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TACITO - Dialogus de oratoribus

letteratura latina



TACITO

È lo storico della letteratura latina. Della vita di Tacito si hanno scarse notizie. Nacque probabilmente intorno al 50 d.C. poiché Plinio il Giovane, nato il 61 d.C., scrisse in un'epistola di essere suo coetaneo un po' più anziano. Il luogo si pensa Roma anche se l'imperatore Tacito che diceva di essere suo successore, disse a Terni. Certo è che passò la vita a Roma e la sua romanità è molto presente, qui studiò retorica e si distinse molto presto per la fama di o 353c26d ratore con una delle sue prime opere Dialogus de Oratoribus. Entrò nella vita politica grazie anche al matrimonio con la figlia di Agricola, un uomo importante, che lo avvia al cursus honorum. La sua carriera politica inizia sotto Vespasiano e raggiunge il culmine con Domiziano, ma dopo la morte di Agricola giungono momenti difficili. Per lui scrive l'Agricola, seguito poi dalla Germania, gli Annales (da Augusto a Nerone) e le Historiae (da Galba a Domiziano; storia più vicina a lui). l'anno della morte è sconosciuto, visse sino ai primi anni di Adriano.


Dialogus de oratoribus

Modello doveva essere il De oratore di Cicerone, è infatti considerata un'opera di stile ciceroniano ed è per questo che per alcuni è indubbia l'attribuzione a Tacito, ma ciò si spiega con unacomposizione in età giovnile, quando l'autore risentiva ancora del classicismo della scuola di Quintiliano. Il suo stile è infatti differente rispetto al resto delle sue opere, è classicista. Il dialogo tratta il tema della decadenza dell'oratoria ed è dedicato a Fabio Giusto. Vi partecipano Materno, Apro, Secondo e Messalla. È una meditazione sull'eloquenza che acquista valenze etiche, storiche e politiche, meditazione che conclude il periodo retorico della produzione tacitiana e che segna il passaggio alla produzione storica.



L'Agricola

È una commemorazione del suocero Giulio Agricola e, insieme, una monografia di carattere storico-biografico. La pubblicazione di un opera che esaltava la grandezza di un uomo libero sotto una tirannide assumeva caratteri politici, apparendo come una manifestazione di fiducia nel nuovo corso. Essa registra quell'atmosfera di sollievo dopo la tirannide di Domiziano, Agricola è infatti colui che è riuscito a giovare allo stato. Esso è dunque un modello di moderatio e virtus. Questo è il nucleo centrale dell'opera.

La germania

È un  opuscolo di argomento etnico-geografico in 46 capitoli. Essa è divisa in due parti: la prima è generale, sulla regione, sulle origini dei Germani, sui loro usi e costumi; la seconda passa in rassegna i singoli popoli. L'occasione dell'opera fu determinata dall'agitazione in corso delle popolazioni al di là del Reno, che avrebbe indotto Traiano ad affrontare il problema germanico allestendo spedizioni militari. La base dell'opera è un intento politico collegato al rafforzamento dei confini settentrionali dell'impero. A ciò si affianca il fascino per i popoli lontani e misteriosi. L'opera si configura dunque come un invito a moralizzare la società romana e a raccogliere le forze contro il potente e minaccioso nemico. Lo stile ha ormai molte caratteristiche del Taciti maturo: il procedere per frasi brevi e in antitesi, sensibile nel rendere il fabulosum e l'arcano di quelle remote solitudini.

Historiae

Diviso in quattro libri più i primi ventisei capitoli del quinto libro che narrano i fatti storici da Galba sino alla rivolta giudaica. Tacito vuole esaminare le vicende che portarono all'ottimo governo di Nerva e Traiano. La difficile situazione lo fecero condurre a ritroso negli anni per cercare le origini di quel male. Ecco perché l'opera successiva gli Annales trattano il periodo precedente sebbene siano stati composti dopo.

Annales

Ci sono pervanuti i libri I-IV, un frammento del V, parte del VI, e poi i libri XI-XVI. Nel complesso l'opera conta di 16 libri. Nelle historiae prevalgono le scene corali, le movimentate, patetiche scene di massa; negli Annales al centro dell'attenzione ci sono le singole individualità. Anche la resa espressiva, rispetto alle Historiae diviene più secca e nervosa. Capace di attirare l'attenzione.


I caratteri della storiografia

Caratteristiche della storiografia di Tacito sono: moralismo, mimetismo tragico, pragmatismo, deformazione. La storiografia è caratterizzata da una forte componente tragica: la storia è rappresentata come una tragedia, i cui protagonisti sono eroi negativi e grandi sconfitti, senza speranza di riscatto. Il moralismo è fortemente segnatoda questo pessimismo. Inoltre è una storiografia che dovrà occuparsi di fatti insignificanti ma che forniscono spiegazione di grandi eventi poiché la politica non è più gestita dal senato ma dal principe e dai suoi favoriti. Per questo è una storiografia 'senatoria' cioè si schiera dalla parte di quelli che hanno perso la libertà, esclusi dal potere. Tuttavia afferma che il principato è necessario, solo che, il principe deve essere scelto tra i più degni e essere rispettoso dell'aristocrazia senatoria. Il difetto non è nelle strutture ma negli uomini. Un problema ulteriore è quello della "deformazione" cui sottopone alcuni imperatori per dimostrare alcune tesi della sua storiografia. Un'altra caratteristica è la sua capacità d'introspezione psicologica. È convinto che la storia scaturisce da quel miscuglio di pulsioni, di sensazioni, di ambiguità incoffessate che dominano la povera psiche dei personaggi sublimi. Infine nella sua storiografia è assente qualunque principio di armonia e di equilibrio.




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