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BLOCK E MASTERY LEARNING

pedagogia



BLOCK E MASTERY LEARNING

"Nella tipica situazione educativa, di un gruppo composto da trenta studenti con un solo insegnante, era improbabile che la qualità dell'istruzione fosse ottimale per tutti. L'unica funzione dei correttivi era di fornire ad ognuno i suggerimenti educativi e/o la partecipazione attiva e la pratica e/o la quantità e il tipo di rinforzi di cui aveva bisogno per completare l'apprendimento dell'unità. A questi scopi furono usati i seguenti correttivi: sessione di studio a piccoli gruppi, assistenza individualizzata, materiali di apprendimento alternativi (libri di testo supplementari, libri di lavoro, istruzione programmata, metodi audiovisivi, giochi educativi) e ripetizioni dell'insegnamento. Le sessioni a piccoli gruppi e l'assistenza individualizzata, per esempio, aggiungevano all'apprendimento di ogni studente un'importante componente personale-sociale che non rientrava nella classica istruzione a gruppi numerosi. I libri di lavoro e l'istruzi 929f55j one programmata fornivano allo studente l'addestramento che poteva risultargli necessario".
J. H. BLOCK, Introduzione al mastery learning. Teoria e pratica in Mastery learning (procedimenti scientifici
di educazione individualizzata), a cura di J. H. BLOCK, Loescher, Torino, 1985

Affronta, attraverso l'esemplificazione proposta da J. H. Block, il tema di una didattica calibrata sulle capacità di apprendimento dei singoli alunni. In particolare:

discuti sotto i diversi profili il rapporto tra istruzione per gruppi ed istruzione individualizzata;



soffermati sulla proposta di correttivi didattici indicata nel testo, vagliandone la funzionalità dal punto di vista dell'apprendimento;

illustra il concetto di rinforzo, collocandolo all'interno di un'azione didattica svolta per unità di apprendimento.

La filosofia del mastery learning ossia dell'apprendimento per la padronanza nasce grazie a J.B. Carroll e in seguito si sviluppa per merito di B.S. Bloom e J.H. Block al fine di realizzare un'educazione individualizzata.

Il mastery learning si può ritenere una filosofia dell'apprendimento,secondo la quale tutti, o quasi tutti gli allievi, possono raggiungere i traguardi formativi se si creano le condizioni adatte.

  1. La sua strategia si può considerare come un approccio collettivo all'istruzione individualizzata,ossia ad una istruzione che ha lo scopo di esaltare le qualità del singolo alunno nel corso dell'attività didattica sulla scia del principio che gli studenti imparano proprio collaborando tra loro. L'insegnante ha il dovere, sulla base delle conoscenze dei singoli alunni, di individuare metodi didattici adatti ai bisogni di ciascuno,ed è quindi legittimato dalla consapevolezza che nelle varie classi i soggetti sono molto diversi tra loro, di conseguenza anche i loro bisogni formativi sono molto differenti. Con le "tecniche" dell'istruzione individualizzata il docente acquisisce una maggiore efficacia educativa- formativa,poiché si sofferma ad esaminare le posizioni di partenza dei singoli alunni. L'istruzione individualizzata tiene quindi conto delle differenze presenti tra gli alunni di una stessa classe,differenze che si rispecchiano anche nelle attitudini e nei tempi di apprendimento. Di conseguenza l'insegnamento individualizzato si deve configurare come un lavoro accomodato ad ogni individuo,ossia preparato appositamente per lui, nei termini di una didattica centrata sull'individuo, che si adatti alle caratteristiche individuali dell'alunno, e che coordini i ritmi di insegnamento ai ritmi di apprendimento e le modalità di trasmissione alle modalità di apprendimento.

Esso infatti non deve consistere nel fare eseguire individualmente il medesimo compito a tutti.

J.H. Block nella sua opera "Teoria e pratica in Mastery learning (procedimenti scientifici di educazione individualizzata)", Loescher, Torino, 1985,afferma che :"le sessioni a piccoli gruppi e l'assistenza individualizzata,per esempio,aggiungevano all'apprendimento di ogni studente un'importante componente personale-sociale, che non rientrava nella classica istruzione a gruppi numerosi." Il fine dell'istruzione individualizzata e a piccoli gruppi è proprio quello di aiutare ciascun alunno ad auto realizzarsi e a concretizzare il proprio " potenziale formativo"concedendo loro tempo aggiuntivo per superare le difficoltà che hanno incontrato.

L'istruzione per gruppi è un metodo didattico che tende all'utilizzazione comune del sapere. Esso ha sicuramente numerosi pregi,infatti fa nascere un sentimento collettivo di responsabilità, ed inoltre favorisce anche la socializzazione,la creatività, l'iniziativa, e aiuta a superare anche l'egocentrismo individuale,poiché l'individuo deve prendere coscienza dei diversi punti di vista,in un atteggiamento di apertura e disponibilità.

È opportuno ricordare che la tecnica del lavoro di gruppo ebbe in Roger Cousinet il suo maggior teorico. Il metodo Cousinet si basa sul presupposto che la didattica per gruppi si deve rivolgere a gruppi non superiori ai sei allievi. Questi ricreano delle piccole comunità democratiche, rispettando quindi il parallelismo tra scuola e società,ossia tra microcosmo e macrocosmo, al fine di trasferire loro abitudini,consuetudini,etica e morale per formare dei buoni cittadini.

Forse un limite è che la tipica situazione educativa caratterizzata da grandi gruppi di studenti con un unico insegnante non può quindi contare su una qualità dell'istruzione ottimale per tutti, così come afferma J.H.Block.

2. Una didattica individualizzata,ossia incentrata sulla capacità di apprendimento dei singoli alunni, si serve anche dei cosiddetti correttivi.

Per correttivi si intendono una serie di materiali didattici alternativi, che fanno riferimento ai contenuti delle distinte unità didattiche in cui è articolato il percorso di studio. Questo materiale risulta molto efficace e funzionale a tutti gli studenti con lacune o a chiunque abbia incontrato difficoltà di comprensione dinnanzi agli argomenti delle varie unità didattiche,in quanto questi correttivi hanno lo scopo di esporre i contenuti che non sono stati compresi in modi differenti rispetto alle spiegazioni precedenti. Il Block scrive:"a questi scopi furono usati i seguenti correttivi: sessione di studio a piccoli gruppi, assistenza individualizzata materiali di apprendimento alternativi (libri di testo supplementari, libri di lavoro ,istruzione programmata, metodi audiovisivi, giochi educativi e/o di simulazione) e ripetizioni dell'insegnante."

I materiali audiovisivi ad esempio rappresentano la realtà mediante immagini e suoni e si presume che possano sviluppare nello studente,incuriosito, la capacità di comprendere le immagini o comunque aumenteranno la capacità di memorizzazione,favorendo inoltre l'autoistruzione e una giusta motivazione. I libri di lavoro forniscono maggiori informazioni e approfondimenti. I giochi consentono invece l'espansione della creatività e della fantasia. Per correttivi inoltre si possono intendere anche gli sportelli didattici offerti nelle scuole (e presenti nella nostra),o ancor meglio,i corsi di recupero organizzati per i ragazzi carenti in una o più materie. Lo sportello didattico prevede la possibilità per lo studente in difficoltà di richiedere ai docenti quei chiarimenti che gli consentano un allineamento con la classe . Gli interventi di tutoraggio ed assistenza sono rivolti non soltanto agli alunni che rivelano difficoltà e incertezze sul piano dell'apprendimento, ma anche a coloro che vogliono approfondire, o comunque risolvere problemi e dubbi.

3. J.H. Block scrive:"l'unica funzione dei correttivi era di fornire ad ognuno i suggerimenti educativi e/o la partecipazione attiva e la pratica e/o la quantità e il tipo di rinforzi di cui aveva bisogno per completare l'apprendimento per l'unità".

Il rinforzo rappresenta un elemento fondamentale all'interno di un'azione didattica"programmata",in quanto se è positivo(ossia se l'azione ha successo), favorisce e migliora l'apprendimento.

L'istruzione programmata,ossia suddivisa in unità didattiche svolte in maniera graduale, procedendo dalle nozioni più semplici a quelle più difficili venne fortemente sostenuta dal comportamentista Skinner il quale era convinto che costituisse la modalità migliore per l'individualizzazione del processo di apprendimento,in quanto caratterizzata dalla presenza di numerosi rinforzi,stimoli e risposte.

Secondo Skinner i rinforzi dovevano essere somministrati dall'insegnante e costituivano l'unica spinta utile allo studente per affrontare l'apprendimento,poiché si configuravano come strumentini intervento per mezzo dei quali si poteva ottenere una performance. Un limite di Skinner è però l'unilateralità e il dogmatismo della sua logica causa-effetto.





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