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PINOCCHIO: L'ARCHETIPO"MIGRATORE".

letteratura italiana



PINOCCHIO: L'ARCHETIPO"MIGRATORE".


Ad alcuni personaggi, tra cui Pinocchio, accade che escano dal testo da cui sono nati per migrare in forme e generi diversi dall'originale (archetipo). Alcuni, non perché gli altri non siano piaciuti, ma, come scrive Umberto Eco in Sulla letteratura "semplicemente non hanno avuto fortuna e non ci siamo più occupati di loro". Questi personaggi vivono e determinano i comportamenti comuni, tanto da essere assunti come modelli di vita.

Di seguito sono riportate alcune migrazioni  del famosissimo burattino di legno:


.NELLA LETTERATURA.


CARLO COLLODI



"Le avventure di Pinocchio"

GIORGIO MANGANELLI

"Pinocchio, un libro parallelo"

ANDREA BACCASSINO

"Pinucciu"

"C'era una volta.

-Un re!- diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un pezzo di legno." 656e42g

"C'era una volta.

-Un re.-.

No.Quale catastrofico inizio, quanto laconico e aspro, una provocazione, se si tiene conto che i destinatari sono i «piccoli lettori», i «ragazzi», soli competenti di fiabe e regole fiabesche."

"Nc'era 'na fiata.

-'Nu Rre!

Ti piensi tu!

E invece no! Nc'era 'na fiata 'nu stuezzu ti tàula."

Sono queste le parole con cui lo scrittore si rivolge al pubblico, anzi ai suoi "piccoli lettori" per introdurli alla storia del pezzo di legno più famoso del mondo. Il libro, con la fantasia da un lato e la sua morale dall'altro, unisce diversi generi letterari che vanno da quelli colti dei nobili a quelli popolari della gente comune: racconto, fiaba e favola.

E una sorta di "libro nel libro" in cui lo scrittore fa diventare il classico di Collodi più terrificante ed euforico, più enigmatico ma anche più carico di rivelazioni, più cupo ma anche più ricco di risonanze metaforiche e simboliche. In particolare, il percorso di Pinocchio altro non è se non l'attraversamento del Regno dei Morti, che ha il suo centro nel cuore nero del libro.

Anche il Salento ha un adattamento tutto suo, in dialetto neretino, in cui le colline toscane si spianano nella macchia mediterranea, i corvi diventano "piche" e l'indicativo futuro e il condizionale non trovano spazio; ma l'universalità dei caratteri e la potenza del mito restano comunque inalterati.



.NEL CINEMA.


LUIGI COMENCINI

WALT

DISNEY

ROBERTO BENIGNI

Attore-protagonista e regista, con la compagna di vita e di set Nicoletta

Braschi (la fatina che lo "rivivisce"), Roberto Benigni crea uno dei più grandi capolavori del cinema italiano (2003), dando vita a una commedia tutta da ridere e da.riflettere. Il gatto e la volpe prendono, infatti, una piega comica con l'interpretazione dei Fichi d'India e mastro Geppetto è interpretato dal famoso Carlo Giuffrè. Nonostante la comicità già nota degli attori, resta quasi inalterato il "fiabesco" collodiano. Contribuiscono a questo i costumi e le scenografie d'epoca che rimandano al periodo post-unitario. Poche sono le differenze e i particolari aggiunti dal regista toscano, che fa della storia più appassionante per piccini e non, un lungometraggio che lascia nello spettatore il buon umore e uno spunto in più per riflettere.
























La serie televisiva da sei episodi che negli anni settanta ha affascinato intere generazioni. Il regista Comencini ha puntato sul genere comico, facendo interpretare i diversi personaggi da attori che sono rimasti nella storia del cinema italiano, come Nino Manfredi (Geppetto), Franco Franchi e Ciccio Ingrassia (rispettivamente il gatto e la volpe); il ruolo del protagonista Pinocchio è invece interpretato dal piccolo Andrea Balestri, che, con la sua bravura, il suo accento fiorentino e la sua dolcezza fa tenerezza un po' a tutti, anche nei suoi comportamenti da furfante.È inoltre da notare la colonna sonora del film: in realtà è sempre la stessa ma varia nel ritmo, che rallenta o accelera a seconda delle situazioni. C'è però da dire che il film non è di facile comprensione; guardandolo superficialmente non è infatti possibile cogliere tutti quei significati nascosti dietro ad ogni azione e ad ogni battuta, che sotto la falsa riga della comicità rendono la serie, nel complesso, ricca di insegnamenti educativi per tutti.







Film d'animazione del 1993, vincitore di due premi Oscar, impreziosito dall'immenso apporto creativo dell'animazione Disneyana. Da burattino senza fili a bambino in carne ed ossa, la straordinaria avventura di Pinocchio vola con le colorate ali della fantasia, fondendo azione e tenerezza, intrigo e magia. Variano, però situazioni (alcune mancano del tutto), personaggi e ruoli: il gatto e la volpe sostituiscono Lucignolo, conducendo il burattino nel paese dei balocchi; un gatto e un pesce animano la casa (non più "povera", anzi arricchita di orologi di ogni tipo) di Geppetto; il grillo diventa narratore interno, contrariamente alla fatina che assume un ruolo secondario. Tutto questo viene esclusivamente creato per essere compreso dai più piccoli, che si ispirano a ciò che vedono, cogliendone gli insegnamenti.





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