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CENNI ALL'EQUILIBRIO DI UN'ECONOMIA STAZIONARIA: CARATTERISTICHE DEL MODELLO EEG. LE IMPERFEZIONI DI MERCATO

economia



CENNI ALL'EQUILIBRIO DI UN'ECONOMIA STAZIONARIA: CARATTERISTICHE DEL MODELLO EEG. LE IMPERFEZIONI DI MERCATO.


Tutti i mercati sono interdipendenti. Consumatori ottengono reddito dalla vendita del proprio lavoro utilizzano parte del reddito per l'acquisto. Dunque una modifica del prezzo, dei gusti e del reddito modifica la domanda, che a sua volta modifica l'offerta dei venditori.

Quindi l'equilibrio sul mercato di tutti i beni e fattori deve essere determinato simultaneamente per garantire che l'equilibrio raggiunto in ciascun mercato sia compatibile con quello raggiunto in qualsiasi altro di essi (EEG). L'equilibrio esiste se si verificano le seguenti condizioni in concorrenza perfetta: che ciascun soggetto economico persegua una posizione di massimo e che questa posizione di massimo sia compatibile con quella conseguita da qualsiasi altro individuo.

Una situazione di EEG gode delle seguenti proprietà:

  1. assicura l'efficiente distribuzione dei beni tra i consumatori;
  2. assicura l'efficiente allocazione dei fattori produttivi tra le imprese;
  3. assicura che la composizione del prodotto finale corrisponda in pieno alla struttura di preferenze manifestata dai consumatori.

Il modello EEG di Walras, descrive l'equilibrio generale della produzione e d 929h74j egli scambi facendo uso di tre gruppi di equazioni che descrivono:



  1. la domanda dei beni di consumo e l'offerta dei fattori produttivi da parte dei singoli individui.
  2. la domanda dei fattori produttivi da parte delle imprese.
  3. le condizioni di offerta dei beni di consumo e il livello dei prezzi di tali beni.

Dato l'ammontare delle risorse disponibili, dati i gusti dei consumatori e data la tecnica di produzione di ciascun tipo di bene, si tratterà di determinare, in caso di concorrenza perfetta: la quantità di X e di Y prodotte dalle 2 imprese ed acquistate dai consumatori, le quantità dei fattori offerti degli individui, i prezzi dei due beni e quelli dei fattori produttivi.

L'individuo dispone di una dotazione iniziale di entrambi i tipi dei fattori: Ki la q di capitale fisico posseduto dall'individuo i e con Li in n° di h lavoro che egli è disposto ad offrire, posto w è il salario corrisposto per ogni h/lavoro e pk è il p al quale il capitale viene ceduto in affitto ai produttori, la somma wL+pkKi coincide con il reddito totale dell'individuo. Il reddito sarà totalmente spesa:

Per penosità di ciò a cui rinuncia con l'utilità dei beni acquistati in cambio:

La quantità di ciascun bene domandata dall'individuo i dipenderà dai suoi gusti, dal reddito di cui dispone e dai prezzi in entrambe i beni X e Y. La quantità domandata di un bene aumenterà al crescere del reddito, al diminuire del prezzo del bene stesso nonché all'aumentare del prezzo del bene Y se Y è considerato complementare rispetto a X. L'individuo in grado di eguagliare SMS e rapporto tra prezzi.

Una variazione proporzionale di tutti i prezzi non modifica né le quantità richieste dei beni né l'offerta dei fattori produttivi. Una variazione proporzionale di tutti i prezzi lasci invariati i prezzi relativi: essa modifica soltanto il reddito monetario lasciando invariato il reddito reale dell'individuo.

Esaminiamo ora il comportamento delle imprese. La loro domanda di fattori produttivi sarà direttamente proporzionale alla q prodotta di ciascun bene.

con x e y le q prodotte di entrambi i beni, L e K non possono essere superiori all'ammontare disponibile di ciascun fattore e kx,ky, lx, ly.

L'esistenza di concorrenza perfetta garantisce che i p di venditanon siano inferiori ai costi unitari di produzione:

Possiamo ora aggregare le funzioni di domanda e offerta di ogni bene e fattore:

Poiché il valore dei consumi deve essere uguale alla somma dei redditi dei singoli individui:

Moltiplichiamo la 5 e la 6 per pk e w, rispettivamente, e facciamone la somma:

Se ora moltiplichiamo la 7 e la 8 per y e ne facciamo la somma, otteniamo

cosicché, tenuto conto della precedente eguaglianza si ha:

Che è proprio l'equazione 6' che può essere eliminata. Ciò implica che possiamo del tutto trascurare la funzione di domanda del bene Y. L'equilibrio sul mercato del bene Y è garantito dalla legge di Walras, a condizione che l'equilibrio venga raggiunto su qualsiasi altro mercato.

Le sette equazioni dovrebbero aiutarci a trovare le incognite, che però sono otto. Allora si può porre qualsiasi prezzo uguale ad uno ed esprimere tutti gli altri prezzi in funzione di quest'ultimo.

Altrimenti si potrebbe inserire un'altra equazione secondo la quale l'offerta di moneta (M), moltiplicata per il numero di volte (V) in cui ogni unità di moneta è messa in circolazione, è uguale alla domanda di moneta che coincide con il totale della somma spesa nell'acquisto dei due beni:

LE IMPERFEZIONI DEL MERCATO: ESTERNALITA' E BENI PUBBLICI

Anche in concorrenza perfetta non è sempre possibile una condizione di ottimo paretiano; infatti possono esistere imperfezioni o fallimenti di mercato che ostacolano il raggiungimento dell'efficienza economica nella produzione e/o nel consumo e che derivano dalla presenza di monopoli, di esternalità e di beni pubblici.

  • La presenza di un monopolio nella produzione, ad esempio, del bene X limiterà la produzione di tale bene con conseguenza che dovrà aumentare la produzione di Y: risulterà modificata la distribuzione di K e L nelle due industrie e quella del reddito tra individui.
  • Può accadere che la produzione o il consumo di alcuni beni da parte di individui generi effetti collaterali o esternalità che influiscono sulle scelte di produzione e/o consumo da parte di altri individui. Le esternalità possono essere dannose e costituire un costo o diseconomia esterna; possono arrecare vantaggio ed essere considerate un beneficio o economia esterna.
    1. Le diseconomie esterne di produzione sono costi non compensati imposti a terzi dalla produzione di alcune industrie (p.es. produzione inquinante che scarica rifiuti in un corso d'acqua vengono emanate norme anti-inquinamento che aumento il costo dello smaltimento dei rifiuti per tutte le imprese dello stesso comprensorio).

Le diseconomie esterne di consumo sono costi non compensati imposti da alcuni individui sulle spese di consumo di alcuni altri (p.e. uso improprio off-shore che impone costo a bagnanti, inquinamento, e pescatori, rumore).

Le economie esterne di produzione sono benefici non compensati di cui godono alcuni individui a seguito dell'attività svolta da alcune imprese (p.e. impresa sostiene costi di formazione per nuovi assunti e alcuni cambiano impresa alla fine del corso senza che questa debba pagare i costi di formazione).

Le economie esterne di consumo sono benefici non compensati conferiti a terzi dal consumo di un bene da parte di alcuni individui (p.e. maggiori spese sostenute dal proprietario per mettere in ordine il prato maggior valore casa del vicino.

Se fosse possibile definire i diritti di proprietà non esisterebbero le esternalità perché potrebbero essere internalizzate e potrebbero essere raggiunte l'efficienza economica e l'ottimo paretiano (TEOREMA DI COASE). Prendiamo in esame una fabbrica di birra ubicata a valle di una cartiera che scarica i propri rifiuti nel corso d'acqua di proprietà comune per depurare l'acqua la birreria incorre in un costo di 1 milione al giorno; la cartiera 400000 al giorno. Se il fiume fosse di proprietà della fabbrica di birra la cartiera incorrerebbe in un costo giornaliero di 400000 per paura di risarcire i danni alla fabbrica di birra. Se il fiume fosse della cartiera, la fabbrica di birra incorrerebbe in un costo giornaliero di 40000.

In entrambi i casi il costo esterno viene internalizzato; scompare quindi ogni esternalità e viene raggiunto il risultato di ottimo dal punto di vista sociale.

Nel caso di uno stabilimento che inquina l'aria non è possibile firmare un contratto con tutti gli individui che subiscono i danni. In questo caso si deve ricorrere all'intervento pubblico che dovrebbe fissare un'imposta sugli effluenti in relazione agli scarichi annui  o regolamentare il livello di inquinamento.

  • I beni pubblici sono beni non antagonisti nel consumo perché una volta fornito il bene per qualcuno, anche gli altri possono consumarlo senza sostenere costi addizionali. Esempi di beni pubblici sono la difesa nazionale, la protezione civile, l'amministrazione della giustizia, le trasmissioni via etere, ecc. Alcuni beni pubblici, come la difesa nazionale, si caratterizzano per la non esclusività; ciò significa che, dopo che il bene è stato prodotto, è impossibile limitarne l'uso a determinate persone (non vale la trasmissione via etere).

Se il bene non è esclusivo alcuni consumatori saranno tentati a comportarsi come free-rider.

Il consumatore free-rider ritiene che il bene pubblico venga comunque reso sia se egli paga sia se non paga; egli ritiene conveniente astenersi dal contribuire, nell'ipotesi che il suo comportamento non sarà notato e che l'effetto sarà trascurabile. Il problema del free-rider sarà risolto solo con l'introduzione di un'imposta da parte dello stato a carico di tutti i cittadini. In altri casi lo stato non può intervenire ed è quindi destinato a fallire offrire il servizio al settore privato.






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