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Giuramento di Ippocrate
Il giuramento presenta come contenuti quelli che dovrebbero essere i valori del buon medico; nel giuramento è presente la volontà di rispettare i propri superiori, secondo un rapporto di affetto e di ammirazione, oltre che di devozione. Inoltre viene espresso il dovere di diffondere l'arte medica in modo che sia maggiore il numero di coloro che sono in grado di salvare delle vite con la scienza medica, ma solo a chi sia veramente intenzionato a utilizzare queste conoscenze per il bene delle persone, quindi solo a chi prestava questo giuramento. Altra cosa molto importante è l'impegno che si promette nel curare coloro che ne hanno bisogno, senza recare danni ai pazienti. Si dice anche che il medico non dovrà somministrare veleni o medicine mortali, anche se è lo stesso paziente a richiederlo, così come non si può far abortire una donna. Si promette di non tentare di curare mali che vanno al di là delle proprie competenze al fine di non provocare ulteriori danni. Ci si impegna anche nel non sfruttare la propria posizione per ottenere qualsiasi beneficio dai pazienti e di non rivelare di ciò che si veniva a sapere durante il proprio mestiere se non ciò che è necessario.
Tale giuramento presenta numerosi riferimenti che si rispecchiano in alcune che sono tra le tematiche morali più discusse, tra cui l'aborto e l'eutanasia. Si legge in questo antico giuramento anche che Ippocrate aveva introdotto dei valori che si ritrovano anche in epoca contemporanea, a secoli e secoli di distanza, come il segreto professionale, che vincola coloro che esercitano un certo mestiere a mantenere il segreto sulle vicende personali dei clienti o, in questo caso, dei pazienti. Altro aspetto che è sicuramente attuale, cioè non abusare del potere presso le persone che hanno bisogno per ottenere privilegi.
Credo che tutto ciò rispecchi quanto anche i pensieri di persone vissute in un tempo molto lontano possano avere caratteri attuali e sempre validi nel tempo. Notevole trovo anche la corrispondenza delle note sull'aborto e sull'eutanasia, che ritroviamo anche nell'attualità più recente e che spesso vengono discusse in giornali o anche in dibattiti sulla morale e fanno riflettere molte persone. Giudico corretta soprattutto la parte che tratta del dovere di ogni professionista di non abusare della propria condizione o di non infrangere i buoni propositi espressi nel giuramento, immagine questa, purtroppo sempre più frequente e che si scontra irrimediabilmente con quello che è il principio base di ciascun esperto degno di tale nome.
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