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Lirica Trobadorica

letteratura italiana



Lirica Trobadorica


Lirica provenzale Tradizione poetica sviluppatasi tra i primi decenni del XII secolo e la seconda metà del secolo successivo in un area che comprende gran parte del sud della Francia.

I poeti provenzali possono essere considerati i primi poeti moderni. Oltre a questo sono i primi in assoluto, in una cultura letteraria dominata dal latino, a conferire 858h72i dignità poetica al provenzale, una lingua volgare in grado di raggiungere un pubblico molto più ampio di quello che usa e comprende il latino.


Un altro tratto della modernità dei poeti provenzali è che con essi di fatto nasce "il mestiere del poeta" e che questa "coscienza professionale" coincide con il riconoscimento di un posto di rilievo all'interno della società. Infatti le loro opere, a differenza della produzione letteraria precedente in idioma volgare (per esempio, sempre per restare nell'area francese, le chansons de geste) non sono mai anonime, ma vengono "firmate" e appaiono come il frutto di un'identità poetica e storica ben precisa.


I TROVATORI




La denominazione di trovatori (trobadors) deriva dal verbo trobar che significa "costruire figure retoriche". I trovatori erano personaggi di un'elevata cultura ma non sempre di alta estrazione sociale: oltre ai nobili, il più celebre dei quali fu certamente Guglielmo IX duca d'Aquitania, considerato il più antico trovatore di cui sia stata tramandata notizia, vi erano mercanti e anche artigiani. Di loro tuttavia rarissime e quasi mai storicamente certe sono le notizie biografiche: i copisti che a partire dal XIII secolo raccolsero in manoscritti le liriche provenzali corredarono queste antologie di testi, le vidas, in cui vengono riportati brevi cenni sulla vita dei trovatori, il più delle volte frutto della libera e fantasiosa interpretazione di dati desunti dalle liriche stesse, e quindi assai poco attendibili.


FORME E TEMI DELLA LIRICA PROVENZALE


Le poesie tramandate sono di vario genere e tematiche, tutte accomunate però dalla consuetudine che le voleva recitate con accompagnamento musicale, delle cui melodie sono però giunte solo rare tracce documentarie. Si sa che talvolta erano gli stessi poeti a intonare i propri versi su temi musicali.


La struttura metrica preferita dalla poesia provenzale è la canzone, termine che deriva da canto e che rimanda ancora una volta all'indissolubile, almeno alle origini, relazione con la musica. Altra peculiarità della lirica trobadorica è il suo elevatissimo grado di elaborazione formale in cui a una grande perizia metrica si combina l'uso di una lingua elegante e raffinata e di inconsuete costruzioni di discorso.


L'amor cortese




Per quanto riguarda le tematiche, nonostante la relativa varietà di argomenti trattati nei componimenti , la poesia trobadorica viene identificata quasi esclusivamente con la poesia d'amore. I poeti provenzali hanno formalizzato nelle loro liriche il codice comportamentale dell'amor cortese che, secondo alcune interpretazioni critiche, agisce nel trasferire sul piano dei sentimenti e dell'erotismo valori sociali e morali tipici del mondo feudale. Alla donna amata il poeta si rivolge come il vassallo al suo signore: servizio, protezione, omaggio, fedeltà, elogio e dono sono elementi che compongono le coordinate mentali ed espressive del concetto di cortesia.


È una concezione d'amore che rivela una profonda dimensione laica dei rapporti tra gli uomini: per la prima volta nel mondo cristiano occidentale l'amore profano è il fulcro tematico di un'esperienza letteraria. Tuttavia, la religiosità di cui continua a essere impregnata la cultura medievale fa sì che anche l'ideologia dell'amor cortese venga assimilata a modi e a comportamenti riconducibili alla sfera del sacro e del trascendente: ecco allora che la tensione erotica che induce a un progressivo affinamento delle qualità morali e spirituali viene convertita a un misticismo più canonico (anche l'amore per Dio non è finalizzato a una ricompensa ma al solo desiderio di meritare il suo amore).


Queste implicazioni filosofiche e in alcuni casi teologiche dell'ideologia dell'amor cortese suscitarono non pochi sospetti da parte della Chiesa: non a caso proprio nella stessa regione e nello stesso periodo di fioritura della lirica provenzale si sviluppa la grande eresia catara. L'annientamento di questa eversione teologica per mano dei poteri armati e ufficiali della Cristianità coincide con il tramonto della lirica trobadorica: la crociata contro gli albigesi indetta dal papa e messa in pratica dall'esercito del re di Francia nei primi decenni del XIII secolo mette la parola fine alla splendida e raffinata cultura delle corti di Aquitania e Provenza






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