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ALTRI DOCUMENTI
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Il cane di terracotta di A. Camilleri. Riassunto |
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È un testo degno della miglior tradizione di
narrativa gialla con suspence finale, che tratta di una complicata inchiesta
svolta con maestria dall' investigatore di Vigata, il famoso Salvo
Montalbano. Si scopre che quel terreno apparteneva all' epoca alla famiglia di Lillo Rizzitano, amico di Burgio che frequentemente lo incontrava proprio in quella grotta. Il preside racconta che il padre di Lillo teneva nella seconda grotta la merce, che durante la seconda guerra mondiale veniva rivenduta al mercato nero. Lillo inoltre, al contrario dei suoi familiari, era colto e studioso, ma di lui dopo lo sbarco in Sicilia, non se ne seppe più nulla. La moglie del preside racconta al commissario che in quegli anni vi fu la misteriosa scomparsa di una sua cara amica: Lisetta Moscato, la cugina di Lillo. Le due erano molto legate, e anche se la guerra le aveva tenute lontane esse si erano sempre tenute in contatto tramite lettere. Dopo la guerra la signora Bugio contava di ritrovare dopo tanto tempo la sua amica, ma non fu così. Il padre di Lisetta le raccontò che era scappata con un soldato americano, ma lei non gli credette perché sapeva che Lisetta di una decisione così importante gliene avrebbe sicuramente parlato. Ma nella lettera successiva ricevette una foto di Lisetta col vestito da sposa in dosso, che Montalbano scoprirà essere solo un fotomontaggio. Ma nell' ultima vera lettera di Lisetta, alla signora Bugio, si parla di come suo padre le impedisse categoricamente di incontrarsi col suo innamorato. Per approfondire l'argomento, Montalbano si reca a Serradifalco per incontrare il cugino di Lisetta, e qui scopre che Lisetta era già scomparsa da dieci giorni quando in paese arrivarono gli Americani e che quindi non poteva essere scappata con un soldato americano, però suo padre disse, all' epoca, di averla ritrovata pochi giorno e che la fuga era stata solo una ragazzata. Montalbano però è sempre più convinto però che anche se non americano, l' innamorato è sempre un soldato. Infatti in quegli anni nel porto di Vigata c' era una nave militare ferma da alcuni anni e che un marinaio chiamato Mario Cunich era scomparso il 7 luglio del '43. Il commissario viene a conoscenza del fatto che Mario Cunich aveva una fidanzata di nome Lisetta, e si convince del fatto che i corpi siano proprio dei due giovani. Però: il movente, l' assassino, il perché siano stati trasportati nella grotta e l' allestimento della "camera mortuaria" sono ancora misteri. Montalbano nel proseguimento delle indagini scopre che ci sono veri e propri riti, molto antichi, di ragazzi chiusi in grotte e addormentati per lunghi anni e che Lillo Rizzitano si era laureato con una tesi sull' argomento e che in fin dei conti potrebbe essere stato lui a chiudere i due giovani nella grotta. Il commissario decide quindi di far sorvolare la zona da un aereo con uno striscione che dice: "Lisetta e Mario annunciano il loro risveglio" per riuscire a parlare con Lillo. Quest' ultimo sentendo la notizia in t. v. capisce che è un messaggio per lui e si reca a Palermo per parlare con Montalbano. Lillo rivela al commissario che Lisetta, dopo essere stata violentata dal padre era scappata a casa sua. Mario si recò subito a casa del cugino di Lisetta, e qui i due erano stati raggiunti dalle pallottole di un sicario. L' omicidio era stato comandato dal padre di Lisetta. E che lui stesso trovato l' assassino in casa l' aveva ucciso. Trovati i due corpi a terra li aveva portati nella grotta dove avrebbero potuto dormire per sempre. Aveva posto a loro guardia un cane, un catino ed un vaso. |
Le tematiche
Tratta di un complicato intreccio di mafia, amore e cultura che solo Montalbano riesce a capire ed a collegare tra loro: infatti, egli non è semplicemente un poliziotto, ma soprattutto una scopritore di storie in cerca di nuove sfide, ossessionato dalla ricerca della verità. E sullo sfondo, ci viene mostrata la vecchia e contrastata Sicilia: quella dell'onore e dell'orgoglio (Tanu u greco) e quella che, addirittura, rinnega sè stessa (Lillo Rizzitano).
Per quanto riguarda la criminalità organizzata c' è chi cerca di riscattarsi con lo studio come Lillo e chi non riesce ad uscirne fuori come il padre di Lisetta.
L' altro tema è la guerra che cerca di allontanare amicizie, e che appare come sfondo principale della vicenda.
I personaggi
Il protagonista di tutto il romanzo è il commissario Montalbano, un uomo intelligente, colto, burbero, tenace, romantico (si commuove per la storia dei due innamorati), istintivo ma onesto, tanto da rasentare ingenuita', cosi' intuitivo che spesso solo lui arriva a conclusioni manco a dirlo esatte, concentrato nel suo lavoro tanto che spesso si dimentica, anche se per poco, della sua donna Livia, amante della buona cucina, cosi' schivo delle luci della ribalta da non accettare promozioni che potrebbero metterlo ancora piu' in luce, cosi' timido da balbettare quando e' al centro dell'attenzione come puo' accadere in una conferenza stampa, con le debolezze di qualsiasi uomo, semplice e nello stesso tempo complicato, vero, perfetto nel suo ruolo di commissario di Vigata.
Un altro personaggio è Tanu u Grecu che compare soltanto all' inizio del romanzo per poi morire in un attentato delle nuove cosche malavitose, dopo esser stato "arrestato" da Montalbano.
Altri due personaggi che rappresentano il futuro onesto della Sicilia sono Lisetta e Mario che decidono di ribellarsi al volere del padre di Lisetta, ma che verranno uccisi da un sicario senza scrupoli.
I personaggi secondari sono i vecchietti che aiutano il commissario nella sua indagine, il preside Burgio e sua moglie che spingono Montalbano ad arrivare fino in fondo.
Nel
testo, inoltre, affiancano l'operato del commissario i suoi fedeli
collaboratori che sono presentati sempre in maniera ironica, presi ovviamente
nei loro aspetti caratteriali più interessanti.
Ben delineate, pur se con pochi tratti, le donne del romanzo, l'eterna
fidanzata Livia, dolce ma determinata, la bionda svedese Ingrid, tentazione
fatta in persona, l'ispettrice Anna, pazzamente innamorata di Salvo ma non
ricambiata, Adelina, la donna di servizio che riesce sempre a soddisfare il
gusto del suo padrone.
Il linguaggio
Il racconto si snoda con l'uso di parole e frasi in dialetto siciliano geniale e comprensibile, un modo per portare i lettori dentro la mentalità sicula in modo ironico e spesso anche comico. La lingua del romanzo è quindi un incrocio tra dialetto siculo e italiano utilizzato, d'altronde, in tutti i suoi romanzi il ché rende tutta la vicenda coinvolgente ed appassionante. Inoltre vi sono presenti espressioni comiche, ma anche volgari.
Lo stile delle frequenze
Lo sequenze del romanzo non seguono un ordine preciso.
Camilleri si avvale molto anche di flash back per spiegare alcuni passaggi e di vari cambi di scena.
Nel romanzo sono presenti sequenze di vario tipo: descrittive, narrative, dialogiche e riflessive soprattutto quando Montalbano medita sulle sue indagini.
Punto di vista e focalizzazione
Gli avvenimenti sono descritti da una esterna, con molta precisione nelle descrizioni in modo tale che il lettore capisca bene l' ambiente in cui si svolgono i fatti.
In alcuni casi il narratore si immedesima nei pensieri e nei ragionamenti del commissario ponendosi domande e facendosi ipotesi, diventando così narratore interno.
Giudizio
Il romanzo è accattivante soprattutto nelle parti di maggiore suspense e al contrario di quanto mi aspettavo non ho avuto molti problemi nel decifrare il linguaggio dell' autore.
La parte che mi ha maggiormente colpito è stata quando Lillo ha raccontato la riposizione degli innamorati nella grotta a doppio fondo, abbracciati l' un l' altro cercando di tenerli addormentati per sempre lontani dalla guerra e dalla malavita sicula.
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