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VITA: Marco Tullio
Cicerone nasce nel
Epistolario: cicerone tenne sempre una fitta corrispondenza con i suoi amici e familiari, in particolare con Attico. Dopo la morte di Cicerone, il liberto Tirone, che era stato suo segretario e affettuoso amico, pubblicò alcuni gruppi di queste lettere di corrispondenza.
Oggi possediamo circa 900 lettere nelle seguenti raccolte:
ad atticum
ad familiares
ad quintum fratrem
ad marcum brutum
A queste raccolte dobbiamo aggiungere vari frammenti di varie lettere sparse da raccolti di epistolari perduti.
Così alla varietà di occasioni e destinatari, corrisponde anche una varietà di linguaggio e stile, e nelle sue lettere si coglie il linguaggio vivo delle persone colte dell'epoca, infatti vi ricorrono scelte lessicali, modi di dire, giri di frasi correnti e le vicende si presentano in modo libero e mosso.
Orazioni: l'arte oratoria fu per Cicerone il vertice dell'arte della parola e di conseguenza il vertice dell'impegno politico e culturale. Egli eccelse come oratore giudiziario e politico, prendendo la parola in senato e davanti al popolo in momenti difficili del della storia della repubblica romana.
Bisogna dire inoltre che cicerone fin dagli esordi, mostrò un atteggiamento spregiudicato e coraggioso e infatti in poco tempo conquistò, fama e prestigio.
Cicerone visse in un'epoca di crisi e egli giunse a Roma negli anni 90, quando la situazione era in mano ai conservatori, le classi sociali in conflitto erano essenzialmente 3: la nobiltà senatoria, il ceto equestre e la plebe.
Non esistevano veri e propri partiti politici, ma piuttosto movimenti capeggiati da singoli personaggi eminenti, dotati di vaste reti di amicizie e di clientele. Si ebbero così i populares e gli optimates. All'interno dei quali troviamo: Silla,Pompeo,Antonio,Ottaviano ecc.
Le visioni politiche di Cicerone furono 2: da un lato la difesa dell'interesse della collettività su quello di singole classi, dall'altro la strenua difesa della reggenza collegiale dello stato,cioè dell'autorità del senato.
La prima importante
orazione politica di Cicerone fu
Al vertice dell'oratoria ciceroniana, si collocano le celebri orazioni riguardanti il colpo di stato tentato da Catilina,in quest'opera si vede tutto l'attaccamento di Cicerone verso la respublica aristocratica
Così cicerone finì col pagare con l'esilio, l'operato che egli ravvisava come salvatore della patria, la sua attività di oratore politico infatti verte su questioni che lo hanno interessato in prima persona, si tratta quindi di orazioni rivolte al senato e al popolo e di quelle relative alla questione della sua casa.
Opere politiche: nell'emarginazione politica successiva al suo esilio, cicerone dedicò un nuovo spazio all'ozio letterario. Scrisse così due tra le sue opere + importanti: il De oratore, e il De Repubblica. Queste appartengono al gruppo delle opere filosofiche.
Opere retoriche: dopo gli anni giovanili Cicerone tornò alla retorica, così per evitare una esposizione troppo tecnica, avrebbe calato la materia retorica nelle forme di dialogo platonico, scrivendo una grande opera d'arte, nacque così il De Oratore.
In questi tempi l'oratore era visto come uno specialista della parola.
Poesia e progetti storiografici: Cicerone ebbe una particolare predilezione per la poesia, infatti aveva sempre cercato di scriverne qualcuna.
Cicerone e
La fase dell'oratore filosofico è quella che trova la sue massime espressioni nel De oratore e nel De repubblica. Per prima cosa scrisse un trattato volto a sottolineare la necessità dello studio della filosofia " l'HORTENSIUS" e affrontò i temi del sommo bene e del sommo male.
Stile: il latino che ci viene oggi insegnato e quello di Cicerone, infatti si può dire che Cicerone è il latino classico.
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