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DEWEY
- pragmatismo americano
- educazione come esperienza sociale
- alla base della sua filosofia pratica stanno il giusnaturalismo (= lo stato nasce da un patto fra i cittadini, depositari del potere, e un'entità superiore), l'affermazione di diritti naturali originari e indipendenti dal vivere sociale, la fiducia nelle capacità dell'individuo, l'insofferenza per ogni forma di violenza e oppressione
- concezione educativa fondata sulla fiducia unita alla spontaneità dell'individuo e ai suoi poteri di scoperta, in un contesto socializzato e influenzato dalla fede nella democrazia e nella scienza
periodo storico: giovane democrazia americana in crisi tra la fine dell'800 e i primi del 900 --> sperimentazione di un ordine sociale autenticamente partecipativo e solidaristico, che mette in alto valore il lavoro, l'abilità, il talento, l'iniziativa, l'adattabilità personale e la socialità tra vicini
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D vuole recuperare le radici etico-culturali e politiche del suo paese, il suo originario individualismo coniugato con la disp 757g68h onibilità sociale e la fede nella democrazia
e
vede una prospettiva nuova dell'economia industriale e del capitalismo avanzato, una nuova direzione di un moderno umanesimo del lavoro, rafforzato dalle energie propulsive e creative della democrazia
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il suo pensiero trova ampi consensi perché in sintonia con lo spirito della scienza e della democrazia, ma nel 29 c'è la crisi economica che si abbatte sugli stati uniti --> la sua posizione viene adesso criticata per:
- lo spontaneismo
- il privilegio dato all'esperienza immediata
- l'accentuazione degli aspetti metodologici rispetto a quelli contenutistici
- un eccessivo interesse per gli interessi individuali a scapito dei valori
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D afferma che la crisi morale non è nata dalla scienza ma da un'insufficiente penetrazione dello spirito scientifico nella scuola e nel costume sociale --> occorre un uso critico della ragione; la scienza ha in sé una propria morale, quella stessa della società democratica e quindi l'educazione è chiamata a consolidare la democrazia, rinnovandola
FONDAMENTI TEORETICI
gli interessi pedagogici di D precedono quelli teoretici --> posizione filosofica:
influenze dell'idealismo (a) e del pragmatismo (b):
(a) hegel riconduce tutta la realtà all'idea e al suo divenire dialettico e inscrive l'individuo in modo subordinato nello stato, che è determinazione storica dell'idea stessa --> realtà vista come unitaria, caratterizzata da un dinamismo interno e che riserva legami tra individuo e società
(b) l'interesse dell'indagine filosofica si sposta dal piano metafisico a quello dell'azione e del dinamismo della vita psichica; interesse per la biologia --> senso di interdipendenza dei fenomeni biologici e modalità di considerazione della realtà e del suo divenire dinamico
nozione di esperienza:
(a) empirismo inglese: implica un oggetto esterno che produce nel soggetto delle reazioni sensoriali che realizzano l'atto conoscitivo nella forma del rispecchiamento della realtà data; l'io è passivo, si limita a registrare e associare le impressioni che riceve
(b) kant: implica un principio di ordine trascendentale (legge dell'io)
(c) filosofia più recente: è conoscenza, ora orientata sull'oggetto, ora sul soggetto
--> secondo D è un fare, di cui il pensiero è un fattore costitutivo di direzione, di superamento di ostacoli, di ricostruzione di situazioni, ma senza garanzie di verità, immanenti o trascendenti l'esperienza medesima
l'esperienza è quindi onnicomprensiva e il pensiero non è qualcosa di esterno o di altro rispetto a questa; pensiero, intelligenza e coscienza sono momenti dell'esperienza e il pensiero assume la funzione di guida del loro svolgimento; la natura dell'intelligenza è quindi operatoria, attività di modificazione e di cambiamento delle cose
D è realista, prende atto che le cose ci sono e costituiscono un dato dal quale non è possibile prescindere, così come non si può ignorare il fatto che l'individuo prende posizione di fronte alle cose in termini di azione e di pensiero
sul piano pratico il pensiero trae origine dalla problematicità della situazione nella quale l'individuo si trova; il rapporto dell'individuo con il mondo è caratterizzato da ambiguità, complessità, incertezza e problematicità ed è proprio da queste originarie difficoltà che ha origine il pensiero come produzione di idee e ipotesi di soluzione; il pensiero è legato all'azione, trae origine da un arresto dell'azione e si pone come strumento della sua riconquistata libertà
la percezione di una difficoltà provoca nell'individuo un complicato processo mentale volto a chiarire e possibilmente a risolvere la problematicità della situazione originaria, tramite queste fasi:
situazione di dubbio
articolato processo di osservazione e critica dei dati a disposizione
serie di suggestioni (esperienza passata, memoria, fattori di ordine culturale e di immaginazione) sottoposte alla critica dell'intelligenza
un'idea prevale sulle altre (= ipotesi di soluzione)
esperimento, l'azione effettiva nella quale l'idea-ipotesi trova la propria convalida o la propria smentita
teoria dell'indagine
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2 osservazioni:
- per D il vero non si identifica con il verificato: ciò che è definito vero conserva il carattere della precarietà nel proseguimento dell'esperienza e quindi può essere sempre smentito in situazioni nuove
- le direzioni di ricerca di D sono la scienza e la democrazia e la connessione dei valori dell'una e dell'altra nell'atto pratico dell'educazione
CONCEZIONE EDUCATIVA --> educazione come 'crescenza'
D vuole dare alla pedagogia una connotazione scientifica e in seguito dei caratteri che diano all'esperienza significato educativo
l'esperienza (anche quella educativa) è originata dai problemi che essa stessa pone e si concretizza nel superamento degli ostacoli che essa incontra nel corso del proprio processo attraverso l'introduzione di idee affidate alla verifica dell'azione
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2 quindi sono i contesti cui far risalire le fonti di una scienza dell'educazione:
l'educatore ha l'importante compito di mediatore pratico-sperimentale
i risultati scientifici forniscono una regola su come condurre osservazioni e ricerche, ma non la regola per un'azione manifesta; l'educazione non consiste nell'applicazione pura e semplice delle indicazioni offerte dalle scienze umane, ma si esprime nella ricerca effettuata dall'educatore che mette alla prova quelle indicazioni, sperimentandole
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il punto di riferimento resta l'atto educativo perché sono le effettive attività dell'atto dell'educazione che mettono alla prova il valore dei risultati delle conclusioni scientifiche
per D la pedagogia si colloca tra la filosofia dell'educazione, che chiarisce problemi dell'esperienza, e le scienze osservative; si fa scienza in quanto ricerca
i valori che D riconosce alla scienza e alla democrazia non sono dogmi intoccabili ma delle idee confermate e dei valori di guida da sottoporre a continua revisione critica
le pedagogia si definisce nelle forme dello sperimentalismo, è scienza non perché si alimenta delle scienze umane ma perché è ricerca, scienza pedagogica --> ricerca pedagogica
l'educazione è esperienza, è un processo di interazione tra individuo e ambiente; i tratti pedagogici dell'esperienza educativa sono indicati in 2 criteri:
sviluppo caratterizzato dalla massima apertura e dal potenziamento di tutte le opportunità per uno sviluppo ulteriore
questo principio può essere tradotto in un principio di significato universale: integrità dello sviluppo (dilatazione di interessi, apertura mentale, attitudine ad assicurare all'esperienza nuovi e sempre più vasti significati)
l'educazione media psicologia e sociologia perché è processo interattivo di soggettività e oggettività
questi 2 principi sono strettamente collegati fra loro; nessuna concessione può essere fatta al disimpegno, all'interesse immediato, al capriccio individuale, allo spontaneismo; l'esperienza educativa muove dall'esperienza vissuta dal soggetto ma è chiamata a dilatarla sistematicamente (criterio della continuità) in direzione culturale (c dell'interazione)
occorre quindi trovare il materiale per l'insegnamento entro l'esperienza e in seguito ciò che è stato sperimentato deve progressivamente assumere una forma più piena e ricca e meglio organizzata, una forma che gradualmente si avvicini a quella in cui la materia del sapere si presenta ad una persona competente e matura (secondo D questa seconda fase riceve poca attenzione)
SCOPI DELL'EDUCAZIONE
le indicazioni di D sono proposte legate ai bisogni della sua società contemporanea; lo scopo dell'educazione è convergere le esigenze sia individuali che sociali in una prospettiva umanistica
stretto legame fra democrazia, spirito scientifico e educazione
la scienza ha quindi creato una nuova morale, il problema è che ancora troppo poche sono le persone che sono influenzati dalla scienza
quindi
INDICAZIONI DI METODO --> attivismo pedagogico
scuola attiva come insistenza sull'attività, la libertà individuale e la socialità
novità di D --> criterio metodologico dell'esperienza educativa: il bambino che viene in contatto con un oggetto del suo mondo di esperienza tenta di agire su di esso e s'adopera a reagire alle conseguenze che derivano dalla sua azione: di fronte agli ostacoli che incontra mette in moto una qualche strategia, elabora delle congetture, riattiva la propria esperienza sulla base di esse, trovandone la conferma o la smentita nei risultati che raggiunge; questo ritmo di pensiero, le categorie implicate e operanti nella sua attività sono le stesse dello scienziato, che è la logica dell'indagine, la sola che sia applicabile in una corretta impostazione dei processi di apprendimento
l'attività di pensiero si esprime in una situazione problematica dalla quale il pensiero emergerà solo attraverso un complesso lavoro della mente (l'intellettualizzazione del problema)
la scuola attiva deve porre l'alunno in presenza di situazioni problematiche reali, sollecitando il risveglio e l'impegno intelligente del pensiero e quindi l'azione e l'esperienza direttamente vissute devono trovare spazio nella scuola
azione --> esperienza --> cultura
la scuola progressiva è caratterizzata dall'apertura e dalla continuità e deve configurarsi nei termini dello sperimentalismo pedagogico
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- natura sperimentale attiva dell'esperienza didattica
- sperimentazione metodologica
a rendere la scuola attiva è l'idea che l'attività deve avere uno sviluppo, deve conoscere un qualche progresso e per progresso non si intende un movimento verso una meta definita, ma un processo aperto nell'interazione di mezzi-fini
la scuola deve essere vita, impegnare l'alunno in occupazioni, coinvolgerlo in situazioni problematiche che si dispongano in forme di continuità con le sue esperienze precedenti e si innestino sui suoi impulsi ed interessi
l'esperienza scolastica deve essere predisposta in modo tale da sollecitare per effetto della sua problematicità un processo si ricerca e quindi ulteriori esperienze di significato sempre più ampio
materie di insegnamento come momenti di provvisoria ma progressiva sistemazione dei dati della ricerca dell'esperienza
interesse come nesso di mezzi e fini e quindi come motivazione immanente alla stessa attività dell'alunno; disciplina come processo di ricostruzione solidale dell'esperienza attuata dal gruppo; gioco e lavoro si dispongono in termini di continuità nel processo di crescita psicologica dell'alunno e della sua esperienza didattica
D nega l'assolutismo di un metodo come prescrizione di minute norme didattiche, ma vuole la ricerca di un metodo che si mostri efficace e didatticamente produttivo --> sperimentalismo didattico: idea moderna della scienza come ricerca
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ha 2 significati:
la sperimentazione dell'educatore costituisce la forma di controllo critico della sperimentazione didattica; è mediazione di psicologia e sociologia, di individuo e società, di natura e cultura; l'educatore deve il massimo rispetto agli impulsi, alla creatività, alla spontaneità, ai bisogni degli individui, ma deve essere il leader di un gruppo di cui deve promuovere e sostenere la socializzazione, la dilatazione dell'esperienza, la crescita culturale; il metodo dell'educatore è scientifico, ma nel significato morale come fondamento dell'educazione dell'uomo nella società democratica
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