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OVIDIO (Sulmona, 43 a.C. - Tomi, 18 a.C.)

letteratura latina



OVIDIO (Sulmona, 43 a.C. - Tomi, 18 a.C.)


Famiglia di rango equestre, frequenta le scuole dei retori + famosi di Roma e della Grecia, intraprende la carriera politica per piacere del padre, ma la abbandona presto per dedicarsi interamente alla poesia, per la quale provava un'irresistibile vocazione


Coltiva il genere dell'elegia amorosa, riscuote grande successo nell'ambiente intellettuale, opere: 'Amores', 'Heroides', 'Ars amatoria'


In seguito coltiva l'elegia eziologica di argomento romano ('Fasti') e l'epica mitologica ('Metamorfosi'), entrambe non completate


Viene condannato da Augusto all'esilio a Tomi, la causa è sconosciuta, anche se la si può ricollegare ai temi trattati nelle sue opere, non otterrà mai la remissione della pena, lungamente implorata tramite nelle 2 elegie 'Tristia' e 'Epistulae ex Ponto'




Amores

Elegia erotica soggettiva, storia d'amore per una donna chiamata con lo pseudonimo di Corinna (personaggio letterario e non persona reale), con i seguenti temi:

- sottomissione del poeta innamorato alla domina

- sofferenze per le sue infedeltà

- gelosia causata da rivali ricchi e contrapposizione amore/ricchezze

- contrapposizione vita militare/milizia amorosa

- condanna moralistica dell'avidità e dell'incostanza delle belle donna

- abbondante ricorso agli exempla mitologici

Riprende temi tradizionali modificandoli con il gusto del sorprendente e del paradossale, con effetti scherzosi, ironia e autoironia; ha una concezione dell'amore come gioco stimolante e divertente da cui trarre emozioni superficiali; sono comunque presenti componimenti seri ed efficaci sul sentimento amoroso con grande capacità di fine penetrazione psicologica; grande ambivalenza della passione e forte distacco intellettuale dinnanzi all'amore


Heroides

Elegia erotico mitologica, lettere d'amore in distici elegiaci scritte immaginariamente da eroine mitiche ai loro amanti, che riprendono l'epica greca, latina, la tragedia e il cliché del lamento della donna abbandonata; la somiglianza della situazioni crea un senso di monotonia e i testi troppo lunghi appaiono ridondanti


Ars amatoria

Elegia erotico didascalica, poemetto in distici; Ovidio diviene praeceptor amoris; il termine ars si rifà ai manuali in prosa contenenti precetti relativi a materie tecniche e specialistiche; punta sulla mescolanza di generi diversi e sulla ricchezza dei riferimenti letterari e mitologici, con effetto di lusus (gioco, divertimento); all'interno si trovano consigli sull'arte amorosa:

- conquista della donna

- tecniche della seduzione

- tecniche per far durare una relazione

- consigli alle donne (in una sorta di galateo)

Emerge un quadro realistico della società del tempo, di quella parte di vita dei Romani moderna, libera e spregiudicata che rifiuta i modelli etici arcaici (severità, sobrietà, ..); quest'opera viene criticata da Augusto, anche se fa riferimento alle liberte, in quanto i comportamenti descritti nell'opera erano diffusi in ogni ceto; c'è la descrizione di un amore anticonformista, di una simulazione dell'amore fatta di finzione e inganno (fallĭte fallentes = ingannate loro, che v'ingannano); vi è distacco intellettuale, ironia, autoironia e tono scherzoso con cui il lettore è invitato a leggere l'opera come un gioco frivolo ma raffinato


Fasti

Elegia eziologica, poesia celebrativa; calendario con singole ricorrenze e festività che si rifanno ai fatti della leggenda e della storia di Roma; è un'opera incompiuta; è un'opera di carattere erudito con nozioni di astronomia, usanze, tradizioni, credenze popolari, aneddoti, favole, episodi della storia di Roma, tratte da fonti storiografiche; è comunque un'opera mal riuscita per la struttura monotona, la pesantezza dell'erudizione, la frammentarietà dell'opera e per l'intento celebrativo non sorretto da un profondo interesse


Metamorfosi

Poema in esametri che si rifà all'elegia e all'epica mitologica e che narra le storie degli dei e degli eroi senza precisi limiti di tempo (dal caos primordiale all'età presente); è un'opera complessa, vasta di contenuti, varia e flessibile; i singoli episodi sono unità elementari della narrazione connesse nei modi + vari per evitare la monotonia; unico principio unificatore è il tema della metamorfosi; usa la tecnica del racconto nel racconto (inserisce una nuova narrazione in quella principale e trasforma i personaggi narrati in narranti); c'è il recupero dell'epica didascalica; i personaggi sono occasionali e vivono esclusivamente nel momento della loro breve vicenda; vengono coinvolte anche le divinità che però vengono ridotte alla dimensione privata; unico personaggio presente dall'inizio alla fine è il narratore epico che ogni tanto interviene a commentare il racconto, perlopiù l'eccezionalità degli eventi narrati; c'è una grande varietà di registri stilistici e la lingua, pur essendo facile e fluida, rivela una grande abilità nell'uso della parola




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