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Lucrezio(98 a.c/ 55 a.c)

letteratura latina



Lucrezio(98 a.c/ 55 a.c)


Con l'afflusso della cultura greca a Roma la classe dirigente stava molto attenta agli elementi potenzialmente corrosivi per l'assetto istituzionale della res publica,eliminandoli.

Molto contestata fu la filosofia di Epicuro perché siccome predicava il piacere come sommo bene e suggeriva la ricerca della tranquillità,distoglieva i cittadini dall'impegno politico.Molto pericolosa per la res publica era anche la posizion 525e49f e del epicureismo nei confronti della religione,infatti Epicuro sosteneva che gli dei non si occupassero della vita dell'uomo,ciò andava contro gli interessi di una classe dirigente che usava la religione come strumento di potere.


Nonostante questa opposizione l'epicureismo riuscì lo stesso a diffondersi a Roma intorno al I secolo a.c.L'epicureismo si diffuse principalmente nelle classi più abbienti, ed ebbe molti esponenti come ad esempio un uomo di rango consolare,Calpurnio Pisone Cesonino che si presentava come il protettore dei filosofi epicurei,infatti nella sua villa di Ercolano teneva lezioni Filodemo di Gadara.




Nelle classi meno abbienti l'epicureismo si divulgò in cattiva prosa latina,ed ebbe molto successo fra la plebe grazie alla facilità di comprensione di quei testi.


Per divulgare l'epicureismo a Roma,Lucrezio scelse la strada del poema epico-didascalico,cosa che destò non poca sorpresa.Infattti Epicuro aveva condannato la poesia,soprattutto quella omerica,per la sua connessione col mito,che irretiva pericolosamente i lettori allontanandoli da una giusta comprensione della realtà.


Lucrezio scelse questa strada per raggiungere gli strati superiori della società con un messaggio che non avesse niente da invidiare alla "bella forma"di cui erano piene le altre filosofie.



Il titolo "de rerum natura" di  Lucrezio traduce fedelmente quello dell'opera più importante di Epicuro ,mentre la data di composizione non è sicura.

Il de rerum natura è articolato in 3 gruppi di 2 libri(diadi).Nel primo libro dopo l'inno a Venere sono esposti i principi della fisica epicurea:gli atomi movendosi nel vuoto infinito si aggregano in modi diversi e danno origine alle cose esistenti;dopo avviene la disgregazione.Quindi la nascita e la morte sono costituite da questo processo di aggregazione e disgregazione.

Nel 2°libro è spiegata la teoria del Clinamen,cioè che nel moto degli atomi avviene una "inclinazione"minima che permette una grande varietà di aggregazioni.

I libri 3° e 4° costituiscono un secondo gruppo.Il 3°spiega come l'anima e il corpo siano entrambi costituiti da atomi aggregati,ma di forma diversa.L'anima infatti non può sottrarsi dal processo di disgregazione che porta alla morte.Il 4°libro prende in esame la conoscenza trattando la teoria dei simulacra:cioè una specie di membrane,composte da atomi,che si staccano dai corpi di cui mantengono la forma per andare fino agli organi del senso.

5° e 6° libro sono la terza coppia e anno per oggetto la cosmologia,infatti il 5°libro dimostra la mortalità del mondo analizzandone anche il processo di formazione.Il 6°libro cerca di dare delle spiegazioni di vari fenomeni fisici come i fulmini o i terremoti estromettendone la volontà divina.


Prima del de rerum natura non erano state prodotte opere di poesia didascalica molto importanti.Nella letteratura ellenistica invece si era impiegato l'uso del verso tipico dell'epos,l'esametro.


Lo stile è basato su toni grandiosi e scenari sublimi che sono pensati per esortare il lettore.Infatti la mente del lettore deve diventare uno specchio della sublimità universale entrata nel poema.Quindi il lettore deve emozionarsi per la natura che gli si viene spiegando davanti.Infatti nel poema ci sono spesso delle invocazioni al lettore esortandolo a farsi attento.



Subito dopo l'invocazione a venere Lucrezio si rivolge al lettore invitandolo a non considerare empia la dottrina che egli si accinge a trattare,e a riflettere su quanto fosse empia la religio[3] tradizionale che aveva imposto ad Agamennone il sacrificio della figlia per assicurare la partenza della flotta greca per Troia.


In materia di religione Lucrezio resta fedele alle teorie  di Epicuro,che pensava che gli dei fossero creature perfette che vivevano negli intermondi incuranti delle vicende della terra e dell'uomo,ed era escluso che l'uomo fosse dipendente dagli dei e che da essi potesse avere dei benefici o delle punizioni.


Nel 5° libro esiste uno spazio dedicato all'origine della religio,che sorge spontaneo per l'ignoranza delle leggi meccaniche che governano il corso perfettamente regolare degli astri,oppure lo spavento causato da un fulmine o da una tempesta che colpiscono indistintamente colpevoli e innocenti



Lucrezio tratta una parte dell'opera alla storia del mondo,del quale era stata anzitutto chiarita la natura mortale,cioè originato da atomi e soggetto quindi alla disgregazione.Tutta la seconda metà del 5°libro dell'origine della vita sulla terra e sulla storia dell'uomo.Secondo lui ne l'uomo ne gli animali sono stati creati da un dio,ma si sono formati grazie a particolari circostanze:il terreno umido e il calore hanno generato i primi esseri viventi,ma è possibile che la natura potesse sbagliare dando vita a uomini mancanti di parti vitali.


Nel progresso dell'uomo a parte l'uso del linguaggio o la scoperta del fuoco,Lucrezio tratta anche il progresso negativo,cioè l'inizio del progresso dell'attività bellica e il sorgere del timore religioso.



Lo stile di Lucrezio è caratterizzato da:frequenti ripetizioni,nelle quali si è visto un segno di immaturità stilistica di Lucrezio,poi c'erano le formule di transizione usate quando gli inviti all'attenzione fatte al lettore dovevano essere reiterati spesso e i termini tecnici della fisica epicurea dovevano restare fissi.Infine Lucrezio dovette anche ricorrere alle perifrasi nuove,alle coniazioni e talora anche a calchi diretti dal greco.

Infine nel linguaggio di Lucrezio sono presenti molti arcaismi,soprattutto aggettivi composti,e vocaboli poetici(sempre legati allo stile arcaico)che creava egli stesso,rivelando una propensione verso gli avverbi e le perifrasi.





Data approssimativa,ma non sicura

il perduto "perì physeos",opera in 37 libri

Timore religioso




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