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Hegel George
Hegel nasce a Stoccarda nel 1770 e studia in
scuole religiose. Una volta laureato, viene chiamato a Berna a fare il
precettore privato. Nelle famiglie ricche dove lavora ha la possibilità di
frequentare grandi biblioteche dove si può accingere alla lettura dei classici.
Egli studiò molto la cultura greca e soprattutto Platone. Voleva diventare un
grande filosofo come Platone e non come il "genio" (Schelling) che
solo in sogno conobbe la filosofia. Proprio mentre era a Berna scrisse le sue
prime opere di natura religiosa: "La vita di Gesù", "La
positività della religione cristiana". Le opere di questo periodo non
ebbero grande successo anche se oggi sono state riscoperte e studiate.
Successivamente pubblica: "Differenza fra
il sistema filosofico di Fiche e quello di Schelling", "Fenomenologia
dello spirito".
Trasferitosi a Norimberga scrive "Scienza
della logica" dove, partendo dall'idea prima di essere cerca di
raggiungere la realtà determinata e quindi anche la coscienza.
A Berlino divenne professore universitario facendo,
con le sue lezioni, grande successo. Hegel divenne filosofo dello Stato
Prussiano, con le "Lezioni Berlinesi", libro contenente gli
appunti delle sue lezioni, raccolti dai suoi alunni, esaltava le doti dello
Stato tedesco e lo poneva come guida per gli altri.
Egli sviluppa il suo pensiero tenendo presente il
pensiero greco. Per Hegel il principio di ogni cosa è l' Assoluto
= distinzione di natura e spirito. L'assoluto (unità distinzione) ha un
punto finale. "Tutto ciò che è reale è razionale, tutto ciò che è
razionale e reale" tutto ciò che si realizza ha una sua razionalità 515b15f ; ciò
vuol dire credere alla provvidenza (ottimismo). Tutto ciò che è razionale si
deve realizzare.
Per Hegel l'assoluto si sviluppa secondo una
struttura dialettica. Di dialettica ne hanno parlato i sofisti,
ma era di natura bipolare; ne ha parlato Kant, ma rappresentava la
pretesa della ragione di dimostrare le sue idee. Per Hegel
invece, la dialettica rappresenta il movimento stesso dell' Assoluto.
TESI:
momento astratto intellettuale, Momento di posizione
ANTITESI: opposizione, momento negativo
della ragione
SINTESI: momento positivo razionale
Movimento circolare
L'antitesi si basa sul principio di opposizione che
determina il movimento. La sintesi rappresenta il superamento dei limiti posti
nella tesi e nell'antitesi.(SINTESI=AUFHBEN tagliare e conservare).
Esempio:
TESI: vita
ANTITESI: morte
SINTESI: specie (figli) (con i figli si può vivere
oltre la morte).
Quindi la tesi e l'antitesi vengono superati per
affrontare un momento nuovo di ottimismo.
Nelle opere giovanili già si può intuire questo
metodo dialettico:
TESI: momento rappresentato dalla religione
greca; c'era armonia con la natura, la religione rispondeva ai bisogni
dell'uomo.
ANTITESI: rappresentata dalla religione
ebraica; si rompe l' equilibrio tra uomo e divinità mostrando l'uomo come
schiavo, servo della divinità punitrice. Si ha quindi una scissione
(separazione tra uomo e divinità).
SINTESI: rappresentata dalla religione
cristiana; la religione dell'amore. L'amore unisce l'uomo a Dio; come dice
Platone: "nell'amore non c'è chi domina e chi è dominato, c'è unità. L'uomo
della religione cristiana sa che è unito a Dio attraverso l'amore. Con l'amore
si supera qualsiasi scissione (Fedro).
Quindi l'assoluto rappresenta il momento culminante
della filosofia. "La filosofia è come l'uccello di Minerva che vola al
tramonto".
Minerva: Dea della sapienza
Tramonto:momento di riflessione; (l'assoluto
riflette su se stesso).
L'idealismo di Hegel è un idealismo
logico [sarà accusato di Panlogismo (tutto è razionalità)].
La fenomenologia dello spirito
rappresenta la storia romanzata dello spirito che si racconta attraverso
la storia. Lo spirito si presenta come:
COSCIENZA: Spirito
AUTOCOSCIENZA: Religione
RAGIONE: Sapere Assoluto
Lo spirito cerca di presentarsi:
COSCIENZA:
AUTOCOSCIENZA
RAGIONE
La coscienza è il momento
in cui inizia tutto. Lo spirito prende coscienza di se (certezza sensibile).
Quando capisce la differenza tra uno e molti, si passa alla percezione.
Con l'intelletto si fa il concetto che permette di
cogliere l'universale concreto.
Concetto reale (concreto) - razionale (universale).
La coscienza diviene autocoscienza nel
rapporto con gli altri. Noi siamo delle coscienze, tra l'una e l'altra si crea
un rapporto di "servo - padrone".
C'è chi ha paura della morte, dell'incognito.
allora non affronta la vita e si affida a qualcun altro. Chi non ha paura sarà
sempre padrone nella vita, chi invece ha paura avrà sempre un atteggiamento di
servo.
Il padrone che si serve del servo, non si rende
conto però che è lui stesso servo del suo servo poiché ha bisogno di lui.
Allora il servo prende coscienza della sua importanza per il padrone, che non
potrebbe essere tale senza il suo servo.
Da questa opposizione scaturisce la libertà
spirituale. Il Cristianesimo del Medioevo ha portato la coscienza
infelice: durante quel periodo infatti, si diceva ai cristiani di vivere in
questo mondo pensando sempre che il vero mondo è quello dell'aldilà. Allora il
cristiano nel Medioevo, era scisso, lacerato, perché viveva in questo mondo
sapendo che non era il suo mondo.
Nel Rinascimento ci cogliamo come ragione
(universale concreto). Ragione osservativa: l'uomo nel Rinascimento vuole fare
scienza. Poi da osservativa diventa attiva (la ragione può agire per piacere,
come Faust); o per ragioni di cuore (come Rousseau) o per virtù (come Don
Chisciotte). Il momento culminate vede la ragione come etica.
Percorso speculativo
La bella vita etica è il
mondo greco. Si rifà alla tragedia di Antigone. Lei era una fanciulla che ha
disubbidito a Creonte seppellendo il fratello. Si viene a formare un conflitto
tra legge umana e legge del cuore. Ciascuno di noi ha simpatia per Antigone, ma
se ciascuno di noi la pensasse come lei, non ci sarebbe Stato. Le leggi vanno
rispettate anche se non condivise per mantenere il giusto rapporto individuo-stato.
Da questo conflitto si giunge al poter vivere in
società. E' il caso dell'impero romano. La cultura rappresenta la presenza
della legge dello Stato. Ma questo ha comportato il momento del Terrore. Siamo
tutti uguali, ma nello stesso tempo nessuno lo era. Il rapporto tra individuo e
Stato nell'Illuminismo era di paura.
E' un'anima bella che rischia di impazzire o
intisichire. E' individualistica.
Idea in se o LOGICA
Per Hegel tutto è logica, tutto è
razionalità. "Le mie categorie hanno mani e piedi"; le categorie, forme della
logica non sono astratte, ma concrete. Il momento vero è la sintesi, il
concetto. Il vero concetto è l'idea, il momento in cui l'idea, partita da
essere diviene concetto.
Idea fuori di sé o NATURA
Nella filosofia della natura, l'idea si estranea da
sé. Essa rappresenta il momento negativo razionale, quello dell'antitesi. E' un
momento importante, necessario ma che Hegel non ritiene interessante
poiché qualunque suo spettacolo, anche se stupendo, è inferiore ad ogni azione
dell'uomo, anche se malvagia; perché nell'uomo c'è lo spirito libero.
Non è come Schelling che la studia
approfonditamente attraverso la fisica speculativa.
Hegel dice: "io non credo alla natura come
ce l'ha presentata il Romanticismo, ("Deus sive natura" Spinoza). Egli la
suddivide in meccanica, fisica ed organica.
La natura meccanica studia la natura nello spazio e
nel tempo (esteriormente).
La natura fisica analizza le leggi della natura. Le
leggi sono quelle di Schelling(elettricità, magnetismo, chimismo).
La natura organica ci presenta l'organismo geologico
(il fossile).
Hegel studia l'organismo secondo la
concezione di Aristotele di funzione vegetativa e sensitiva. L'organismo
vegetale ha la funzione vegetativa cioè di crescere, nutrirsi e morire.
L'organismo animale ha invece la funzione sensitiva, quindi ha anche la
capacità di sentire gli stimoli. L'animale sente; è sensibile; quando sente
degli stimoli reagisce ad essi, di qualsiasi natura essi siano, secondo la
legge di stimolo e risposta. La riproduzione rappresenta la continuazione della
vita (vita, morte, specie).
La specie è il punto culminante della riproduzione.
Con la specie vengono superate le barriere della morte con la vita stessa. Ciò
determina
Idea in sé e per sé o SPIRITO
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