Caricare documenti e articoli online 
INFtub.com è un sito progettato per cercare i documenti in vari tipi di file e il caricamento di articoli online.


 
Non ricordi la password?  ››  Iscriviti gratis
 

Vita dell'autore - Maupassant - Une vie: Trama

letteratura italiana



Vita dell'autore.


Maupassant nacque a Fecamp nel 1850. Trascorse l'infanzia in Normandia con la madre, che nel 1860 si separò dal marito, e con il fratello Hervé. Studiò a Parigi, a Yvetot,e nel 1967 venne cacciato dal seminario per aver scritto dei versi troppo audaci verso i professori.

Si trasferì al liceo di Rouen dove fu seguito da Flaubert, amico di famiglia.

Nel 1869 si iscrisse, a Parigi, alla facoltà di diritto. Chiamato alle armi nel 1870, visse nei dintorni di Rouen i giorni dell'invasione prussiana, e nel 1871 rimase di stanza in Parigi assediata. Nel 1872 entrò come impiegato al ministero della marina, per passare poi a quello della pubblica istruzione, dove rimase fino al 1880. Sotto la guida di Flaubert cominciò a scrivere verso il 1873; frequentava le riunioni in casa dei Goncourt e di Zola, facendosi notare per qualche racconto, qualche componimento in versi, un paio di commedie. Nel 1880 pubblicò la novella Boule-de-Suif, un piccolo capolavoro che gli diede un successo immediato di critica e di pubblico. Nei dieci anni che seguirono scrisse circa trecento racconti, sei romanzi, qualche articolo di critica, isolandosi sempre di più dagli ambienti l 959b19j etterari, passando molto tempo all'aria aperta, in campagna, sulle rive della Senna, remando e nuotando. I racconti, pubblicati dapprima su giornali e riviste, venivano raccolti in volume, in genere nel corso dello stesso anno: La casa Tellier (1881), La signorina Fifì (1882), Racconti della beccaccia (1883).



I romanzi, a cui Maupassant attribuiva una grande importanza, furono: Una vita (1883) e Bel-Ami(1885); seguirono Mont-Oriol (1887), Pietro e Giovanni (1888), preceduto da uno studio sul romanzo, Forte come la morte (1889), Il nostro cuore (1890).

Dopo il 1890 i disturbi nervosi di cui soffriva da tempo non cessarono di aggravarsi: in seguito a un tentativo di suicidio, il 1º gennaio 1892, fu ricoverato nella clinica psichiatrica del dottor Blanche, dove morì l'anno dopo, a soli 43 anni.

Maupassant è considerato uno dei più grandi esponenti del Naturalismo per la sua esatta e obiettiva osservazione della realtà. Con romanzi passò dalla rappresentazione del mondo esterno ad una analisi più complessa dei sentimenti e dell'animo umano.


Une vie: Trama


Giovanna, educata dal padre barone con severità amorosa, torna 17enne dal convento piena d'entusiasmo per la vita; le sue aspettative sono soddisfatte dall'amore di Giuliano, bellissimo visconte con il quale si sposa.

Finita la luna di miele, scopre che il suo sposo è taccagno e prepotente, per niente simile ai genitori, che sono sempre stati d'animo nobile e generoso.

La sua delusione è compatita dai genitori, ma come una specie di destino ineluttabile; intanto la cameriera con cui è cresciuta, Rosalia, ha un figlio da Giuliano, e Giovanna, che è incinta a sua volta, quasi ne muore per il dispiacere: interrogando Rosalia, Giovanna ed i suoi genitori scoprono oltretutto che l'uomo li ha ingannati fin da principio, perchè corruppe la cameriera la sera stessa in cui venne a trovarli per la prima volta e che non smise neppure dopo la luna di miele.

Ormai certa d'essere stata sposata soltanto per interesse, Giovanna deve perdonare il marito per amore del nascituro; una volta madre, il figlio diventa l'unico scopo. Allo scandalo rimediano i genitori donando una tenuta ad un contadino affinché accetti di sposare Rosalia: Giuliano va su tutte le furie perché si spreca un tale capitale per una simile sciocchezza. Piano piano gli eventi rivelano all'ingenua Giovanna la vera faccia del mondo: l'amica Gilberta Fourville, che con il marito rappresenta l'unico svago, è la nuova amante di Giuliano; la cara mamma, da tempo malata, muore durante una visita e Giovanna scopre che la santa donna custodiva gelosamente un pacchetto di lettere, e che quelle lettere rivelano una amara verità, cioè che persino la sua cara mamma aveva tradito il suo caro papà.

Allora Giovanna si rende conto di quant'è sola: morto il padre, le rimarrà soltanto il bambino, Paolo; decide allora d'avere un altro figlio, e, per quanto ciò le risulti repellente, cerca di convincere  il marito; lui non vuole saperne di figli, ma lei vince con l'astuzia.

Il nuovo parroco, l'abate Tolbiac, un giovane invasato ed ossessionato dall'adulterio, la vuole spingere ad abbandonare il marito, la cui tresca va avanti sotto gli occhi di tutto il paese, ma il barone, inorridito dalla sua malvagia intransigenza (che lo porta a bastonare a morte una povera cagnetta gravida), finisce per metterlo alla porta.

Un giorno Fourville scopre comunque d'essere tradito; sconvolto, cerca gli amanti, scopre che il loro rifugio è una capanna in bilico sul dirupo, la fa precipitare: entrambi gli adulteri muoiono. Giovanna perde la gravidanza e diventa ancor più apprensiva per Paolo; finisce così per viziare quel suo unico affetto, al punto che non vorrebbe neppure lasciarlo andare in collegio, come invece decide il vecchio barone. Le eccessive premure materne hanno però guastato irrimediabilmente il ragazzo, che, appena in età, si dimostra ingrato, corrotto e senza cuore: accumula debiti al gioco, lascia il collegio, fugge con una prostituta, dipalida l'eredità paterna a Parigi appena maggiorenne; perso tutto, scrive ancora per chiedere denaro.

Il nonno continua a vendere proprietà, a fare ipoteche, e lui si fa vivo soltanto quando ha bisogno di soldi, e soltanto per lettera, senza mai andarli a trovare, finché al povero vecchio viene un infarto e l'abate fanatico rifiuta persino di seppellirlo. Giovanna è sola, ha perso tutto e tutti, Rosalia  torna dopo vent'anni di assenza, per riparare il male fattole. Prende allora con decisione in mano le dissestate finanze, fa vendere il castello e fa rispondere per la prima volta di no al figlio che, dopo anni, si fa vivo perché è di nuovo senza denaro.

Anche il trasloco, l'abbandonare la sua casa le strazia il cuore; ormai non ha più volontà, si fida di Rosalia, senza la quale sarebbe persa: rimpiange il passato, i giorni felici trascorsi con i genitori prima di sposarsi, pensa al figlio, lo implora di venirla a trovare; lui risponde soltanto chiedendo denaro, ma Rosalia fa buona guardia; infine, Giovanna decide d'andare da lui a Parigi, ma trova soltanto i suoi creditori.

Tornata al paese, trova una lettera del figlio che le annuncia la nascita d'un bambino e la morte dell'amante, e la prega di prendersi cura del neonato. Questa volta è Rosalia ad andare a Parigi, e torna con il fagotto che la nonna guarda con tenerezza. La sua vita ha trovato un nuovo affetto.


Commento

Tra i vari personaggi del romanzo, tutti più o meno corrotti, impuri e egoisti, secondo me non analizzati così profondamente da Maupassant, emerge Giovanna, una figura femminile di grande sensibilità che vive fino alla fine del romanzo in una continua ricerca di valori basati sull'amore, sull'affetto, sull'amicizia e sulla maternità ma che è sempre oppressa da un mondo fatto di inganni e tradimenti.

Nella sua vita subisce continue delusioni e sconfitte, non solo nella vita coniugale ma anche e soprattutto nel momento in cui scopre che la madre le ha nascosto il suo grande segreto di adulterio.

La sua unica consolazione, anche se vissuta con dolorosa nostalgia, è quella di ritornare ai ricordi dell'infanzia, quel mondo puro ed innocente che è stato ormai completamente infranto dall'esperienza.

Il mondo in cui Giovanna vive viene presentato da Maupassant come privo di valori e dominato da forze istintive e brutali.

L'amore è vissuto non come gioia ma semplicemente come dolore o piacere materiale.

Si ha una visione pessimistica della realtà in cui nessuno si salva: non solo i sogni di Giovanna, ma anche le speranza dei genitori, i calcoli di Giuliano, la passione del conte Fourville, il fanatismo religioso dell'abate Tolbiac e i desideri di Paolo falliscono.

Gli unici momenti di felicità sembrano esserci solo nell'attesa, nelle speranze, nelle fantasticherie e nel ricordo nostalgico di un passato che poi dopotutto non è stato più felice del presente.

Il lettore sente continuamente il peso di una realtà negativa e drammatica, ma alla fine Maupassant sembra lasciargli uno spiraglio di luce nella scena finale in cui una nuova vita dà a Giovanna la forza di superare le avversità e di continuare a sperare in un futuro migliore.

Il romanzo è ambientato nei luoghi che l'autore conosceva di persona e le descrizioni sono spesso dettagliate, ma ricche di liricità e simbolismo.

Per esempio, i tristi sentimenti e le sofferenze di Giovanna nei momenti più cupi della sua vita sono associati ai paesaggi invernali o autunnali: le foglie che cadono, le tempeste, la neve, riflettono lo stato d'animo della donna.


Personaggi:


Giovanna: ha i capelli di un biondo lucente che si direbbe  un po' scolorito su la sua carne ombrata come da una leggera peluria, d'una specie di pallido velluto ch'è il sole a svelare. I suoi occhi sono azzurri, di quell'azzurro opaco degli occhi di certe statuette di porcellana olandese.

Ha anche  un piccolo neo sull'aletta sinistra delle narici; un altro a destra, sul mento.

E' debole e sognatrice a causa di un'educazione familiare e scolastica sbagliata, e simbolo delle frustrazioni della condizione femminile.

E' secondo me il personaggio principale del romanzo a cui l'autore dedica maggiore attenzione, non solo nella descrizione delle sue disavventure ma anche nell'analisi dei suoi stati d'animo, dei suoi pregi e dei suoi difetti.

In tutta l'opera viene presentata come vittima di tutti quelli che la circondano, ma alla fine le è riconosciuta la sua dignità di donna onesta e fedele ai valori in cui ha sempre creduto.


Il padre Simone Giacomo : gentiluomo buono ma con qualche mania. Ama i campi e i boschi e inoltre le bestie. E' aristocratico dalla nascita e odia per istinto il novantatre; ma è filosofo e liberale per educazione, odia la tirannia.

La bontà è la sua grande forza e la sua grande debolezza.

Uomo teorico, egli medita tutto un piano di educazione per sua figlia, volendola felice, retta e sensibile.


La madre: donna dall' animo gentile è malata ormai da dieci anni di ipertrofia al cuore e a causa di questa malattia è diventata enorme.

Nasconde il segreto del tradimento che non svelerà neppure in punto di morte.


Rosalia: è una cameriera vigorosa come un ragazzo, una normanna del paese di Caux, dimostra almeno 20 anni ma ne ha solamente 18.

In famiglia la trattano come una seconda figlia, dato che era stata la sorella di latte di Giovanna.

La sua mansione principale è quella di far  passeggiare la signora.

E' una donna forte di carattere e compensa i lati deboli di Giovanna, aiutandola alla fine, in un certo modo, a rifarsi una vita.


Giuliano: avaro e sensuale, ma anche, come il barone e gli altri signorotti normanni, vittima dell'ormai compiuto declino della nobiltà.

Ha i capelli bruni e due grandi sopracciglia che sembrano artificiali e rendono più teneri e profondi gli occhi.

Non prova amore nè per Giovanna nè per il figlio  ma vive nel suo mondo basato di interessi e piaceri materiali.



Checconi Sara

Classe IV sez. A





Privacy




Articolo informazione


Hits: 4664
Apprezzato: scheda appunto

Commentare questo articolo:

Non sei registrato
Devi essere registrato per commentare

ISCRIVITI



Copiare il codice

nella pagina web del tuo sito.


Copyright InfTub.com 2024