo naturalmente nel caso che siano presenti. Ove l'azienda non avesse gestioni accessorie di tipo immobiliare/patrimoniale tale distorsione non vi sarebbe. La sopravvalutazione della gestione caratteristica comporta per ovvie ragioni una sottovalutazione di quella accessoria. Sulla base di queste osservazioni si potrà considerare se è opportuno o meno calcolare il ROI caratteristico e quello accessorio, o solamente il ROI globale.


Per approfondimenti:

Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e Consiglio Nazionale dei Ragionieri

- Principio Contabile n. 13 - Composizione e schemi del Bilancio d'esercizio di imprese mercantili, industriali e di servizi (Gennaio 1994)

- Principi Contabili - serie Interpretazioni- documento n. 1 - Classificazione nel conto economico dei costi e ricavi secondo corretti principi contabili (marzo 1998)

Giuffrè editore



Programmazione e Controll0

(Ivanoe Tozzi)



l = Liquidità immediate

p = PASSIVITA' CORRENTI

L =Liquidità differite


M = Rimanenze

P = PASSIIIVITA' CONDOLIDATE

C = ATTIVITA' CORRENTI



T = CAPITALE DI TERZI

IM Immobilizzazioni materiali


II =Immobilizzazioni immateriali

N = CAPITALE PROPRIO

IF =Immobilizzazioni finanziarie


F =ATTIVITA' IMMOBILIZZATE




K =CAPITALE INVESTITO

K =CAPITALE ACQUSITO



STATO PATRIMONIALE  31/12/X1


BREVETTI F, II

ABBRICATI F, IM

IMPIANTI F, IM

MACCHINARI F, IM

ATTREZZATURE F, IM

PRODOTTI FINITI C, M

SEMILAVORATI C, M

MATERIE PRIME C, M

CREDITI VS. CLIENTI C,L

F, IF

BANCA C/C C, l

CASSA c, l

PERDITA ES. PRECEDENTE N

FONDO AMM. BREVETTI F, II

FONDO AMM. FABBRICATI F, IM

FONDO AMM. IMPIANTI F, IM

FONDO AMM. MACCHINARI F, IM

FONDO AMM. ATTREZZATURE F, IM

FONDO SVALUTAZ. CREDITI C, L

FONDO RESPONSABILITA' CIVILE P

DEBITI PER TFR P

BANCA C/C PASSIVO p

MUTUI PASSIVI P

P

DEBITI VS. FORNITORI p

P

DEBITI TRIBUTARI p

DEBITI VS. IST.PREVID. p

RATEI PASSIVI p

CAPITALE SOCIALE N

UTILE D'ES. N






STATO PATRIMONIALE  31/12/X0


BREVETTI F, II

ABBRICATI F, IM

IMPIANTI F, IM

MACCHINARI F, IM

C, L

ATTREZZATURE F, IM

C, L

PRODOTTI FINITI C, M

SEMILAVORATI C, M

MATERIE PRIME C, M

CREDITI VS. CLIENTI C,L

BANCA C/C C, l

CASSA c, l

PERDITA ES. N

FONDO AMM. BREVETTI F, II

FONDO AMM. FABBRICATI F, IM

FONDO AMM. IMPIANTI F, IM

FONDO AMM. MACCHINARI F, IM

C, L

FONDO AMM. ATTREZZATURE F, IM

C, L

FONDO SVALUTAZ. CREDITI C, L

FONDO RESPONSABILITA' CIVILE P

DEBITI PER TFR P

p

BANCA C/C PASSIVO p

MUTUI PASSIVI P

P

DEBITI VS. FORNITORI p

DEBITI TRIBUTARI P

DEBITI VS. IST.PREVID. p

RATEI PASSIVI p

CAPITALE SOCIALE N

UTILE D'ES. N


schema A (modello anglo-americano)

Ricavi netti di vendita

Costo industriale del venduto

Risultato lordo industriale

Costi commerciali

Costi amministrativi

Risultato operativo caratteristico

Proventi accessori netti

Risultato operativo globale

Oneri finanziari

Risultato ordinario

Proventi e oneri straordinari

Risultato prima delle imposte

Imposte sul reddito

Risultato netto



CONTO ECONOMICO (schema A)


ESISTENZE INIZIALI

MATERIE

SEMILAVORATI

PRODOTTI FINITI

ACQUISTI

RESI SU VENDITE

SALARI E STIPENDI



ONERI SOCIALI IDEM C.S.

TFR IDEM C.S.

SPESE PER SERVIZI



AMMORTAM. BREVETTI  

AMMORTAM. FABBRICATI



AMMORTAM. IMPIANTI



AMMORTAM. MACCHIN.


AMMORTAM. ATTREZZ.


















INTERESSI PASSIVI BANCARI 9 INTERESSI PASSIVI SU MUTUI

SVALUT. CREDITI

MINUSVALENZE

ACCANTON. FONDO RESP. CIV.

IMPOSTE DELL'ES.

RICAVI DI VENDITA

RESI SU ACQUISTI

PRODUZIONI INTERNE

AFFITTI ATTIVI

INTERESSI ATTIVI BANCARI

PLUSVALENZE

RIMANENZE FINALI

MATERIE

SEMILAVORATI

PRODOTTI FINITI





















schema B (modello tedesco)

Ricavi netti di vendita

Variazione delle rimanenze di semilavorati e prodotti (RF-RI)

Produzioni interne capitalizzate

Produzione tipica complessiva

Costo complessivo della produzione tipica

Risultato operativo caratteristico

Proventi accessori netti

Risultato operativo globale

Oneri finanziari

Risultato ordinario

Proventi e oneri straordinari

Risultato prima delle imposte

Imposte sul reddito

Risultato netto



CONTO ECONOMICO (schema B)


ESISTENZE INIZIALI

MATERIE

SEMILAVORATI

PRODOTTI FINITI

ACQUISTI

RESI SU VENDITE

SALARI E STIPENDI

ONERI SOCIALI

TFR

SPESE PER SERVIZI

AMMORTAM. BREVETTI  

AMMORTAM. FABBRICATI

AMMORTAM. IMPIANTI

AMMORTAM. MACCHIN.

AMMORTAM. ATTREZZ.


























INTERESSI PASSIVI BANCARI

INTERESSI PASSIVI SU MUTUI

SVALUT. CREDITI

MINUSVALENZE

ACCANTON. FONDO RESP. CIV.

IMPOSTE DELL'ES.

RICAVI DI VENDITA

RESI SU ACQUISTI

PRODUZIONI INTERNE

AFFITTI ATTIVI

INTERESSI ATTIVI BANCARI

PLUSVALENZE

RIMANENZE FINALI

MATERIE

SEMILAVORATI

PRODOTTI FINITI























ANALISI FLUSSI DI LIQUIDITA' NETTE


Premessa: nel nostro caso Banca c/c passivo è da interpretarsi come una forma di Debito a breve e pertanto viene escluso dal calcolo delle Liquidità (nette).


Innanzitutto confrontiamo le Liquidità (Cassa + Banca c/c attivo) finali con quelle iniziali, determinando così la variazione intervenuta nel periodo:


Liquidità nette finali


Liquidità nette iniziali


Variazione



si è  quindi avuto un decremento delle Liquidità.


Determiniamo ora, IN VIA SINTETICA, il flusso monetario relativo alla gestione corrente:


utile d'esercizio


+ ammortamenti


+ accantonamenti


+ minusvalenze


- plusvalenze


- incremento rimanenze


- incremento produzioni interne


- incremento crediti commerciali


- decremento debiti commerciali


flusso monetario assorbito


dalla gestione corrente  (cash outflow)



abbiamo cioè un "reddito monetario" relativo alla gestione corrente NEGATIVO: significa che la gestione corrente, piuttosto che generare liquidità, ne ha drenata!



Le altre operazioni, su menzionate, che hanno coinvolto la liquidità, vanno ascritte alla "gestione extra-corrente", ed in particolare, per macroclassi, vanno così classificate:


il nuovo mutuo (punto 7 delle note informative) va inserito nella voce B2;

il rimborso della rata di mutuo (punto 7) va inserito nella voce C2;

la vendita di macchinari e attrezzature (punto) va inserita nella voce B3

il pagamento di TFR (punto 8) va inserito nella voce C2

l'incremento di banca c/c passivo, non essendo giustificabile come elasticità di cassa (punto 12) va inserito nella voce B2;

l'incremento di fabbricati (punto 13) non ha dato luogo a impieghi poiché avvenuto per produzione interna;

l'acquisto di impianti (punto 14) va inserito nella voce C3


Il Rendiconto pertanto sarà così strutturato:


Rendiconto di liquidità nette


IMPIEGHI


FONTI


A. Risultato monetario gestione corrente




C2. Diminuzione di finanziamenti da terzi


B2. Aumento di finanziamento da terzi


C3. Aumento di immobilizzazioni tecniche


B3. Diminuzione di immobilizzazioni tecniche






totale impieghi


totale fonti


a pareggio


variazione liquidità







PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO (Ivanoe Tozzi)


ANALISI DEI FLUSSI FINANZIARI


Quando il concetto di "risorse finanziarie" applicato è quello di cassa in senso ampio, più propriamente di LIQUIDITA' NETTE, si parla di FLUSSI DI CASSA. Il fondo di riferimento è dato dalla somma algebrica dei conti Cassa, Banca c/c attivo e Banca c/c passivo (limitatamente, però, all'ipotesi che esso sia da intendersi come elemento di elasticità di cassa, e non quando venga utilizzato in via sistematica, come un finanziamento a breve termine). Raffrontando il dato di livello finale con quello di livello iniziale si ottiene la variazione netta che dev'essere spiegata, cioè analizzata in termini di variazioni relative a gruppi di operazioni formati con criteri di significatività informativa.


Nell'impostazione maggiormente diffusa i gruppi di operazioni vengono formati sulla base del riferimento:

- alla gestione corrente, cioè alle attività di acquisto e vendita tipiche ed ordinarie, che trovano riflesso in valori del tipo costi e ricavi d'esercizio;

- alla restante attività, denominabile "extra gestione corrente", che trova riflesso in valori di tipo patrimoniale.


Se indichiamo con E tutti i flussi in aumento delle Liquidità nette iniziali, e con U tutti i flussi in diminuzione, si tratterà di scorporare E1 (gestione corrente) da E2 (extra gestione corrente), ed U1 (gestione corrente) da U2 (extra gestione corrente).

Particolarmente significativa appare la variazione delle Liquidità nette dovuta al complesso delle operazioni di gestione corrente, data quindi dalla differenza E1-U1: tale variazione, detta "flusso di cassa (o di liquidità netta o cash flow) generato (assorbito, se negativo) dalla gestione corrente, esprime la capacità di generare risorse monetarie con le operazioni d'esercizio, quindi rappresenta una sorta di "reddito monetario". Nel Rendiconto finanziario, questa grandezza è di solito rappresentata nella sua dimensione finale, e non nei singoli componenti.

Le restanti variazioni (E2 ed U2) sono rappresentate per macroclassi, distintamente a seconda che siano afflussi (E2) o deflussi (U2).


Presentiamo un prospetto riassuntivo:


(AUMENTI DI ) FONTI


A. REDDITO "MONETARIO" GENERATO DALLA GESTIONE CORRENTE

B. DERIVANTI DA OPERAZIONI EXTRA GESTIONE-CORRENTE

B1. AUMENTO MEZZI PROPRI

B2. AUMENTO FINANZIAMENTI DA TERZI

B3. DIMINUZIONE DI IMMOBILIZZAZIONI (MATERIALI, IMMATERIALI E FINANZIARIE)


(AUMENTI DI) IMPIEGHI


(A. REDDITO MONETARIO NEGATIVO ASSORBITO DALLA GESTIONE CORRENTE)

C. DERIVANTI DA OPERAZIONI EXTRA GESTIONE-CORRENTE

C1. DIMINUZIONE DI MEZZI PROPRI E DISTRIBUZIONE UTILE

C2. DIMINUZIONE DI FINANZIAMENTI DA TERZI

C3. AUMENTI DI IMMOBILIZZAZIONI (MATERIALI, IMMATERIALI, FINANZIARIE)




La determinazione delle variazioni può avvenire secondo due procedimenti, che si distinguono per quanto riguarda il reddito monetario della gestione corrente: procedimento analitico e procedimento sintetico.


Il procedimento analitico - più significativo ma molto laborioso - si attua attraverso un "foglio di lavoro" nel quel si espongono:

le variazioni grezze di valori dello SP finale e iniziale (modello contabile);

le variazioni grezze rappresentate sic et simpliciter dai valori del CE

le rettifiche da apportare alle variazioni grezze

le variazioni rettificate che esprimono le variazioni cercate.

Le rettifiche sono anzitutto da effettuare con riferimento ai dati di CE: hanno la funzione di passare da costi e ricavi di competenze economica a costi e ricavi "monetari": occorre cioè ricostruire l'effettiva dimensione liquida dei costi e ricavi registrati nel CE.

Parte di queste rettifiche consente di assestare anche le variazioni grezze di SP che non rappresentano fonti o impieghi di liquidità. Si procede poi alle altre eventuali rettifiche per mettere in risalto i movimenti di liquido effettivamente collegati a operazioni extra gestione.

Il Rendiconto viene presentato con uno schema che, partendo dalle Liquidità nette iniziali giunge a quelle finali per somma e sottrazione del reddito monetario generato (assorbito) dalla gestione corrente, e per le fonti ed impieghi extra gestione corrente (cfr. tabella in alto).


Il procedimento sintetico, molto più rapido, giunge a determinare il reddito monetario della gestione corrente attraverso il seguente calcolo:


utile di periodo (- se perdita)

ammortamenti

accantonamenti a fondi spese, oneri e rischi

+/- minus/plusvalenze

+/- riduzioni/aumenti del magazzino

+/- riduzioni/aumenti ai attività correnti rettificative di componenti di reddito (crediti commerciali,

ratei e risconti attivi...)

+/- aumenti/riduzioni di passività correnti rettificative di componenti di reddito (debiti commerciali,

ratei e risconti passivi...)







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