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Hume

filosofia



Hume

Condivide il pensiero di Locke, secondo la quale bisogna partire dall'analisi della conoscenza umana per determinarne i limiti e le possibilità. Andando oltre a questa prospettiva sottolinea come l'analisi debba riguardare non il solo intelletto, ma la natura umana in generale, in tutte le sue componenti.

Dato che il sapere è prodotto dall'uomo, comprendendone la natura saremo in grado di stabilirne i fondamenti, sia per ambiti come la matematica e la scienza naturale, sia per ambiti più strettamente ad essa correlati, come la logica, la morale e la politica. Hume sostiene la necessità di dover fondare una vera 838f58i e propria scienza dell'uomo, resa possibile dall'uniformità della natura umana, da costruire con il metodo induttivo proprio della scienza della natura.

Impressioni, Idee Semplici, e Idee Complesse: riprendendo l'empirismo di Locke e sviluppandolo in modo coerente, Hume afferma che la conoscenza deriva dall'esperienza (sensazioni) , sotto forma di Impressioni sensoriali.

Le Idee sono i ricordi di tali impressioni e vengono perciò definite "Impressioni Sbiadite", perché meno vivide. Le Idee Semplici derivano direttamente delle impressioni, quelle Complesse dalla combinazione di più idee semplici.

L'unione delle Idee Semplici avviene in base alle 3 leggi dell'associazione: Somiglianza, contiguità nel tempo e nello spazio, relazione di causa ed effetto. L'associazione riguarda le idee e non le cose, perciò non possiamo conoscere la realtà in quanto tale.



Causalità e l'Abitudine: in particolare Hume critica il principio di Causalità, che non riguarda le cose ma le idee. Essa non può essere dimostrato razionalmente né sperimentalmente, perché tutto ciò che vediamo è semplicemente una successione di fenomeni in cui uno si presenta regolarmente dopo l'altro.

La causalità non è dimostrabile, ma si presenta comunque come una credenza fortemente radicata in tutti gli uomini perché deriva dall'Abitudine e dalla fiducia nella regolarità della natura.

Pur non poggiando su un fondamento razionale, tale credenza è importante a fini pratici, per poter programmare il comportamento e organizzare la propria azione nel mondo.

L'IO e il Mondo:In polemica con Cartesio afferma che l'IO non è altro che un "Fascio di percezioni". Noi non percepiamo noi stessi, ma solo l'atto di percepire e dunque in ogni istante possiamo solo dire di essere l'insieme delle percezioni di cui siamo consapevoli, senza poter stabilire razionalmente per esse nessuna continuità e nessun fondamento.

Lo stesso si deve dire del mondo: anche in questo caso, ciò che sicuramente esiste sono le percezioni che proviamo, non sostanze o realtà oggettive. Nonostante ciò crediamo nell'IO e nel mondo, ma si tratta, come per la causalità di una fiducia che ha funzione pratica e non conoscitiva: serve per dare continuità all'esperienza

Scetticismo Moderato:in questo modo Hume arriva ad uno scetticismo moderato, perché, pur negando che si possa giungere attraverso l'esperienza alla conoscenza della sostanza o di leggi generali non contesta l'Unità del conoscere per la vita e per il benessere umano. Le conoscenze però non sono mai certe, ma probabili, il che vuol dire che non è possibile dimostrare il verificarsi, di un determinato evento, ma possiamo considerarlo probabile sulla base delle esperienze passate.



La Morale: Secondo Hume i fatti non hanno nessun significato etico. Il Bene ed il male non sono nei fatti, ma nella reazione del soggetto ai fatti. Tale reazione non dipende dalla ragione, ma è un sentimento spontaneo (Morale del Sentimento), non argomentabile, che può essere accostato in un certo senso al gusto. La ragione interviene in un secondo momento, per giustificare le nostre azioni spontanee di piacere e di dolore. Ciò che produce piacere è considerato buono, ciò che produce una reazione negativa, cattivo.

Per quanto non sia possibile stabilire principi etici universali, esistono dei tratti comuni derivati dalla comune natura umana. Tutti gli uomini tendono ad immedesimarsi negli altri e a reagire in modo simile. Per questo esiste la "Simpatia Spontanea", un "sentire con", che è il principale fondamento del consenso morale. D'altra parte, i vantaggi della vita sociale e l'abitudine a vivere insieme agli altri, fanno sì che si provi un sentimento favorevole verso ciò che giova alla società e un sentimento opposto verso ciò che la danneggia.

L'Estetica: il bello, come il buono, è per Hume soggettivo: non è nelle cose ma nelle reazioni del soggetto che la percepisce. Esiste però, in relazione alla comune natura umana, un sentire comune, per cui sussiste un accordo di massima sulle questioni di gusto, nonostante una certa variabilità legata alla diversa sensibilità personale e al diverso grado di esperienza.






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